EVENTI DEL CLUB

03/10/2024: JIHAD, la risposta italiana al terrorismo

Relatore della serata il Dott. Stefano Dambruoso, Sostituto della Procura della Repubblica di Bologna.

Ospiti presenti:

il dott. Edoardo Accorsi Sindaco di Cento, il Giudice Claudia Gualtieri della Prima Sezione Penale di Bologna, l'avv. Giuseppe Vicinelli Sindaco di Sant'Agata, il maggiore Massimo Costanzo della compagnia dei carabinieri di San Giovanni in Persiceto accompagnato dalla moglie. Presente inoltre il dott. Atos Bortolotto presidente del Rotary Club di Poggio Renatico. Il Presidente del nostro Club, Gilberto Galantini, ha letto il corposo curriculum del dott. Dambruoso.

In magistratura dal 1990 ha avuto una lunga carriera: è stato Sostituto Procuratore ad Agrigento, ha indagato su associazioni mafiose ed è stato Pubblico Ministero in vari maxiprocessi a Palermo. Successivamente a Milano, dopo l'11 settembre 2001, ha collaborato con autorità giudiziarie europee ed americane per la prevenzione e la lotta contro il terrorismo.   Il dott. Dambruoso è stato anche deputato della Repubblica Italiana per una legislatura, e come scrittore ha pubblicato diversi saggi .   Dopo l'ottima cena, il relatore ci ha intrattenuti con un racconto coinvolgente e preciso, sulla storia del terrorismo a livello mondiale negli ultimi decenni.   Inizialmente ha voluto precisare che la percezione diffusa del pericolo terrorista nel nostro paese è esagerata; le uniche morti di italiani per terrorismo sono avvenute solo all'estero.   Nel 1992-93 ci furono diversi gravi episodi di terrorismo in alcune capitali europee, compiuti da persone provenienti da paesi musulmani, soprattutto dal nord Africa, che fuggivano dai loro paesi dittatoriali; si trasferivano in Europa e compivano attentati sanguinosi nei paesi europei.   Ancora non c'erano leggi per contrastare il terrorismo; non esisteva il reato di terrorismo internazionale.   Dopo l'11 settembre 2001si è presa maggiore consapevolezza del pericolo e da allora è stato investito molto denaro per la sicurezza, almeno fino al periodo del covid.  Al Qaida era la struttura più importante, era di tipo verticistico con Bin Laden al vertice.  Gli arruolamenti venivano fatti a livello personale, anche per evitare infiltrazioni, ed il movimento aveva grandi disponibilità finanziarie.  Gli americani reagirono all'attentato con bombardamenti indiscriminati in Iraq, con catture di sospetti in paesi stranieri, torture e imprigionamenti. Commettendo anche delle ingenuità perchè, di solito, chiunque sotto tortura confessa qualunque cosa gli venga chiesta! A Guantanamo sono stati imprigionati e torturati per decenni presunti terroristi senza alcun processo e senza alcun diritto alla difesa.   Si decise che per combattere il terrorismo si potevano superare importanti garanzie democratiche ed ignorare le regole del diritto internazionale.   Sconfitta  Al Qaida e ucciso Bin Laden, sembrava di essere arrivati ad una vittoria, ma dal 2014 ci furono nuovi attentati in Europa nei quali morirono anche diversi italiani. Fra Siria ed Iraq si era costituito l'ISIS, il cosidetto "Stato Islamico".   Allora l'arruolamento era diverso, senza selezione, tramite la propaganda sui siti, chiunque poteva raggiungere la Siria per arruolarsi.   Dopo alcuni anni anche l'ISIS fu sconfitto.   Rimane oggi però il pericolo di terroristi isolati, i così detti "lupi solitari".  Questi possono rimanere a lungo anonimi e silenti, per poi agire anche semplicemente con coltelli od auto lanciate in mezzo a una folla.   Per contrastare questi pericoli sono stati introdotti reati nuovi, controlli sui siti, ed altre misure; in pratica si è deciso di attenuare la libertà per la sicurezza.   Ad esempio se su un sito scrivo 10 volte "faccio una rapina" in realtà non commetto un reato, non posso essere arrestato per questo. Se scrivo "faccio un attentato", e magari frequento certi ambienti, mi vengono subito a cercare.   In Italia non sono avvenuti attentati come in Francia, in Germania od altri paesi.   La ragione è che da noi i Musulmani non sono così numerosi come in quei paesi, inoltre gli italiani hanno dimostrato una maggiore capacità di accoglienza ed integrazione, forse anche per la matrice cattolica della maggioranza della popolazione.

