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Sabato 27 Novembre: Colletta Alimentare

Giovedì 25 Novembre 2021: si è parlato di sanità

Unanimi medici e amministratori

“Il virus si combatte vaccinandosi”

Bisogna vaccinarsi, per sé e per gli altri: è l’appello ri-lanciato dall’assessore alla sanità Raffaele Donini nel corso dell’incontro promosso giovedì 25 novembre dal nostro Rotary sui temi di più stretta attualità sanitaria. L’esponente di governo regionale ha registrato e trasmesso un proprio filmato alla vigilia di un improvviso quanto importante incontro che ha poi presieduto con i colleghi di tutte le regioni in tema emergenza green pass. Nel circostanziato intervento Donini ha ricordato come siano in aumento i ricoveri nelle terapie intensive, “occupate nella stragrande maggioranza dei casi da persone non vaccinate”. E’ a loro che si rivolge, quindi, l’invito ad assumere la dose di vaccino per così allinearsi al 90% della popolazione emiliano-romagnola. Intanto procede, ha aggiunto, la campagna per la terza dose: la nostra regione è anche in questo caso ai vertici della classifica. Allora “Grazie ai cittadini, ha sottolineato, che si sono affidati alla scienza, alla sanità e agli operatori sanitari”. Il green pass premia i vaccinati e sostiene economia, commercio e aziende. L’assessore ha concluso ringraziando fortemente il Rotary di Cento che nei giorni scorsi, come è noto, ha donato all’Ospedale di Cento un ecocardiografo digitale e nei mesi precedenti due ventilatori polmonari.

Coordinata dal presidente Carlo Negrini, la riunione è proseguita con l’intervento dell’amico rotariano prof. Giorgio Zoli, responsabile della medicina interna del SS.Annunziata, destinataria della donazione, che ha sottolineato la rilevanza della nuova attrezzatura sia naturalmente per operare una diagnosi precoce delle polmoniti interstiziali, sia per effettuare formazione qualificata, sia infine per l’utilizzo postcovid. Zoli ha anche annunciato che da domenica 28 novembre 18 dei 55 letti del reparto torneranno ad essere riservati ai pazienti Covid e questo “purtroppo significa sottrarli a malati affetti da altre patologie”. Si prevede pertanto “l’arrivo di molti non vaccinati anticovid, una parte dei quali subirà gravi complicazioni”. Il loro comportamento? “Incomprensibile”. Il supergreenpass, intanto, può servire “per riportarli al buon senso”. Di collaborazione fra Comune e Usl ha poi parlato il neoassessore alla sanità, l’amico rotariano, medico, Mario Pedaci, che ha sottolineato il ruolo, potenziato e ottimizzato, della prossima “Casa della comunità” quale “luogo di risposte ai bisogni sociosanitari”. Si sta poi lavorando per l’istituzione dell’ “infermiere di comunità” e per l’avvio dell’ “accoglienza digitale”, un sostegno alle persone meno informatizzate e un passo concreto verso la telemedicina.

Prima uscita ufficiale al Rotary, infine, per il neosindaco Edoardo Accorsi che si è soffermato sui temi della co- responsabilità in tema  di cura  delle persone e del territorio (“Grazie al Rotary per queste donazioni”) ma anche, rispondendo a varie domande non sanitarie, impegnandosi ad affrontare tematiche altrettanto concrete come il rifacimento di strade e l’estensione dell’illuminazione pubblica. Alberto Lazzarini

Giovedì 18 Novembre 2021: Beppe Giorgi ci ha parlato di TESTAMENTO

Prima della cena, il nostro Presidente Carlo Negrini ha dato la parola a Giorgio Garimberti per la presentazione di un nuovo socio:

Ruggero Rimessi, giovane che ha appena compiuto 28 anni, iscritto a Economia e Beni Culturali all' Università di Ferrara. Ruggero è stato il vincitore del Premio Ludergnani di quest'anno!

Dopo la gustosa cena, è venuto il momento di occuparci di testamenti. La parola è andata al nostro socio, il Notaio Giuseppe Giorgi; nessuno meglio di lui poteva intrattenerci su questo argomento del quale si occupa anche professionalmente!   L'argomento è sicuramente di interesse generale, anche se spesso, per scaramanzia, non se ne parla o si cerca di rimandarlo.   Il testamento, di concerto con la legge, disciplina il godimento delle eredità.   Nella nostra guirisdizione la successione non può essere fatta per contratto, come può succedere in altri paesi, ma è considerato un atto personale di "ultima volontà".

Il testamento non è completamente libero, ma si sviluppa all'interno delle leggi dello stato; leggi che sono volte alla tutela della famiglia.   La legge riserva ai cosidetti legittimari determinati diritti per la successione. I principali destinatari delle quote legittime sono il coniuge, gli ascendenti ed i figli. Il nostro codice civile è molto rigido al riguardo, queste regole risalgono al 1943, quando ancora c'era il concetto di patria potestà. Ci sono quindi delle quote fisse destinate per legge, ad esempio con un coniuge e 2 figli spetta un quarto dei beni a ciascuno, e rimane solo un quarto libero a disposizione della volontà del testatore (chi fa il testamento).   Negli ordinamenti anglosassoni vigono principi diversi, il testatore ha più libertà e sarà casomai un giudice a fare la valutazione dell'equità del testamento.

Il testamento ha delle regole precise, può essere olografico, ovvero scritto tutto a mano dal testatore, oppure redatto insieme al notaio od anche consegnato al notaio in una busta chiusa.   L'intervento del notaio dà naturalmente più garanzie che il testamento sia tecnicamente corretto; capita che testamenti olografi non siano validati anche solo per errori formali.   L'argomento ha suscitato molto interesse e ci sono stati diversi interventi.   E' stata sottolineata l'importanza del testamento, che non va vissuto con timore, ma come una cosa che allunga la vita: ci si mette tranquilli e senza più pensieri!.    Si è parlato di come viene valutata la cosidetta quota legittima, che deve comprendere anche le donazioni dirette ed indirette avvenute nel passato.   Abbiamo anche imparato una cosa che molti non sapevano. Non esiste un collegamento automatico fra l'anagrafe e l'archivio notarile dei testamenti, per cui il notaio non viene a conoscenza della morte di chi gli ha consegnato un testamento se non c'è qualcuno che glielo comunica.

Alla fine della serata il relatore ha avuto molti complimenti e ringraziamenti per le dotte ed utili informazioni fornite.   Primo Zannoni

Venerdì 12 Novembre 2021: “… ennesimo service all’Ospedale di Cento”

Ancora un service – una donazione – a favore della sanità centese da parte del Rotary della città del Guercino. Il club della ruota, infatti, guidato in quest’annata da Carlo Negrini, venerdì 12 novembre ‘21 ha consegnato all’Ospedale di Cento un ecografo digitale destinato, specificamente, all’Unità operativa di Medicina interna diretta dal prof. Giorgio Zoli.

Le motivazioni alla base dell’iniziativa benefica sono molteplici. La prima è legata alla volontà di rafforzare i servizi, e dunque la loro qualità, dell’antico nosocomio centese con questa nuova strumentazione, di assoluta avanguardia, destinata anzitutto ad effettuare una diagnosi precoce delle polmoniti interstiziali in pazienti affetti da Covid 19. Sarà inoltre possibile un monitoraggio evolutivo quotidiano delle polmoniti interstiziali limitando così al minimo l’utilizzo di RX e TAC. Ulteriori vantaggi sono rappresentati dal mantenimento della divisione fra percorso “sporco” (pazienti covid positivi) e “pulito” (pazienti covid negativi) garantendo, grazie all’ecografo portatile, l’esecuzione degli esami al letto dei pazienti covid positivi senza che debbano spostarsi all’interno dell’ospedale e soprattutto nel reparto radiologia dove, per forza di cose, accedono tutti i pazienti. L’apparecchiatura sarà poi utilizzata per lo svolgimento di corsi periodici di formazione rivolti ai medici USCA sul campo dando la possibilità ai radiologi di eseguire la parte pratica del corso direttamente al letto dei pazienti. Tutto questo comporterà una continuità di utilizzo, anche in fase post Covid, per la diagnosi e il follow up di pazienti allettati o con mobilità ridotta affetti da patologie diverse divenendo quindi strumento estremamente utile e flessibile anche in futuro.    L’ecografo digitale Siemens Acuson Juniper ,oggetto della donazione ,ha un valore commerciale di circa 37.000 euro.

Come si accennava, il Rotary di Cento è alla terza donazione , avendo acquistato nell’ultimo triennio sempre per l’Ospedale SS.Annunziata di Cento, due ventilatori polmonari con relativi accessori. Il sodalizio nato  a Cento nel 1957, conta 70 soci (imprenditori, professionisti e dirigenti) ed e’ da sempre particolarmente vicino alla comunità locale cui ha donato e dona non solo attrezzature ma anche veri e propri progetti di crescita. Di rilievo anche i suoi interventi di natura solidaristica, di recupero delle opere d’arte della città e di sostegno della formazione scolastica e professionale. Alberto Lazzarini

21/10/2021: visita del Governatore Stefano SPAGNA MUSSO

Giovedì 14 Ottobre 2021: “Baltur, produzione & sostenibilità”

Baltur, produzione & sostenibilità

Splendida visita del Club all’azienda-gioiello della famiglia Fava guidata da Riccardo.

