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8 Settembre 2022: Ruggero Ludergnani ci ha parlato di calcio

19/07/2022: Un futuro a luci (poche) e ombre …

Un futuro a luci (poche) e ombre

Imprese e Banca d’Italia a confronto in interlcub

Delle prospettive economiche e finanziarie per le imprese e le famiglie si è parlato martedì 19 sera al Zanhotel del Centergross per iniziativa dei Rotary dell’area estense e specificamente del club di San Giorgio di Piano con il suo socio, l’attivissimo Massimo Venturelli.

Protagonisti della serara erano il vicepresidente di Confindustria Emilia centro, l’argentano Gian Luigi Zaina, e il vice direttore della Banca d’Italia di Bologna  Michele Benvenuti che hanno risposto alle domande poste dal nostro socio Alberto Lazzarini vice presidente dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna.
Davanti alla folta platea di imprenditori e professionisti, Zaina non ha nascosto, innanzitutto, la preoccupazione per l’instabilità politica, da sempre nemica dei mercati e dunque di produzione e commercializzazione. Il forte aumento dei costi dell’energia e la guerra in Ucraina rappresentano poi, per l’economia reale, autentici macigni sulla via di una ripresa duratura, condizionata dalla forte crescita di un’inflazione in gran parte “importata”. Zaina ha anche espresso dubbi sulla repentina transizione ecologica che  consentirebbe troppa energia verde da prodotti fossili; ancora perplessità sugli effetti del “110%” ma ha anche confermato la grande capacitá delle nostre imprese di affrontare un mercato sempre più complesso e difficile dove impera una e-commerce che sta sconvolgendo il quadro generale.

Benvenuti, in procinto di andare a dirigere l’importante filiale di Bankitalia di Bolzano, ha fatto riferimento alle recentissime previsioni dell’atteso Bollettino dell’istituto di vigilanza. Due gli scenari che propone: il primo prevede una crescita di oltre il 3% quest’anno nel caso in cui gli approvvigionamenti di gas non si fermeranno (ma il Pil si dimezzerà l’anno dopo); sarà inferiore ad un magro 1%, invece, se i russi chiuderanno i rubinetti e il Pil  diventerà poi negativo. Molto apprezzata, infine, la sua minirelazione sulle criptovalute. I relatori hanno anche risposto ad alcuni quesiti posti da soci.

La serata era stata aperta dal presidente del club di San Giorgio di Piano Gianluigi Mazzoni al quale era seguito il saluto del presidente del Centergross e di alcuni sindaci della zona. Ha preso parte all’incontro anche il presidente delle piccole imprese di Confindustria Emilia Andrea Pizzardi.

Alberto Lazzarini

07/07/2022: Inizio dell'annata con la S.Messa

Come ogni anno, l'annata rotariana inizia con la Santa Messa nella "nostra" chiesa.

30/06/2022: passaggio di consegne da Carlo NEGRINI a Giorgio ZOLI

Classico passaggio di consegne nella bellissima cornice del Museo MAGI di Giulio Bargellini a Pieve di Cento.

15/06/2022: alla Rimessa del Golf si è parlato di digitalizzazione ...

Incontro serale con apericena per ascoltare due importanti relatori che ci hanno raccontato come la digitalizzazione stia cambiando velocemente l’economia e di conseguenza la nostra vita.

Il dott. Fabrizio VECCHIA consulente Azimut, introducendo la serata, ha ricordato come negli ultimi decenni la tenologia digitale abbia cambiato profondamente la nostra vita. Dal modo di telefonare, di trovare le informazioni, di fare acquisti, di andare in banca, di lavorare ecc… In particolare col termine “fintech”si intende la tecnologia digitale applicata alla finanza. Ha dato poi la parola ai due relatori.

