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11/04/2024: Visita allo stabilimento MARCHESINI GROUP di CARPI

Marchesini raddoppia lo stabilimento di Carpi

Il club in visita con gli amici di San Giorgio e di Guastalla- Una realtà industriale di altissimo livello proiettata nel futuro – Intelligenza artificiale e nuove professionalità. La visita allo stabilimento di Carpi della Marchesini group di giovedì 11 aprile è stata semplicemente splendida. Grazie a Enrico e Riccardo Fava che l’hanno organizzata consentendo ai soci di conoscere una realtà davvero unica, capace di creare emozioni (sì, anche le tecnologie le producono) e approfondite riflessioni. Gli amici hanno ascoltato le parole, belle e sagge di Maurizio Marchesini, hanno visto all’opera alcune macchine robotizzate (costano almeno un milione l’una…) e sono stati accolti con grande amicizia e cordialità, chiudendo con un’ottima apericena perché giustamente, come si dice, “tutti i salmi finiscono in gloria”.

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Carpi festeggia. Il locale stabilimento della Marchesini group (14.000 metri) a breve raddoppierà. Lo ha annunciato, un po’ a sorpresa e nel corso di un incontro ristretto e informale, Maurizio Marchesini il numero uno della più grande azienda italiana produttrice di macchine per la termoformatura, la tecnica che nello specifico sforna blister farmaceutici ma anche contenitori per il comparto cosmetico o alimentare. Marchesini, già presidente di Confindustria regionale, membro di Giunta di Confindustria nazionale con l’importante delega alle filiere e alle medie imprese, ha precisato che i permessi di costruzione sono già stati approvati e che in autunno partiranno i lavori. Tempo pochi mesi e, appunto, l’impianto (già avveniristico) di via Emilia-Romagna sarà affiancato da un impianto gemello capace, di fatto, di raddoppiare la produzione e acquisendo, nel contempo, nuove maestranze. Orizzonti nuovi e azzurri, dunque, per l’azienda di casa nostra che a livello di gruppo registra 600 milioni di fatturato (con tremila dipendenti) di cui il 90% determinato dall’export (Europa e nord America, ma anche Asia). Rivolgendosi ai club Rotary in visita (con Enrico Fava industriale leader mondiale delle macchine per la produzione di pasta alimentare), Marchesini ha poi parlato della grande evoluzione tecnologica vissuta dal gruppo che utilizza largamente, e ancor più lo farà, l’intelligenza artificiale, unitamente ai robot, realizzati in casa per poter perfettamente adeguare il processo produttivo alle esigenze aziendali. Ma l’imprenditore (nominato cavaliere del lavoro nel 2013 dal presidente della Repubblica con l’amico Fava) ha anche voluto ricordare il ruolo assolutamente primario delle competenze professionali e della formazione, anche in questo caso effettuata largamente in casa. Spazio poi al mercato, con quello del farmaco in costante crescita, ha aggiunto Marchesini; l’invecchiamento facilita...questo processo come del resto la crescente domanda da parte degli uomini incrementa il mercato cosmetico. Marchesini ha infine voluto ricordare l’origine della società, nata mezzo secolo fa grazie al padre Massimo. In pochi anni da azienda artigianale sarebbe diventata una grande realtà internazionale. Alberto Lazzarini 

25/03/2024: Mobilità. Quale futuro e a quale costo”

Secondo atto e continuazione del convegno che si era tenuto a Cento lo scorso 10 Febbraio a Cento. 

20/03/2024: Pizze e Paul Harris a Renazzo

Sua maestà la pizza si è presentata l’altra sera al “Condor” di Renazzo in tutto il suo splendore, con tanto di scettro e mantello di ermellino. Per la verità si è cambiata d’abito più volte. Ed è risultata sempre elegantissima.   Il Rotary in trasferta ha dunque trascorso una conviviale piacevole, interessante, curiosa, e ricca di spunti collegati all’alimento simbolo del nostro paese e alla migliore gastronomia ma anche alla storia dell’alimentazione. Tutto ciò grazie a chi ha ideato l’incontro (l’infaticabile Nicola Fabbri), al presidente Matteo Lodi che, preciso com’è (giustamente), fa in modo che nulla sfugga al suo controllo per garantire serate coi fiocchi, al protagonista dell’incontro il grande pizzaiolo Alessandro Locci (una consolidata tradizione familiare e tanto studio e lavoro alle spalle) e a Claudio Sabatini con Barbara (vedremo perché).   Dunque la pizza: il giovane maestro pizzaiolo ce l’ha offerta in tre...squisite versioni, una migliore dell’altra, con impasti, grani e condimenti diversi. Ognuno ha fatto – per bacco! – la sua scelta decretando la migliore. Ma non basta. Ad ogni pizza la sua birra: quattro se ne sono susseguite sui tavoli (roba da birrerie bavaresi!), tre per le pizze e una per gli altrettanto ottimi dolci. Chiara e leggera la prima, ambrate le altre: dal trevigiano al Salento, tutte piacevoli. Ma non è finita perché con l’occasione abbiamo appreso cose nuove sulla pizza, l’alimento più consumato al mondo e primato degli Stati Uniti. Solo in Italia (prima in Europa), però, ogni settimana sono consumate 56 MILIONI di pizze. Quasi 3 MILIARDI DI PIZZE l’anno.  Ma c’è chi ci batte: il 93% degli americani, come si diceva, consuma la pizza almeno una volta al mese per una media di 350 FETTE AL SECONDO. Quante persone mangiano la pizza in Italia? il 60% dei consumatori almeno una volta alla settimana e il 15% anche più di una volta alla settimana, in una delle oltre 127mila pizzerie italiane.

La pizza italiana nasce come una specialità della cucina popolare, simbolo del patrimonio di una cultura mediterranea nata dalla scelta di ingredienti semplici, come quelli utilizzati nella pizza margherita, in grado di soddisfare il gusto di tantissimi amanti del cibo, grazie alle sue innumerevoli ricette e varietà di realizzazione.  La produzione di pizza, nell'ultimo quinquennio, ha subito un incremento notevole nelle pizzerie di diversi luoghi del mondo, oltre che nei supermercati, diventando un elemento integrato nelle comunità grazie alla sua base semplice ma gustosa che può essere arricchita con fantasia, assecondando la scelta di molti consumatori di pizza in tutto il globo. Dunque, non si tratta soltanto di un prodotto del territorio ma di un alimento che racconta diverse storie in base ai luoghi dove riesce ad integrarsi, diventando parte del menù locale con diverse variazioni.

Il Rotary è convivialità ma anche solidarietà. E allora ecco perché il past governor Luciano Alfieri si è…fiondato al Condor per premiare Claudio Sabatini con un “Paul Harris” fellow per quanto ha fatto in occasione delle terribili giornate dell’alluvione in Romagna. La generosità di Claudio è nota e non solo nel club, ma nel territorio, nel Distretto e oltre il Distretto. Non solo: Alfieri ha voluto premiare, con l’ambìto riconoscimento ideato per le imprese e gli enti “speciali”, anche CIGAIMPIANTI, a sua volta protagonista di una grande prova di solidarietà: appena saputo dell’alluvione e delle difficoltà di tanti romagnoli, i dipendenti si sono attivati e in un batter d’occhio hanno dato vita a una grande sottoscrizione il cui ricavato è stato raddoppiato dall’azienda e subito trasformato in generi alimentari e materiali di uso domestico, trasportati a Solarolo (Ra) in Romagna e gestiti dall’amico rotariano il past presidente don Tiziano Zoli. (oltre a CIGA, hanno dato una mano altri finalesi, in particolare la podistica finalese e il mobilificio Calzolari Cirillo che hanno donato beni e hanno messo in condizione CIGA di fare un secondo viaggio mettendo a disposizione uomini e mezzi). Altri generi alimentari sono stati poi consegnati agli alluvionati di Campi Bisenzio in Toscana. Il riconoscimento è stato ritirato da Barbara a nome di titolari e dipendenti di CIGA. Alberto Lazzarini

14/03/2024: … musica da sbullo

In occasione della conviviale del 14 marzo, abbiamo ospitato il professor Federico Benini ed il suo innovativo progetto Musica da Sbullo.

Il professor Benini, docente di educazione musicale,  ha fuso la sua esperienza professionale con la  sua passione per le tematiche di educazione civica dando vita ad un percorso strutturato e caratterizzato da laboratori interattivi presentati nella classi della scuola secondaria di primo grado attraverso i quali riesce a raggiungere empaticamente le " corde" dei ragazzi. Attraverso il linguaggio musicale riesce a parlare di generi musicali e si avvicina sempre di più al cuore del progetto che prevede il raggiungimento, da parte degli studenti,  di una graduale presa di coscienza del significato dei testi di alcuni brani tra i loro preferiti.  Il progetto prevede poi la creazione  di testi liberi da parte dei ragazzi su temi legati alla relazione in classe ed ai rapporti esistenti tra i ragazzi stessi. Attraverso la musica e l'anonimato spesso i ragazzi " denunciano" situazioni che stanno vivendo o che hanno vissuto che difficilmente avrebbero lasciato emergere in altri contesti. Questo progetto è stato già supportato dal nostro  club nella precedente annata e ,vista la grande soddisfazione da parte di tutti, è  stato deciso di supportare anche per una seconda annualità  la realizzazione di questo percorso.

Importante sottolineare che tale progettualità  ha ricevuto anche il patrocinio gratuito del Comune di Cento. Laura Riviello.

18/02/2024: … abbattere tutte le barriere

Abbattere tutte le barriere

Analisi e proposte nell’interessante convegno sulle disabilità

Impegno professionale, tecnologie di avanguardia e solidarietà diffusa

Il Rotary a sostegno.

