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12/11/2025: Emilia Romagna nell'era digitale

Il governo delle tecnologie “supera l’aspetto economico” e va ad inserirsi “in uno scenario geopolitico inedito” e caratterizzato, in Occidente, “dal degrado della democrazia liberale”.  Lo ha detto il vicepresidente della Regione Emilia- Romagna Vincenzo Colla in apertura del bel convegno promosso e organizzato, l’altra sera a Casadio di Argelato, dal Rotary San Giorgio di Piano in collaborazione con i club di Cento, Bologna sud ed Eclub 2072. Vasta la platea con una buona rappresentanza del nostro club guidato dal presidente Luca Bergonzini; è intervenuto il vicepresidente di Confindustria Emilia Centro Andrea Pizzardi.

Le tecnologie, ha aggiunto Colla, devono essere a disposizione della persona e non viceversa. Quindi tecnologia e umanesimo non possono che procedere di pari passo “Proprio come dice papa Leone che a breve, su questo tema, presenterà la sua prima enciclica”. E’ insomma sempre più pressante la necessità di comprendere bene l’origine e la gestione dei sistemi più evoluti dei dati. C’è di mezzo nientemeno che la libertà.

Che il mondo stia cambiando – e rapidamente – lo ha confermato, numeri alla mano, Gianluigi Zaina vicepresidente della Piccola industria di Confindustria, che ha ricordato come la classifica mondiale delle aziende trovi ai primi posti quelle attive nei settori “tecnologia e digitale” superando i comparti più tradizionali. Si sta dunque passando dal “capitalismo mercantile” a quello “dei desideri, della volontà”. Di fronte a tutto questo non ci si può opporre ma occorre cavalcare il fenomeno anche se scontiamo (l’Europa e l’Italia) forti ritardi sia sul fronte digitale che su quello dell’intelligenza artificiale. Un esempio? Il nostro paese utilizza un quinto dei robot della Corea del sud, meno della metà della Cina. La scolarizzazione, sempre in campo digitale, ci vede in coda alla graduatoria europea, lontanissimi dai Paesi del nord che avvicinano le tecnologie già ai bimbi della scuola dell’infanzia. Quanto all’IA, solo una minoranza delle imprese ancora la utilizza. Per tutte vale il principio che il beneficio non è immediato. Su questo specifico tema si è poi soffermato Riccardo Fava, numero uno della centese Baltur. Si tratta dell’ultima delle dieci rivoluzioni umane, ha ricordato, tre delle quali esplose nell’ultimo mezzo secolo. Consente un aumento di produttività e di competitività. La IA è in parte “basica” (è un più potente motore di ricerca che supporta l’efficacia operativa e interviene soprattutto sulle attività ripetitive), e in parte “generativa” e quindi collegata a progetti ben più complessi, subordinati a un grande controllo umano. E’ insomma una tecnologia indispensabile che necessita di importanti investimenti, anzitutto in risorse umane.

Decisamente tecnico, infine, l’intervento di Fabio De Stefano, giovane Ceo di FD consulting, un “hacker buono” – così si è definito – che ha posto in luce, in particolare, i gravi e crescenti attacchi, avvenuti in Italia, ai nostri sistemi di informazione aziendali e pubblici. “Occorre incrementare la deterrenza” ha ammonito, mentre crescono le preoccupazioni sul fronte privacy: “Paghiamo la tecnologia con i dati che forniamo gratis”. Per la IA occorre un grande addestramento, bisogna saperla controllare ma in definitiva “essa amplifica ciò che l’uomo fa senza sostituirlo”.

La rivoluzione tecnologica, si diceva: avviene in un contesto complesso dove, secondo il vicepresidente Colla, “Tutto sembra diventato commerciale e bilaterale”. Non solo: nel momento in cui Europa e Stati Uniti dovrebbero “fare squadra” e difendersi da una Cina sempre più potente, ecco che arrivano i dazi contro il vecchio continente…E intanto occorrerebbe recuperare sovranità tecnologica perchè, “senza, non si mantiene nemmeno la sovranità politica”. Sullo sfondo, il rischio è quello di diventare contoterzisti. Ma il pericolo sovrasta un quadro oggettivamente positivo con l’economia emiliano-romagnola robusta, in testa alle classifiche “grazie a una manifattura unica al mondo che mette cultura e bellezza nei suoi prodotti, a una grande cultura del lavoro, alla sua straordinaria capacità relazionale e con un ceto medio evoluto, democratico e votato alla partecipazione”.  In più la nostra regione è attrattiva grazie anche alla forte integrazione pubblico-privato: “Il modello è quello che conta”. Alberto Lazzarini

07/11/2025: l'ultimo viaggio di "GIO' IL GUERRIERO"

Alcune immagini di un giorno triste, molto triste, che ci ha fatto capire quanto era amato da tutti Giovanni Negrini, che ci ha lasciati a soli 17 anni ...

"GIO' IL GUERRIERO"

... Un immenso abbraccio a Benedetta, Carlo, Gaia, Luca e Giovanni

23/10/2025: Emanuele Lambertini. La storia di un campione

Serata speciale il 23 ottobre!

Emanuele Lambertini, campione mondiale paralimpico di spada e fioretto invitato dal Rotary club di Cento in collaborazione con Rotary Club di San Giorgio di Piano e Lions Club di Cento, ci ha parlato della sua straordinaria storia.

È stata l’occasione anche per promuovere un service avente come oggetto la raccolta di fondi a sostegno dell’associazione “Bimbo Tu”.

Prima della conviviale il presidente dell’associazione Bimbo Tu, Alessandro Arcidiacono, ha brevemente illustrato storia e fini dell’associazione, nata a seguito della esperienza traumatica della famiglia del fondatore che ha dovuto affrontare il dramma del figlio colpito in tenerissima età da un tumore cerebrale.  L’odissea affrontata dalla famiglia ha avuto esito positivo e dalla terribile esperienza è nata l’associazione che si occupa di sostenere le famiglie di bimbi con malattie del sistema nervoso centrale, dando un supporto pratico ed emotivo.   Bimbo Tu mette a disposizione sistemazioni gratuite dove accogliere le famiglie che ne chiedano la disponibilità per assistere e seguire i propri bambini colpiti da tumori infantili e gravi patologie neurologiche nei percorsi di diagnosi e cure presso gli ospedali Bellaria, Maggiore e il Policlinico Sant’Orsola.

Il presidente dell’associazione con una esposizione accorata e toccante ha sottolineato come sia fondamentale avere supporto pratico, logistico, aiuto psicologico, economico per famiglie che magari lontane dalla propria regione e oppresse dal peso della malattia del bimbo devono rivoluzionare la propria vita e trovare la forza di lottare e credere nella risoluzione positiva della malattia.

Emanuele Lambertini ha fatto il suo intervento descrivendo due momenti della sua vita.   Il primo compreso fra i sei mesi e circa gli otto anni e il secondo che arriva fino ad oggi.   A sei mesi si manifesta la patologia che condizionerà la sua vita.  Un problema di origine vascolare determina un enorme ingrossamento della gamba destra con frequenti emorragie e formazione di piaghe.  Comincia la peregrinazione fra vari ospedali in Italia e nel mono alla ricerca di una diagnosi e di una cura.

I responsi sono sempre diversi e non forniscono certezze.

L’unica cosa certa è che sono necessari continui interventi di medicazione e bendaggi che richiedono anche 3 ore al giorno.

La famiglia non demorde.

Genitori, nonni, zii fanno squadra e non abbandonano mai la ricerca della guarigione.

Emanuele percepisce tutto questo.

È disponibile, motivato, forte.

All’età di 8 anni all’ospedale di Parigi, scelto dalla famiglia come centro di riferimento e fiducia per la malattia, gli viene proposta la decisione più importante.  I medici ritengono che la soluzione più indicata per cercare di recuperare una qualità di vita accettabile possa essere l’amputazione. Emanuele dà serenamente il suo consenso e da lì comincia la sua seconda vita.

E’ nato una seconda volta e inizia una serie di attività che lo portano ad avere la propria vita autonoma. Certo è diverso dagli altri però può fare, può esprimere e dare seguito alle proprie aspirazioni e attitudini. Apprezza e gusta la conquista, il conseguimento, attraverso l’impegno e il sacrificio, di tanti piccoli risultati che lo proiettano nella sua dimensione comunque di persona realizzata. Impara a vedere il sacrificio non come rinuncia ma come opportunità per l’ottenimento di qualcosa di più grande. La scuola, lo sport, gli amici, il tempo libero…Emanuele suona anche il pianoforte.  Nello sport arrivano i grandi risultati per cui lo conosciamo ed è conosciuto in tutto il mondo.  Il prossimo obiettivo sono le olimpiadi di Los Angeles e il podio.