Il dott. Fabio NALUCCI. Dopo una esperienza pionieristica nel campo dell’intelligenza artificiale, si è distinto come imprenditore e manager, per poi fondare Gellify che è una piattaforma che investe in start-up innovative e fa consulenza e servizi digitali per le aziende. Oggi, dopo soli 4 anni, impiega già 400 persone ed investe 100 milioni nel campo delle start-up innovative.

Il dott. Marco MONTAGNANI. Dopo una esperienza nel mondo bancario, ha creato l’azienda Step 4 Business che offre servizi finanziari e digitali alle piccole e medie imprese ed ha già una dimensione internazionale.

I relatori hanno presentato vari esempi di come la digitalizzazione trasformi il modo di produrre. Ad esempio invece di vendere un grosso impianto (impianto per produrre sigarette) lo si affitta e viene pagato in base alla produttività. Invece della macchina si vende il servizio.   La tecnologia permette di vedere oggetti in forma tridimensionale senza viaggiare e di fare acquisti dall’ufficio o da casa, come oramai tutti abbiamo sperimentato.

Sono stati fatti altri esempi di come sia possibile ottimizzare la produzione sulle linee in base alle previsioni degli ordinativi (esempio della Magneti Marelli), oppure ottimizzare la produzione dei pezzi di ricambio (esempio della Ducati) in base alla probabile richiesta del mercato senza sovraccaricare il magazzino. Questi dati previsionali si ottengono con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale.

Si è toccato il problema dell’occupazione, dei mestieri destinati a scomparire. Ne sorgeranno sicuramente dei nuovi, ma la transizione sarà molto complessa e porterà probabilmente dei problemi sociali che andranno affrontati.

E’ stato fatto anche l’esempio dell’intelligenza artificiale applicata in alcuni studi legali, dove i pareri legali relativi alle cause più semplici vengono fatti in automatico, con un controllo solo formale da parte di un qualunque praticante. Questo argomento ha creato un po’ di scompiglio fra i vari avvocati, nostri soci, presenti!

E’ stato poi approfondito il concetto di “fintech”, nata praticamente nel 2008, che usa algoritmi per indirizzare gli investimenti, ed ha permesso anche di creare banche senza sportelli, dove tutte le transizioni avvengono esclusivamente per via telematica.   E’ seguito un vivace dibattito, che ha messo in luce molte delle problematiche che la transizione digitale porta.  La transizione ha una velocità enorme, è sicuramente inarrestabile, e può creare anche problemi etici non indifferenti, che andranno sicuramente regolamentati. L’intelligenza artificiale si sviluppa autonomamente seguendo però delle finalità imposte dai programmatori umani! Primo Zannoni

20/05/2022: la transizione ecologica

Convegno in presenza Rotary Club di Cento, con i Club di area Estense e Felsinea 1-2; in remoto e-Club Romagna, e-Club 2072 e Rotary EcoClub Milano.

Il nostro socio Giorgio Garimberti ha presentato la serata, da lui organizzata in quanto Presidente della commissione Distrettuale Ambiente.  La serata prevede l’intervento di quattro importanti relatori, tutti soci rotariani!

Dopo il breve intervento di Michele Poccianti che ha portato il saluto del Governatore del nostro Distretto, Stefano Spagna Musso, è stata data la parola al Prof. Fabio Fava.

Fabio Fava, Professore Ordinario presso la Scuola di Ingegneria dell’Università di Bologna in Biotecnologie Industriali ed Ambientali, copre diversi incarichi presso l'Unione Europea.  E’ rotariano del Club Valle del Savena.

Titolo della relazione: Green deal e Bioeconomia per la rigenerazione ambientale, prospettive in Europa ed in Italia.   Il Professore ha ricordato le tesi del Prof. Emerito Vincenzo Balzani (che è stato nostro ospite in una precedente serata).   Il nostro pianeta è una navicella che gira nello spazio con più di 7 miliardi di passeggeri (gli abitanti della terra) che hanno bisogno di risorse,  energia, e che producono rifiuti di ogni tipo.  Gli abitanti continuano ad aumentare ed avranno bisogno sempre più di maggiori risorse, ma la navicella dispone di risorse “finite” ed anche lo spazio dove mettere i rifiuti è “finito”.   Un altro problema è che le risorse non sono distribuite uniformemente nei vari continenti, come pure i consumi e il numero di abitanti.