Sì, si può fare. Una disabilità senza barriere è davvero possibile: lo ha confermato l’utile, interessante e piacevole convegno che si è svolto sabato 17 febbraio a Bologna nella sede della Federazione delle banche di credito cooperativo (intervenuta con il presidente Mauro Fabbretti e il consigliere nostro socio Giuseppe Accorsi) per iniziativa della Commissione disabilità del Rotary distrettuale presieduta dal past governatore Maurizio Marcialis che ha anche coordinato i lavori.

In apertura la governatrice Fiorella Sgallari, mentre ha annunciato l’impegno concreto del Rotary al fianco di questo mondo (tre milioni sono i disabili non autosufficienti nel solo nostro Paese) ha ricordato il pensiero dell’Europa su questo tema, testimoniato dalla frase di Ursula von der Leyen secondo cui “Tutti hanno diritto a una vita senza barriere”. Da sempre l’Emilia-Romagna è all’avanguardia in questo settore come è emerso, dati alla mano, dall’intervento dell’assessore regionale alla sanità Raffaele Donini che ha lamentato come non possa essere l’età il fattore necessario per un intervento pubblico di sostegno ma, piuttosto, la valutazione personalizzata, individuale. Donini ha anche parlato di diverse tipologie di barriere: quelle architettoniche, le più note, da abbattere per migliorare la vita del disabile; le barriere burocratico-organizzative che possono essere vinte “costituendo comunità assistenziali animate da istituzioni e associazioni”, e infine le barriere “settoriali”, superabili grazie alla multidisciplinarietà cioè alla valutazione medica complessiva del paziente.    Sono seguite intense e a tratti commoventi testimonianze dal mondo che opera nella e per la disabilità. Mario Tubertini, direttore generale dell’ospedale riabilitativo di Montecatone (un’eccellenza nazionale che sorge nell’Imolese e che conta il 60% di pazienti da fuori regione), ha invocato una maggiore “umanizzazione delle cure” e naturalmente il costante impegno professionale, oggi sostenuto anche dalle nuove tecnologie come telemedicina e intelligenza artificiale. La struttura, forte di 150 letti per pazienti colpiti da lesioni spinali o cerebrali, cura mobilità, autonomia e rientro soft alla propria abitazione.  Ai giovani affetti da disagi mentali o sociali si rivolge l’attività della Fondazione Augusta Pini creata oltre un secolo fa dal senatore Enrico Pini per ricordare la figlioletta morta di tubercolosi. Il presidente Vincenzo Florio, un avvocato entusiasta, sensibile ed eclettico, ha illustrato i campi di intervento di questa efficace realtà socio assistenziale bolognese. Commovente, si accennava, è stato l’intervento di Debora Donati presidente dell’associazione “Insieme a te” da lei fondata pochi anni fa, all’indomani della morte per SLA del marito. Ora questa splendida realtà è sostenuta da mille famiglie e altrettanti volontari, tutti pronti ad aiutare i disabili, soprattutto in occasione delle vacanze, terribilmente complicate tanto da risultare molto spesso impossibili. Debora ha narrato in particolare la bellissima storia della spiaggia “accessibile a tutti”, realizzata a Punta Marina terme e che ha consentito a tanti disabili gravi di trascorrere una settimana al mare. “È proprio vero, ha commentato, che il bene si espande sempre”.

Elia Antonacci, affermato notaio e dirigente rotariano, ha poi introdotto la platea alla conoscenza del sitting volley, sport in crescita che accomuna disabili e normodotati nel segno dunque dell’inclusione ma anche dell’agonismo grazie alla Rotary cup. Di “Cesena in blu” (disabili e mondo subacqueo) ha parlato il past presidente Giampiero Evangelisti, mentre Terenzio Motta (past presidente del club di Copparo) ha intervistato il brillante Karim Gouda Said Hassan, campione non vedente di nuoto. A conclusione, due grandi associazioni sono salite in cattedra: Mani tese di Finale Emilia (ne ha parlato la bravissima Gaia Barbieri) é diventata un preciso punto di riferimento per i giovani della locale comunità: “Dalle fragilità nasce il bene comune” e Unitalsi Ferrara con l’instancabile presidente Neda Barbieri, (“oggi abbiamo fatto sistema” ha commentato con un sorriso) testimonia la vicinanza concreta di tanta gente al malato. Infine la notizia che il tradizionale HappyCamp (vacanze per disabili) promosso dai Rotary estensi e coordinato da Maurizio Marcialis si svolgerà dal 5 al 12 maggio, sempre al Lido degli Scacchi sulla costa comacchiese al Camping Florenz dei rotariani Franco e Arnalda Vitali. Alberto Lazzarini

10/02/2024: convegno "MOBILITA' SOSTENIBILE"

 

Successo del Convegno del Rotary

Per una mobilità sostenibile

Salute e ambiente - Opportunità e necessità – Elettrico e full hybrid – Idrogeno nel futuro?

Difendere l’ambiente anche con una mobilità sostenibile. Se n’è parlato in modo approfondito sabato 10 febbraio a Cento, nel salone CariCento-Credem, per iniziativa del Rotary distrettuale con il coordinamento di Giorgio Garimberti, nostro past president, già amministratore delegato e direttore generale di Vm motori che in apertura ha illustrato i tratti salienti del mercato automobilistico con le diverse motorizzazioni. Folta è stata la partecipazione, con l’intervento della governatrice Fiorella Sgallari e di alcuni past governor.

L’ incontro, molto intenso, si è articolato in due sessioni: la prima dedicata alla mobilità via terra, la seconda via mare e cielo, con vari esperti a presentare dati e offrire analisi e soluzioni, il tutto secondo impostazioni ad ampio spettro. Il filo conduttore è comunque da individuare nella necessità di intervenire a favore dell’ambiente e quindi della salute, entrambi – gli studi scientifici lo testimoniano – fortemente messi a rischio dalle attività umane se non vengono incanalate nei giusti binari. L’obiettivo della “neutralità” (emissioni zero) è per il 2050. Alla mobilità è riconducibile una parte (il 25% secondo i principali studi) dell’inquinamento. Può essere l’elettrico una risposta? No, ha risposto l’ingegnere Alberto Montanari, già manager del gruppo Fiat, che ha aggiunto come l’Europa abbia assunto tempi troppo accelerati per la dismissione dei carburanti di origine fossile. Meglio il full hybrid, almeno oggi, e all’orizzonte si scorge l’idrogeno. Gian Primo Quagliano, docente e presidente di Promotor, ha poi suggerito di “seguire le utopie” che rincorrono obiettivi fondamentali come la cancellazione dei morti sulle strade e l’annullamento delle emissioni. Più “laica” la visione della presidente di TPer Giuseppina Gualtieri che ha invitato, nelle scelte, alla neutralità e al merito: ogni situazione richiede una soluzione ad hoc. L’elettrico su rotaia ad esempio, c’è già, eccome, nella nostra regione e funziona bene. A breve, ha aggiunto, “la nostra flotta sarà decarbonizzata”. In alcuni casi, ha concluso, i treni andranno a idrogeno, affermazione confermata dall’intervento di Valter Alessandria della multinazionale Alstom che doterà di questo combustibile i convogli della Valcamonica e in Puglia. La Gualtieri ha anche annunciato che ben 22 mezzi a metano liquido sostituiranno la flotta dei bus delle linee che passano per il Centese.   Per quanto riguarda la mobilità navale (che inquina in maniera marginale pur trasportando un’enormità di merci) sono intervenuti gli ingegneri Cesario Mondelli (Rosetti marino) e Alberto Cafari Panico (Amoretti armatori group) : si sta cercando anche qui, hanno detto, di sostituire il petrolio con ammoniaca (però è pericolosa perché infiammabile) e con l’idrogeno che per produrlo costa ancora molto, ma lo si può trovare in natura (in Africa e anche in Europa si stanno scoprendo preziosi giacimenti). Di mobilità aerea si è infine occupato Alessandro Talamelli (docente di aerodinamica). Fondamentali, qui, sono le nuove tecnologie con lo sviluppo di nuovi materiali piuttosto che di nuovi carburanti.

Per gli ospiti, il club nel primo pomeriggio aveva organizzato un’apprezzata visita guidata, a cura del socio Salvatore Amelio, alla Pinacoteca civica recentemente riaperta dopo il sisma. Alberto Lazzarini 

 

Scarica i contributi dei relatori:

01 Garimberti Giorgio per 2024-02-10

02 Montanari Alberto per 2024-02-10

03 Quagliano Gian Primo per 2024-02-10

04 Gualtieri Giuseppina per 2024-02-10

06 Mondelli Cesario per 2024-02-10

07 Cafari Panico Alberto per 2024-02-10

08 Talamelli Alessandro per 2024-02-10

25/01/2024: … Magiche superfici sartoriali

Officinarkitettura si presenta al Club

Carte da parati speciali con le principali Maison

Grande curiosità e interesse ha destato l’incontro promosso dal Rotary di Cento, presidente Matteo Lodi,  che ha visto protagonista Officinarkitettura attraverso i suoi due titolari, Giorgio Buratti e Andrea Bernagozzi. Esperto di marketing il primo, architetto il secondo, nove anni fa hanno dato vita a questa realtà, con sede, laboratorio e showroom a Pieve di Cento, che si occupa di “Superfici sartoriali per l’architettura”. Destinatari degli interventi sono facciate di palazzi o singole abitazioni, bagni turchi, yacht; no pavimenti.