Tutto questo è ed è stato possibile, sottolinea più volte Emanuele, grazie all’aiuto di tutti quelli che gli sono stati vicini e lo hanno incoraggiato in tutto il laborioso percorso.  Un tributo di riconoscenza e affetto alla famiglia, ai genitori e ai nonni in primis.  I nonni erano presenti e ci hanno dato la loro testimonianza fatta di affetto, motivazione e orgoglio per il nipote così forte, determinato e umano.

Emanuele non è solo sport.

Mette a disposizione la sua esperienza e la sua notorietà per aiutare e motivare quelli che si trovano in situazioni drammatiche in cui per incidenti o malattie devono ricostruire la propria vita. Partecipa ad incontri motivazionali in associazioni e ospedali proponendo quello che è , e deve essere il mantra  “ We can “-

La proiezione di un bellissimo e toccante filmato sulla disabilità, filmato in cui si mostra come niente è impossibile, tutto si può fare…basta crederci, e una serie di interventi con curiosità e apprezzamenti hanno chiuso una serata indimenticabile.

17/10/2025: … Capire la pubblicità

Alessandro Sciortino, chief creative officer presso McCann World Group Italy ha intrattenuto la folta platea intervenuta nella sala di rappresentanza Credem gentilmente concessa dall’istituto bancario per interessamento della nostra  socia Raffaella Cavicchi presidente di fondazione Carice.

Si è trattato di un riuscito interclub che ha visto riuniti Lions club di Cento , Lions club di Pieve di Cento e  Rotary club di Cento.

Il relatore , personaggio di grande rilievo nel settore della pubblicità, ha proposto agli intervenuti alcuni filmati pubblicitari di successo che hanno costituito pietre miliari nel corso degli anni e sono diventati un mezzo identificativo e di immediato riconoscimento e apprezzamento del brand presentato.    Abbiamo avuto modo di rivedere e ascoltare il famoso spot della Coca Cola girato sulle colline vicino a Roma e riproducente l’atmosfera natalizia, abbinando tecniche di produzione e regia, luci e musiche capaci di colpire l’immaginazione delle persone creando una “magica armonia“ , solleticando i ricordi e  le sensazioni  legate a periodi sereni della esistenza degli spettatori.  L’emozione diventa il modo attraverso il quale si promuove il brand.

Ci sono stati poi proposti tre filmati attinenti a settori commerciali  completamente diversi , ma ognuno significativo e iconico:

Cosmetica , credito e pomodori.

L’Oreal, Master Card e Mutti

L’Oreal, attraverso il claim “perché io  valgo“ “perché tu vali“ “because you’re worth it “ motto innovativo creato circa 50 anni fa e, leggermente modificato, ancora in uso attualmente,  ha spostato l’attenzione dal prodotto alla persona. Non usi il cosmetico per essere più bella e corrispondere ad un certo stereotipo ma lo usi perché ti fa sentire bene, più sicura, affermando la tua identità e consapevolezza.  La pubblicità diventa anche uno strumento di cambiamento e sviluppo culturale.  “Per tutto il resto c’è mastercard “   “Priceless“ fare la differenza insieme

Anche nel caso di mastercard  i filmati pubblicitari hanno con successo legato la promozione di un servizio finanziario ad un concetto di qualità della vita, di valori comunemente riconosciuti per poi evolvere anche  verso  iniziative di carattere sociale abbinate all’uso della carta.

Mutti invece è un esempio di pubblicità dove vengono associati al marchio i valori della natura, della produzione agricola consapevole e di qualità, dell’ambiente e della sostenibilità.   Alessandro Sciortino ci ha guidati alla scoperta dei valori significativi e più nobili della pubblicità invitandoci a cogliere negli spot o come li chiamano nell’ambiente “filmati“ (perché di veri e propri film si tratta) tanti messaggi di carattere culturale e sociale che uniti al valore spesso artistico delle produzioni rendono queste realizzazioni opere di pregio ed entrano a far parte della nostra vita.

Le risposte dell’oratore ad una nutrita serie di domande e curiosità sollecitate dall’interessante presentazione e dall’argomento hanno completato la piacevole serata.

La serata si è piacevolmente conclusa con la conviviale a Villa Chiarelli.

09/10/2025: Dott.ssa Benedetta BALBONI – Centro Mindfulness B-Yourself

La Dottoressa Benedetta Balboni ospite della serata assieme al dottor Vincenzo Caporaso ci ha intrattenuto parlando delle iniziative e dei progetti rivolti a pazienti fragili e oncologici e ai loro caregivers, per i quali vengono attivati percorsi presso il centro Mindfulness B-Yourself attivo a Cento in via Risorgimento 40/d.  Questo centro nasce per opera dei due soci fondatori Benedetta Balboni e Vincenzo Caporaso per promuovere il benessere definito come uno stato di equilibrio emotivo, mentale, fisico, sociale e spirituale che consente di realizzare il proprio potenziale.  La relatrice ha spiegato che le tecniche della Mindfulness vengono utilizzate come strumento per la gestione dello stress e dell'ansia attraverso il raggiungimento della consapevolezza della propria condizione e la capacità di ripensarsi ed accettarsi. La mindfulness, grazie a pratiche mirate e protocolli validati scientificamente, può aiutare a ritrovare l’equilibrio e a guarire la propria vita, soprattutto in momenti particolari quando una diagnosi si abbatte come uno tsunami sulla persona.

Una attenzione particolare viene dedicata alla cura dei pazienti oncologici ed ai caregivers, tuttavia la dottoressa Balboni ha evidenziato come i principi della Mindfulness possano trovare applicazione in varie situazioni per gestire in modo consapevole genitorialità, disturbi alimentari, i momenti critici nei bambini e negli adolescenti,  nelle aziende.  B-Yourself  promuove  incontri sia in presenza che in diretta on line condotti da professionisti esperti di Mindfulness, offrendo un sevizio che consenta alle persone colpite da tumore e ai loro caregivers di affrontare e imparare a gestire le ansie e le angosce e a ritrovare un accettabile equilibrio e una accettabile qualità di vita.  La relatrice ha inoltre informato che, tra le varie attività, sarà allestita dal 24 al 26 ottobre,  una mostra fotografica dal titolo “Breast Cancer”  in cui l’autrice Cristina Malcisi racconta attraverso le immagini il suo percorso di cure oncologiche.

La presentazione appassionata e coinvolgente della dottoressa Balboni e la grande rilevanza dell'argomento trattato ha catturato l'attenzione del nutrito numero di soci intervenuti che hanno mostrato il proprio apprezzamento con richieste di informazioni e delucidazioni.

18/09/2025: Cyber Intelligence Security

Relatori: dott. Gianluca Sori, dott.ssa Eleonora Baldini

Dopo l'introduzione del nostro socio avv. Michele Montanari ha preso la parola il dott. Gianluca Sori.

Il dott. Sori possiede una lunga esperienza nel campo della sicurezza. Dopo la laurea è stato Security Manager per 19 anni nell'Arma dei Carabinieri. Successivamente si è occupato di security nel Ministero degli Affari Esteri e nella Nato. Ha lavorato in contesti ad alto rischio in paesi quali Somalia, Iraq, Afganistan. Ha poi lavorato per l'ONU in Colombia. Attualmente lavora nel privato come security manager per l'ENI.

Il dott. Sori ci ha brevemente raccontato delle esperienze avute in questi paesi esteri, in situazioni difficili, dove c'erano stati rapimenti di nostri connazionali e dove ha contribuito alle trattative per il loro rilascio.

L'ENI è un colosso con decine di migliaia di dipendenti ed interessi in tutto il mondo; ma la sicurezza riguarda tutte le aziende, perché quando essa manca si perde la continuità del lavoro, si mette a rischio il capitale umano e la reputazione dell'azienda. Il security manager è la persona responsabile di mantenere la sicurezza dell'azienda. La cosa più importante è la competenza. La security non è un costo, perché può prevenire costi molto maggiori.

E' seguito l'intervento della dott.ssa Eleonora Baldini. In ENI si occupa della sicurezza marittima, dei porti e dei rapporti con le varie strutture, capitanerie ecc... Ci ha ricordato eventi che hanno risvegliato la necessità di aumentare la sicurezza dei trasporti navali, a partire dall'affondamento del Titanic, all'episodio delle Torri Gemelle a New York (anche se qui erano aerei) al dirottamento dell'Achille Lauro. Tutto quello che riguarda la sicurezza, dalla banchina, al porto, al mare sono di sua competenza. Si occupa inoltre delle procedure lavorative, delle informazioni ai lavoratori e dell'esame dei rischi. E' di fondamentale importanza la collaborazione con i vari enti: capitanerie di porto, carabinieri e finanza.