Secondo i dati degli studiosi, se continuiamo col ritmo attuale, nel 2050 utilizzeremo il doppio delle risorse attuali ed avremo un aumento dl 70% dei rifiuti.   I dati dicono che è possibile ridurre le emissioni senza compromettere lo sviluppo economico.  Ci sono varie cose che bisogna fare che si riassumono nella Economia Circolare:   utilizzare meglio le materie prime, usare di più  le fonti rinnovabili e recuperare i rifiuti. E’ un lavoro fondamentale, l’Europa si è data degli obiettivi ambiziosi : carbon free entro il 2050, ovvero la fine dell’emissione di tutti i gas con effetto serra. Questa economia circolare va attuata sia nell’industria che nell’agricoltura.

Secondo intervento del nostro socio il Prof. Rino Ghelfi.

Professore associato di economia ed estimo rurale alla Università di Bologna.

Titolo della relazione: la rigenerazione rurale e agro forestale.

Il prof Ghelfi ha richiamato i 60 anni di politica europea nell’agricoltura. Stiamo vivendo un periodo di grande disponibilità e varietà di alimenti che non si era mai visto nella storia.   Abbiamo anche degli standard di sicurezza che non hanno paragoni al mondo.

Siamo riusciti a produrre più cibo ed anche migliore! La politica ambientale è molto presente e ben il 40% delle risorse europee per l'agricoltura va in questa direzione.   Negli ultimi 10 anni abbiamo aumentato del 30% la produzione agricola migliorando l’ambiente. In Europa abbiamo un bilancio commerciale agroalimentare molto positivo.   Per quanto riguarda i due paesi attualmente in guerra, la mancata importazione di cereali o semi oleosi non è particolarmente importante per l’Europa, lo è molto di più per la mancata importazione dei fertilizzanti.

Terzo intervento Prof. Maria Cristina Pedicchio in video-collegamento remoto da Trieste.   Professore ordinario di algebra all’Università di Trieste, Presidente dell’Istituto Nazionale di  Oceanografia e Geofisica Sperimentale.  Titolo della relazione: la rigenerazione dell’idrosfera.   Una missione importante che si è data l’Unione Europea è quella di “restaurare mari ed oceani”.   Il mare è fondamentale per la vita sulla terra, innanzitutto regola il clima, poi ci sono i temi  legati ai trasporti, al turismo, alla economia, all’energia, al cibo alla medicina ecc…   Purtroppo però il mare è stato sfruttato in una maniera insostenibile.   Sono state individuate 5 priorità simbolicamente rappresentate dalle punte di una stella marina. Tutela della biodiversità, tema della decarbonizzazione, tema dell’inquinamento, poi la conoscenza e la governance.

La situazione dell’inquinamento marino è molto grave, soprattutto per la plastica, e poi non vediamo tutto quello che si sta depositando nel fondo dei mari!   La professoressa ha poi presentato un volumetto promosso dal Rotary Club Trieste dedicato ai bambini che sarà pubblicato a breve e verrà distribuito nelle scuole dell’infanzia. E’ un libretto educativo sulla tutela dell’ambiente adatto ai bambini.

 

Quarto ed ultimo intervento il Prof. Franco Cotana in video-collegamento da remoto.   Professore ordinario di Fisica Tecnica Industriale all’Università di Perugia. Titolare di innumerevoli incarichi universitari e ministeriali.

Titolo della relazione: transizione energetica, idrogeno sostenibile.

