Un’opera del Guercino approda a palazzo Ducale dove rimarrà esposta, presso la Sala del Trono, fino al 20 novembre. “Giuseppe e la moglie di Putifarre” è il titolo del quadro entrato nella collezione della Zanasi Foundation. Eseguita dal Guercino nel 1631 per Francesco I d’Este, duca di Modena, l’opera venne successivamente persa. Gli studiosi erano a conoscenza dell’esistenza del capolavoro, proprio grazie alla notevole mole di documentazione esistente sul Guercino, ma il passaggio del dipinto da molte famiglie private ne fece perdere le tracce. Si pensa che fu Laura Martinozzi, membro del governo modenese molto stimata dalla famiglia d’Este, a ricevere in dono il quadro e a portarlo con sé nelle maggiori corti europee una volta ritiratasi a vita privata. Dopodiché il capolavoro passò nelle proprietà di varie famiglie della nobiltà umbro-marchigiana, fino all’acquisizione da parte della Zanasi Foundation, avvenuta nel 2011. Dunque, dopo secoli,questa straordinaria opera sarà visibile al grande pubblico nella mostra curata da Nicholas Turner e Federica Gasparrini, ospitata negli spazi dell’Accademia Militare, uno dei più prestigiosi edifici seicenteschi italiani. Nicholas Turner, curatore dell’esposizione insieme a Federica Gasparrini, considerato universalmente “l’erede” di Sir Denis Mahon nonché il più grande esperto vivente del Guercino, dice: «Senza dubbio, “Giuseppe e la moglie di Putifarre” è uno dei dipinti da galleria più strabilianti prodotti dal Guercino nel 1631, durante il cosiddetto periodo transizionale, in un momento particolarmente produttivo della sua carriera». Questa mostra sarà il primo grande evento della Zanasi Foundation. Creata recentemente dal professor Stefano Zanasi, noto per la sue esperienza nella chirurgia protesica mininvasiva di rivestimento e per l’impiego clinico in ortopedia delle cellule staminali, la fondazione è nata con lo scopo di promuovere l’arte, la cultura, la ricerca scientifica e la tecnologia in ambito medico. «Dal mio lavoro e dalla mia passione per l’arte - dice Zanasi - ho imparato che l’amore della bellezza è unico in ogni campo. Ringrazio la Città di Modena e il Generale Giuseppenicola Tota, comandante dell’Accademia Militare, per aver accettato di ospitare questa significativa manifestazione culturale».
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