Oggi l’azienda collabora con le maggiori maison di moda e collabora con grandi gruppi ceramici.  Tutto ebbe inizio da una sfida: Andrea propose a Giorgio – che accettò - di decorare alcune lastre di kerlite per accontentare il desiderio di un cliente. Non era mai stato fatto prima. Si rivelerà un successo.

La kerlite è un supporto ceramico particolare, in lastre, leggerissimo, che però non tollera il colore ad alte temperature, quindi diventa necessario dipingerla a freddo. Prende da qui il via un lungo percorso di studio del prodotto che però diventa anche occasione per fare delle scelte: la decorazione sarà interamente artigianale, fatta a mano. Alla kerlite si aggiungono altri rivestimenti murali, diversi tipi di carta da parati che sostengono però tutti la stessa scelta, quella di creare una gamma ridotta di supporti ma tutti di altissima qualità. E tutti ecosostenibili.

“Si può essere un’azienda green se tutta la filiera è orientata a questo”, osservano. Ecco allora che tutti i materiali provengono dall’Italia e la maggior parte sono ecologici: resine e inchiostri a base acqua; i tagli e le finiture sono manuali, ognuno diverso, ognuno unico. Ventuno sono le collezioni realizzate, grazie a designer interni all’azienda o avvalendosi di artisti esterni che donano le proprie opere perché diventino a tutti gli effetti arredi, “sguardi sul mondo”.   Il suo “segreto” è quello di non stancarsi mai di operare nel campo della ricerca: è il suo valore aggiunto che la sta portando in alto. Tanti i progetti allo studio fra cui la carta da parati “che riscalda”: a breve il mercato ce la proporrà. a.l.

18/01/2024: Prof. Alberto PAGANI e l’intelligence …

Ospite della serata il Prof. Alberto Pagani, docente in sicurezza e terrorismo presso l'Università di Bologna.  Il Presidente del nostro Club, Matteo Lodi, ha letto una sintesi del corposo curriculum del nostro ospite, romagnolo, nato e residente ad Alfonsine (RA).

Laureato in scienze politiche presso l'Università di Bologna, ha seguito il corso di formazione professionale presso il Centro di Alti Studi della Difesa, ed ha ottenuto master in strategia e sicurezza presso le Università di Torino e Firenze.  Il Prof. Pagani è stato deputato della Repubblica per due legislature dal 2013 al 2022. Dal 2020 al 2022 è stato componente della delegazione parlamentare presso la NATO.

Il Professore ha poi pubblicato diversi libri riguardanti intelligence e terrorismo e tenuto molti corsi di formazione su questi argomenti.  Ha iniziato spiegando cosa si intende per "intelligence", brutalmente si può chiamare spionaggio, ovvero la raccolta di informazioni che tutti gli stati, democratici o no, fanno in continuazione.

Queste informazioni servono ai "decisori politici" (i capi dei governi) per le scelte volte all'interesse nazionale.   Questa attività è antichissima, ma ai nostri giorni sono cambiati profondamente gli strumenti utilizzati.

Nel nostro paese l'intelligence dal dopoguerra ha avuto un carattere principalmente militare, almeno fino alla caduta del muro di Berlino. Era in corso la cosidetta "guerra fredda" che è stata anche una guerra di spie.   Dopo questo avvenimento, è terminato il dualismo fra le due superpotenze: Stati Uniti- Unione Sovietica. Si è giunti ad una condizione "multipolare" od addirittua "apolare", cioè si possono fare affari con paesi diversi ed ex nemici, come ad esempio la Cina, e nel frattempo essere in concorrenza con paesi alleati come la Francia o la Germania.

La seconda data importante è l'undici settembre del 2001. L'Occidente si rende conto che esiste un grande pericolo, che è il terrorismo internazionale.   Le istituzioni di intelligence hanno dovuto affrontare un nuovo nemico, più complesso e meno individuabile, anche se militarmente meno forte.   Le leggi che governano l'intelligence sono di conseguenza cambiate.   E' diventata preponderante la parte civile rispetto alla parte puramente militare; le guerre sono diventate "ibride", cioè combattute a più livelli: tramite  l'economia, gli attacchi cibernetici, il controllo dell'informazione ecc...

la nuova intelligence del nostro paese deve raccogliere ed analizzare in primo luogo le minacce economiche, più che quelle militari.

La tecnologia permettere di avere nuovi strumenti per la raccolta delle informazioni: ascolto delle comunicazioni elettroniche, satelliti, ecc..

Esiste però ancora l'ascolto personale, ovvero agenti che vivono all'estero, sotto copertura,  e che raccolgono informazioni in vari modi più o meno leciti.

Esiste uno scambio di informazioni fra paesi alleati, ma difficilmente sono gratis, nel senso che io ti dico una informazione in cambio di una che mi dai tu.

Rispetto a poco più di un decennio fa, la nostra vita è molto più dipendente dalla rete Internet. Quasi tutto quello che facciamo (acquisti, scambio di messaggi, controllo di dispositivi domestici collegati) passa per la rete Internet, come pure tutte le attività delle aziende.

Questo nuovo campo si presta a due tipi di minacce. I truffatori che colpiscono singole persone od aziende per rubare dati sensibili o carte di credito, e gli attacchi informatici che possono colpire infrastrutture strategiche per il paese, come energia, trasporti, comunicazioni.  Per proteggere il paese da queste minacce l'intelligence deve procurarsi i mezzi ed il personale per fargli fronte. L'intelligence del nostro paese ha fatto molti passi aventi negli ultimi anni, migliorando le sue competenze, e si pone il compito di proteggere le nostre aziende, le nostre infrastrutture e di conseguenza il benessere del paese.

Alla fine dell'interessante relazione ci sono state numerose domande volte ad approfondire i vari temi toccati.

Ad esempio come si assume il personale delle Agenzie?

Non c'è un concorso pubblico! Si possono fare le domande, ma la selezione viene fatta cercando le persone più portate o con studi adeguati. Il lavoro di questi agenti viene mantenuto il più riservato possibile per evidenti motivi di sicurezza.

Altre domande hanno riguardato la situazione geopolitica attuale, e saremmo andati ancora avanti a parlare, fino a quando il Presidente ha dovuto chiudere la serata, data la tarda ora. Primo Zannoni

11/01/2024: … Associazione B-YOURSELF

Giovedì 11 gennaio il nostro club ha ospitato la dottoressa Benedetta Balboni ed il dottor Vincenzo Caporaso, entrambi impegnati professionalmente nella divulgazione e nella pratica della Mindfulness in vari settori ed in vari campi. I nostri relatori sono titolari a Cento dell' Associazione  B- YOURSELF  che si occupa di creare percorsi ed operare con il singolo o con gruppi sl fine di attivare,  attraverso la Mindfulness,  processi di consapevolezza interiore. 

Come club abbiamo scelto di sostenere uno dei loro progetti.  Si tratta  di un progetto  gratuito rivolto ai pazienti oncologici ed si loro caregiver. 

SOSTENIAMOCI è  un percorso costituito da 8 incontri in cui, attraverso la meditazione ed una pratica di raggiungimento della propria consapevolezza e di avvicinamento al proprio " essere", è  possibile trovare le energie necessarie per sostenere e sostenersi in un percorso difficile  come è  un percorso oncologico.

14/12/2023: Tradizionale Festa degli Auguri

30/11/2023: il Prof. Alberto MINELLI e il pollice verde ...

“Pollice verde” per un futuro più sostenibile.

Nel contesto delle iniziative dedicate alla sostenibilità, il nostro Club ha ospitato il Prof. Alberto Minelli, docente presso l’Università di Bologna, per un intervento dal titolo “La sostenibilità del verde ne vede la sua valorizzazione a 360°, partendo dalla progettazione”. Il relatore ha affrontato il tema in maniera molto stimolante, richiamando innanzitutto le importanti funzioni che il verde svolge in differenti contesti del vivere quotidiano. Il verde è infatti un elemento integrante delle nuove architetture, caratterizza il paesaggio e contribuisce quindi al miglioramento della vita dell’uomo. Con la sua vasta esperienza professionale, il Prof. Minelli ha illustrato situazioni comuni in spazi pubblici e privati, mettendo in luce le principali criticità in termini di sostenibilità. Ha sottolineato che la realizzazione e la cura del verde, sebbene appassionino molte persone, richiedono competenze altamente qualificate. La relazione ha suscitato un notevole interesse tra i partecipanti, che hanno partecipato attivamente al dibattito, condividendo esperienze e conoscenze. Al termine della serata, tutti si sono sentiti arricchiti da questo approfondimento sul tema della sostenibilità del verde. I partecipanti hanno scambiato consigli, consapevoli dell’importanza di considerare la sostenibilità sin dalla fase di progettazione, scegliere le specie vegetali adatte al contesto climatico e al terreno, prevedere un sistema di irrigazione e drenaggio adeguato, e garantire una manutenzione regolare del verde.

24/11/2023: Congresso 100° Rotary Italia

Claudio Sabatini e Paolo Martinelli sono stati a rappresentare il nostro Club a Milano al Congresso per il 100° Anniversario del Rotary in Italia.

24/11/2023: Colletta Alimentare

Anche il 2023 ha visto il nostro Club di Cento e quello di San Giorgio dare una mano nella giornata della Colletta Alimentare.

Sul territorio Nazionale hanno aderito 11.800 Supermercati con 140.000 volontari per una raccolta globale di 7.350 tonnellate di generi alimentari.

Nel nostro territorio sono stati raccolti 11.350 kk in 25 punti vendita !!!

... è stato un Grande successo.