Un’altra serata rotariana coi fiocchi. La visita alla Baltur che il folto gruppo di soci giovedì sera ha effettuato è stata un’occasione straordinariamente bella e interessante avendo potuto ammirare una realtà fatta di tradizione, capacità, impegno, fantasia, tutti marchi di fabbrica di questa azienda (71 anni di età) e della famiglia titolare (i Fava, Riccardo in testa).

Ha colpito, diciamolo subito, il Centro ricerche inaugurato pochissimi anni fa: una struttura che ne ha solo altre due, di uguale valore, nel mondo. Roba da far girare la testa. Qui si progettano, e poi si testano, controllano e naturalmente producono, bruciatori di ultimissima generazione. Da 800 kW a 70.000, per riscaldare un appartamento o un centro fieristico. 10 milioni investiti (8 specificamente nel Centro ricerche e 2 nelle linee di montaggio). L’intera azienda è antisismica: “impossibile che crolli” ha assicurato Riccardo Fava. E poi magazzini mobili, macchine a guida automatica che trasportano componenti, soluzioni informatico-meccaniche di assoluta avanguardia. Il tutto per far sì che ogni giorno 15.000 (sì, quindicimila) articoli diversi vengano utilizzati per produrre bruciatori o caldaie, pompe di calore e scaldabagni, climatizzatori e sistemi idraulici. Poi la commercializzazione: all’estero, ha sottolineato il direttore della produzione Francesco Sena, è collocato ben il 75% degli articoli.

Dopo la visita, ecco l’incontro con soci e ospiti (rotariani di Ferrara, Ferrara est e San Giorgio di Piano) per ascoltare le relazioni sulla transizione ecologica, tema della serata. Preceduto dall’introduzione del presidente Carlo Negrini (ancora un successo per lui e per il club perchè questo significa, anzi è, autentico Rotary), Riccardo Fava ha brevemente parlato dell’azienda, della sua storia, del suo sviluppo per poi inoltrarsi nel tema ambientale caratterizzato dall’impegno verso il passaggio dall’utilizzo dei fossili alle fonti energetiche a basse emissioni di carbonio come energia solare e termiche e a nuove soluzioni come idrogeno o biogas. “Oggi è urgente proteggere il pianeta” ha detto. I governi si sono impegnati per la “neutralità climatica” cioè a smaltire per intero il livello di inquinamento prodotto. E’ urgente perché il gas serra sta producendo un surriscaldamento globale fortissimo, favorito anche dalle deforestazioni. Oggi l’85% dell’energia ha un’origine fossile. Gli accordi di Parigi del 2015 prevedevano l’adozione di politiche ad hoc per far scendere di due gradi la temperatura media e invece si va addirittura verso la crescita (fino a +3 gradi). Un disastro annunciato. Si spera allora nella conferenza di Glasgow sul clima, di fine mese, dove si cercherà di riprendere il filo virtuoso dell’impegno ambientale (o, per dirla con papa Francesco, “per il Creato”) che dovrebbe spingere verso l’economia circolare votata ad abbattere gli sprechi e a razionalizzare produzione e consumo; ma anche verso un’agricoltura meno inquinante; o a favore della mobilità elettrica.

Baltur, ha poi detto Riccardo, in questa prospettiva sta facendo la sua parte sia nella scelta dei componenti sia nell’offerta sempre più efficiente dei prodotti.

Obiettivi, questi, confermati da Massimiliano Trivellini responsabile marketing: “puntiamo sull’efficientamento accompagnato dal rispetto delle norme antinquinamento”. Di qui, ad esempio, la creazione di bruciatori ibridi, quindi in grado di utilizzare carburanti diversi, anche bio. Dunque la sostenibilità nella produzione: ne ha parlato diffusamente Alessio Visentin, responsabile ricerca e sviluppo, impegnato con tutto lo staff – ma si potrebbe dire con tutta l’azienda – a individuare soluzioni in grado di consumare sempre meno e produrre emissioni poco inquinanti, mentre sullo sfondo cresce l’utilizzo e soprattutto la ricerca di combustibili green come il biodiesel di origine vegetale , il biometano, il syngas (un ibrido con scarti) e soprattutto l’idrogeno che risulterebbe la migliore soluzione a livello di antinquinamento ma il suo utilizzo è ancora complesso e costoso. Alberto Lazzarini

Sabato 09 Ottobre 2021: “Un parco per ricordare Caterina”

Un parco per ricordare Caterina. Si concretizza, sia pure lentamente, il sogno della famiglia Novi che consentirà alla popolazione centese di fruire di un’area boschiva interna alla città. Di questo significativo “progetto di comunità” si è parlato l’altra mattina nel corso di un partecipato incontro promosso…sul campo dal Rotary di Cento (presidente Carlo Negrini) con la stessa famiglia Novi che ha narrato una storia esemplare con un futuro ancora da scoprire per intero ma ricco di opportunità. La vicenda ha origine pochi anni fa quando i Novi (imprenditori centesi con azienda per il trattamento delle acque a Castello d’Argile) decisero di acquistare a un’asta fallimentare un’area, molto nota in città, a lungo sede della Siaca stabilimento di arte grafica, in via Ferrarese: 50.000 metri quadrati quasi tutto a bosco se non i 3.000 metri costruiti. Dunque un bosco – anzi un parco - da destinare alla fruizione pubblica, dedicato alla loro giovane e bellissima figlia scomparsa prematuramente. Il “parco Caterina” – così si chiamerà – sarà gestito da una fondazione cui potrebbero aderire anche realtà pubbliche e private. E’ davvero un parco speciale, ha spiegato guidando il gruppo Michele Novi, fratello di Caterina, “qui si potranno svolgere attività compatibili con il rispetto dell’ambiente”. Ecco allora che numerosi sono i contatti in corso con associazioni ed enti della zona finalizzati a organizzare iniziative, con tanto di sedi o punti di appoggio, a vantaggio di bambini e disabili, adolescenti e anziani. All’ombra delle querce e degli olmi, seduti davanti al laghetto, magari in compagnia degli scoiattoli e in ascolto del canto di mille uccelli si potranno sviluppare attività di formazione e di svago, compresa l’orticoltura destinata a integrarsi con iniziative gastronomiche da proporre sempre all’interno di questo “bosco integrale”. E c’è anche un progetto di B&B in parte legato al mondo della disabilità e in parte all’imprenditoria privata. Sono già molti, come si diceva, i contatti in corso e altrettante le manifestazioni di interesse. Se le cose andranno come si spera, anche il teatro “Borgatti” e i giovani del “Don Zucchini” vi organizzeranno eventi. Va da sé che il recupero totale dell’area comporterà un costo non indifferente che è oggetto di varie riflessioni. In ogni caso il sogno di un “bosco urbano” con molte probabilità riuscirà a trovare la migliore soluzione trattandosi di un’opportunità davvero unica per una comunità attiva e lungimirante come quella centese. Alberto Lazzarini 

Giovedì 30 Settembre 2021: … Economia circolare

Clima impazzito, danni a go-go

Cambiare politiche e mentalità

Interessante e utile tavola rotonda

con tre esperti

 

La sfida è ridurre il perfido gas serra del 90% entro il 2050. Non sarà facile ma cambiando mentalità e attuando tutta una serie di politiche adeguate ci si potrebbe riuscire. Di tutto questo si è parlato giovedì sera al club nel corso di un interessante e utile incontro, coordinato dal nostro presidente Carlo Negrini, che ha visto protagonisti Massimiliano Mazzanti dell’Università di Ferrara, Katia Ferrari cluster manager di Greentech e Andrea Cavagna cofondatore della azienda Sfrido. L’iniziativa era stata promossa dall’amico Stefano Maccaferri.

I tempi sono stretti dunque. Mazzanti (esperto di politica economica e di sostenibilità) non ha nascosto grande soddisfazione e attesa per il Pnrr (il piano di ripresa e resilienza) grazie al quale “finalmente si impiegheranno risorse per la sostenibilità” e potranno partire precise politiche che (non facile ma indispensabile) sappiano coniugare crescita economica e rispetto dell’ambiente. La CO2, ha aggiunto, può calare anche col Pil in aumento: dipende appunto da come ci si muove e si punterà, specificamente, su due grandi filoni: l’innovazione e il cambiamento comportamentale. Il carbone dovrà in gran parte rimanere dov’è e il petrolio per almeno il 60%. Sullo sfondo, ha ricordato l’economista, si rafforza una società sempre più diseguale: “Siamo tornati ai livelli d’inizio ‘900”. E’ indispensabile quindi, una distribuzione diversa del reddito, anche per consentire una crescita maggiore.