Il professore ci ha mostrato un grafico della variazione della temperatura sulla terra negli ultimi 400.000 anni. Le variazioni sono state molte, da +4 a -9 gradi, ma sempre lente, mai veloci come negli ultimi decenni.

E’ dimostrato che l’aumento della temperatura è collegato all’uso dei combustibili fossili, per questo l’Unione Europea si è posta l’obiettivo di terminarne l’uso entro il 2050; altri paesi (Cina ed India) si sono dati degli obiettivi più avanti fino al 2070.   L’energia viene prodotta da varie fonti, il 20% da rinnovabili, la maggioranza da metano e petrolio. Solo una parte viene trasformata in energia elettrica, la maggior parte viene utilizzata per l’industria, i trasporti ed il riscaldamento.   E’ stato fatto un piano ambizioso per i prossimi 28 anni.  Bisogna aumentare l’efficienza energetica di almeno del 30%. Ci sono grandissimi margini per  aumentare l’efficienza, per esempio riqualificando gli edifici più vecchi, e anche nell’industria si può fare molto.

Più complessa la situazione dei trasporti, se tutte le auto fossero elettriche, la rete di distribuzione collasserebbe perché non avrebbe la potenza per alimentare tutto il parco auto.   C’è da aumentare di molto la produzione di energie rinnovabili, è previsto un aumento del 77%. Per le rinnovabili la parte principale sarà il fotovoltaico, ma ci sono buoni margini per l’eolico, e le biomasse. Le biomasse hanno il vantaggio di essere produttive con più continuità e non sono limitate alle ore solari come il fotovoltaico.

Inoltre c’è l’idrogeno, considerato un vettore energetico. Non si trova libero in natura, come il metano, ma bisogna produrlo utilizzando altra energia.

L’idrogeno si può produrre da varie fonti: biomasse, nucleare, fotovoltaico, eolico; ma oggi viene prodotto in maggioranza dal metano.

Si intende per idrogeno verde solo quello prodotto da energie rinnovabili, il resto viene definito con altri colori.  Per produrre idrogeno si consuma più energia di quella che si ricava usando l’idrogeno prodotto. Ha quindi senso se si produce coi surplus di energia elettrica che altrimenti non andrebbe utilizzata.  Si può produrre anche col biometano ottenuto dalle biomasse. Questo metodo è molto positivo per l’ambiente; gran parte dell’anidride carbonica prodotta con questo sistema viene sequestrata nel digestato che diventa un fertilizzante organico per il terreno.  Il fotovoltaico invece non sottrae anidride carbonica, ed ha anche lo svantaggio di assorbire calore dal sole e contribuire al riscaldamento globale.

L’idrogeno può essere trasformato in elettricità nelle celle a combustibile, che possono essere montate sugli automezzi. Esistono già auto di questo tipo, ma bisogna creare una rete di distribuzione per l’idrogeno, non facile anche per la difficoltà di trasportare questo gas che va mantenuto ad alte pressioni, è volatile e facilmente infiammabile.

Tutti i relatori hanno sottolineato come il Rotary possa avere un ruolo importante nella transizione ecologica, grazie alla sua diffusione internazionale, ed alle molteplici professionalità  dei suoi membri

Alle interessanti relazioni è seguito un vivace dibattito. con varie domande poste dai molti presenti. Primo Zannoni

05/05/2022: la questione demografica in Emilia Romagna

Come cambieranno la popolazione e le famiglie in Emilia-Romagna

Relatori Gianluigi Bovini e Franco Chiarini.

Entrambi laureati in Scienze Statistiche e Demografiche all’Università di Bologna, con incarichi dirigenziali nell’area Programmazione Controlli e Statistiche del Comune di Bologna.

L’argomento della serata è stato di grande interesse: l’andamento demografico nella nostra Regione nei prossimi decenni.