26/10/2023: Sanità, fra problemi e impegni

L’assessore Raffaele Donini a tutto campo: l’ospedale di Cento, il sistema regionale, le lunghe liste di attesa, le insufficienti risorse da Roma.

Siamo in vetta alla classifica ma i problemi non mancano. Della sanità emiliano-romagnola ha lungamente parlato l’assessore Raffaele Donini nel corso di un intenso e partecipato interclub (Rotary di Cento e di San Giorgio di Piano e Lions di Cento e di Pieve di Cento) organizzato nella sala del Consiglio comunale di San Giorgio di Piano.

Ospite della serata, introdotta dalla presidente del club di San Giorgio Virna Calzolari, era anche Loretta Masotti presidente della Fondazione “Ramazzini”, importante e qualificato centro di prevenzione e ricerca delle malattie oncologiche. Entrambi sono stati intervistati dal rotariano Alberto Lazzarini vicepresidente dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna.

L’intervista a Donini (si parla con insistenza di lui come possibile e accreditato successore di Bonaccini) si è sviluppata su tre piani; Cento, il sistema emiliano-romagnolo, la sanità nazionale.

Per quanto riguarda il SS Annunziata, l’assessore ha confermato quanto detto dal governatore Bonaccini un mese fa a Cento: il Pronto soccorso non si tocca, il Punto nascita è a forte rischio, nuove forti risorse sono state rese disponibili. A questo riguardo, ha specificato che la metà dei 13 milioni stanziati per l’ospedale di Cento saranno impiegati per l’ammodernamento e la messa in sicurezza della struttura, più di 5 milioni per la sismica e 200.000 euro per il Pronto soccorso e in ottica post covid. Non basta: degli 80 milioni in arrivo in regione con il Pnrr, una parte sarà destinata a Cento. Donini ha poi affermato che come ogni ospedale regionale, anche Cento avrà una propria “vocazione” o specializzazione (vedremo quale…); il tutto secondo un piano, una filosofia, orientata ad offrire il meglio possibile che è incompatibile con il “tutto a tutti”. Ci si dovrà quindi spostare (per le problematiche più importanti). I confini provinciali, ha aggiunto, non avranno l’importanza di prima, come dimostrano Argenta con le nuove attribuzioni o, fra poco, Pieve di Cento. Quanto a Bentivoglio, ospedale hub, sempre più forte, è “un importate riferimento per un vasto territorio”.

 

Sanità regionale

E’ intanto partita la sperimentazione dei Cau (centri assistenza urgenza) per snellire gli accessi ai Pronto soccorsi, venti appena dei quali ricevono l’80% dell’intera utenza. E ancora: “Il 70% degli accessi è costituito da codici bianchi e verdi”. Nel frattempo “mancano i medici di medicina di urgenza: 5000 a breve se ne andranno e saranno sostituiti da appena 1500 professionisti”.

Capitolo annoso, sentitissimo e delicato, quello delle liste di attese; i tempi sono spesso troppo lunghi. Donini ha sottolineato che gli effetti della pandemia tuttora si stanno facendo sentire molto e ricorda “19.000 vittime, 200.000 pazienti curati negli ospedali, altri 300.000 a domicilio. Sono stati rinviati 80.000 interventi e 300.000 visite. Crescono sempre più le richieste di esami e visite e allora i medici dovrebbero “Resistere di più a talune pressioni del cittadino-paziente”. Va da sé che sia necessario utilizzare meglio i medici anche perché molti bandi sono andati deserti.

Più in generale la riorganizzazione passa per un maggiore efficientamento, con l’impiego più intenso della specialistica ambulatoriale, la valorizzazione degli specializzandi e una loro “più equa ripartizione negli ospedali e sui territori”, nonché sulla sanità privata accreditata.

Va poi potenziata la rete territoriale attraverso le Case di comunità (ben 130 su 500 sono emiliano-romagnole mentre alcune regioni sono a quota zero) e una maggiore integrazione con il sociale. Accordi con le farmacie sono alle viste mentre all’orizzonte (anzi, qui davanti) compare una nuova utilissima metodologia di gestione della salute: la telemedicina.

 

Sanità nazionale

Più in generale, Donini pone naturalmente al centro la sanità pubblica che non esclude la privata accreditata e “quella che collabora”. La sanità pubblica infatti favorisce la comunità nel suo complesso e soprattutto chi non può permettersi spese aggiuntive (decine di milioni di persone): in definitiva l’indebolimento della sanità pubblica colpirebbe i più poveri. Allora, a maggior ragione occorrono risorse: “38 miliardi sono stati sottratti alla sanità negli ultimi 15 anni”, ha lamentato l’assessore. “14 ne sono stati reimmessi dal 2020 a seguito del Covid. Ne mancano dunque all’appello 20, pari a 5 in 4 anni richiesti da tutte le regioni. Non possiamo reggere a lungo”.

Sullo sfondo emerge (è stato detto anche nel corso del bel dibattito) la necessità di una più ampia e intensa informazione nei confronti dei cittadini.

 

L’Istituto Ramazzini

Loretta Masotti, presidente da pochi mesi dell’Istituto “Ramazzini” ha ricordato i motivi per cui il grande professor Cesare Maltoni creò questa importante struttura impegnata nella lotta contro il cancro e le malattie ambientali. Oltre trentamila sono i soci di questa che è una delle più gradi e importanti cooperative sociali del nostro Paese. Si alimenta con raccolta fondi e tante importanti iniziative davvero lodevoli. Al “Ramazzini” fa capo il Centro di ricerca sul cancro dedicato allo stesso prof. Maltoni: è uno dei più autorevoli nel campo della ricerca in vivo. “Opera – ha detto Masotti – anche attraverso due strutture cliniche, a Bologna e a Ozzano, dove vengono fornite prestazioni sanitarie ed esami diagnostici in numerose specialistiche”. La presidente ha anche ricordato i recentissimi Ramazzini days con scienziati e medici a Bologna da tutto il mondo e le due importanti ricerche effettuate su glifosato e aspartame, sostanze altamente cancerogene. Sullo sfondo la necessità di salvaguardare l’ambiente e con esso l’uomo e la sua salute.

 

VIDEO INTERVISTA

28/09/2023: Gianluigi Zaina intervista il Governatore Stefano BONACCINI

“Investiremo altri 13 milioni nell’Ospedale di Cento e il Pronto Soccorso non si tocca, tranquilli”.

Ma il Punto nascita rimane a forte rischio: “Se non sarà accettata la nostra richiesta di deroga, sarà chiuso”. Difficile, d’altra parte, essere più ottimisti visto che il numero dei parti al SS Annunziata è sceso agli attuali 200 l’anno con uno standard minimo richiesto di 500. Sono queste le principali notizie, locali, portate dal governatore Stefano Bonaccini nel corso dell’atteso incontro di giovedì 28 che si è svolto nel salone della ex Caricento dinanzi a un folto e qualificato pubblico, promosso dal nostro Rotary (molti i soci guidati dal presidente Matteo Lodi che aperto i lavori), dal club di San Giorgio di Piano (segnatamente Massimo Venturelli) e dai Lions Cento e Pieve di Cento. Presenti alcuni sindaci fra cui quello di Cento Edoardo Accorsi.

Volge finalmente al bello anche l’orizzonte Cispadana (vicenda …tutta italiana visto che si cominciò a parlarne oltre 40 anni fa): si va verso il progetto definitivo, gli ultimi soldi sono stati trovati e non è azzardato pensare – ha detto il governatore – che i cantieri partano alla fine dell’anno prossimo. Di questo e molto altro ancora ha parlato (due ore a mitraglia) un Bonaccini carico e sorridente, sollecitato dalle domande di Gianluigi Zaina, vicepresidente di Confindustria Emilia centro, conduttore della serata, con molte e precise risposte tranne forse l’ultima circa il suo futuro: ancora la regione, l’Europa, il partito?  “Mi metto a disposizione”, ha alla fine salomonicamente dichiarato, ma appare evidente che la sua parte politica non possa prescindere da lui.

Che in regione si stia procedendo bene, ha precisato Bonaccini, “Lo dicono i dati anche se non parlerei di “modello” quanto piuttosto di messaggio che le cose funzionano”. Le scelte strategiche “Sono condivise con almeno 60 parti sociali; dalla Meloni, nel dopo alluvione, siamo andati tutti insieme”. Poi la storia: “Nel ’45 eravamo fra gli ultimi in Italia, oggi siamo in vetta per lavoro, attrattività, sanità, qualità della vita. Siamo primi per l’export pro capite. Il 95% di quanto distrutto dal terremoto è stato ricostruito. Tutto ciò grazie alla capacità e ai sacrifici degli emiliano-romagnoli”. E poi si sta attenti alle risorse: “Spendiamo tutti i fondi europei. Facessero così tutte le regioni…”. Spazio anche alla sostenibilità: “Bisogna inquinare meno, investire sul trasporto ferroviario, consumare poco suolo, utilizzare le aree dismesse delle città e creare le condizioni per un ulteriore sviluppo. Di qui il convinto sì al degassificatore di Ravenna che ci affrancherà dall’ingombrante gas russo, l’avvio del parco eolico in mare, il “Data valley” bolognese e il sostegno alla migliore produzione: “Senza impresa non c’è lavoro. L’impresa ha un valore sociale. La transizione ecologica va guidata ad evitare perdite di posti di lavoro”. Bacchettate alla Marelli: “Non si fa cassa sulla pelle della gente”. Infine i temi dell’immigrazione e della sanità. “Non possiamo accogliere tutti; abbiamo il dovere di salvare chi è in pericolo; indispensabile è l’accordo in Europa senza gridare “prima gli italiani” sennò rispondono prima gli svedesi…”. Serve poi “una quota precisa di lavoratori stranieri per le nostre imprese (competizione e pensioni sono a rischio)”. Preoccupazione per la sanità: “Le regioni hanno chiesto al Governo 4 miliardi e una quota costante sul pil del 7,5% ma oggi è un punto di meno. Mancano professionisti. Difendo il diritto alla salute per tutti”. Alberto Lazzarini