Chi si trova accolto ed integrato difficilmente diventa un terrorista.

Un'altra misura efficace è la possibilità di usare lo strumento dell'espulsione. Persone giudicate pericolose possono essere espulse nei loro paesi di origine senza aspettare un processo. Negli ultimi tempi sono state espulse circa 400 persone.  Alla fine la relazione ha ricevuto moltissimi applausi.   E' seguito un dibattito con diverse domande dai presenti.  E' emerso che il terrorismo dei "lupi solitari" non necessita di particolari risorse economiche. Quello che sta succedendo ora in Medio Oriente sicuramente aumenterà il rischio di azioni terroristiche anche in Europa. Un'altra questione che ha sollevato riguarda le nuove norme super-garantiste che in qualche modo possono limitare la sicurezza dei cittadini.   Il suono della campana ha posto fine all'interessante serata. Primo Zannoni

19/09/2024: Visita del Governatore … L’ultima cena

Quando ci trovavamo in Sala grande

L’ultima cena all’hotel Europa nella sala al primo piano, storica, iconica, evocativa, perfino malinconica ma – anche - tante volte esaltante: si è consumata l’altra sera, forse non casualmente con la visita del governatore. I lavori di ristrutturazione della proprietà da poco entrata esigono cose nuove e noi ci adatteremo; scenderemo di un piano dove troveremo altrettanta professionalità e calore. Già, il calore: quello che per decenni hanno trasmesso ai rotariani la signora Rebecca, sua figlia Cristina e il marito Gianmario, naturalmente supportati da schiere di collaboratori fra cui l’indimenticabile Luigi. Uno alla volta, questi protagonisti della ristorazione (della convivialità nel senso più ampio) ci hanno lasciato confermando – ma non ce n’è bisogno… - che il tempo passa inesorabilmente. Però attenzione: i ricordi sono cosa viva e allora sia collettivamente che individualmente i rotariani di Cento contano mille momenti felici incasellati, anzi riposti gelosamente e con affetto, nel cassetto della memoria. In quella storica sala si sono succeduti innumerevoli passaggi delle consegne dello “scettro” di presidente; con essi altrettante “feste degli auguri” tutte diverse l’una dall’altra ma sempre eleganti a cominciare – mi dicono – da quelle degli anni ’60 quando i soci erano in…uniforme nera e le signore rigorosamente in abito lungo (anche oggi, spesso, in verità…). Qui – posso dirlo – svettava Mario Govi, biancovestito, dal portamento inimitabile, uscito dai migliori film anni ’30. E che dire delle innumerevoli serate, caminetti e conviviali? Ne sono state fatte, a occhio, un paio di migliaia. Famosi e meno famosi i protagonisti e davanti a loro generazioni di rotariani e consorti. Personalmente ricordo, fra le millanta, quella letteraria con Giorgio Bassani e Fulvio Tomizza.

Ho definito la sala “evocativa”: ad esempio dell’ingresso delle donne del club; quando nei primi anni ’90 ci venne chiesto da Evanston di esprimerci sul tema; contrariamente a quanto molti pensavano, il risultato del sondaggio fu unanimemente positivo. Non era scontato, all’epoca: pensate che nel club di Ferrara (e altrove) ci fu chi si dimise per un’analoga decisione assunta dal suo club. Altri tempi. Per fortuna. Fu così che Gianna Fantozzi entrò e quasi subito divenne la prima segretaria di club nella storia del Distretto e la seconda d’Italia (ma sì, lo voglio ricordare: il suo presidente ero io…). Già, io: giovanissimo e un po’ in soggezione, entrai in una fredda sera di novembre, metà anni ’80, spillato dal governatore Pasquali, presidente Giorgio Diozzi, un signore. Ero di gran lunga il più giovane della brigata rotariana e Cristina sembrava la nipote dei soci. Il tavolo di presidenza non era in fondo come ora, ma sul lato sinistro.