Presenti alla serata la vicesindaca di Cento Vanina Picariello ed il sindaco di Pieve di Cento Luca Borsari

I relatori sono partiti dalle analisi dell’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) che definisce “inverno demografico” la situazione della popolazione in Italia. Un numero di decessi molto superiore al numero delle nascite; sarebbe come in una azienda dove i costi superano abbondantemente i ricavi! 

I relatori hanno estrapolato dai dati nazionali quelli relativi alla nostra regione.

Ha iniziato la relazione il dott. Franco Chiarini che ha mostrato innumerevoli mappe della Regione con evidenziate tramite colori le varie zone.  I colori rappresentano le differenze fra i vari dati demografici riferentesi agli anni dal 2015 al 2019.   Risulta subito evidente una zona “forte” lungo l’asse della via Emilia che comprende il 44% del territorio ma dove vive quasi l’80% della popolazione regionale.

Le zone meno popolate sono in genere quelle della montagna, ma anche la zona del basso ferrarese, dal capoluogo al mare.

Nei 5 anni considerati, questo fenomeno si è rafforzato.

In Emilia-Romagna ogni 100 decessi nascono 66 bambini, con casi nell’Appennino di sole 38 nascite ogni 100 decessi. Il movimento migratorio ha compensato questo deficit, ma non in modo omogeneo su tutti i comuni; di più nella zona forte, meno nelle altre.

Anche i dati divisi per età evidenziano che le popolazioni più anziane sono percentualmente maggiori nelle zone più marginali, al solito la montagna, soprattutto fra Piacenza e Parma, ed il ferrarese.  Partendo dai dati attuali si vede che fra 15 anni per 100 persone che usciranno dal mondo del lavoro ne entreranno solo 61.

Il dottor Gianluigi Bovini, ha proseguito la relazione ed ha mostrato le previsioni dei prossimi anni partendo sempre dai dati ISTAT.   Ha precisato che le previsioni sulla demografia, a meno di eventi catastrofici, sono stabili perché, a differenza dell’economia (sottoposta a variazioni più imprevedibili), nascite, morti e immigrazioni sono facilmente tracciabili.

L’ ISTAT per i prossimi 10 anni prevede in Emilia-Romagna una popolazione sostanzialmente costante (con un piccolissimo aumento) a differenza delle altre regioni italiane che sono previste tutte in calo.

Sono previsti cali molto forti soprattutto nel mezzogiorno. Questo calo, oltre alla diminuzione delle nascite, è dovuto anche al flusso migratorio dei giovani dal sud verso il nord.

Nella nostra Regione, passato lo shock della pandemia, che ha causato quasi 10.000 morti in più nel 2020, il rapporto fra nati e morti dovrebbe stabilizzarsi e la notizia positiva è che la durata della vita in Italia, ed in particolare nella nostra regione, è la più alta al mondo assieme al Giappone.

L’Emilia-Romagna rimane attrattiva per l’immigrazione compensando così la differenza fra nascite e morti, ma diminuirà l’immigrazione interna dal sud Italia, perché diminuirà il bacino di giovani meridionali, ed è prevista invece in aumento quella dall’estero.

La tendenza per i prossimi 10 anni è una diminuzione importante di bambini, ed un aumento consistente di anziani. Ci sarà anche una diminuzione di adulti in età lavorativa, non compensata sufficientemente dall’immigrazione.

Nel 2030 in tutta la Regione avremo mediamente 250 anziani ogni 100 bambini. Questo valore è già presente ora per le zone montane e per la provincia di Ferrara!   Per la provincia di Ferrara (escluso per la zona di Cento) è previsto un calo di popolazione addirittura del 7-8% in 10 anni.

L’Istat ha previsto pure la tendenza fino al 2070. E’ previsto un crollo demografico nel mezzogiorno. Secondo l’Istat potrebbe avere 7 milioni di abitanti in meno. L'Italia nel suo complesso potrebbe passare da 60 milioni di abitanti attuali a 46 milioni. Le regioni che reggerebbero di più sarebbero l’Emilia-Romagna e la Lombardia.