07/09/2023 visita del Governatore, Fiorella SGALLARI

Venerdì 21 Luglio 2023: Economia & Filiere

Economia fra problemi e opportunità

Applaudito incontro con Marchesini, Benvenuti e Zaina - Rotary Estensi

Come va l’economia italiana? E quella internazionale? Ma la finanza dà una mano o ci complica la vita? A queste e a molte altre domande di grande attualità ha offerto un qualificato ventaglio di risposte l’utile e interessante “faccia a faccia” organizzato venerdì 21 luglio dal Rotary San Giorgio di Piano (presidente Virna Calzolari, promotore dell’evento Massimo Venturelli), che ha visto protagonisti Maurizio Marchesini, presidente dell’omonimo gruppo industriale (macchine per il packaging), già numero uno di Confindustria Emilia e ora al vertice nazionale con la rilevante delega alle filiere, e Michele Benvenuti, già vice direttore di Bankitalia Bologna e ora responsabile dell’importante e particolare sede di Bolzano. A coordinare i lavori, con dati, spunti e brillanti sollecitazioni, c’era Gian Luigi Zaina, titolare di “Della Rovere” (cachemire), vicepresidente di Confindustria Emilia Centro e presidente nazionale di Piccola industria. L’incontro ha visto la partecipazione dei Rotary estensi, di un folto gruppo di club bolognesi e del club di Forli.

Molti i punti fermi secondo Marchesini, a cominciare dalla transizione digitale (“quel che vediamo è la minima parte di ciò che accadrà”)  e da quella ambientale (“siamo ospiti fragili del pianeta, come abbiamo visto col Covid”). Ma allora perderemo posti di lavoro? “Certi” posti di lavoro ovviamente sì, ma se ne creeranno molti in altri settori. Come è sempre accaduto. All’orizzonte, intanto, si profila la grande crisi della natalità. Parlano i dati, ha snocciolato Marchesini: “L’Istat prevede per l’Italia nel non lontano 2040 un calo di 2,5 milioni lavoratori e di 6 milioni di cittadini”.  Che fare? Non solo attuare leggi adeguate ma occorre un cambio di mentalità con più donne al lavoro e un forte aumento di immigrati previa selezione. ”Servono flussi migratori di ben altra portata” ha affermato. Le criticità non finiscono qui, naturalmente: “Manca una robusta politica industriale”, ha lamentato. La produttività non soddisfacente non è da ascrivere ai dipendenti ma ad altri fattori a cominciare dall’inadeguatezza delle infrastrutture che provocano la crescita del costo delle merci. E a proposito di costi, l’inflazione (sia pure calante) preoccupa e gli alti tassi di interesse delle banche centrali, ha sostenuto il dirigente di Confindustria, non risolvono la difficile questione. Di diverso avviso, su questo tema, si è detto Benvenuti che ha ricordato come sia compito delle banche centrali combattere con adeguate politiche monetarie il fenomeno-inflazione che crea gravi danni soprattutto alle fasce di reddito più svantaggiate. L’inflazione ha come principale causa, ha poi ricordato il direttore di Bankitalia, l’altissimo costo del gas russo che grazie a precise politiche scattate con il governo Draghi all’indomani dello scoppio della guerra di aggressione all’Ucraina, è stato sostituito, in Italia,  per il 40% con altri tipi di approvvigionamenti.

Sullo sfondo, intanto, emergono molte altre problematiche: dalla burocrazia che…non si allenta alla giurisprudenza che corre ben più lenta della tecnologia, fino agli investimenti che stanno calando (“dal recupero fiscale del 50% si è passati al 20%”). C’è poi il capitolo PNRR sul quale si rischia di perdere fette importanti di contributi: la (più che giusta) proposta di Confindustria al Governo, ha detto Marchesini, è quella di cancellare certi piani non realizzabili spostando le relative risorse su digitale e ambiente e salvaguardando la destinazione regionale.

Si è anche parlato di alluvione in Emilia-Romagna: “Nessuno ha ancora ricevuto un soldo”, è stata la triste constatazione. E a proposito del disastro ambientale di casa nostra, il Pdg Adriano Maestri ha annunciato che in attesa delle chiusura delle sottoscrizioni a favore delle popolazioni colpite, al momento sono già state raccolte alcune centinaia di migliaia di euro che il nostro movimento destinerà a pochi qualificati progetti “evitando interventi a pioggia”. A conclusione, il direttore di BCC Felsinea Andrea Alpi ha illustrato l’intensa e qualificata attività della banca sul territorio, e che sta sostenendo il nostro Rotary. Alberto Lazzarini

Giovedì 13 Luglio 2023: serata al Golf Club di Cento

Giovedì 6 Luglio 2023: inizio Annata di Matteo Lodi

29/06/2023: Passggio di Consegne

 

Serata importante, come da tradizione ogni anno alla fine di giugno, è avvenuto il passaggio delle consegne fra il presidente uscente Giorgio Zoli ed il nuovo presidente Matteo Lodi. Ha aperto la serata Michele Poccianti, assistente del governatore per l'area Estense. L'incarico dell'assistente dura 3 anni, e quest'anno il suo incarico si conclude. Ha raccontato che sono stati anni difficili, come tutti sappiamo, ed ha voluto ringraziare i 3 presidenti del nostro club che si sono succeduti: Michele Montanari, Carlo Negrini e Giorgio Zoli.  In questa occasione, per la prima volta, è avvenuto il passaggio delle consegne dei giovani del Rotaract, in concomitanza col nostro Club Rotary.   E' intervenuta la presidente uscente Sofia Manzali che ha raccontato alcune delle esperienze avute durante la sua annata, nel corso della quale alcuni soci hanno partecipato ad interessanti eventi anche a livello europeo.   Sofia, prima di passare il collare, ha voluto "spillare" due nuovi soci che si sono brevemente presentati. L'entrata di nuovi soci  è un evento positivo che è stato molto apprezzato da tutti i presenti.  Ha poi preso la parola la nuova presidente Anna D'Auria, per i saluti.

 

Successivamente è intervenuta la presidente del Comitato Consorti Alessia Zucconi.  Fra le importanti iniziative che sono state sviluppate, spicca il contributo al Bosco Integrale per la realizzazione di un'aula all'aperto.   E' quindi intervenuto Michele Novi che ci ha brevemente illustrato la storia della Fondazione Caterina Novi (di cui è presidente) e del progetto "bosco integrale".  Nella prima periferia di Cento, proprio in mezzo all'area industriale, esiste miracolosamente conservata, una vasto bosco di circa 5 ettari  Questa area era stata curata dal precedente proprietario che possedeva una tipografia situata all'interno. Poi l'attività ha chiuso e l'area, messa all'asta,  è stata acquistata dalla famiglia Novi, col nobile intento di renderla utilizzabile per tante iniziative sociali, in ricordo di Caterina Novi. Ripulita e resa usufruibile, ospita da 2 anni il festival "Apriti bosco" durante il quale si fanno musica, spettacoli e tanti altri eventi.   Oltre a questo c'è ancora lo spazio e la volontà per altri progetti futuri.

 

E' intervenuta l'avv.  Carlotta Gaiani, assessore al bilancio del Comune di Cento, che ha portato i saluti del Sindaco e dell'amministrazione comunale.

 

E' poi venuto il momento del presidente uscente Giorgio Zoli che ha fatto una breve lista dei service svolti nella sua annata.

 

Il premio Zarri, il premio del volontariato alla Croce Rossa di Finale Emilia, la donazione dei contenitori per gli ex voto al Santuario della Rocca, la donazione degli erogatori d'acqua alle scuole Taddia e non solo, la donazione di una cifra per l'acquisto di un respiratore all'ospedale di Adua , sport giovani, l'iniziativa al Teatro Nuovo di Ferrara e per ultimo in ordine di tempo, la  donazione al comune di Predappio.   Era presente il sindaco di Predappio Roberto Canali che ci ha illustrato i danni avuti nel suo comune dall'alluvione di maggio . Il danno maggiore è stato creato dalle frane e dai movimenti del terreno collinare che hanno addirittura modificato la morfologia del territorio; terra ribaltata, strade accartocciate, solo vedendo dal vero ci si può rendere conto del disastro.  Il danno stimato per un comune relativamente piccolo è di circa 14 milioni.   Il sindaco ha molto ringraziato per la nostra donazione che, oltre alla utilità pratica , testimonia la nostra vicinanza al loro territorio.

 

Per concludere il presidente uscente Giorgio Zoli ha ringraziato tutta la sua squadra che lo ha validamente sostenuto durante la sua annata ed ha donato l'onorificenza "Paul Harris" a Michele Montanari, che è stato il suo segratario.  C'è poi stato il tradizionale passaggio del collare fra il presidente uscente ed il nuovo.

 

Non poteva mancare l'intervento di saluto del nuovo presidente Matteo Lodi.