Il clima sta rapidamente cambiando, ha confermato Katia Ferrari (una lunga esperienza all’estero e una grande conoscenza dell’economia circolare), a seguito delle attività umane: un terzo della “colpa” è in capo all’energia, poi dell’agricoltura, dell’industria, infine di trasporti e residenze. Il futuro è segnato se non si interverrà: “Produrremo vino in Irlanda e ananas in Sicilia”. La pianura Padana, nel giro di non molti anni (ma facciamo gli scongiuri), tornerà ad essere un mare interno. Se procediamo a questi ritmi si sforeranno i tre gradi di aumento: una catastrofe, con impatto negativo, ovviamente, anche sulla salute. La risposta è multipla. Intanto occorre investire e lavorare sul lungo termine. Non bisogna sprecare ma utilizzare materie prime rinnovabili nel nome dell’economia circolare, creare sempre più impianti per biometano (nella nostra regione ce ne sono già 7) e convincerci che il futuro è su queste strade. Conforta che le imprese green, intanto, si stiano dimostrando solide. Molte le parole d’ordine fra le quali resilienza, futuro, collaborazione. Greentech, la società della quale Ferrari fa parte, conta 94 soci, riceve finanziamenti dalla Regione e coprogetta nel segno della ricerca e dell’innovazione.

Andrea Cavagna, un giovane architetto coideatore, con due a colleghi, della startup Sfrido, l’ha in breve trasformata in azienda riuscendo a cogliere i primi obiettivi: far risparmiare molto denaro alle imprese clienti studiando situazioni e materiali, facendo rete e utilizzando nove tecnologie.

E’ seguito un ampio e interessante dibattito.   Alberto Lazzarini

Giovedì 16 Settembre 2021: “Assemblea del Club”

Molto numerosi i soci del nostro club che erano presenti presso la sede del Salumificio Negrini dove ha avuto luogo l’Assemblea del Club. Serata molto bella con la partecipazione di tutti i soci alle discussioni, è stato un piacere essere presenti … 

Giovedì 08/09/2021: “Incontro col critico Alberto Mattioli a Villa Ludergnani

Mercoledì sera ci siamo incontrati ospiti nella Villa Ludergnani nei pressi di Sant'Agostino. E' stato bello ritrovarci al tradizionale incontro di fine estate, dopo che l'anno scorso non si era potuto fare causa covid.

L'ospitalità della padrona di casa sig.ra Carla e del figlio Matteo con la moglie Beatrice, è stata come sempre squisita.  Abbiamo poi apprezzato un buffet vario ed abbondante accompagnato da ottimo vino.

Il nostro Presidente Carlo Negrini  ha presentato l'importante relatore della serata: il giornalista e critico muiscale Alberto Mattioli.

Nativo di Modena è giornalista del quotidiano La Stampa, esperto di musica, in particolare di Opera Lirica, ha scritto diversi libri fra cui: Pazzo per l'Opera, meno grigi più Verdi, il Gattolico Praticante.

Il relatore ci ha coinvolti subito con la sua passione e la grande conoscenza del mondo della lirica, attirando l'attenzione e l'interesse di tutti i presenti.

Ha cominciato dall'origine dell'opera lirica, facendoci ascoltare un pezzo musicale, l'Orfeo del musicista Monteverdi del 1607 che rappresenta il primo capolavoro di 4 secoli di melodramma. Considera quella del melodramma una invenzione geniale degli italiani esportata poi in tutto il mondo.

Il melodramma agli inizi veniva eseguito solo nelle corti dei nobili. E' un tipo di spettacolo molto costoso, con tante persone coinvolte: musicisti, cantanti, costumisti, arredatori.  Nel 1637 a Venezia si inventa il teatro pubblico a pagamento. L'opera esce dalle corti e viene resa disponibile ad un pubblico più vasto. Il relatore però ci tiene a sottolineare che l'opera rimane sempre (anche oggi) uno spettacolo antieconomico, i cui costi non possono essere coperti dai soli biglietti, ma necessita di finanziamenti da sponsor privati od istituzionali.

L'opera italiana ottiene nei due secoli successivi un grandissimo successo in tutto il mondo.

Teatri d'opera sorgono nelle principali città del mondo e l'italiano viene usato e capito in questi teatri. Naturalmente non è l'italiano dei nostri poeti e scrittori, ma l'italiano dei libretti d'opera.   La lingua italiana diventa la lingua ufficiale per l'opera in tutto il mondo; Hendel e Mozart scrivono opere in italiano. 

Abbiamo ascoltato un pezzetto dell'opera Idomeneo di Mozart, che è stata definita  come opera europea; scritta da un austriaco, cantata in italiano, soggetto francese, orchestra tedesca!  E' successa una cosa strana, questo spettacolo complicato, nato in ambienti aristocratici, parlato nell'italiano dei libretti, che non è la lingua popolare, diventa patrimonio di tutti, al di là della classe sociale e dell'istruzione. Diventa arte nazional popolare.    La costruzione del teatro tipico italiano rappresenta fisicamente questo fenomeno, con i palchi per la nobiltà, la platea per la borghesia e galleria e loggione per i popolani.

L'intera vita sociale si svolgeva nei teatri, anche per motivi pratici: riscaldamento e luce erano gratis!  Il teatro era il centro della vita mondana e ci si andava quotidianamente, non solo per lo spettacolo, ma anche per mangiare, giocare a carte, discutere.

Abbiamo ascoltato un brano di un famoso quartetto dal Rigoletto di Verdi.

L'opera è stata anche l'unico sistema di ascesa sociale, persone di umili origini, come lo furono ad esempio Rossini e Verdi, divennero famosissimi e ricchi.

L'attività dell'Opera va in crisi all'inizio del 900, per una serie di motivi, fra i quali la nascita del cinema e poi della televisione. Sistemi semplicemente più economici e facili da rappresentare.

La contraddizione è che l'Opera nel mondo non è mai stata così viva e diffusa come oggi, dalla Cina agli Emirati Arabi, alle Americhe.

Un altro motivo per cui l'Opera in Italia è in crisi, è il fatto che non riesce a rinnovarsi, è come ingessata, la gente vuole vedere sempre le stesse cose fatte allo stesso modo.  Se si riesce a far reagire questo patrimonio con la contemporaneità, scopriamo l'attualità dei personaggi. Inoltre  l'Opera comprende tutte le arti: la musica, il canto, il balletto, la prosa , la pittura, l'architettura.  Per concludere l'Opera è un pezzo della nostra identità nazionale e può tornare ad avere l'importanza che ha avuto in passato. Dopo la sua interessante e seguita conferenza, il relatore ha risposto a varie domande tenendo incollati tanti ascoltatori, incuranti del freddo che si cominciava a sentire!  Primo Zannoni

29 Luglio 2021: Interclub al Centergross

 

“Ma quanto è bella la banca del territorio”

 

 Successo dell’Interclub area estense.

 Utili e interessanti i tre interventi della Tavola rotonda

 

“Non è un’operazione emergenziale ma di business” . Lo ha detto Daniele Morlini, top manager di Credem, riferendosi alla recentissima fusione della Cassa di Risparmio nel Credito Emiliano, alla vivace e interessante tavola rotonda di giovedì sera organizzata allo Zanhotel del Centergros dai sette Rotary club dell’area estense (presente il governatore Stefano Spagna Musso)  incentrata sul rapporto tra banca e impresa nel nostro territorio.

 

Si è trattato della prima uscita pubblica di un esponente della banca reggiana dopo l’acquisizione della Cassa centese (“non era affatto in crisi”) che ha ammainato bandiera dopo 162 anni. “E non siamo certo qui a colonizzare” , ha aggiunto Morlini rispondendo alle domande del moderatore della serata il giornalista, nostro socio, Alberto Lazzarini. La verità è che “insieme si può fare di più a favore del territorio”. I numeri, d’altra parte, confermano l’ottimo stato di salute di Credem fortemente capitalizzata, con personale in costante crescita, in espansione in tutti i settori di attività a cominciare dagli impieghi (i prestiti all’economia reale). Già, le aziende. Gian Luigi Zaina, vice presidente di Confindustria Emilia area centro ha anzitutto portato una serie di dati che confermano la ripresa in atto nel Paese e in particolare nella nostra regione che segna nel primo semestre una crescita del Pil del 6%. Ma la situazione è più complessa e difficile nella nostra provincia dove proprio gli impieghi segnano il passo e dunque gli investimenti stagnano, con tutto quello che consegue. Si acuisce inoltre il problema del dimensionamento delle imprese e la piccola azienda, ha dunque suggerito Zaina, “deve essere connessa sempre più a una filiera” se intende svilupparsi o addirittura sopravvivere. Indispensabile un rapporto ancora più stretto fra mondo della produzione e università di Ferrara. Anche la politica deve fare la sua parte, ad esempio legiferando opportunamente per scacciare la cattiva burocrazia: “Cerchiamo di accorpare i piccoli comuni,  che sono ancora troppi”.

 

Terzo e ultimo relatore era Adriano Maestri, past governatore del Rotary, a lungo alto dirigente e amministratore di banche locali e nazionali. Proprio la sua positiva quanto difficile esperienza a capo del movimento della ruota (il Covid ha ovviamente posto infiniti ostacoli all’attività) è stata condotta all’insegna della managerialità; una caratteristica, questa, indispensabile in ogni attività imprenditoriale a cominciare da quella bancaria. E a proposito di aziende di credito, Maestri ha illustrato la caratteristica di banca del territorio, definizione non semplice e talvolta equivoca: la vicinanza alla gente è indispensabile ma talvolta , ha detto, “bisogna saper dire dei no”. Sullo sfondo si profila intanto una società e un Paese che cambiano: ma siamo tutti disponibili ad assecondare questo processo?