Notizia positiva: la vita media arriverebbe per gli uomini a 86 anni e per le donne a 89.

Sono numeri importanti che pongono molti problemi soprattutto alle istituzioni che si troveranno ad affrontare queste realtà.

E’ seguito un vivace ed interessante dibattito; su come si potranno affrontare questi cambiamenti epocali, sull’impatto che potrà avere l’automazione nell’industria e la rivoluzione digitale nella vita di tutti. Primo Zannoni

21/04/2022: Le Fondazioni Bancarie

3 Aprile 2022: ... è nata COSTANZA

Congratulazioni a Rebecca e Matteo LODI per la nascita di Costanza.

BENVENUTA fra noi !!!

30/03/2022: Antonio Cioli Puviani; le borse, i mercati, le valute e l'inflazione

23/03/2022: Giovanni Impastato incontra i giovani delle scuole superiori

17/03/2022: PREMIO VOLONTARIATO

Ci siamo ritrovati in presenza per la prima volta nel corso di quest’anno, presso la nostra storica sede all’Hotel Europa.   L’occasione è stata il conferimento del premio al volontariato che il nostro Club promuove ogni anno.

Quest’anno la scelta è andata meritatamente alla Associazione “Strade”.

Nata a Cento nel 2018 con l’obiettivo di contrastare la povertà in Italia e nel mondo e di promuovere i diritti umani, è cresciuta velocemente ed ha già svolto molte missioni importanti.  Il presidente di Strade Alessandro Mazzini, con l’ausilio di molte interessanti slide ci ha raccontato la sua esperienza.   Subito dopo la laurea in lingue si è recato per una missione umanitaria nel nord est della Romania, in una regione molto povera e bisognosa di tutto. Quella che doveva essere una breve missione è invece durata diversi anni! I bambini del luogo non andavano a scuola ma dovevano lavorare; molte persone vivevano in piccole case praticamente costruite col fango.   Sono riusciti a dare un importante aiuto a questa popolazione.

La missione successiva di Alessandro è stata nella Repubblica Centrafricana, uno dei paesi più poveri del mondo. Ha lavorato presso un ospedale pediatrico di Emergency svolgendo una attività di logistica. L’ospedale è l’unico in un raggio di migliaia di chilometri; il paese è in guerra da sempre, una delle tante “guerre dimenticate”, ed i bambini sono nati ed hanno sempre vissuto in questo ambiente fino ad assuefarvisi.   Alessandro ci ha raccontato diversi episodi e ci ha mostrato le foto di quei luoghi e di quei bambini.   Dopo questa esperienza durata alcuni anni, Alessandro è tornato a Cento con l’idea di fare qualcosa per le zone più bisognose del nostro territorio.   Così è nata l’associazione Strade, con la quale sono partiti a lavorare in un quartiere considerato il più degradato del comune : la Ceres. E’ stato rigenerato uno spazio in disuso con l’aiuto di tanti volontari, ed oggi è un punto di riferimento per un centinaio di minori. Si garantiscono attività di socializzazione e ricreative, un doposcuola popolare, e alla mattina ci sono corsi di alfabetizzazione per stranieri e percorsi di autonomia digitale. Le varie attività coinvolgono anche altre associazioni di volontariato centesi ed hanno trovato una ottima accoglienza dagli abitanti del quartiere.