Alla fine delle relazioni si è svolto un vivace dibattito. E' emersa la grande differenza fra quello che può fare una realtà come ENI, che dispone di enormi risorse, a quello che possono fare le piccole e medie aziende che sono la maggioranza nelle nostre regioni, e che erano anche rappresentate da diversi rotariani presenti. Le nostre aziende lavorano moltissimo con l'estero,  e vi inviano i loro dipendenti, ma non possono permettersi ognuna un "security manager". Devono fare riferimento ed appoggiarsi alle istituzioni italiane, come il Ministero degli Esteri, con le sue ambasciate ed i suoi consolati. Visto che paghiamo le tasse desidereremmo che funzionassero bene!, cosa di cui però il relatore dubitava. Il dibattito è stato appassionato e coinvolgente, e l'interessante serata è stata chiusa che era ormai tarda ora.  Primo Zannoni

Il Rotary Club di Cento alla Fiera di Settembre

11/09/2025: Ruggero Ludergnani & il Torino

Il calcio come sogno trasformato in realtà

Trentanove anni, ferrarese, laurea in economia e una straordinaria passione, naturalmente il calcio, trasformata – da molti anni per la verità – in professione. Con grandi risultati. Stiamo parlando di Ruggero Ludergnani, figlio dell’indimenticato Marcello nostro socio e dirigente distrettuale del Rotary, imprenditore di successo.

Giovedì sera, nella bellissima casa di famiglia di Sant’Agostino, davanti a tanti soci, alla madre Carla, al fratello Matteo e alla cognata Beatrice, Ruggero ci ha parlato di sé, della sua storia professionale e anche personale, delle gioie e dei sacrifici, delle difficoltà e dei sogni. Già, i sogni: non mancano – non devono mancare – mai. Ma il più importante lui l’ha trasformato in realtà già da molto tempo, quando, forte di una volontà inossidabile, ha imboccato quella che riteneva (a ragione) la sua strada.

Iniziò – ha ricordato in apertura - come direttore sportivo dei ramarri di Sant’Agostino, poi divenne procuratore di giocatori, un’attività complessa anzichenò fin quando la Giacomense del presidente Mattioli, divenuta Spal, lo ingaggiò come responsabile delle giovanili. “Il salto dalla serie C alla serie A in meno di un anno mi ha inserito in un nuovo mondo”. Quel mondo straordinario lo ha portato ad affinare un mestiere oggettivamente importantissimo per una società di calcio che si rispetti. Lo stesso Mattioli e il direttore sportivo Vagnati lo tenevano in palmo di mano, e con ragione: centinaia di bambini e ragazzi coinvolti in modo serio e professionale, campionati vinti, interessanti risultati economici (le società hanno ovviamente bisogno anche di questo).

Poi il passaggio di Vagnati a Torino con Ruggero che momentaneamente preferì restare un altro anno fin quando le sirene piemontesi lo…stregarono e quindi non resistette, anche qui con ragione, al richiamo del grande Toro. “Mi ero già  accordato – racconta - poi ci ripensai per un attimo, temevo molto questo cambio. Ma alla fine firmai e feci la cosa giusta”.  Ecco quindi il saluto alla società biancazzurra che coincise con l’inizio del suo rapido declino poi trasformatosi nella fresca sanguinosa debacle di tacopiniana memoria e soprattutto responsabilità.

E a Torino Ruggero cominciò a farsi valere da par suo e “Divenni il responsabile del settore giovanile dei granata in riferimento al quale rispondo solo al presidente Cairo (personalità forte e non sempre facile ndr). Non ho altri sopra di me. Mi occupo anche di tutta l’amministrazione del settore compresa quella del settore femminile”, segno, potremmo dire, che quella laurea in economia non è affatto rimasta nel cassetto.

Già, i giovani granata, un piccolo esercito… ”Sono più di 600 suddivisi fra le 11 squadre giovanili, gli  under 15-20 e la scuola di calcio (5-8 anni)”. Poi gli occhi gli si illuminano ancora di più quando ricorda che “La scorsa stagione abbiamo vinto due titoli nazionali, non capitava da 42 anni”. Dieci ragazzi della sua scuderia, inoltre, hanno esordito in serie A. Il suo è un lavoro costante, certosino, roba da 4-5 riunioni al giorno, rapporto costante con lo staff, gli osservatori e naturalmente con i genitori con i quali parla anche di contratti (le regole quest’anno sono cambiate). Già, i genitori: “Tutti pensano di avere un figlio-fenomeno, ma non è sempre così…”

E il futuro di Ruggero? Gli bastano i successi delle giovanili? “Devo dire che non smanio per lavorare con le prime squadre ma, certo, se capitasse l’occasione giusta…Il ruolo che preferirei – confessa - sarebbe quello non di direttore sportivo ma di direttore generale”. In prospettiva, Bologna, come mèta, si sa che non gli dispiacerebbe (la sua famiglia è peraltro da sempre tifosa rossoblù ad eccezione della madre, spallina). Alberto Lazzarini 

24/07/2025: serata Economia

Panorama internazionale molto incerto

... ma l’Emilia Romagna sa reagire da par suo

Importanti riflessioni al tradizionale Forum estivo organizzato dai Rotary Estensi, capofila San Giorgio di Piano

In attesa di conoscere quanto pagheranno anche gli emiliano-romagnoli (comunque qualche miliardo) per gli sciagurati dazi di Trump, la tradizionale riflessione estiva dei Rotary estensi (capofila il club di San Giorgio di Piano, presidente Giovanni Leporati) è partita dalla persistente debolezza economica della nostra regione. A spiegarne i motivi erano stati invitati (giovedì 24 luglio al Zanhotel di Funo) il presidente della Regione Michele De Pascale, il direttore di Bankitalia Venezia (ex Bologna) Michele Benvenuti, il dirigente di Confindustria Gian Luigi Zaina e Massimo Arduini dirigente Credem, coordinati dal giornalista del Carlino Andrea Zanchi.

Dunque le difficoltà dell’Emilia-Romagna. Il governatore le ha definite inevitabili visto che la regione vive (e prospera) grazie alla manifattura e che la produzione industriale (italiana ed europea) segna negativo da 28 mesi. Se va avanti così “si rischia di cambiare il Dna del territorio”. Occorre, allora, un generale cambio di rotta e di marcia a cominciare dall’Europa (molto critico, a sorpresa, il suo giudizio sulla Von Der Leyen) che deve avviare “una diversa politica industriale” mentre l’Italia denota “la totale assenza di politiche industriali”.  A livello regionale ci si deve impegnare per stabilizzare i costi dell’energia elettrica e intervenire sulla transizione digitale dove, peraltro, i 58 milioni disponibili in parte provenienti dall’Europa sono stati assegnati a tutti i richiedenti. Europa ancora sotto tiro sul versante “verde” dato che talune politiche di fatto danneggiano aziende come quelle del settore ceramico che sono “le più rispettose dell’ambiente al mondo”. In ogni caso, ha garantito De Pascale, la nostra regione non teme nulla: “È la punta di diamante al mondo in tanti settori: automotive, medicale, food, agromeccanico, ceramica, packaging…”

Quanto ai citati dazi americani, secondo il direttore di Bankitalia, si tratta di “una risposta sbagliata a problemi reali” e “basterebbe uno studente al primo anno di economia per capire che i dazi portano solo danno, a cominciare da chi li introduce”. Tant’è che il rating Usa è stato declassato (ha perso la tripla A dal 1919) e crescono i timori. Che fare allora? Andar giù duro: “L’Europa deve rispondere dove e come fa più male”. Indispensabile è dunque la coesione europea e il PNRR dimostra che un debito pubblico comune è possibile, utile e auspicabile. Più in generale “Non bisogna avere paura del sistema economico che cambia”. E ancora, riferendosi in particolare all’ambiente: “Investimenti che a breve sembrano non efficaci, frutteranno a lungo termine”.