Matteo, pur se giovane, conosce il Rotary da sempre, ha frequentato l'Interact e poi il Rotaract.  Ha detto di dovere molto a queste frequentazioni per la sua formazione e si è sentito in dovere di accettare la carica di presidente per cercare di restituire, almeno in parte, quello che ha avuto. E' poi intervenuta per un saluto la moglie Rebecca, anche lei frequentatrice del Rotary. Matteo ha poi presentato il suo comitato direttivo, ed ha concluso la serata da presidente! Primo Zannoni 

22/06/2023: Consegna Premio ZARRI

Filippo Pavan, iscritto all’ultimo anno del corso di laurea magistrale in “Ingegneria, ambiente e territorio” dell’Università di Bologna ha vinto il Premio “Franco Zarri 2023” promosso e organizzato dalla famiglia Zarri e dal Rotary di Cento. La informale cerimonia di consegna del premio, in denaro, e con una targa-ricordo, è avvenuta l’altra sera nel corso di una bella riunione cui hanno partecipato molti soci e ospiti fra i quali il rettore dell’Università di Bologna Giovanni Molari. Pavan, di Vigarano Mainarda, ha sottolineato l’indiscussa rilevanza e la forte attualità delle materie oggetto del corso.

Si tratta della 25esima edizione del Premio che punta a sostenere i migliori giovani della zona impegnati nello studio universitario e in particolare ingegneria, materia di studio, attività e insegnamento di Franco Zarri, scomparso nel 1996, indimenticato governatore del Rotary, brillante professionista e autore fra l’altro della ristrutturazione del Palazzo del Governatore di Cento ma anche dello stadio “Dall’Ara” di Bologna e del progetto del palasport di Casalecchio.

Il presidente del club Giorgio Zoli (gli era accanto il presidente della Giuria del Premio Rino Ghelfi) ha introdotto la serata unitamente ai membri della famiglia Zarri.   La presenza del rettore era motivata dal fatto che Zarri fu docente nello stesso dipartimento di docenza del rettore. Molari ha tenuto un’interessante relazione sull’attività dell’ateneo felsineo che conta ben 100.000 studenti di cui 60.000 fuori sede, con tutti i problemi connessi. Il nuovo piano strategico (di sei anni) sviluppa i temi della ricerca e della didattica. Per fortuna sono molte, ha sottolineato, le risorse finanziarie in campo “grazie al Pnrr, ai contributi messi a disposizione dal precedente governo Draghi e dall’Europa attraverso altri canali”. Oggi per questo comparto si può contare su 40 milioni (prima la media era di appena un milione l’anno) mentre altri 300 milioni sono riservati agli interventi sul fronte edilizio. “Ma occorre muoversi sempre più – ha concluso - e cercare e offrire occasioni nel mondo” senza tralasciare il rapporto, fondamentale e stretto, con il territorio, le aziende gli enti.

Sono poi interventi due amici e colleghi di Franco Zarri, i professori Raffaele Poluzzi e Massimo Majowiecki, che hanno ricordato momenti della comune attività con il professionista centese ed esponente rotariano. Luca Zarri, a nome della famiglia (gli erano accanto la mamma Mimma e il fratello Michele), ha salutato e ringraziato i presenti compiacendosi per la bella e utile serata svoltasi nel nome di Franco. Alberto Lazzarini

15/06/2023: Premio Volontariato: Croce Rossa - Comitato di Finale Emilia

Il Premio al volontariato alla Croce Rossa finalese

Giovedì 15 giugno il nostro Rotary ha consegnato il tradizionale “Premio al volontariato”, quest’anno individuato nella Croce Rossa - Comitato di Finale Emilia. All’incontro sono intervenuti i responsabili locali della storica e benemerita associazione che hanno illustrato ai presenti l’attività che svolgono gli oltre cento aderenti. Ha introdotto la riunione il presidente Giorgio Zoli, gli erano accanto i soci finalesi Claudio e Barbara Sabatini. Per la Croce Rossa erano presenti: Guberti Grazia (responsabile), Ferrarini Beatrice, Gozzi Barbara e Addai John.

Il comitato, finalese opera da oltre trent’anni in campi ben precisi quali, in particolare, l’urgenza-emergenza, il sociale e i giovani. I volontari finalesi della Croce Rossa hanno ovviamente partecipato alla recente campagna di soccorsi a favore degli alluvionati della Romagna oltre ad espletare varie altre attività legate ad esempio al trasporto di feriti e malati. Sul fronte sociale intensa e apprezzata è la raccolta di prodotti alimentari per famiglie bisognose e, come si accennava, l’opera di intelligente e utile animazione per i giovanissimi di età compresa fra gli 8 e i 13 anni. Le necessarie risorse provengono da donazioni e da contributi a fronte di specifiche attività ludiche e di intrattenimento. E’ stata anche tratteggiata la storia della Croce Rossa nata addirittura nel corso della seconda guerra di indipendenza (1859) e specificamente al termine della battaglia di Solferino che vide le donne di Castiglione delle Stiviere dare vita a un primo nucleo di soccorsi, poi organizzato nella Croce Rossa che, pur avendo sede in Svizzera, ha quindi “l’anima italiana”, come è stato giustamente sottolineato. Belle e anche toccanti le testimonianze dei volontari che hanno spiegato i motivi per cui hanno scelto di operare per la Cri nel segno della solidarietà, dell’umanità e della gratuità al di là di ogni divisione etnica, religiosa o altro. Alberto Lazzarini 

05/06/2023: Santuario della Beata Vergine della Rocca - Cento

Il Rotary Club di Cento si è sempre interessato al recupero del patrimonio storico-artistico del territorio.

Alcuni esempi significativi sono: il restauro della Chiesa di San Rocco, della cappella di S. Biagio nella omonima Basilicata e dello storico sipario del  Teatro comunale di Cento.   Il 5 giugno 2023 sono stati consegnati al Santuario della Beata Vergine della Rocca di Cento due espositori per gli ex voto. Sono 60 tavolette dipinte tra il 1700 e il 1800, alcune di pregevole interesse artistico altre di fattura più popolare, tutte però appartenenti al patrimonio del Santuario della Beata Vergine della Rocca considerato che in esse è costante la presenza della Beata Vergine.   Le tavolette votive furono vendute nel 1964 dai frati del Santuario, per reperire risorse per il restauro dell’edificio sacro, al presidente dell’ENI e della Montedison, Eugenio Cefis, il quale le fece restaurare e, prima di morire, nel 2004 le donò a due musei di Bergamo e di Verbania.

Nel 2015, a Milano, In occasione di una mostra di ex voto, dette tavolette furono notate dai Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale, i quali , verificata la mancanza di un atto di donazione ufficiale ed individuata la loro provenienza grazie ad una etichetta incollata sul retro di ogni tavoletta, nel 2020 le restituirono al legittimo proprietario e cioè al Santuario della Beata Vergine della Rocca di Cento.   Questo importante patrimonio storico-artistico non poteva essere ancora celato alla comunità, ragion per cui il Rotary Club di Cento, come è nella sua tradizione, si è subito interessato ed ha finanziato la costruzione dei due espositori progettati dal nostro socio Salvatore Amelio.

I due espositori, di cm. 145 x 145, sono stati realizzati in olmo di antica stagionatura. La cornice, composta da un cordolo bombato e da una semigola, è semplice sia per meglio evidenziare le tavolette sia per armonizzarsi con il francescano arredamento del luogo della definitiva ubicazione: il coro del Santuario.

Sono intervenuti nella serata:

►    Il Presidente del Rotary Club di Cento Giorgio Zoli

►    il Rettore del Santuario Padre Prospero Rivi

►    il Curatore dell’iniziativa Salvatore Amelio

La manifestazione è stata allietata dal Gruppo Vocale Gemma.

29/05/2023: Consegna borracce alle scuole Taddia di Cento

Il Rotary di Cento ha consegnato 45 borracce (vedi foto) ai migliori studenti dell’Istituto “Fratelli Taddia” vincitori dei quiz legati alla sensibilizzazione sui temi ambientali della plastica e dell’acqua. Analoga operazione facendo con alcune scuole primarie e secondarie della città. La simpatica cerimonia è stata effettuata dal dirigente del club Roberto Ferioli.

L’iniziativa rientra in un progetto più ampio che di recente ha visto il club della ruota donare due erogatori d’acqua allo stesso “Taddia” nella consapevolezza dell’importanza che il consumo corretto dell’ormai prezioso liquido ha per la società di oggi e di domani. Allo stesso modo, è stato osservato nel corso degli incontri con gli studenti, è necessario ridurre il consumo di plastica. Sia nelle scuole primarie che secondarie il Rotary ha dunque svolto attività informativa sulla plastica e sul suo consumo eccessivo. In occasione della giornata della terra, inoltre, sono stati creati cartelloni e slogan per la salvaguardia del pianeta; è stato avviato il laboratorio di riuso delle bottiglie di plastica (in fioriere), è stata potenziata la raccolta di plastica con appositi contenitori in ogni classe. Si è anche proceduto alla raccolta, in città, di plastica abbandonata. Alberto Lazzarini

20/04/2023: … gli Amici del Calvi e di Mani Tese

Giovedì 20 Aprile, presso l’hotel Europa, si è tento un caminetto che ha visto la partecipazione di alcuni alunni e insegnanti dell’Istituto agrario “Ignazio Calvi” di Finale Emilia e della dott.ssa Gaia Barbieri responsabile dell’Associazione “Mani tese”.