In sala arriverà anche, come governatore, l’indimenticabile Franco Zarri, primo e unico del nostro club a ricoprire quell’incarico; al suo fianco il rappresentante del Governatore, un altro grande e indimenticabile: Marcello Ludergnani.

E poi, quanti altri governatori hanno parlato nella sala? Quante promesse e quante sollecitazioni? E – soprattutto – quante risposte del club fatte di service e dunque di vicinanza attiva al territorio e a questa nostra meravigliosa comunità?

La ruota insomma gira, inesorabilmente e giustamente, macinando storie, desideri, progetti, illusioni ma anche cementando valori e amicizia, voglia di Bene comune e di crescita personale, scoprendo cose nuove e aprendo la mente e il cuore a ciò che verrà. Alberto Lazzarini

12/09/2024: Quel killer vorace, Granchio blu contro vongola

Quel killer vorace

Granchio blu contro vongola: una strage con enormi danni economici e sociali - L’esperto Francesco Paesanti ne ha parlato al club

É il re degli allevamenti di molluschi, in particolare di vongole. Li inventa, li progetta e poi gli imprenditori (privati o cooperative) li realizzano. Francesco Paesanti, di Goro, è un profondo conoscitore (forse il più importante, e non solo in Italia) di un settore produttivo di grande importanza, oggi messo a rischio da quel killer delle lagune e dei mari che si chiama granchio blu. Di vongole e, appunto, di granchio blu  Paesanti ha parlato giovedì 12 settembre al nostro Rotary, splendidamente ospitato come da molti anni a questa parte, nella bella villa liberty di Sant’Agostino, dalla famiglia Ludergnani segnatamente dai cari amici Carla e Matteo. Inevitabile il ricordo di Marcello, nostro grande socio, indimenticato past presidente, past assistente del governatore nonché  dirigente distrettuale del movimento ma naturalmente anche importante imprenditore.

Presentato dal presidente Gilberto Galantini, Paesanti ha ricordato di fronte a molti soci ed ospiti, alcuni passi salienti della sua feconda e ancora piena carriera, per poi piombare, inevitabilmente, nella realtà di questi due anni caratterizzati dall’avanzata prepotente dell’alieno che ha letteralmente ucciso ogni coltivazione possibile di vongole, cozze e novellame di pesce e anguilla. Un disastro, naturalmente anche sociale, visto che si sono già persi centinaia di posti di lavoro. In realtà il granchio blu, ha ricordato, non è piombato dalle nostre parti ieri ma da una ventina d’anni rimanendo però…silente fino all’alluvione dell’anno passato quando ha trovato le condizioni eccezionalmente favorevoli per riprodursi a dismisura (le femmine depongono milioni di uova alla volta…). Ora, va detto, c’è anche il rischio che invada il mare antistante le spiagge e questo provocherebbe un danno ingente (anzi, di più) anche al turismo.

Di qui ovviamente la necessità di intervenire, e in fretta. Paesanti conta anzitutto su invenzioni tecniche collegate alla meccanica delle gabbie-reti che contengono e proteggono i semi e le vongole novelle. Però occorrerebbe di più, oltre alla indispensabile raccolta ad oltranza: magari il frutto di una ricerca scientifica biologica. Chissà. Negli Stati Uniti i nativi indiani pochi anni fa ebbero un problema simile ma riuscirono a risolverlo raccogliendo e distruggendo e/o vendendo il crostaceo killer. Nel nostro Delta, intanto, la situazione si aggrava, causa anche l’aumento della temperatura dell’acqua giunta anche a 32 gradi (“e peggiorerà”, ha detto). Ma non c’era un commissario governativo dedicato al granchio blu? “Non riusciamo a contattarlo”: dove sarà andato?” Alberto Lazzarini