Pare insomma finita l’epoca d’oro del libero scambio, ha poi commentato Gian Luigi Zaina. I dazi e altre barriere ostacolano la crescita mentre le imprese italiane soffrono a causa, anzitutto, dell’enorme costo dell’energia. In attesa del nucleare che verrà (fra 10 anni?) bisogna individuare alternative efficaci e intanto sostenere le aziende : “In Germania sono stati erogati 500 miliardi”. E ai dazi incombenti, che danneggiano soprattutto la meccanica, si risponde anche cercando altri mercati a cominciare da Mercosur (Sud America) e Africa. Sullo sfondo si accentua la lotta fra Usa e Cina, marginale la Russia, debole l’Europa che deve quindi rafforzarsi. Non aiutano, naturalmente, i dazi trumpiani che costeranno alle imprese e ai consumatori un incremento almeno del 30%. Importantissimo anche il rapporto con le risorse giovanili che vanno incentivate a rimanere o a tornare in patria dopo le necessarie esperienze all’estero. Ma, appunto, bisogna creare le giuste condizioni a cominciare da quelle economiche.

Naturalmente importante è il ruolo del sistema bancario: Credem “sta facendo la sua parte al fianco delle imprese e sul territorio” ha chiosato Arduini.

Ha concluso l’incontro l’ex governatore Rotary e dirigente bancario Adriano Maestri ricordando che l’incontro economico, sempre promosso e organizzato da Massimo Venturelli, si succede dal 2017 e sottolineando, in particolare, la necessità di un forte impegno per il ricambio generazionale nelle aziende, ancora “timido”. Alberto Lazzarini

26/06/2025: passaggio di consegne, da G. Galantini a L. Bergonzini

Luca Bergonzini, ingegnere, è il nuovo presidente del Rotary di Cento per l’annata 2025-26. Subentra a Gilberto Galantini. Il club, fondato negli Usa nel 1905 e presente nella città del Guercino dal 1957, opera a favore della comunità con progetti professionali e service. Il passaggio delle consegne è avvenuto l’altra sera a Villa Chiarelli di Renazzo nel corso di un incontro dedicato anche alla consegna dei premi “Marcello Ludergnani”, indimenticato dirigente del movimento, imprenditore nei campi della commercializzazione ortofrutticola (fu il fondatore della Coferasta) e del turismo (hotel Carlton). I vincitori di questa edizione, riservata a tesi di laurea di giovani nei settori turismo e agroindustria, sono la ferrarese Elena Succi (turismo), il catanzarese Federico Santamaria (biotecnologie agrarie – radicchio rosso) e il veneziano Davide Silan (biotecnologie agrarie – fertilità suoli). Alla premiazione, coordinata da Giorgio Garimberti, sono intervenuti Carla e Matteo Ludergnani, vedova e figlio di Marcello. 

25/06/2025: ultimo saluto all'amico Francesco GALLERANI

Una vita al servizio della comunità. Così è stato ricordato, ieri mattina durante il funerale che si è svolto nella chiesa di San Carlo, il dottor Francesco Gallerani. Veterinario, già presidente (“presidentissimo”) della Cassa rurale di Corporeno e poi di Cento (oggi Banca Centro Emilia) e dirigente del Rotary di Cento, Gallerani è morto a 95 anni sabato scorso all’ospedale di Cento.

Alle esequie, celebrate da don Giancarlo Mignardi, hanno partecipato in tanti in segno di rispetto e riconoscenza per una persona molto nota e apprezzata la cui attività, lunga e proficua, era rivolta alla comunità. E sempre con un sorriso, ha rimarcato al termine del rito Giuseppe Accorsi, suo successore alla guida della banca, che ha posto in luce, in particolare, il grande spirito di servizio. Il tutto, aveva osservato il sacerdote nell’omelia, “con lealtà, generosità e umiltà”.

Gallerani ha operato come veterinario prima nella libera professione e poi nel servizio pubblico. La presidenza della banca lo ha impegnato vent’anni e oggi la sua figura viene omaggiata anche dall’istituto di credito centese che sottolinea il suo determinante contributo per “lo sviluppo della Cassa rurale, oggi orgoglio del nostro territorio”.  E’ stato infine presidente del Rotary centese nel 1993-94. Gallerani lascia i figli Anna e Marco e la sorella Francesca. a.l.

14/06/2025: ROTONDA PAUL P. HARRIS … “STORMO”

Il Rotary Club di Cento dona alla città di Cento una scultura in bronzo per onorare Paul P. Harris, fondatore del Rotary. La scultura, realizzata dall’artista Salvatore AMELIO (socio del nostro club) interpreta i principi fondanti di questa importante associazione raffigurandola in un vascello che a vele spiegate solca i mari con sicurezza poiché al timone vi è un esperto nocchiero: Paul Harris. Dal vascello spiccano in volo le cinque vie d’azione: interna/professionale/internazionale/interesse pubblico/nuove generazioni. Il titolo della scultura è “STORMO” poiché l’opera è articolata come uno stormo di uccelli, che in perfetto sincronismo sorvolano oceani, deserti, catene montuose e ghiacciai per raggiungere la meta prefissata.

Il Rotary Club di Cento, fin dalla sua nascita (1957) è sempre stato presente nel nostro territorio con interventi a favore di diversi settori come la sanità, le giovani generazioni, la scuola, la famiglia, il sociale e la cultura.

07/06/2025: CONGRESSO DISTRETTUALE ROTARY a Rimini

Presenti al Congresso di Rimini: Gilberto Galantini, Giorgio Garimberti, Paolo Martinelli e Claudio Sabatini.

22/05/2025: Rotary incontra Confcommercio Ascom Ferrara e Bologna

Con 800.000 imprese associate Confcommercio si presenta come “la più grande associazione di categoria” ma questo comporta, se possibile, ancora più impegno e responsabilità perché questa diffusa e radicata presenza coinvolge non solo gli imprenditori ma anche la società civile. Del ruolo di Confcommercio e delle sue prospettive ai vari livelli, compreso naturalmente quello locale, hanno parlato giovedì 22 maggio al nostro club (Villa Chiarelli) il presidente regionale Enrico Postacchini e il presidente provinciale, il centese nostro socio Marco Amelio, presentati dal nostro presidente Gilberto Galantini.

Sugli enormi mutamenti del settore si è soffermato Postacchini sottolineando come le 80.000 imprese emiliano romagnole rappresentino i settori più diversi: dai negozi tradizionali alla grande distribuzione, dalle assicurazioni alle aziende turistiche, dalla manifattura alla grande logistica (i porti) perfino il terzo settore e lo sport. Ma il 98% delle associate ha meno di dieci dipendenti e allora queste – anche in sede europea – “rappresentano l’autentica ossatura del sistema commerciale”. I negozi di prossimità, poi, sono anche l’indiscusso presidio dei centri storici e dei paesi e per questo il loro doloroso calo (le chiusure sono…un colpo al cuore delle comunità) deve essere combattuto con forza. Fra le risposte da adottare Postacchini ha suggerito un’urbanistica ad hoc e una legislazione che “colmi l’attuale vuoto normativo” in modo da porre tutte su uno stesso piano soprattutto fiscale ed evitare “il nuovo abusivismo”. Sullo sfondo si profila l’ormai annosa lotta con le piattaforme del commercio on line. Infine una sorpresa: la ricchezza prodotta dal turismo cittadino emiliano ha superato quello della costa romagnola.

Il commercio, insomma, mette insieme economia e comunità, ha poi affermato Amelio e con esse i mutamenti dei tempi avvertiti per primo proprio dal commercio, ”costretto” a comprenderli e a “sfidarli” immediatamente. Oggi gli orientamenti del consumatore, ha aggiunto, sono più legati a benessere, salute, viaggi e intrattenimento. La nostra area non fa eccezione ma, mentre può vantare eccellenze dal punto divista artistico e ambientale, sconta le gravi e annose carenze sul piano infrastrutturale. Cento, poi, continua ad essere isolata; lo sarà ancora di più nei prossimi mesi con la chiusura (sei mesi?) del ponte nuovo; già ora le code sono infinite e nessuno affronta il problema, figuriamoci fra poco. Si spera, ha concluso, nei Pug (Piano urbanistico generale) dei comuni che dovranno ...sintonizzarsi sulle esigenze del commercio che in realtà sono quelle della gente. Alberto Lazzarini

12/04/2025: … Convegno a Lugo

Interessante convegno sulla sostenibilità dove il nostro Giorgio Garimberti (commissione Tutela Ambiente del distretto) è stato uno dei relatori.

08/05/2025: CARACOL Cooperativa sociale

Interessante serata ospiti della Cooperativa Sociale Caracol nella loro sede, la Sala Polivalente di Casumaro.