Argomento della serata “Il Rotary: solidarietà, vacanze, inclusione e creatività”.  La serata è iniziata con la dott.ssa Barbieri che, brevemente, ha illustrato come è nata l’associazione “Mani tese”.   La proiezione di un video ci ha introdotto nella realtà dell’attività che va dal recupero, vendita, riutilizzo di abiti usati a corsi di ceramica.   Tutta l’attività si svolge con l’aiuto di volontari e l’inclusione di persone con problematiche varie, che trovano in quell’ambiente una possibilità lavorativa.   Anche un gruppo di ragazzi disabili dell’Istituto Calvi, quest’anno, ha potuto partecipare a un corso di ceramica nel quale hanno realizzato degli oggetti  poi esposti in una mostra mercato.   E’ stato poi il momento degli alunni dell’Istituto Calvi che, accompagnati dalla prof.ssa Anna Cherubini e altri insegnanti, ci hanno rallegrato con la visione di alcuni video nei quali erano protagonisti.   Il primo che hanno proiettato era stato realizzato nel maggio dello scorso anno al camping “Florenz” durante l’happy camp.  Un secondo video è stato girato nel corso del corrente anno scolastico all’interno della struttura di “Mani tese” dove, i ragazzi hanno partecipato a dei corsi di ceramica e ha uno di sartoria.

Accanto hai ragazzi, in questi laboratori, erano presentii altri compagni di classe, uno dei quali, presente alla serata, ha ringraziato gli insegnanti per questa opportunità.   L’allegria dei ragazzi ha contagiato tutti i presenti e, alla fine uno di loro ringraziando ha detto: “ci siamo proprio divertiti se, ci invitate ancora, torniamo”.

Credo di poter concludere dicendo che il titolo della serata Rotary: solidarietà, vacanze, inclusione e creatività non sono state solo parole ma hanno rispettato concretamente  il loro significato. Oliva Vultaggio 

... serata ad Avezzano

Lo scorso 18 Marzo, Alberto e Cristina Lazzarini hanno preso parte a un’iniziativa dei Rotary abruzzesi (felloship auto storiche). Nella foto sono alla serata di gala ad Avezzano con il locale club è quello di Teramo.

27/03/2023: Lo sport, grande veicolo di socialità

Se n’è parlato in un interessante convegno promosso da Comune, Benedetto 1964 e Rotary.

Le associazioni sportive sono la terza agenzia educativa e come tali portano un’enorme responsabilità verso i giovani e verso la società nel suo complesso. Di questo tema e, più in generale, del ruolo dell’attività fisica e delle innumerevoli realtà sportive che operano nel Paese, si è parlato a Cento (sala Franco Zarri) l’altro pomeriggio nel corso di un affollato incontro promosso da Comune, “Benedetto 1964” e Rotary di Cento. Protagonista dell’iniziativa è stato Roberto Ghiretti, una vita ad insegnare e ad organizzare lo sport ad altissimi livelli in vari settori a cominciare dal volley e anche un’esperienza come assessore nello specifico settore.

Ad introdurre l’incontro si sono susseguiti al microfono il vicesindaco Vito Salatiello, il presidente del Rotary Giorgio Zoli e il presidente della Benedetto giovani Roberto Spera che hanno sottolineato il valore dello sport di base e lo stretto legame con il territorio. In prima fila sedevano fra gli altri il sindaco Edoardo Accorsi, il principale sponsor del basket, Riccardo Fava presidente della Baltur, e la presidente della Fondazione CariCento Raffaella Cavicchi.

Quella di Ghiretti è stata una lezione ampia e articolata, per molti versi destinata ai giovani in platea, atleti di alcune squadre della Benedetto basket. La storia dello sport, ha ricordato in apertura, è piuttosto recente, visto che per millenni l’attività fisica è stata sinonimo di preparazione alla guerra. Poi, con la nascita della società ginnastica a metà ‘800, ecco la…virata con una nuova consapevolezza e la crescita, costante sia pure non rapidissima, del movimento anche a seguito, per certi versi, della scarsa attenzione, da parte dei legislatori, verso ciò che effettivamente significa lo sport. Di qui l’assenza di questo tema dalla stessa Costituzione ma, ha affermato il relatore, a breve finalmente dovrebbe essere posto un atto un intervento correttivo, politicamente trasversale, da parte dei legislatori. Che lo sport sia fondamentale per la vita umana è, oggi, assolutamente scontato visto che migliora la condizione psicofisica, sviluppa le relazioni sociali e offre tutta una serie di altri positivi risultati. Si rivela, poi, “un antidoto al disagio, un sostegno alle pari opportunità; in un ambiente sicuro”. Tutto ciò in un contesto sociale pericoloso per i giovani che presenta forti criticità, ha ricordato Ghiretti, a causa di alcool, droghe, obesità, anoressia, bullismo. Lo sport combatte tutto questo efficacemente e diffonde socialità, rispetta l’ambiente, suggerisce cura di sé, previene le malattie. E va quindi sostenuto dai comuni e dallo Stato ma anche dai genitori che, sempre più massicciamente, seguono i figli, anche come volontari-dirigenti delle associazioni (“ce n’è molto bisogno”). Sullo sfondo si profila intanto la necessità di un grande patto sociale - educativo fra famiglie, istituzioni e aziende (sponsorizzazioni, ma anche progetti comuni). Alberto Lazzarini

16/03/2023: Microparticelle e campi di applicazione: Dott. LAURA BANDIERA

La serata è iniziata con la presentazione di un nuovo socio: il dott. Stefano Parro.  Laureato in Medicina e Chirurgia con specializzazione in Medicina Interna presso l'Università di Bologna. Dopo varie esperienze è approdato all'ospedale di Cento diventando dirigente medico di ruolo nel reparto di medicina, attualmente è direttore di medicina all'ospedale di Argenta.

Dopo la lettura del curriculum di Stefano Parro, ed il classico giuramento è stata servita la cena.

Al termine della cena il nostro presidente ha presentato la relatrice della serata: la dottoressa Laura Bandiera.   Laureata con lode in fisica presso l'Università di Ferrara, attualmente è docente all'Università di Ferrara e ricercatrice di fisica sperimentale presso l' INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare).   Laura Bandiera ha un corposo curriculum, ricco di importanti attività di ricerca nel campo delle particelle in vari laboratori internazionali fra cui il CERN di Ginevra. Ha fatto molte pubblicazioni ed ha ottenuto svariati premi nel suo campo.  Ha svolto e svolge tuttora attività divulgativa in campo scientifico.   L'argomento della serata era la fisica delle microparticelle; argomento tutt'altro che semplice e sconosciuto ai più.

La dottoressa con la sua passione e le sue capacità ha saputo attirare l'attenzione e l'interesse di tutti i presenti.   Ha esordito  spiegando cos'è l'INFN di cui fa parte. L'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare è stato istituito nel 1951 per portare avanti la tradizione scientifica nata negli anni 30 con le ricerche e le sperimentazioni di Enrico Fermi e della sua scuola (i ragazzi di via Panisperna). Oggi INFN ha diversi laboratori e centri di ricerca in varie regioni d'Italia, compreso il famoso laboratorio sotto la montagna del Gran Sasso, ed inoltre partecipa al CERN, il Centro Europeo di Ricerche Nucleari (non belliche!) di Ginevra.   Successivamente ha raccontato una breve storia della fisica. Anticamente la fisica non era distinta dalla filosofia così come l'astrologia non era distinta dalla astronomia.

Aristotele nel 450 Avanti Cristo descrisse che tutta la materia era costituita da 4 elementi: aria, acqua, fuoco e terra. Poco dopo Democrito fece invece l'ipotesi che la materia fosse composta da piccolissime particelle tutte uguali: gli atomi. Nei secoli successivi la teoria di Democrito fu abbandonata a favore di quella di Aristotele.   Bisogna arrivare agli inizi del 1800 quando Dalton descrisse la materia come composta da piccolissimi atomi tutti uguali fra di loro. Solo nel 1897 il fisico inglese Thomson, facendo degli esperimenti con i tubi catodici, scoprì l'esistenza degli elettroni: piccolissime particelle cariche di elettricità negativa. Questo significava che dentro l'atomo c'era qualcosa.

Rutheford nel 1909 fece un altro importante esperimento. Con delle particelle chiamate "alfa" (nuclei di elio) bombardò una lamina d'oro. Scoprì una cosa strana, quasi tutte le particelle attraversavano la lamina come se fosse vuota, solo in  piccola parte venivano deviate e pochissime rimbalzavano indietro. Il nucleo atomico è piccolissimo, se compariamo la misura di un atomo ad uno stadio di calcio, il nucleo rappresenta il pallone al centro dello stadio! Quindi la materia in massima parte è vuota. Se prendessimo tutta l'umanità che è esistita sul pianeta fino ad oggi e tenessimo solo i nuclei degli atomi, il totale  non supererebbe la misura di una noce!

Sono gli elettroni attorno al nucleo che fanno sentire la materia piena; infatti, per esempio, gli elettroni del tavolo respingono gli elettroni della mano appoggiata sopra. Le cariche elettriche dello stesso segno si respingono.

Bisogna arrivare al 1932, con la scoperta del neutrone, per avere una descrizione dell'atomo così composto: un nucleo di protoni con carica positiva e neutroni senza carica, ed attorno al nucleo, a grande distanza, elettroni con carica negativa.   Nel 1964 si scoprì che protoni e neutroni, a loro volta, sono composti da particelle più piccole che vennero chiamate quark.

 

In natura ci sono 4 forze:

-La forza gravitazionale che ci tiene attaccati alla terra e governa il moto dei pianeti e delle stelle.

-La forza elettromagnetica che riguarda la luce, la chimica, i magneti, tiene insieme le molecole ecc...

-La forza nucleare forte, tiene uniti protoni e neutroni nel nucleo.

-La forza nucleare debole riguarda la radioattività, l'attività solare...

Nella fisica attualmente esistono due teorie fondamentali:

¨      La meccanica quantistica che descrive l'infinitamente piccolo, la fisica delle paricelle.