 La serata, molto partecipata, era stata aperta da Liana Baroni presidente del club organizzatore che ha ringraziato vivamente il promotore e ideatore dell’evento Massimo Venturelli. Sono anche intervenuti la governatrice eletta Fiorella Sgallari, i past governor Angelo Andrisano e Maurizio Marcialis; Raffaella Cavicchi presidente della Fondazione CariCento e i vertici della ormai ex Cassa di Risparmio di Cento: il presidente Giuseppe Pallotta, il direttore generale Ivan Damiano, il vice (ora responsabile per Credem di tutta l’area servita sempre dalla ex CariCento) Luca Turci e alcuni dirigenti e funzionari. Folta la rappresentanza del nostro club.

 

15 Luglio 2021: serata al Golf Club di Cento

1° Luglio 2021: passaggio da Michele Montanari a Carlo Negrini

1° Luglio 2021: passaggio da Michele Montanari a Carlo Negrini

Giovedì 10 Giugno 2021: camminata dell’Amicizia

A chi si fosse chiesto cosa lega i soci del Rotary al proprio club ed avesse vissuto la camminata del Rotary Club Cento, avrebbe avuto la risposta.  Rotary è collaborazione, amicizia, condivisione, gioia di stare insieme nella semplicità di un momento.

Nella cornice di giovedì 10 giugno sul tardo pomeriggio nel centro di Cento, il presidente Michele Montanari ha suonato virtualmente la campana di inizio riunione ed i partecipanti si sono ritrovati finalmente in presenza con una camminata all’aria aperta per le vie di Cento, guidati dal socio Salvatore Amelio alla riscoperta dei contributi dati negli anni dal Club alla risistemazione del patrimonio artistico locale. La visita ha interessato le chiese di San Pietro, San Rocco, Rocca, San Biagio ed infine quella del Rosario, il tutto sapientemente argomentato da Salvatore, tanto che tra aneddoti e ricordi dei lavori svolti sono trascorse veloci due bellissime ore insieme. Dopo molti mesi passati chiusi nelle nostre case con riunioni virtuali e connessioni internet, finalmente la sola connessione è stata nei sorrisi di viva gioia, nell’espressione di felicità e nei passi veloci a piedi, pensando al caldo dell’estate che arriva, al termine della paura, alla ritrovata coesione dei soci e dei loro familiari.

Anche il tempo che sembrava incerto ci ha aiutato ed alla fine si è aperto con riflessi di sole sulle nuvole minacciose che hanno reso la serata davvero indimenticabile.

Varie

Sabato 5 Giugno 2021: consegna sanificatori alle Scuole Castelfranchi di Finale

Il Rotary Club di Cento  alla presenza del sindaco di Finale Emilia, Ing. Sandro Palazzi, della dirigente scolastica  Dott.ssa Annalisa Maini e del Ing. Fabio Pedrazzi, Consigliere Delegato e Direttore Generale del Gruppo Beghelli, ha consegnato alla Scuola Elvira Castelfranchi  di Finale Emilia  N° 4 apparecchiature Sanifica Aria Beghelli, per rendere più sani gli ambienti della mensa scolastica.

Da anni il Rotary Club di Cento si impegna, grazie anche ai tanti aiuti concreti e agli sforzi dei singoli soci, nella realizzazione di progetti rivolti alla comunità locale. “ Con questa  iniziativa - dice il presidente Michele Montanari -  vogliamo essere ancora una volta vicini al territorio di Finale Emilia andando incontro ad un’ esigenza importante della scuola : quella di sanificare e rendere più pura  l’aria della mensa utilizzata dagli studenti, per prevenire la diffusione di virus e di batteri .” Per il Rotary Club di Cento erano presenti, oltre al Presidente Michele Montanari, la moglie Alessia Zucconi (presidente del Comitato Consorti), Alessio Cremonini (Segretario) e Claudio Sabatini (vice Presidente).

Giovedì 27 Maggio 2021: Consegnati i Premi “Zarri e “Ludergnani”

Nel segno di Franco e Marcello

 

Consegnati i Premi “Zarri e “Ludergnani” a due studenti meritevoli.

Due giovani studenti (di San Giovanni in Persiceto e di Ferrara) sono i vincitori dei premi “Franco Zarri” e “Marcello Ludergnani” consegnati l’altra sera dal nostro Rotary nel corso di una videoconferenza molto partecipata condotta dal presidente Michele Montanari.

Si tratta di due iniziative molto sentite e tradizionali.

Lorenzo Sartori (vent’anni, iscritto al secondo anno della facoltà di architettura) è il vincitore della borsa di studio (2.500 euro) dedicata a Franco Zarri, l’indimenticato ingegnere (molte le opere pubbliche realizzate, anche a Cento), esponente del Rotary scomparso 25 anni fa, già governatore distrettuale e presidente del club. La selezione dei partecipanti al concorso era stata ancora una volta affidata a ER.GO. l’azienda regionale per il diritto allo studio, intervenuta con la direttrice Patrizia Mondin che ha voluto porre in luce come l’iniziativa sia certamente di sostegno ai giovani meritevoli ma anche di supporto “per rendere i cittadini migliori e consapevoli”. Hanno preso parte alla riunione la vedova di Franco Zarri, Mimma, e i figli Michele, Nicola e Luca che in conclusione ha voluto ringraziare il club per l’iniziativa e il ricordo del padre.

Del valore di 2.500 euro è anche la borsa di studio dedicata a Marcello Ludergnani, imprenditore (fondatore di Coferasta, titolare dell’hotel Carlton di Ferrara, agricoltore), a sua volta esponente del Rotary come assistente del Governatore e presidente del club, scomparso nel 2004. Vincitore è risultato Ruggero Rimessi, ventisette anni, iscritto a Economia e Beni culturali, facoltà a cui nome è intervenuta Annamaria Visser. Anche in questo caso la borsa di studio premia un giovane meritevole in questa specifica disciplina legata alla valorizzazione e alla tutela del territorio, come sottolineato da Matteo Ludergnani, figlio di Marcello, intervenuto con la madre Carla e il fratello Ruggero.

Entrambe le Borse di studio sono state create e sostenute oltre che dal Rotary Club di Cento, anche dalle famiglie Zarri e Ludergnani che in questo modo hanno di fatto proseguito in uno dei principali obiettivi dei loro cari: essere concretamente vicini ai giovani.

Nel corso della serata ci sono stati due interventi dei nostri soci che, facendo parte del comitato tecnico per l’attribuzione dei Premi seguono direttamente tutte le fasi. Per il Premio Zarri si tratta di Rino Ghelfi e per il Premio Ludergnani, Giorgio Garimberti. Non dimentichiamo inoltre che, a inizio serata, il nostro socio Claudio Sabatini ha presentato un nuovo socio in ingresso nel nostro club: Mario Pedaci a cui diamo il benvenuto nel club. Alberto Lazzarini

Motori, potenza & sostenibilità

Motori, potenza & sostenibilità 

 

Una …turbo videoconferenza con: 

Giampaolo Dallara e Giorgio Garimberti

Si è chiusa “col botto”, come ha giustamente sottolineato Adriano Maestri, l’interessante e utile serie di interviste con personaggi rotariani promosse e gestite in videoconferenza proprio dal nostro Governatore. Centocinquanta soci attenti ed entusiasti hanno preso parte all’incontro di venerdì 7 maggio che vedeva protagonisti due esponenti del motore made in Italy, anzi made in Emilia-Romagna:.

Molti sono stati i temi trattati a cominciare dalla stessa storia professionale dei due relatori, entrambi ingegneri, operativi nel mondo delle auto e sempre pronti a “guardare oltre”.

Giampaolo Dallara, classe 1936, ha ricordato gli esordi in Ferrari, poi in Maserati, Lamborghini e De Tomaso. “Infine ho pensato che avrei dovuto creare un’azienda per conto mio. E così ho fatto”. Ora, nella sede di Varano de’ Melegari, nel Parmense, lavorano 650 dipendenti, di cui la metà direttamente impegnata nella competizione. Già, la competizione: passa tutto di qui, nella consapevolezza che “La velocità del cambiamento è una costante” anche perchè “Fare bene quello che fai bene oggi può non essere sufficiente domani”. Pillole di saggezza che sintetizzano una storia di successi. Un esempio?  La Miura, su ispirazione della Mini. “Progettai un’architettura nuova, che poi rivisitai anche perché l’auto era molto rumorosa”. Di assoluto rilievo anche la creazione dell’Accademia, ben finanziata da enti pubblici e privati: “Ebbe un ruolo importante l’allora assessore regionale alla formazione Patrizio Bianchi (ndr oggi ministro dell’Istruzione)”.

Ora Dallara è presente in tutti i campionati F3. Progetta e produce, si occupa di aerodinamica e della dinamica del veicolo.

Grande, naturalmente, è l’attenzione di questo grande costruttore (manager, inventore…) verso ciò che ruota attorno al mondo dell’auto (quasi tutto…). Ad esempio la sicurezza “che un tempo non esisteva ma che oggi è giustamente uno dei cavalli di battaglia nella commercializzazione”.

Decisivo, poi, il capitolo energia: “Dal 2030 in America - e non solo - la mobilità sarà green. Qualcosa dovrà cambiare, quindi, e dovremo fare rinunce”.