Ha aperto la serata la dottoressa Giulia Guidetti, responsabile dei progetti, che ci ha presentato le attività della Cooperativa Sociale Caracol. La lumaca (caracol in spagnolo) rappresenta la primaria attività della cooperativa con le varie sagre e fiere; Casumaro è famosa per la cucina delle lumache da secoli. La cooperativa è divisa in due sezioni: la tipo B ha una attività commerciale (sagre ed eventi) e la tipo A ha una attività sociale ed utilizza tutti gli introiti delle attività commerciali per iniziative a favore del territorio. Ha una unità abitativa a S. Agostino a prezzi calmierati per bisognosi, fa progetti con le scuole per fare conoscere i prodotti del territorio, gestisce Casa Mosè, un servizio per i disabili. Altre attività sono:  Saggro un negozio per la valorizzazione dei prodotti locali, l'orto mobile che si compone di isole di coltivazioni trasportabili, si occupa di formazione in vari ambiti e per finire sta attivando un allevamento di lumache..

Il secondo intervento della dottoressa Valentina Castellazzi responsabile della comunicazione e marketing. Ci ha spiegato l'importanza della comunicazione che dalla fase della comunicazione orale, alla stampa, a quella radiotelevisiva, ormai, con l'avvento di internet, è concentrata soprattutto sui social media. Coracol, con la collaborazione di  giovani informatici sa utilizzare tutti i sistemi più moderni.

Terzo intervento del Direttore Generale Stefano Rimondi. Ci ha illustrato cos'è il LABC, progetto innovativo, molto ambizioso, appena avviato. E' stata ristrutturata l'ex sede della ditta Govoni-SimBianca, ricavandone una struttura di ben 1600 mq. su tre piani. Il progetto è stato finanziato in gran parte dalla Regione Emilia-Romagna ed ha ottenuto il patrocinio dei tre comuni confinanti, Bondeno, Cento e Finale Emilia. Casumaro può sembrare in una posizione periferica, ma al contrario può essere la cerniera fra tre province: Bologna, Modena e Ferrara.  All'interno c'è un percorso digitale, grande quanto un discount; facendo questo percorso, con uno smartphone in mano, si vedono tanti schermi e si può essere valutati da 0 a 100 su una determinata competenza. Finito il percorso si ottengono dei suggerimenti su come migliorare le proprie competenze. All'interno della struttura ci sono cinque sale di riunione, 50 postazioni lavorative, uffici attrezzati ed altro.  Il progetto si propone di offrire supporto alle start-up, programmi di inserimento lavorativo, consulenze per brevetti e marketing, progetti per la sostenibilità ambientale, supporto per i bandi pubblici. Si rivolge a giovani che vogliono sviluppare i loro talenti, oppure sono interessati ad apprendere nuove competenze tecnologiche. Si rivolge inoltre alle aziende partner che a loro volta possono contribuire ai progetti con le loro competenze.    

Ultimo intervento del Presidente Antonio Pirani.  Ha ringraziato la Regione Emilia-Romagna per un contributo di 70.000 Euro e la Banca Centro Emilia (presente il presidente, nostro socio, Giuseppe Accorsi) per il mutuo concesso di 40.000 Euro. 

Alla fine abbiamo fatto un brindisi per gli auguri di buon compleanno (80 anni) al nostro socio Carlo Malaguti, che è ancora super attivo all'interno del Club e che per quest'anno ha avuto l'incarico di occuparsi dei giovani! In chiusura abbiamo fatto un meritato applauso, e i complimenti, a tutti i componenti della cucina per l'ottima cena servita. Primo Zannoni

12/04/2025: ... Quel formidabile Trio

Ricordati in un convegno con foto, testimonianze, aneddoti, sorrisi e rimpianto monsignor Salvatore Baviera, Vincenzo Giberti e Olinda Tamburini nel centenario della loro nascita – Il ruolo del Club.

Un pomeriggio nel segno del ricordo, della riconoscenza, dell’approfondimento della nostra storia più recente e anche un impegno per il presente e il futuro che non riguarda solo i più anziani. Può essere forse questa la sintesi del convegno dal titolo evocativo – “Quel formidabile Trio” - che si è svolto al cinema don Zucchini il 12 aprile scorso e che ho avuto il piacere di ideare e poi coordinare insieme all’amico Adriano Orlandini.

Il Trio di cui parliamo è composto da autentici protagonisti della vita centese del Dopoguerra e che hanno operato intensamente incidendo in profondità sulla vita locale: monsignor Salvatore Baviera, la signorina Olinda Tamburini e l’avvocato Vincenzo Giberti.

Il tutto promosso dal Centro culturale Città di Cento, presieduto da Gianni Fava che ha aperto i lavori sottolineando che proprio questa associazione è il filo che unisce i tre personaggi in quanto ne furono i fondatori. Il nostro club ha sostenuto in vario modo la bella iniziativa ricordando che Giberti fu un socio, monsignor Baviera socio onorario e “Paul Harris” così come Olinda Tamburini.

Tre ore di testimonianze, letture, commenti di immagini fotografiche, sorrisi e momenti anche di commozione per i tanti che hanno preso parte all’evento.

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Si è proceduto a blocchi iniziando da Monsignor Salvatore Baviera (1925 – 2016). Orlandini ha raccolto e commentato le foto proiettate in sala (così anche per gli altri due personaggi); immagini suggestive e illustrative di momenti particolari della sua pastorale e della sua vita. Un po’ di…movimento con la riproposizione (grazie anche a Giancarlo Mandrioli) dell’intervista che gli feci per il Carlino, con un monsignore lucidissimo, ilare e propositivo nel dopo sisma. Poi, come si diceva, ecco le testimonianze dirette: Tiziana Contri ha sottolineato il fortissimo contributo culturale offerto da Baviera al territorio grazie, anche, al Centro studi Baruffaldi. Cristina Grimaldi Fava ha ricordato l’impulso straordinario che diede sul fronte artistico ideando, organizzando e suggerendo eventi di altissimo livello e di fatto promuovendo la nascita dell’Associazione imprenditori centesi per la cultura da decenni punto di riferimento rilevantissimo per il settore. Sergio Gallerani ha poi parlato di Monsignore nella sua attività parrocchiale e nel mondo del volontariato e delle confraternite a cominciare da quella del Rosario.  Gli ultimi anni di Baviera sono stati narrati, anche con aneddoti, da Luisa Cassani Orlandini che insieme alla compianta Roberta Contri gli è stata vicino. Gianni Fava ha posto in luce il ruolo che ebbe Monsignore quale benemerito fondatore della Benedetto basket: sport ma anche socialità, occasione di crescita per i ragazzi. Molto interessante, infine, anche l’intervista filmata di Antonia Grasselli che ha ricordato i momenti più significativi dell’attività di Monsignore in Curia e anche il suo rivendicare Cento quale “luogo di sperimentazione”.

”E’ stato un realizzatore, aveva una grande determinazione e tanto buon senso che gli indicava chiaramente ciò che si poteva fare e cosa no; era bonario e pacato, rifuggiva dagli estremismi, sapeva ascoltare e soprattutto conciliar. Non l’ho mai visto arrabbiato. Talvolta si scontrava con settori della Curia. Lo sconforto non faceva parte del suo carattere. Celebre la sua frase: “Ma noi a Cento siamo più avanti”, Cento era infatti la sua casa ma anche il laboratorio dove ha potuto sperimentare le sue idee, nell’ambiente sociale e religioso dove si trovava. Era il suo punto di forza”.

Si è poi parlato di Vincenzo Giberti (1923–2018) presidente della Cassa di Risparmio di Cento e della sua Fondazione, uomo politico, oltre che avvocato. Una vita intensa, la sua, di grande vicinanza alla città, nel segno della gestione del potere ma certamente anche del servizio e con una constatazione inattaccabile: non si è mai arricchito quando avrebbe potuto farlo visti i tempi nei quali ha vissuto, caratterizzati da una politica non esattamente sobria, diciamo così. Fu un prezioso propulsore di iniziative. Anche in questo caso, prima sono state proiettate le foto raccolte da Orlandini (molte “targate” CariCento ovviamente) e poi, in collaborazione con Giancarlo Mandrioli, è stata letta una mia “antica” intervista al presidente, anch’egli ironico e lucidissimo nonostante i novant’anni. Giberti non era un uomo di finanza, ha ricordato l’ex direttore generale Alberto Cilloni ma rispettava le funzioni tecniche lasciando a queste le attività che le competevano. E quando chiedeva, lo faceva sottovoce. Ha guidato la banca in due tranche per 25 anni, negli anni d’oro. Forte la crescita, anzi l’espansione. Ricoprì per due anni, in contemporanea, anche la carica di presidente della Fondazione, nata all’inizio degli anni ’90. Con l’ ing. Cesare Capatti esce soprattutto il Giberti uomo politico, un democristiano (area dorotea e cristoforiana), fino al midollo si potrebbe dire, nato però liberale e trasformatosi, dopo il tramonto dello scudo crociano, in esponente di Forza Italia, dunque una sorta di ritorno alle origini. Uomo di mediazione, era sempre pronto a trovare una soluzione di compromesso. Litigare non gli piaceva proprio. Anche Mauro Cremonini lo conobbe molto bene sia come professionista venendo chiamato più volte a ricoprire ruoli di primo piano in banca e fondazione, sia come amico personale. Fabrizio Toselli, infine, ha portato una testimonianza filmata circa la sua vicinanza e amicizia a un Giberti ormai anzianissimo che spostò il suo studio dallo storico ufficio di palazzo Rusconi a quello del giovane amico allora sindaco di Sant’Agostino, entrambi militanti berlusconiani.