¨      La relatività generale di Einstein  che descrive il mondo infinitamente grande, le masse e le forze gravitazionali.

Queste due teorie non si parlano, non si sono ancora trovati collegamenti fra loro.

La materia è fatta di mattoncini elementari. Un elettrone è un mattoncino elementare e tutti gli elettroni sono uguali fra di loro. Gli atomi sono diversi fra loro in quanto composti da un numero diverso di mattoncini.

I mattoncini elementari sono di 2 tipi: quelli che compongono la materia, sono 12 in tutto, e altri 12 che sono i messaggeri/mediatori delle forze.

Nella composizione della materia ci sono i quark, i neutrini e gli elettroni

I mediatori sono i gluoni che tengono incollati i quark nei protoni, i bosoni e i fotoni che sono i mediatori della forza elettromagnetica e quindi anche della luce.   Per ogni particella costituente la materia esiste la sua anti-particella, ovvero la particella equivalente ma di segno elettrico opposto. L'anti-elettrone viene chiamato positrone.  Se una particella incontra la sua antiparticella si ha l'annichilazione con produzione di energia;  la materia si trasforma in energia.

Ci ha raccontato come è avvenuta la scoperta del famoso Bosone di Higgs (impropriamente chiamato "la particella di Dio"); la notizia finì su tutti i giornali in quanto questa particella si stava cercando da anni, e fu finalmente trovata al CERN di Ginevra.  Questa scoperta è stata importante perchè spiega come le particelle assumono massa e completa la teoria delle particelle chiamata, con poca fantasia: "Modello Standard".  Questo modello spiega tutta la fisica delle particelle con la massima precisione, anche se le formule che lo descrivono sono molto complesse.  Gli esperimenti che si fanno per studiare le particelle consistono nel fare scontrare ad altissima velocità 2 fasci di particelle fra loro e vedere cosa succede.  L'acceleratore del CERN è un tunnel lungo 27 chilometri, e tramite grandissimi magneti superconduttori tenuti a temperature poco sopra lo zero assoluto (-273gradi centigradi) fa girare i fasci di particelle (ad esempio protoni) fino a velocità prossime a quelle della luce e così acquisiscono grandissima energia. Nello scontro avvengono trasformazioni fra materia ed energia e fra energia e materia (secondo la legge di Einstein E=MC²). Dopo lo scontro si ottengono una miriade di particelle (ed antiparticelle)  che non sono più quelle di origine ma di tanti altri tipi.  Tramite dei sofisticatissimi rivelatori si fanno delle specie di fotografie di queste particelle e si registrano quantità imponenti di dati che poi i fisici studiano.  Al CERN partecipano, oltre agli Stati membri europei, molti altri Stati associati e osservatori, e vi lavorano più di 13000 scienziati di vari paesi (gli italiani sono il 15%, i più numerosi).

AL CERN vengono realizzate e sperimentate le tecnologie più avanzate in molti campi: dalla elettronica, alla informatica, alla elettrotecnica, alla meccanica dei materiali.ecc...   Questo intenso lavoro di ricerca favorisce lo sviluppo di tecniche applicate di uso generale. Per esempio il WWW (World Wide Web) il sistema di navigare su internet, è nato al CERN nel 1989 per la necessità di scambiare grandi quantità di dati fra i diversi scienziati in tutto il mondo, e nel 1991 è nato HTML che è il linguaggio di internet.  Internet è libera e gratis perchè è nata in un centro di ricerca pubblico dove le scoperte appartengono a tutti!

La ricerca è ancora molto aperta, quello che abbiamo scoperto fino ad ora rappresenta solo il 5% dell'universo! Il 25% è costituito da una materia che chiamiamo oscura perchè non è visibile con nessuno dei nostri strumenti. Sappiamo che c'è perchè fa ruotare le galassie più velocemente del previsto.

Il 70% è composto da energia oscura, sappiamo che c'è perchè accellera la velocità di espansione dell'universo.

Alla fine della bellissima relazione ci sono state varie domande ed è stato approfondito il ruolo della fisica.  La fisica non rappresenta la "verità", si fannno delle teorie che poi devono essere verificate con gli esperimenti. La teoria di Newton ha funzionato per alcuni secoli fino a che Einstein non l'ha migliorata per farla funzionare in condizioni estreme (es. velocità vicine a quella della luce). La teoria di Newton funziona ancora benissimo nella nostra vita quotidiana.

Capiamo che siamo arrivati ad un punto che non è soddisfacente; c'è ancora moltissimo  da capire, per esempio non riusciamo a comprendere le relazioni fra la gravità e le altre forze e nemmeno cosa si cela dietro alla materia  oscura ed alla energia oscura.

Abbiamo tutti ammirato la preparazione e le capacità divulgative della dottoressa Laura, e ci siamo anche compiaciuti di avere una scienziata del suo livello a 12 Morelli, frazione di Cento!  Primo Zannoni

14/03/2023: Visita alla Berco Spa

I nostri soci Claudio Sabatini e Giuseppe Accorsi erano presenti alla visita dello stabilimento BERCO SPA (ThyssenKrupp) di Copparo organizzata dal Club di Copparo.

22/02/2023: Il Prof. Fabio Caputo e i disturbi da uso di alcol

Il Prof. Fabio Caputo, laureato in medicina all'Università di Bologna, è attualmente docente in gastroenterologia e patologie alcol-correlate all'Università di Ferrara.   E' uno dei massimi ricercatori nell'ambito dei disturbi e patologie derivate dall'alcol, autore di innumerevoli pubblicazioni.

Il Prof. Caputo ha tenuto la sua interessante relazione con l'ausilio di molte diapositive ricche di dati, risultati di molte ricerche.   E' partito con la definizione di unità standard di alcol; vale 12 gradi e corrisponde a circa una birra da 330ml, o al classico bicchiere di vino, o a un bicchierino di superalcolico. L'alcol di per sé non è un nutriente, ha delle calorie, ma non fa parte dei componenti della dieta mediterranea, è solo un optional.

 Due punti importanti:  

¨      L'alcol è vietato alle donne in gravidanza perché può avere effetti negativi sul feto.

¨      Non va assunto nell'età dello sviluppo, cioè prima dei 18 anni, in quanto non si sono ancora formati gli enzimi in grado di metabolizzare l'alcol.

Negli ultimi decenni sono stati pubblicati molti lavori per dimostrare che non esiste una dose sicura di alcol, anche moderate quantità assunte giornalmente aumentano il rischio di alcune tipologie di cancro. Esistono solo quantità a basso rischio: due dosi alcoliche giornaliere  per gli uomini ed un dose sola per le donne.   C'è differenza fra l'assunzione a digiuno od a stomaco pieno. A stomaco pieno, l'alcol viene assorbito molto più lentamente, soprattutto se si sono mangiati cibi ricchi di grassi.   L'organo più importante per il metabolismo dell'alcol è il fegato, se viene sovraccaricato in continuazione è il primo organo ad ammalarsi pericolosamente.   Un dato interessante è che non tutte le popolazioni metabolizzano l'alcol nello stesso modo, ed ad esempio i popoli asiatici sono generalmente più sensibili agli effetti dell'alcol.

L'uso continuativo dell'alcol può causare dipendenza, come altre sostanze (fumo droghe ecc...). L'uso della parola alcolista è diventata obsoleta, si preferisce parlare di disturbi da uso di alcol; c'è un motivo psicologico per questo cambiamento.

I picchi maggiori di persone con disturbi da alcol sono negli Stati Uniti, in Russia, ed anche nei paesi del Nord Europa.   Ci sono delle stime per l'Italia, si pensa ci siano circa 800.000 persone con disturbi da alcol di cui solo una minoranza si cura, e si stimano 15.000 decessi attribuibili all'abuso di alcol.

Una brutta abitudine che hanno preso i nostri giovani, importata dall'estero, dai paesi anglosassoni, e il "binge-drinkink", ovvero bere 4-5 bevande alcoliche di seguito in una serata. E' molto dannoso, anche per il cervello, soprattutto per i giovani ancora in fase di sviluppo. Il Prof. Caputo ha ripetuto che secondo molti studi recenti l'alcol è comunque una sostanza cancerogena, e per l'uso quotidiano non esistono quantità minime sicure.

Esistono però anche degli studi che dimostrano che l'uso continuativo di moderate quantità di alcol protegge da malattie cardiache (infarti) ed ictus, e riduce la probabilità di decesso per queste patologie.

Il relatore ci ha intelligentemente illustrato un limite della maggior parte degli studi pubblicati fino ad ora; non tengono in considerazione gli stili di vita dei soggetti studiati, ma distinguono solo fra due categorie: bevitori e non bevitori.

E' seguito un vivacissimo e lungo dibattito, con innumerevoli domande. L'argomento era naturalmente di molto interesse per l'uso comune ed anche conviviale che abitualmente facciamo delle bevande alcoliche, soprattutto del vino.   Molti interventi hanno cercato di puntualizzare i limiti di questi studi. Ad esempio si parla sempre di medie del consumo, non si fanno differenze fra bere 2 bicchieri al giorno o 14 bicchieri nel weekend. Difficilmente si tiene conto degli stili di vita oltre al bere: alimentazione, sedentarietà, fumo ecc... Non si riesce a misurare quanti e quali inquinanti ambientali influiscono sui risultati.   Si è poi parlato delle etichettature con avvertenze (come sulle sigarette) che forse si potranno mettere sulle bottiglie di vini e liquori, ed  infine anche della pubblicità sugli alcolici.   L'argomento ha coinvolto ed interessato tutti i presenti, solo il suono della campana ha potuto porre fine alla serata.   Primo Zannoni