Proprio fra le rinunce figura il diesel, a causa anche di una (errata) valutazione sull’inquinamento provocato dal gasolio. Di questo aspetto ha - fra l’altro – parlato Giorgio Garimberti, classe 1949, trent’anni in Vm (il diesel centese) con crescenti livelli di responsabilità (direttore generale, Ceo, presidente) e precedenti esperienze in Veber e Marposs. Vm ha indossato la veste di superstar per tanti anni, nonostante non sia mai stata un’azienda costruttrice di auto complete ma specializzata “soltanto” in motori (diesel, ben s’intende) che hanno fra gli altri equipaggiato,  con 2 milioni di motori in 20 anni, Rover e Alfa Romeo, Chrysler e coreane, cinesi e tedesche. “Il nostro era un principio…sartoriale: creare il motore giusto per una specifica casa, per assecondare le sue esigenze e attese”. E solo, rigorosamente, motori turbo. Vennero giorni di sole splendente con Vm che sfornava propulsori e li inviava in ogni parte del mondo dalla grande-piccola Cento mentre anche l’’80% delle auto venivano motorizzate diesel. Il punto più alto, ha ricordato Garimberti, giunse con l’invenzione, grazie a Fiat nel 1997, del common rail, un particolare sistema di alimentazione montato, appunto, sui motori diesel. Poi il declino, acuito dal Dieselgate oltre che dalla “vulgata” secondo cui il gasolio inquina. Oggi non è esattamente così ma la strada, ha lasciato intendere il manager, è segnata. Quindi è necessario trovarne una nuova, forse nel segno dell’idrogeno, ha suggerito. “La Toyota fa scuola”, ha osservato. Resta il fatto che l’idrogeno verde costa ancora molto, e tre-quattro volte di più del “blu” prodotto con sostanze fossili. Forse, ancora, una soluzione parallela potrebbe sorgere con il diesel ibrido mentre sullo sfondo c’è naturalmente l’elettrico che non è scevro da inquinamento proprio per produrlo. In ogni caso una soluzione occorrerà trovarla perché tra riscaldamento e mobilità (soprattutto quella pubblica) l’inquinamento è forte e il pianeta non può più aspettare. Alberto Lazzarini

Giovedì 06/05/2021: “Patrizia Galliani Garimberti ci parla di Dante”

Relatrice della serata la dottoressa Patrizia Galliani, consorte del nostro socio Giorgio Garimberti.

Patrizia, laureata in lettere, docente per molti anni di italiano e latino presso il liceo classico, ci ha intrattenuti con una dotta relazione su Dante e sulla Divina Commedia. Serata organizzata dal nostro Club, presidente Michele Montanari; presente il Club di S. Giorgio in Piano,  presidente Giovanni Corona.

Patrizia ha esordito partendo dalle figure di due donne: Gemma Donati (la moglie di Dante) e la famosa e amata Beatrice, di cui Dante ha scritto tanto.   Dante, in tutta la sua immensa opera non ha mai nominato la Moglie Gemma.   Patrizia ha letto un sonetto scritto da Dante per un suo amico: Forese Donati. Fra poeti usava scambiarsi sonetti scherzosi. Nel sonetto di Dante a Forese, lo accusa di non adempiere ai doveri coniugali, e che la moglie Nella era sempre raffreddata anche in agosto! Nella risposta di Forese ci si poteva aspettare qualche battuta sulla moglie di Dante, invece niente! Dante incontra Forese Donati nel canto 23 del Purgatorio, fra i golosi. I golosi hanno un aspetto devastato e soffrono la fame, Dante lo riconosce solo dalla voce. Dante si meraviglia che Foreese sia già salito molto in alto nel purgatorio; chi si pente prima di morire deve fare delle lunghe attese nell’antipurgatorio. Il merito di essere salito è della moglie Nella, delle sue preghiere e dei suoi pianti.  C’è una rivalutazione di Nella, inoltre c’è il concetto che i suffragi dei vivi sono importantissimi per i defunti.

Di Gemma Donati esiste un documento chiamato instrumentus Dotis del 1276, Dante non aveva ancora compiuto 12 anni, è un contratto fra i genitori di Gemma ed i genitori di Dante con il quale si impegnano ad un matrimonio futuro per i figli.   Gemma alla morte di Dante grazie a questo documento (secondo le leggi del tempo) ottiene una rendita annuale in proporzione alla dote che era stata corrisposta nel matrimonio.   Patrizia ci ha fatto notare come matrimonio ed amore fossero cose ben divise, ed il matrimonio serviva soprattutto per alleanze fra famiglie e per motivi economici (la dote)

Personaggio fondamentale nell’opera di Dante è Beatrice.   Beatrice muore nel 1290 a 25 anni. Dante gli dedica l’opera : la Vita Nuova.   Dante l’incontra quando aveva 9 anni e poi dopo altri 9 anni. Il 9 non è un numero casuale, ma è 3x3 e il numero 3 è molto ricorrente in tutta la divina commedia: 33 canti per ognuna delle 3 cantiche (inferno, purgatorio, paradiso). Tre rappresenta la Trinità.   Beatrice ha una valenza simbolica, è la guida verso il cielo.

Per Dante le sacre scritture, oltre alla veridicità storica, hanno un significato simbolico. Così Beatrice ha una sua fisicità, è figlia di Folco Portinari e moglie di Simone Dè Bardi, ma è anche una guida spirituale per collegarsi a Dio.   Patrizia ci ha introdotti nel famoso 5° canto dell’inferno dove sono i lussuriosi, coloro che si sono fatti travolgere dalla passione e dal desiderio. Sono perennemente travolti dalla bufera infernale; rappresenta un contrappasso per analogia.   Dante incontra due ombre che vagano in coppia, come 2 colombe, sono Paolo e Francesca. E’ uno degli episodi più conosciuti della Divina Commedia. Patrizia ci ha letto i versi più famosi e ci ha fatto notare come Dante tratti con gentilezza e partecipazione questi personaggi. Francesca giustifica quello che è successo incolpando la forza dell’amore. Dante è molto turbato, ed alla fine sviene travolto dall’emozione: “caddi come corpo morto cade”. Dante pur capendo l’amore di Francesca e sia partecipe del suo mondo, la pone comunque all’inferno.

Un altro episodio importante e famoso è la vicenda di Ulisse. Ulisse si trova al 26° canto dell’inferno.

E’  posto fra i consiglieri fraudolenti. I peccatori sono diventati delle fiamme, una di queste fiamme è biforcuta e ci stanno dentro Ulisse e Diomede. Ulisse racconta la sua storia che non corrisponde a quanto racconta l’Odissea, nella quale ritorna ad Itaca.   Ulisse racconta che quando abbandonò Circe non pensò alla sua famiglia che l’aspettava, ma mosso dalla voglia di conoscere il mondo, con una sola nave ed i pochi compagni rimasti si diresse nel mare aperto per superare le colonne d’ Ercole, che erano il limite del mondo conosciuto ed abitato.   Dice Ulisse: “fatti non foste per viver come bruti, ma per seguire virtude e conoscenza”. Superate le colonne si diressero a sud verso l’emisfero Australe che si pensava fosse l’emisfero delle acque, ed ad un certo punto intravidero il monte del Purgatorio, lo stesso monte su cui poi salirà Dante passando per l’inferno.   In vista del purgatorio la nave di Ulisse, per una tempesta, naufraga ed affonda. Questo canto sottolinea la differenza fra l’uomo pagano Ulisse, sia pure fortissimo, che conta solo sulle proprie forze e Dante (il pellegrino) che accetta la guida di Virgilio e di Beatrice e farà i 3 gradini: la contrizione del peccato, la confessione e l’espiazione, per raggiungere la salvezza. Dante riuscirà nell’impresa, negata ad Ulisse, di salire il purgatorio.

Un altro episodio che ci ha presentato, si trova nel 3° canto del purgatorio e riguarda Manfredi, re di Sicilia. Dante immagina che Manfredi si sia pentito in fin di vita e che si trovi  nell’antipurgatorio. Manfredi chiede a Dante di raccomandare a sua figlia Costanza di pregare per lui, per facilitare la sua salita nel purgatorio. Ancora una volta ci racconta che le preghiere dei vivi sono di aiuto ai defunti.   Manfredi era stato scomunicato dai papi ed era morto scomunicato, ma aveva pregato Dio che con la sua bontà infinita l’aveva perdonato.

Tutti abbiamo seguito col massimo interesse la bella relazione di Patrizia ed alla fine c’erano ancora ben 40 collegamenti attivi. Molti si sono complimentati col la dotta relatrice che ci ha fatto vedere Dante in una luce profonda ed interessante, cosa che purtroppo succede raramente sui banchi di scuola! Primo Zannoni

22 Aprile 2021: ... è di scena il Rotaract

Il nostro Rotaract ci ha presentato il progetto di un “Service” dedicato alla fondazione il Bene Onlus.

Il nostro presidente Michele Montanari dopo una breve introduzione ha dato la parola ai protagonisti della serata, per prima alla presidente del Rotaract Elisabetta Sabatini. Elisabetta, dopo la presentazione di un breve video, ha dato la parola al presidente della fondazione Dott. Francesco Rosetti.

La fondazione che sostiene il centro il BeNe (Bellaria Neuroscienze) è stata costituita nel 2011 per iniziativa di un gruppo di imprenditori sotto la spinta del dott. Fabrizio Salvi, importante neurologo.