Terzo e ultimo personaggio della giornata è stata Olinda Tamburini (1924 - 2015), un’altra grande del dopoguerra centese; donna assolutamente votata al servizio, con una fede straordinaria e al contempo tanta energia e capacità manageriale. Come nel caso di Giberti, spesso cedeva il ruolo tecnico a chi conosceva meglio la materia ma sapeva gestirne l’attività indirizzandola. Belle e suggestive le foto raccolte da Orlandini anche in collaborazione con l’amica Annalena Cristofori che hanno di fatto ripercorso i suoi momenti “politici” più importanti: al vertice di Petroniana viaggi della Curia di Bologna, alla presidenza dell’ospedale, in Fondazione CariCento, in Consiglio comunale e alla presidenza del Centro culturale città di Cento che fondò con gli altri membri del “trio” e dette vita alla radio (diretta dal compianto Ennio Esposito) e al mensile il Centone (con il sottoscritto e Salvatore Amelio). Non avendole mai fatto un’intervista, ho riproposto in sala l’articolo che scrissi in occasione del suo funerale, molto partecipato. Poi le belle testimonianze di Mauro Cremonini (un professionista che volontariamente ha sostenuto con grandi capacità e  continuità il Centro culturale), Giorgio Garimberti (incontrò Olinda alle prime uscite politiche), Sergio Gallerani (molte esperienze comuni: in parrocchia, in ospedale, nel volontariato…), Giovanni Pirani (la Petroniana viaggi e non solo), Diego Buriani (il pensionato Cavalieri) e il bel ricordo personale di Antonio Diozzi giovane amico di famiglia. Alberto Lazzarini

27/03/2025: il Prof. Fabio FREGI e l’intelligenza artificiale

Ospite della serata il Prof. Fabio Fregi che ci ha parlato degli odierni sviluppi tecnologici e   di Intelligenza Artificiale.   Laureato in informatica all’Università di Bologna, ha avuto una carriera brillantissima. Ha lavorato per le più importanti imprese mondiali del settore informatico, da Oracle a Microsoft a Google, e attualmente è Senior Advisor di Accenture. Accenture è una multinazionale presente in oltre 120 paesi, solo in Italia ha 5 sedi principali e circa 24.000 dipendenti. Accenture si occupa di consulenza strategica e direzionale, servizi tecnologici e digitalizzazione, intelligenza artificiale e cybersecurity. Fabio Fregi è anche professore della Luiss Business School.   Il Prof. Fregi ha iniziato la relazione con un esempio sorprendente, il record di salto nel vuoto dalla stratosfera, ben 39 km di altezza. Record ottenuto da una persona fisicamente fortissima con metodi tradizionali, lancio in orbita con razzo e poi caduta libera. Il record è stato superato da una persona fisicamente normale, ma cambiando la tecnologia usata. Per la salita ha usato un pallone aerostatico, più lento ma meno impattante sul fisico; l’esempio è servito per dimostrare come cambiando le tecnologie e con l’innovazione si possono ottenere risultati migliori e con meno fatica.   Diverse sono le basi per l’innovazione. E’ importante la disponibilità delle informazioni, prima riservata a pochi per la difficoltà ed il costo di libri ed enciclopedie, oggi è a disposizione di tutti grazie al web. Nella ricerca si può sbagliare, ma bisogna accorgersene il più presto possibile senza demoralizzarsi.  I tre principi per l’innovazione sono: problemi importanti da risolvere, tecnologia innovativa e soluzioni radicali che cambiano le regole del gioco. L’esempio che ci ha fatto è quello del grave problema degli incidenti stradali, risolvibile con la tecnologia innovativa (radar, telecamere) e la soluzione radicale: togliere il volante all’uomo ed usare la guida autonoma. Bisogna distinguere fra innovazioni incrementali (migliorative di strumenti esistenti), e trasformative che introducono nuove opportunità e nuovi strumenti. Esempi storici di innovazioni trasformative sono: la carta stampata, la macchina a vapore, l’elettricità, le auto, i computer. La tecnologia negli ultimi 20 anni ha prodotto i social media, l’internet delle cose e i Big Data.  Si parla  di Big Data perché sono stati analizzati più dati negli ultimi 5 anni che nei precedenti 5000!  Le aziende che non hanno saputo rinnovarsi hanno dovuto chiudere. Ad esempio le enciclopedie erano prima su carta, poi coi computer sono passate sui cd, ed ora con internet sono a disposizione di chiunque.   L’innovazione provoca distruzione del vecchio, poi sviluppo e infine la trasformazione.

L’Intelligenza Artificiale si basa su discipline scientifiche e studi matematici statistici del 700; non è senziente.  Fa delle azioni sull’ambiente poi osserva l’impatto, se è positivo o negativo, in questo modo impara e dopo diverse ripetizioni è in grado di prevedere la scelta migliore. Oggi si parla soprattutto di Intelligenza Artificiale Generativa. Può generare testi, immagini, video, discorsi. Sembra dia delle risposte umane, ma quando facciamo una domanda, semplicemente calcola la risposta più probabile cercandola fra un enorme numero di dati. Negli anni 60 abbiamo avuto i semiconduttori, poi i sistemi Apple e Microsoft, poi le reti negli anni 90 e successivamente negli anni 2000 le applicazioni Facebook, Youtube. I telefonini mobili si sono diffusi dal 2010; il 2020 sarà il decennio dell'Intelligenza Artificiale. Stiamo assistendo ad una accelerazione enorme per il fatturato delle aziende tecnologiche, siamo passati da 10 a 2 anni per arrivare a 2 miliardi di fatturato; questo salto è dovuto soprattutto all’aumento della produttività.  Nel passato abbiamo già assistito a percorsi simili. Nell'agricoltura servivano decine di uomini per un raccolto, poi sono arrivate le macchine automatiche con le quali basta un solo uomo, oggi anche una rete di macchine può essere controllata da una sola persona. Lo sviluppo del software è passato dalla scrittura a penna al computer, al software sviluppato con l'uso della Intelligenza Artificiale. Lo stesso per la scrittura passata dalla penna alla macchina da scrivere, e ora viene generata dalla Intelligenza Artificiale. Ad ogni passaggio aumenta la produttività e diminuisce il numero delle persone necessarie. Contemporaneamente diminuiscono i costi dei servizi, ad esempio un intero call center può essere completamente automatizzato ed essere pure multilingue.   Interi pezzi dell'azienda potranno essere automatizzati.   Per finire ci ha fatto un cenno sul quantum computing. Sono in fase di sperimentazione computer quantistici migliaia di volte più veloci dei supercomputer attuali.  Per il momento hanno delle grosse complessità tecnologiche, ad esempio vanno tenuti a temperature vicine allo zero assoluto per potere funzionare. Ci vorrà ancora del tempo perché diventino di uso comune.

Alla fine della relazione sono giunte molte domande dagli attenti e numerosi presenti. Diverse domande hanno riguardato l'aspetto etico delle nuove tecnologie, la necessità di avere delle regole per il controllo dei dati personali e dell'uso consapevole della tecnologia. Inoltre ci siamo chiesti se siamo in grado di immaginare quali saranno gli sviluppi futuri che stanno arrivando così rapidamente. Il relatore si è dichiarato ottimista dicendo che ogni trasformazione, dopo un primo disorientamento, ha sempre portato un miglioramento della vita delle persone. Il suono della campana ha posto termine alla interessantissima serata. Primo Zannoni

22/03/2025: CONFERENZA SULL'ACQUA

In occasione della Giornata mondiale dedicata all’acqua, il nostro Rotary ha dato vita a un interessante e utile incontro, al cinema don Zucchini, rivolto ad alcune classi dell’Istituto “Fratelli Taddia”.

