Relatore della serata il Prof. Valentino Montanari, (residente a Bagnacavallo (RA)) artista maestro del mosaico ma non solo, possiede padronanza in molte altre tecniche: dalla pittura all'affresco, dalla scultura all'incisione, alla ceramica; è anche art director di numerose pubblicazioni, nonchè scenografo e musicista.
Il maestro Valentino in compagnia della moglie Milla, rotariana del Club di Lugo, sono venuti a Cento nel pomeriggio e sono stati accompagnati dal nostro Presidente e dal nostro socio Salvatore Amelio ad una breve passeggiata nel centro storico del nostro Comune. Hanno visto alcune opere all'interno della Collegiata di San Biagio, la piazza del Guercino, casa Pannini, e successivamente sono stati accompagnati a visitare la mostra delle importanti tele, alcune del Guercino, poste nella chiesa di San Lorenzo, gentilmente aperta per noi dal direttore Lorenzo Lorenzini che ci ha fatto da guida. I nostri ospiti non conoscevano Cento e sono rimasti stupiti e meravigliati per la bellezza e la ricchezza di quanto hanno visto. Ci hanno promesso che torneranno per approfondire la visita!
Per aprire la serata il nostro Presidente Gilberto Galantini ha letto un sunto del corposo curriculum del Maestro Valentino. E' stato docente nella scuola media, superiore e presso l'Accademia di Belle Arti. Interessato di problemi pedagogici, tiene corsi di aggiornamento per gli insegnanti della scuola dell'obbligo, ha partecipato e coordinato numerosi progetti "Europei sul Patrimonio Artistico", è stato presente alla Biennale di Venezia del 2003, ha partecipato a circa 200 mostre tra collettive e personali in Italia, Europa ed internazionali dal Brasile alla Russia all'Australia.
Il maestro Montanari ha esordito mostrando le attività che vengono svolte dal S.I.S.A.M. "Scuola Internazionale Studi d'Arte del Mosaico e dell'Affresco" da lui fondata. In questa Scuola insegna come si fa il mosaico a persone provenienti da ogni parte d'Italia e del mondo. Ha spiegato l'importanza della tecnica che si impara "copiando", ma che per arrivare alla vera arte occorre avere la predisposizione e la passione. Per apprendere gli allievi hanno bisogno di "fare" ovvero bisogna dare loro dei lavori da eseguire, che rimarranno in memoria più di una qualsiasi descrizione.
Ci ha raccontato la storia del mosaico mostrando tante immagini. Il mosaico nasce agli albori della civiltà nella Mesopotamia, circa nel 3000 AC; era composto in modo grezzo, mettendo insieme materiali diversi, serviva anche per la protezione dei muri e dei pavimenti dalle intemperie. I Greci e successivamente i romani, diedero un grandissimo inpulso all'arte creando pavimenti e muri meravigliosi che si possono ammirare ancora oggi. Ci ha mostrato tanti esempi, molti dei quali sono stati trovati a Pompei. A quei tempi lo scopo era di fare opere esteticamente belle, ma anche che durassero nel tempo!
Successivamente ha fatto una breve storia di Ravenna. Nata praticamente su una laguna collegata al mare, era attraversata da molti canali. Ancora oggi si possono intuire i percorsi, al loro posto ora ci sono delle strade. Nei secoli il territorio ha subito grandi mutamenti ed ai nostri giorni la città si trova a circa 8 chilometri dal mare. La città divenne di grande importanza quando l'imperatore Augusto vi trasferì la flotta militare d'oriente; era divisa in tre parti distanti fra loro di qualche chilometro: Classe dove c'era il porto, Cesarea e Ravenna vera e propria. La capitale dell'Impero Romano d'Occidente nel 402 DC venne trasferita a Ravenna per ragioni di sicurezza. Si trovava sul mare, e quindi era più facilmente raggiungibile da Costantinopoli, capitale dell'Impero d'Oriente, ed inoltre sulla terraferma era circondata da paludi e lagune difficili da attraversare per gli eserciti nemici. In quel periodo vennero costruite bellissime opere con l'utilizzo del mosaico ad altissimo livello, come ad esempio nel cosidetto mausoleo di Galla Placidia del quale ci ha mostrato diverse immagini. Successivemente, dopo la caduta dell'impero d'occidente, Teodorico continuò con altre opere fra le quali la chiesa di S. Apollinare Nuovo. Infine arrivarono i Romani di Costantinopoli, (che solo in tempi più recenti abbiamo chiamato "Bizantini"), i quali arricchirono la città di nuove chiese come ad esempio San Vitale. I nuovi arrivati cercavano spesso di modificare le opere precedenti per motivi religiosi, Teodorico era dell'eresia ariana, mentre i romani erano ortodossi. Ancora oggi è possibile vedere il battistero ariano e quello ortodosso. La tecnica per realizzare questi meravigliosi mosaici, praticamente è rimasta la stessa che si usa ancora oggi. I pezzetti per comporre i mosaici, si chiamano tessere, vengono tagliati in varie forme, quadrati, rettangoli, triangoli e sono di vari materiali, vetri colorati, marmi, anche tessere con sopra una lamina in oro. I mosaici di Ravenna sono fatti in modo che le tessere sono leggermente inclinate per far si che la luce le illumini con effetti particolari, mutevoli a seconda delle ore del giorno e delle stagioni.
Alla fine il maestro ci ha mostrato un filmato che riprende molti dei suoi allievi all'opera. Il suono della campana ha posto fine all'interessante serata. Primo Zannoni