Le malattie neurologiche e neuro immuni rare (come tutte le altre malattie rare) destano poco interesse e ricevono un numero limitato di risorse. Sono malattie complesse, che ancora non hanno trovato cure risolutive ed inoltre necessitano di sostegni multidisciplinari: dall’aspetto pneumologico a quello neurologico, a quello fisiatrico, allo stesso aspetto psicologico.  La fondazione è nata, con l’apporto importante della famiglia Fava, con due direttrici: la ricerca, e l’assistenza ai malati. Il prossimo obbiettivo è quello di creare una struttura autonoma dedicata alle malattie neurologiche rare e creare degli ambulatori decentrati.

E’ intervenuto il dott. Fabrizio Salvi, coordinatore scientifico della fondazione.

Il dottore ha raccontato la nascita di questa iniziativa, la necessità di mettere il paziente al centro dell’attenzione e l’importanza della presenza di diverse specializzazioni mediche.

E’ stato creato il primo percorso diagnostico e assistenziale per la SLA in Italia.

Successivamente ci ha trasmesso il suo entusiasmo per il lavoro che svolge e ci ha descritto cosa si intende per “la bellezza della ricerca”. La bellezza di trovare delle soluzioni. Vedere che quello che hai pensato si trasforma in realtà. Uno studio nuovo è quello sul profumo (olfatto), come interagisca con le persone, come ci rallegri o ci rattristi. Un’altra ricerca in corso, su un tema attuale, riguarda la vaccinazione per il Covid, di come reagisce sulle persone con malattie neurologiche rare.

La presidente del Rotaract ci ha poi descritto nei dettagli il progetto in corso che si propone di dare un contributo alla fondazione “il Bene Onlus”

Si tratta di un aiuto in termini di divulgazione e comunicazione tramite i social media. Per il momento è stata creata un’area all’interno del sito della fondazione che è stata chiamata: “Azione Per Bene” . Una pagina dove il Rotaract si presenta e dove è possibile fare una donazione per la fondazione. Ci si è posti un traguardo di 5.000 Euro.

E’ intervenuto uno dei soci fondatori della fondazione: il nostro socio Riccardo Fava.   Riccardo ha ringraziato il Rotaract per l’iniziativa, nata spontaneamente e molto valida ed apprezzata. Ci ha raccontato gli inizi della fondazione, nata esattamente 10 anni fa con i contributi economici di varie  famiglie di industriali dell’area bolognese. La fondazione continuerà a lavorare in futuro ed intende allargarsi a nuovi territori.

Sono seguiti vari interventi, fra cui quello del nostro socio, il Prof. Giorgio Zoli che ci ha raccontato di come, anche a Cento esiste una ricerca su una malattia rara che colpisce l’intestino ed altri organi e di come, anche in questo caso, ci sia un valido supporto da parte della sanità pubblica. Primo Zannoni

I funerali di Maria Cristina

Giovedì 15/04/2021: “Cyber risk e prevenzione: Sicuro di essere al sicuro ?”

Dopo gli inni, il nostro presidente Michele Montanari ha salutato i numerosi presenti (oltre 50) ed ha dato la parola al presidente del Club di Poggio Renatico Massimo Mangolini che ha presentato il relatore della serata: il dott. Nicola Conti.

Il dott. Nicola Conti, di formazione informatica, si è specializzato nell’ambito della protezione dei dati e della sicurezza delle informazioni e, nonostante la giovane età, ha accumulato molte esperienze ed è Lead Auditor (responsabile della verifica) di sistemi di gestione per la sicurezza delle informazioni ISO 27001 (lo standard internazionale per la sicurezza delle informazioni) è esperto di computer forensic: la branca che si occupa dei dati digitali utilizzabili come prova nei processi.   Il relatore ha esordito affermando come la cyber security non sia solo una moda, ma abbia delle implicazioni economiche, politiche e sociali. 

Danni  economici che le ditte possono subire per la perdita dei dati, il blocco della produzione e i ricatti.

Problemi politici per lo scontro fra nazioni; la guerra non si fa solo coi fucili, ma si può fare anche con un personal computer.

Problemi sociali perché i così detti “smart phone” in realtà sono dei piccoli computer sui quali mettiamo enormi quantità di dati che riguardano noi ed i nostri familiari.

L’attacco attraverso la posta elettronica è ancora il sistema più diffuso perché tutti leggiamo regolarmente la posta.   Arrivano mail con l’intestazione dell’Agenzia delle Entrate, delle Poste, delle Banche, con la richiesta di mandare l’aggiornamento dei dati o di cliccare sugli allegati.   Negli ultimi anni stanno aumentando esponenzialmente i dispositivi connessi ad internet, dalle auto agli elettrodomestici, ed ognuno di questi dispositivi può avere dei problemi di sicurezza.   Ci sono gli assistenti vocali che praticamente sono sempre in ascolto e sono stati perfino utilizzati in tribunale come testimoni.

Si parla di Internet delle Cose (Internet of Things): tutti i dispositivi domestici moderni, dai termostati, agli elettrodomestici, agli assistenti vocali, ai televisori, di fatto sono tutti collegati ad internet. L’aumento del numero dei dispositivi aumenta i punti di possibile attacco e quindi la necessità della protezione.

Siamo nella società dell’informazione, ma mentre l’informazione tradizionale coincideva col supporto fisico: disegni su carta, libri ecc… quindi era facilmente difendibile, ad esempio chiudendola in cassaforte.

L’informazione moderna è immateriale, svincolata dal supporto fisico ed alla fine è composta solo da una serie di bit.   Questo tipo di informazione può essere facilmente copiata, modificata, diffusa, falsificata od addirittura distrutta.

Il relatore ci ha raccontato degli esempi: quello di un modello di una smart TV Samsung che era sempre in ascolto; e hanno dovuto consigliare gli acquirenti di non dire cose compromettenti in casa!

Ci sono poi rischi elevati per i dispositivi medicali, che trasmettono dati vitali, ma un hacker potrebbe interagire con questi dispositivi.

L’hacker non è il personaggio stereotipato del ragazzino chiuso nella sua stanza, ma è più spesso una organizzazione criminale.

Ci ha raccontato di alcuni casi emblematici:

L’arresto della produzione di 2 fabbriche della “Maschio” in Veneto, con centinaia di dipendenti in cassa integrazione per alcuni giorni.

La ditta Geox che si è fermata ed ha subito un grosso danno sulla gestione del magazzino, ferma per 2 giorni.

Alcuni ospedali sono stati attaccati col così detto ramsonware (riscatto). Una tecnica che blocca tutti i dati e chiede un riscatto per sbloccarli.

Sono tutte vulnerabilità di sistema a cui occorre porre rimedio.

Altra tecnica molto diffusa è il phising. Arriva una mail mascherata che sembra inviata dalla nostra banca e ci chiede dei dati, ad esempio le password. Una volta queste mail erano inviate a caso, per cui sapevamo che se arrivava da una banca con cui non avevamo conti non era vera; ora si sono affinati ed i messaggi arrivano soprattutto da contatti che abbiamo realmente. Questo succede perché i dati personali vengono rubati ed utilizzati per questi attacchi mirati.

Ingegneria sociale. E’ una tecnica usata per indurre gli utenti a compiere certe azioni. Se apriamo una lettera di phising non succede niente, ma se clicchiamo sul link subiamo l’attacco, quindi siamo noi che siamo responsabili di quanto accade.   Occorre tanta formazione per creare consapevolezza, questa è la parola chiave della serata.

La consapevolezza potrebbe essere definita come il miglior antivirus !!!

L’informazione rappresenta un bene per l’azienda ed ha un valore che va protetto. L’informazione infatti contiene tutte le conoscenze dell’azienda e perderle può essere molto grave.

La sicurezza deve garantire 3 cose: la disponibilità dei dati, la riservatezza, l’integrità. La sicurezza non è una moda, non è un prodotto che si acquista al supermercato, ma è cultura, cioè educazione e formazione, ed è un servizio ed una risorsa; è anche un obbligo perché ci sono delle normative da rispettare.

Ci sono delle guide per approcciarsi alle cyber security, non c’è da inventare niente di nuovo, ma c’è da informare e da formare.

Alla fine della dotta e interessante relazione ci sono state molte domande per approfondire o chiarire vari aspetti.   Ci siamo lasciati, alla chiusura della serata, con la consapevolezza dell’importanza degli argomenti trattati che interessano tutti. Primo Zannoni

Giovedì 08/04/2021: “DO.MIN.A. dare voce alla violenza silente”

Interclub area estense: serata organizzata dal Rotary Club di Cento

Il presidente Michele Montanari, ha salutato i moltissimi presenti, (sono stati superati i 70 collegamenti!) ed ha dato la parola ai presidenti dei molti club presenti ed all’assistente del Governatore, Michele Poccianti, per uno scambio di saluti. Ha preso poi la parola il Comandante della Polizia Locale di Cento Fabrizio Balderi che ha brevemente introdotto il significato di DO.MIN.A. che è l’acronimo di Donne Minori ed Animali, che sono i soggetti più deboli vittime di violenze.