Dopo la presentazione del presidente del club Gilberto Galantini che ha illustrato le importanti motivazioni alla base dell’iniziativa, si sono avvicendati tre relatori. Corrado Barani, imprenditore e rotariano modenese, è intervenuto sulla necessità di un uso consapevole del prezioso liquido (“un bene comune”) sottolineando le grandi carenze di acqua del mondo (circa un quarto della popolazione ne soffre), mentre il pianeta, a causa del clima impazzito, è sempre più minacciato e perde costantemente “quote” di ghiacciai mentre avanza la desertificazione. Barani ha anche sottolineato il ruolo propositivo che, sul tema- acqua sta giocando il Rotary, da sempre promotore di progetti in favore delle popolazioni più disagiate; ha così ricordato i tanti pozzi aperti (l’indimenticato nostro Giulio Bargellini fu un benemerito, al riguardo) e i grandi service a cominciare da quello effettuato qualche anno fa in Nepal che portò acqua e servizi igienici ad alcune scuole così sostenendo – sì, sostenendo – la frequenza alle lezioni delle bambine.

Giorgio Garimberti si è poi soffermato su un tema specifico: “Il mare, la miniera dell’acqua potabile” e a sua volta ha posto in luce le criticità che presentano la produzione e la gestione dell’acqua anche in Italia. Molto interessante si è poi rivelata l’illustrazione del sistema per la desalinizzazione dell’acqua, con tanto di indicazione dei costi ovviamente collegati al tipo di energia utilizzata. Il futuro, o almeno una sua parte, passa certamente di qui.

Molto in sintonia con i giovani presenti è infine risultato l’intervento di Roberto Ferioli che ha parlato dell’utilizzo consapevole degli imballaggi dell’acqua: vetro e plastica o magari carta e alluminio? In ogni caso…ci vuole orecchio, anzi responsabilità e dunque bisogna non …spargere per il mondo ma riporre questi materiali negli spazi adeguati per poterli riciclare. Seguito ed applaudito, infine, il sondaggio sui temi trattati nella relazione, che ha coinvolto tutti i ragazzi. Con premiazione finale effettuata dal nostro presidente.

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L’iniziativa era propedeutica al convegno alla prima edizione del concorso sull’uso consapevole dell’acqua, promosso nelle scuole primarie della zona sempre dal nostro club. Nei giorni precedenti, ancora al don Zucchini, si era svolta la premiazione, effettuata da una giuria presieduta da Salvatore Amelio (300 alunni convolti, per 14 classi): prima classificata è risultata la 4^ del plesso di Casumaro con una originale interpretazione del celebre quadro di Munch “l’urlo”; seconda la 5^ B del “Pascoli” di Cento e terze pari merito la 5^B (Guercino) e 5^ E (Carducci). La mostra, allestita sempre al don Zucchini, è rimasta aperta alcuni giorni. Alberto Lazzarini

27/02/2025: Incontro con Cesare Angelantoni e la moglie Maria Giuseppina Malfatt

Il dott. Cesare Angelantoni Presidente onorario di Angelantoni Industrie, rotariano, è stato presidente del Club Milano Est e del Club di Todi nel quale attualmente è iscritto, insignito del Paul Harris Fellow.  Il dott. Cesare Angelantoni ha voluto raccontare la storia dell'azienda di famiglia dai lontani esordi.  Nel lontano 1911 Cesare, il nonno omonimo del relatore, morì lasciando la moglie vedova con 5 figli. Il nonno era agricoltore con scarsi mezzi, e per sopravvivere i figli furono sistemati fra i vari parenti. Giuseppe era il padre di Cesare e fu mandato da uno zio che aveva un podere a Massa Martana (PG), paese natale della famiglia. Li rimase fino a quando fu chiamato nei militari. Dato che aveva avuto esperienza anche coi cavalli fu mandato in un reggimento di cavalleria a Firenze. Al congedo decise di non tornare a fare l'agricoltore, ma di provare nuove esperienze, così andò ad abitare prima a Bologna e poi a Milano. La conoscenza dei frigoriferi avvenne casualmente, un amico lo chiamò  per aiutarlo a riparare un frigorifero; prese passione, approfondì la conoscenza e più tardi aprì una officina di riparazioni.  Nel 1946, dopo la guerra ebbe la fortuna di avere delle importanti commesse militari nel settore dei refrigeratori e successivamente anche dall'INPS.  Nel 1952 aprì un primo stabilimento a Milano, poi successivamente chiamò i figli ad aiutarlo. Nel 1968 il padre decise di trasferire l'attività a Massa Martana.  Piano piano l'attività crebbe ed attualmente è diventato  un grande gruppo con diverse sedi ed all'avanguardia in molti settori. Il  dott. Cesare ci ha voluto raccontare alcune realizzazioni recenti, ad esempio il lavoro per mantenere congelati i carotaggi di ghiaccio raccolti nell’Antartide e portarli fino alle sedi dove vengono studiati per scopi scientifici, anche per capire le evoluzioni del clima nei secoli. Un altro lavoro realizzato è stata la croce di ghiaccio fatta per la Scala di Milano usata durante un concerto (la passione secondo Matteo di Bach), croce che si è sciolta  lentamente durante il concerto, le gocce rappresentavano le lacrime del Cristo ed alla fine è rimasta solo la croce nuda di legno.

Il secondo intervento della serata è stato della Prof Maria Giuseppina Malfatti, moglie di Cesare Angelantoni. Laureata in lettere moderne con indirizzo artistico, anche lei rotariana. La relatrice non ha potuto essere presente di persona per cui ha fatto un intervento da remoto. Nonostante il collegamento abbia avuto qualche difetto tecnico ed il sonoro non sia stato all'altezza, la relazione è stata del massimo interesse.  La prof Malfatti ha presentato un suo libro riguardante un dipinto su tela del 600 sul quale sono stati fatti tutta una serie di studi scientifici con i più moderni strumenti.  La tela rappresenta "la cacciata di Agar". Si tratta di un episodio biblico; Agar era la schiava di Sara, moglie di Abramo e siccome Sara non riusciva ad avere figli offrì la schiava ad Abramo e Agar ebbe un figlio chiamato Ismaele. Più tardi anche Sara ebbe un figlio, Isacco, e chiese ad Abramo di scacciare Agar col figlio Ismaele perché fosse Isacco il solo erede.  Abramo obbedì, sia pure malvolentieri, e Agar si trovò sola nel deserto col figlio. Intervenne un angelo per salvarli. L'episodio c' è anche nel Corano ed Ismaele viene considerato il capostipite delle tribù arabe. Nel dipinto ci son tre mezze figure, la centrale è quella di Agar, riccamente vestita e con un granato sul capo, alla sua destra più in alto c'è Abramo con aria triste, ed in basso a sinistra c'è un bambino anche lui ben vestito e con un'aria furbetta. Davanti, più in basso, c'è un parapetto con sopra una pigna. Il dipinto è attribuibile ad un lavoro dell'area emiliana-romagnola databile al 1600. La relatrice ha presentato altri dipinti più o meno coevi con la stessa iconografia. Lo studio della tela è stata fatta con vari metodi scientifici. Dalle radiografie si possono notare diversi restauri ed inoltre ci sono piccolissime bruciature su alcuni lati. Il dipinto è giunto in una asta a Milano nel 1965.  Sul retro ci sono 2 etichette. Sono del primo novecento ed indicano un deposito di una città inglese. Questo deposito era anche un banco dei pegni e venne distrutto in un terribile incendio nel 1912. Le piccole bruciature potrebbero collegarsi a quell'incendio; non si sa però come il dipinto arrivò in Inghilterra.  E' stato fatto anche l'esame stratigrafico prendendo un piccolissimo frammento della tela, esame fatto con strumenti sofisticati che fanno capire quali componenti sono stati usati per la pittura.  Oltre agli esami chimici sono stati fatti esami sulle posizioni geometriche delle figure che mostrano una armonia compositiva . I vari esami effettuati possono portare all'ipotesi che il quadro sia opera del Guercino, anche se ancora non c'è una conferma certa. Questo dipinto non è citato in alcun documento, non è nel famoso registro tenuto dal fratello Paolo Antonio Barbieri e neanche in altri documenti del periodo. Sappiamo però che ci sono altri dipinti non documentati che sono stati riconosciuti autentici in tempi più recenti. Sarebbe importante anche capire chi possa essere stato il committente del dipinto. Partendo dalla pigna disegnata in primo piano si sono fatte varie ipotesi , tutte verosimili ma non dimostrabili. La relatrice ha indicato le analogie in molti dettagli su altre pitture del Guercino, dai colori di uno scialle, da particolari pieghe sulle maniche, da affinità sui visi. La dotta relazione ci ha dato una idea di quanto lavoro e di quali capacità servono per attribuire la paternità a un'opera importante. Tutti i presenti hanno applaudito ed apprezzato i due relatori, grati per l’interessante ed istruttiva serata. Primo Zannoni

13/02/2025: Premio volontariato alla Fondazione AR.CA.

Una Fondazione locale, su base volontaria, che da anni combatte il cancro.

E’ stato assegnato alla Fondazione Ar.ca di Cento il “Premio al volontariato 2025” promosso da ormai molti anni dal Rotary di Cento. Arca è presieduta fin dalla sua origine (anni ’80) da Sergio Gallerani ed è un centro di formazione, diagnosi, indirizzo e cura dei tumori, in modo particolare quelli al seno. Il suo riferimento scientifico è il prof. Bruno Cutuli, un medico friulano da decenni trasferitosi in Francia dove, nei pressi di Reims, ha impiantato una clinica specializzata con attrezzature di assoluta avanguardia per affrontare quello che rimane il male del secolo, ma decisamente sempre più curabile.

La consegna del premio è avvenuta nel corso di un incontro molto partecipato, coordinato dal presidente del Rotary Gilberto Galantini, nel corso del quale sono intervenuti sia il presidente di Arca Gallerani che il prof. Cutuli. Gallerani ha ricordato le finalità dell’associazione (sede a Cento in viale Falzoni Gallerani nella casa del volontario), la sua ormai lunga e proficua storia, la necessità di una diagnosi precoce e di una multidisciplinare. E’ un’attività preziosa, su base volontaria, che indirizza nel modo più opportuno e rapido chi ha bisogno.   Cutuli si è in particolare soffermato sulle problematiche del cancro al seno di cui è uno specialista di primo piano internazionale utilizzando soprattutto la radioterapia le cui attrezzature si sono fortemente evolute consentendo successi su larga scala. A Reims la clinica di Cutuli presenta numeri di grande rilievo: 1800 pazienti per ben 30.000 sedute terapiche. Alberto Lazzarini

... reportage da Adwa ...

30/01/2025: gli Amici di Adwa

Caminetto molto importante e affollato quello del 30 gennaio presso la Fondazione Zanandrea. Ospiti graditissimi il Presidente dell’Associazione Amici di Adwa Carlo Farnè e la Responsabile Silvia Bonaiuti. Gradevolissima invitata al tavolo della Presidenza la Signora Maria Galanti Delli Fiori, amica e vicina a Suor Laura Girotto, l’attivissima e generosa  fondatrice della missione salesiana di Adwa nel 1994 e dei successivi progetti integrati. La serata si apre con la nomina della nuova socia rotariana Valentina Ricci presentata da Laura Riviello. Vicepresidente del Consiglio d’Istituto IC2, creatrice di gioielli e imprenditrice ha prestato giuramento leggendo la rituale formula. La parola è quindi stata data a Carlo Farnè, che ci ha intrattenuto con un breve excursus sulla vita dell’Associazione e della Missione. Dalla sua nascita essa ha visto un graduale, ma continuo arricchimento con costruzione di scuole, centri estivi, l’elaborazione di progetti agricoli, costruzione di serre e stalle e l’incredibile lancio del Progetto Ospedale il cui primo edificio è stato inaugurato nel 2013.  L’apertura della prima ala è avvenuta dopo l’ispezione ministeriale a fine 2018 e il successivo accreditamento nel 2019. Il presidente ha, ha sottolineato le difficoltà incontrate e l’isolamento patito del Centro nell’ultimo quinquennio a causa dell’epidemia di Covid-19 nel 2022 e della guerra civile in Tigray dal 2020 al 2022. La risultante, come ha anche messo in luce l’OMS, è la distruzione di circa il 90% delle strutture sanitarie. Salvo l’Ospedale di Suor Laura, ma perdita dell’ambulanza donata dal nostro Rotary Club nel 2014 e l’attuale impossibilità di far giungere all’Ospedale di Suor Laura le due ambulanze dismesse dall’aeroporto della Malpensa e inviate dal nostro Rotary. Oggi sono ancora in Italia in attesa di un momento più sicuro e opportuno per essere inviate ad Adwa.  La responsabile dell’Associazione Silvia Bonaiuti, in conclusione di serata, ci ha mostrato un filmato realizzato per i 25° anno della costituzione della dell’Associazione. Successivamente ha inserito alcuni filmati che evidenziavano l’evoluzione dell’Ospedale negli anni, gli ambulatori aperti, i reparti accessibili, le indispensabili apparecchiature fatte pervenire, la formazione degli infermieri locali grazie alla presenza e alla fattiva attività del personale medico e infermieristico italiano. Il tradizionale suono della campana ha segnato la fine della bella e proficua serata. Roberto Pozzoli

16/01/2025: Perlasca, una storia di vita e coraggio

Giorgio Perlasca: “una persona qualunque” che non si è voltata dall’altra parte. Di questo straordinario antieroe, protagonista di un’indimenticabile vicenda accaduta verso la fine della seconda guerra mondiale, si è parlato giovedì 16 gennaio al nostro Rotary.  A narrare questa storia assolutamente unica, fonte di riflessione, di emozione e anche di commozione, si sono alternati al microfono il figlio di Giorgio Perlasca, Franco, e la moglie Luciana, una coppia dall’eloquio facile e diretto, determinata a trasmettere a giovani (sono richiestissimi nelle scuole, per fortuna) e adulti i valori che stanno dietro questa serie di avvenimenti con uno sfondo tragico ma anche animati da grandissima umanità.

La premessa stupisce: della storia si viene a sapere solo in tempi recenti, nel 1988. “Mio padre infatti non ne parla mai, nemmeno a noi, familiari più stretti, fin quando, una mattina, al pianerottolo di casa si affaccia una coppia di stranieri che chiede di lui”. I due fanno parte di quei 5200 ebrei che Giorgio Perlasca aveva letteralmente salvato dalla morte certa a cavallo fra il 1944 e il 1945 a Budapest.   Già, la capitale ungherese. Perlasca (classe 1910) ci arriva su incarico del governo per reperire carni per l’esercito. L’8 settembre lo coglie là e non sceglie il fascismo di Salò mantenendosi fedele al Regno d’Italia. “Tutti scappano, anche il nostro ambasciatore che va in Svizzera e lo invita con lui”, continua Franco, “ma mio padre decide di rimanere per aiutare i tanti ebrei che nel frattempo vengono rastrellati dai nazisti e inviati nei campi di sterminio”. Ha in mente un piano: grazie a un vecchio documento spagnolo-franchista si autoproclama ambasciatore di Spagna e come tale può emettere salvacondotti, ma a favore di un massimo di 300 persone. Ne emetterà 5200, per altrettanti ebrei, tutti accolti in edifici con la bandiera giallorossa spagnola e tutti assiepati ma protetti. Per loro, inoltre, un …piccolo problema quotidiano: garantirgli da mangiare. Risolverà anche questo. Ovviamente a rischio quotidiano della vita. Arriveranno i russi che faranno fuggire i nazisti e salveranno gli ebrei. Dopo varie vicende Perlasca tornerà in Italia e non ne parlerà. I giusti, diranno poi in Israele, non si vantano. Saranno i sopravvissuti ebrei ungheresi negli anni, appena più morbidi, precedenti il crollo del muro di Berlino, a cercarlo (prima in Spagna ovviamente) e poi a trovarlo. Perlasca diventerà “un giusto fra le nazioni”. Riceverà riconoscimenti, sarà chiamato ovunque a raccontare questa storia di “normalità” che invece normale non è perché il coraggio, la solidarietà, la capacità e l’inventiva (anche quella) non sono di tutti. Alberto Lazzarini

19/12/2024: Festa degli Auguri

13/12/2024: il Dott. Nicola GRATTERI a Cento

5/12/2024: Votazione nuovo Presidente 2026-27 Giuseppe GIORGI

28/11/2024 ...150° nascita di Guglielmo MARCONI

18/11/2024: funerali di Giovanni Patrizio PICCININI

Nei giorni scorsi è venuto a mancare il nostro socio Giovanni Patrizio PICCININI; ieri ci siamo ritrovati nella chiesa di Sant’Agostino per dargli l’ultimo saluto. R.I.P. caro Patrizio.

16/11/2024: Colletta Alimentare