Il progetto è nato nel 2018 all’interno del nucleo della Polizia Locale di Cento e per la sua importanza è stato patrocinato e finanziato dalla Regione.

Il Comandante ha poi voluto passare subito la parola alle due persone protagoniste della nascita e dello sviluppo del Progetto: l’assistente capo Michela Bosi e l’ispettore superiore Massimo Perrone.

Ha preso per prima la parola Michela Bosi.

Ha iniziato il suo brillante intervento ricordando gli inizi del progetto, prima del quale la modalità operativa della Polizia si svolgeva a “compartimenti stagni”; ogni agente si occupava di un singolo problema di violenza su donne, su minori o su animali, ma senza coordinamento, interscambio e condivisione.

Poco alla volta è emerso che occorreva fare un passo ulteriore; la violenza è violenza! Normalmente non si limita sull’animale, ma la violenza comunemente si compie anche sugli altri conviventi della famiglia.

Do.min.a. ha voluto prestare attenzione ai soggetti più vulnerabili donne, minori ed animali, che seppure così diversi, hanno molto in comune: la prima cosa è la non comunicazione. Da qui anche il titolo: dare voce alla violenza silente.

E’ naturale che gli animali non parlino, anche se comunicano coi comportamenti interpretabili, ma anche le donne fanno fatica a parlare, spesso non si sentono nemmeno di essere delle vittime, oppure non hanno il coraggio di parlare, la violenza le blocca. Lo stesso vale per i minori.  Un altro aspetto da considerare è che normalmente queste violenze avvengono all’interno della famiglia e le forze di polizia hanno difficoltà ad entrare nelle case senza un mandato.

La violenza oltre che silente è spesso oscura, proprio perché nascosta fra le mura domestiche. Il progetto Do.Min.A. si sviluppa su 3 C: Conoscenza, Consapevolezza, Collaborazione. 

Per contrastare una violenza bisogna prima di tutto venirne a conoscenza.

Un occhio ulteriore che può portare alla conoscenza sono altre due iniziative coinvolte nel progetto: “volontariato alleato” e “vicinato allargato”. Sono collaborazioni importanti che coinvolgono le associazioni di volontariato e servono anche alla prevenzione delle violenze.

Consapevolezza: come interagire e come operare in un contesto di violenza.

Questa è la parte più professionale, compito di personale formato.

Collaborazione: è la fase in cui occorre trovare una rete che fornisca il miglior supporto ed aiuto alla vittima, ad esempio per la messa in sicurezza.

E’ seguito l’intervento dell’ispettore superiore Massimo Perrone.

Agente di grande esperienza ha voluto puntualizzare alcuni particolari.

La violenza avviene spesso all’interno della famiglia, quello che dovrebbe essere il luogo più sicuro e protetto. Le donne hanno difficoltà a parlare ed a uscire dalla situazione di violenza in cui si trovano. I motivi sono vari.

La paura per sè e per gli altri membri della famiglia: i figli ed anche gli animali. Problemi economici: la difficoltà di mantenersi. Spesso le vittime non vengono credute; i vicini non si interessano, ognuno si fa gli affari suoi. Le donne spesso minimizzano, mentre i figli si adattano, avendo sempre vissuto in quell’ambiente.

Il maltrattante spesso è una persona ben inserita nella società e non sospettabile. La violenza all’interno della famiglia è trasversale, colpisce tutti: mogli, figli ed animali. La legge del “Codice Rosso” è stato uno strumento efficace, ma occorrono ancora passi avanti

C’è bisogno della collaborazione dei cittadini e degli operatori (avvocati, medici) per mettere in luce questa violenza spesso oscura, ma della quale si possono scorgere i segnali.

Finite le relazioni, sono fioccate le domande ed i complimenti ai due relatori.

Ci siamo resi conto di come sia superato lo stereotipo del “vigile” capace solo di fare le multe ai motorini, ma invece nella Polizia Locale abbiamo degli agenti professionali e preparati. Per fare un esempio la relatrice Michela Bosi è plurilaureata: in Lettere e Filosofia ed in Scienze Criminologiche!

Gli argomenti trattati e la chiarezza delle relazioni hanno coinvolto tutti e lo scambio di opinioni è proseguito a lungo, anche dopo la chiusura della riunione.  Primo Zannoni 

MERCOLEDI’ 31/03/2021: “Suor Laura Girotto parla del Tigray"

Suor Laura Girotto ospite di un interclub parla del Tigray

 “La Missione salesiana di Adwa:

luce sulla tragedia della guerra”

A un certo punto ha perfino commosso. Lei, la “suora manager” autrice di “missioni impossibili”, capace di spostare le montagne, in grado di convincere i personaggi più duri e difficili, ha fatto capire come sia terribilmente complicata la vita - anzi, rimanere in vita -  ad Adwa, nel Tigray etiopico. 

Stiamo parlando di suor Laura Girotto, missionaria salesiana, rotariana onoraria, ospite l’altra sera di un interclub promosso dal Bologna Valle dell’Idice per raccogliere fondi (una tombola a distanza) a favore della missione di Adwa e del suo ospedale, un diamante che splende nella desolazione di un paese dove, a causa della guerra, di ospedali ne rimane in piedi un pugno soltanto; gli altri sono stati tutti distrutti e con loro migliaia di persone uccise, innumerevoli donne e – incredibile va vero – altrettante bambine stuprate. Adwa, nel nord della nazione etiope, al confine con i nemici di sempre eritrei, è al centro di un conflitto durissimo e la nostra missione – la missione che possiamo definire senza tema di smentite “rotariana” – ne subisce infinite conseguenze. Suor Laura freme perché non può essere là in quanto reduce da un paio di interventi chirurgici e anche a seguito delle restrizioni dovute al covid, ma ovviamente è informatissima in tempo reale su tutto quanto succede alla sua comunità, a cominciare dalle sue tre consorelle che “viaggiano” fra gli ottanta e novant’anni e ai tanti collaboratori laici. Là il problema numero uno, oggi, è dare da mangiare ai 40.000 profughi che sono accampati fuori dalla missione che si è posta come unico punto di riferimento di (barlume di) vita, di speranza, di futuro. “Impossibile aiutarli tutti”, afferma suor Laura con realismo mentre però tenta di smuovere mari e monti per raccogliere aiuti: “Non è facile, aggiunge, perché quella è una guerra dimenticata da tutti nonostante sia in atto un autentico genocidio. La nostra missione e l’ospedale tengono duro. Pensate che abbiamo salvato, grazie al reparto materno-infantile, 800 neonati e le loro madri. L’unico sostentamento diretto è dato dall’attuazione del progetto agricolo e dall’apertura del pozzo, tutti realizzati grazie al Rotary. Quella che stiamo vivendo è una lunga, terribile Quaresima, ma la Pasqua arriverà”.  

Suor Laura, in Etiopia dal 1993, ha vinto innumerevoli premi e riconoscimenti. E’ sostenuta, in particolare, dall’Associazione “Amici di Adwa” che ha sede a Cento. Oggi, mentre stendiamo queste note, la stupenda salesiana è a colloquio con il papa e non mancherà, ha osservato, di ricordargli il grande, convinto contributo offerto dai Rotary emiliano-romagnoli. “I poveri, ha detto ai soci collegati in Zoom, mi hanno restituito un’umanità che stavo perdendo. Mi hanno reso donna, madre e sorella. Mi hanno fatto capire quanto io, occidentale, ho ricevuto senza meriti, e che non mi devo mai lamentare”. Poi l’ammonizione e l’incitamento “a fare”: “Il male succede anche perché i buoni stanno zitti”. Infine l’augurio pasquale: “Nessuno obbliga a credere e ascoltare Cristo. Ma chi lo fa avrà in dono occhi di speranza e sarà costruttore di futuro. E la PASQUA ACCADRÀ davvero”. Alberto Lazzarini

MARTEDI’ 23/03/2021: “DANTE ALIGHIERI NEL VII CENTENARIO DELLA MORTE”

Serata organizzata dal Rotary Club San Giorgio di Piano.

Il presidente Giovanni Corona, dopo gli inni, ha salutato i presenti ed ha dato la parola all’assistente del governatore Michele Poccianti che ci ha illustrato l’iniziativa Rotary, partita dagli Stati Uniti,  che ha fornito il contributo per l’acquisto di 13 notebook all’Istituto Taddia di Cento e 10 ad una scuola di Comacchio. Giovanni Leporati ha letto il corposo curriculum del relatore della serata: il prof. Giorgio Gruppioni 

Giorgio Gruppioni è titolare della cattedra di Antropologia nella Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell'Università degli Studi di Bologna (Polo scientifico-didattico di Ravenna), sede presso la quale tiene i corsi di Antropologia, Paleontologia umana, Ecologia e dinamiche delle popolazioni umane e Laboratorio di Antropologia archeologica.

Ha al suo attivo circa 300 pubblicazioni scientifiche.

Il professore ha esordito ricordando che il 25 marzo è stato dichiarato Dante Di.  Il 25 marzo nel 1300 a Firenze era l’inizio del nuovo anno e di conseguenza l’inizio del secolo, anche se non tutti gli studiosi condividono questa data.

Il professore è poi passato a raccontarci, con molta perizia, la storia della vita di Dante. Il suo vero nome era Durante, abbreviato in Dante; l’abbreviazione dei nomi era già in uso ai suoi tempi.  Per la data di nascita si sa di preciso l’anno: il 1265, non il giorno, sappiamo solo che è nato sotto il segno dei Gemelli, quindi fra il 21 maggio ed il 21 giugno.  Sposò Gemma Donati, di una famiglia molto ricca e importante del tempo.  Il padre di Dante era Alighiero di Bellincione, banchiere che si era arricchito anche facendo l’usuraio.   Il cognome Alighieri deriva da Aldighieri, famiglia Ferrarese. Il trisavolo di Dante Cacciaguida, ricordato nella Divina Commedia, sposò una Aldighieri (una donna della val di Pado), proveniente da Ferrara, che volle dare il suo cognome ai discendenti  che così si chiamarono Alighieri e non Cacciaguida.

Un aspetto, non sempre ricordato di Dante, è il suo impegno politico, anche ad alti livelli.

A quei tempi c’era la lotta (una vera guerra) fra il partito dei Guelfi (favorevoli al Papa) ed i Ghibellini (favorevoli all’imperatore). Dante si schierò coi Guelfi e partecipò alla battaglia di Campaldino fra i Guelfi (prevalentemente fiorentini) e i Ghibellini (prevalentemente di Arezzo). Dante partecipò in prima fila come cavaliere. Fu una battaglia molto cruenta e vinsero i Guelfi.   Successivamente i Guelfi che governavano Firenze si divisero in due fazioni: i Bianchi sostenuti dalla famiglia dei Cerchi ed i Neri, sostenuti dalla famiglia dei Donati (quella della moglie di Dante).

Dante si schierò coi Bianchi, ma durante una sua missione a Roma, dal Papa, fu processato in contumacia e condannato all’esilio, ed al rogo se fosse rientrato a Firenze.   Da allora comincia la sua vita da esule, ed i suoi tentativi di tornare a Firenze non avranno mai successo.

Vagò fra varie corti dell’Italia settentrionale, si fermò a Verona dove diffuse per la prima volta la cantica dell’inferno e probabilmente compose il Purgatorio. Nel 1318 si trasferì a Ravenna ospite della famiglia dei Da Polenta, signori della città.   Lo raggiunsero anche i figli Jacopo e Pietro e la figlia Antonia. La figlia si fece suora col nome di suor Beatrice.

Dante a Ravenna concluse la sua opera: la Commedia. Verrà chiamata “Divina” solo più tardi dal Boccaccio.   Dante venne mandato  da  Guido Da Polenta  per una ambasceria a Venezia, con la quale Ravenna aveva dei conflitti per i commerci, soprattutto del sale.   Il viaggio avvenne via terra, nel mese di agosto e durò 3 giorni per l’andata ed altrettanti per il ritorno.   Tornò a Ravenna già febbricitante e l’ipotesi, abbastanza probabile, è che abbia contratto la malaria nell’attraversare le valli di Comacchio. Naturalmente non c’è la certezza scientifica di questo.

Nella notte fra il 13 ed il 14 settembre Dante morì, assistito dai figli.   Dante fu sepolto in un sarcofago di epoca  romana e posto sotto il portico della chiesa di S. Francesco.   Le ossa nei secoli subirono varie vicissitudini, furono nascoste dai frati del convento di S. Francesco per evitare che fossero portate a Firenze; poi ritrovate, furono nascoste di nuovo all’arrivo di Napoleone.  Da allora non si seppe più nulla, e furono ritrovate miracolosamente durante dei lavori di ristrutturazione nel 1865.   Oggi i resti si trovano nel tempietto costruito nel 1781. Subirono uno spostamento durante la seconda guerra mondiale e furono sepolti nel giardino vicino, per evitare che fossero danneggiati dai bombardamenti aerei.

L’ultima parte della relazione ha riguardato l’aspetto fisico di Dante. Esiste una descrizione fatta da Boccaccio, ma è postuma in quanto lui non l’ha mai potuto incontrare, era un bambino quando Dante è morto. I moltissimi ritratti di Dante ritrovati sono tutti posteriori alla sua morte.   Nel 1921, nel sesto centenario della morte, partendo dalle ossa un antropologo fece la ricostruzione del cranio dal quale si cercò di ricostruire il viso. La mandibola mancava e fu ricostruita.   Dal cranio si ricavarono le sembianze del viso.   Con le tecniche moderne, con l’ausilio delle tecnologie digitali, si è ora di nuovo ricostruito il volto che il professore ci ha mostrato. L’attendibilità e del’80-90%.

Concludendo Dante è stato un genio eccezionale con una cultura ed una memoria fuori dal comune, ma era anche un uomo con le sue passioni le sue vittorie e le sue sconfitte.   Tutti abbiamo seguito la piacevole ed interessante conferenza, ed abbiamo ringraziato il professore per la dotta relazione.  Primo Zannoni

Donazione dei Club dell'Area Estense

GIOVEDI’ 18/03/2021: “Sostenibilità e rispetto per l’ambiente”

Il Rotary per l’ambiente

Utile e vivace tavola rotonda con quattro esperti

“Sostenibilità e rispetto per l’ambiente” è il titolo del bell’Interclub Area estense che si è svolto, naturalmente in videoconferenza, giovedì 18 marzo per festeggiare la giornata rotariana per l’ambiente.

Coordinati dal giornalista Alberto Lazzarini socio del RC Cento e past assistente del Governatore, si sono alternati al microfono i rotariani Corrado Barani (Vignola) “Acque pulite & Nepal”, Giorgio Garimberti (Cento) “Fiume Reno & energie green”, Gianni Guizzardi (Ferrara est) “Risparmio dei suoli & agricoltura” e il comandante della Polizia provinciale di Ferrara Claudio Castagnoli “Polizia provinciale, non solo sanzioni”.

In apertura l’assistente del Governatore Michele Poccianti ha fatto gli onori di casa presentando l’evento cui hanno partecipato alcune decine di soci e al quale si è collegato anche il Governatore Adriano Maestri che ha fra l’altro ricordato come marzo sia il mese “dell’acqua, dell’igiene, dei servizi per l’igiene”. Di recente il responsabile del Distretto aveva invitato i club a organizzare incontri dedicati “ai fiumi, all’ambiente e alle nostre bellissime zone umide” nonché all’acqua che “Per troppo tempo abbiamo ritenuto un bene comune scontato”.

Tre giri di tavolo per i bravissimi relatori che hanno affrontato problematiche diverse ma tutte riconducibili al filone della salvaguardia dell’ambiente. Guizzardi (dottore agronomo) ha opportunamente ricordato, in apertura, la creazione, da parte del nuovo Governo Draghi, del ministero della “Transizione ecologica” cui vengono affidate molte speranze soprattutto dal punto vista del coordinamento delle politiche svolte nei vari ambiti operativi. Di particolare rilievo, poi, è stato il suo richiamo, con dovizia di dati, al crescente e pericoloso aumento del consumo di suolo a scapito di una più intelligente opera di recupero e riutilizzo dell’esistente (capannoni, immobili un tempo abitativi ecc.); questo tema era stato al centro di un’importante riflessione promossa dall’allora Governatore Maurizio Marcialis e tuttora, ovviamente, di stretta attualità. Sempre Guizzardi ha fornito dati sul consumo di acqua e, in particolare, sul suo uso in campo agricolo.

Del “Progetto Reno” ha poi parlato Giorgio Garimberti (ingegnere, già numero uno di Vm motori) che sta coinvolgendo il movimento rotariano alla luce della rilevanza che riveste il corso d’acqua tutto emiliano-romagnolo in termini economici, sociali, ambientali e naturalistici. Garimberti ha anche effettuato un’ampia disamina delle nuove fonti di energia green a cominciare dall’idrogeno.

Ancora sull’acqua, ma sotto altri profili, è intervenuto Corrado Barani (dottore chimico, imprenditore) che a sua volta ha fornito informazioni importanti in tema di consumo di acqua potabile e ha ricordato lo splendido Global Grant che ha promosso e realizzato con il Distretto Rotary a favore di una comunità in Nepal che potrà disporre, per le sue scolare e studentesse, di servizi igienici dotati di acqua: è un progetto di assoluta rilevanza perché…non si ferma all’acqua ma va ben oltre consentendo – “semplicemente “ – a queste giovanissime di andare a scuola, con tutto ciò che questo significa. 

Del servizio – a dir poco prezioso che svolge il suo servizio – ha infine parlato Il comandante della polizia provinciale di Ferrara Claudio Castagnoli, impegnato su due fronti: quello della sensibilizzazione del pubblico verso le politiche di rispetto dell’ambiente e quello della repressione del crimine; come non definire crimine, infatti, l’abbandono di elettrodomestici vecchi, amianto e ogni sorta di plastica (solo per fare qualche esempio) nelle nostri valli del Basso Ferrarese o lungo i nostri (una volta bellissimi) fiumi e mare?

Molti gli spunti, dunque, e tanto da fare. Anche per il nostro Rotary.

GIOVEDI’ 11/03/2021: alla scoperta di Ravenna e della sua storia

Il nostro socio Primo Zannoni, nell’anno dedicato a Dante, ci ha parlato anche tramite immagini della storia di questa bellissima città a noi vicina.

4 Marzo 2021: “Presentazione progetto rotatoria in Cento dedicata al Rotary