Per ultima ci ha mostrato la missione più recente, in un contesto purtroppo attualissimo: la missione in aiuto ai profughi dalla Ucraina.  Sono partiti con un carico di medicinali , latte in polvere, assorbenti, misuratori di diabete, insulina ed altro; materiali raccolti anche con la collaborazione di Cento Solidale e Caritas.   Avevano inoltre fatto una raccolta fondi per acquistare sul luogo le cose di cui ci fosse più bisogno.   Si sono recati in Romania vicino al confine dell’Ucraina nei pressi della dogana Siret.   Qui arrivano di continuo profughi in fuga dalla guerra e sono stati allestiti dei centri provvisori di accoglienza.  I profughi sostano per poi cercare passaggi per recarsi in altri paesi europei. Ci sono donne, bambini, ma anche anziani.  Viste le necessità più impellenti, sono state acquistate in loco due lavatrici, una asciugatrice, un forno a microonde, ed anche un elettrocardiografo portatile che non esisteva in zona.   Alessandro ha ringraziato molto il nostro Club che con la sua donazione ha reso possibile anche questo acquisto.

Tutti noi presenti abbiamo seguito con emozione queste narrazioni.

Il nostro presidente Carlo Negrini ha poi dato la parola a Michele Novi che ci ha brevemente illustrato i progressi che sta facendo l’iniziativa del “bosco integrato” in via Ferrarese nell’ex Siaca, luogo che abbiamo visitato l’anno scorso.   Per la prossima estate sono previste varie ed interessanti iniziative, molte ancora in fase di progettazione.   Per finire il Presidente ha dato la parola al nostro socio Carlo Malaguti che ci ha raccontato la sua esperienza con una famiglia di profughi ucraini.

Una giovane coppia con due bambine piccole è giunta a Cento con la loro auto perché avevano un conoscente che abita qui da tempo. Ma il conoscente non aveva lo spazio per ospitarli, così la famiglia di Carlo si è generosamente offerta di ospitarli nella loro casa.   Carlo ci ha raccontato alcuni aneddoti, di come le bimbe si siano all’inizio trovate spaesate nel nuovo ambiente per loro sconosciuto, ma anche di come abbiano trovato nel cane di Carlo, una femmina di pastore tedesco, un amico col quale hanno istaurato un profondo legame.

Per ultimo è intervenuto l’assessore Vito Salatiello, che ha la delega al volontariato.   Ha ringraziato le associazioni per l’importante lavoro che svolgono in collaborazione con scuole ed istituzioni. Ha poi detto che per ora l’accoglienza dei rifugiati è sotto controllo, anche se probabilmente non tutti gli arrivati fino ad ora si sono registrati in Comune.

 Il suono della campana ha chiuso l’importante e condivisa serata.  Primo Zannoni

16/12/2021: Festa degli Auguri

9/12/2021: Il prof. Vincenzo BALZANI ci ha parlato di Transizione energetica

Bisogna consumare meno

e utilizzare energie rinnovabili

Lo ha detto il prof. Vincenzo Balzani, relatore al nostro club

 

La serata è iniziata con l’immissione al nostro Club di due nuovi soci.

Sergio Maccagnani, laureato in Scienze Politiche, con un master in Organizzazione e Sviluppo Economico, è stato per 10 anni Sindaco di Pieve di Cento ottenendo molti apprezzamenti per il suo lavoro.   Dal 2019 è Consigliere di Amministrazione di Invitalia, la società di proprietà del Ministero dell’Economia e partecipata del Ministero dello Sviluppo Economico. La società si occupa di dare impulso alla crescita economica del Paese, puntando sui settori strategici per lo sviluppo e l'occupazione.

Federica Orsi, laureata in Scienze della Comunicazione, ha ottenuto un Master in Social Media Managment presso l’Università Cattolica di Milano ed un Master in Digital Marketing and Communication  presso la Bologna Busines School.   Attualmente è Communication e Operation Manager per il Virtual Phisiological Human Institute.

Dopo il giuramento dei nuovi soci, il nostro Presidente Carlo Negrini ha apposto la spilla col distintivo del Rotary a Sergio ed a Federica.

Chiusa la parte istituzionale del Club ha preso la parola il relatore della serata, Vincenzo Balzani, Professore Emerito dell’Alma Mater Studiorum, Università di Bologna. Chimico di fama mondiale, autore di ben 650 pubblicazioni  citate più di 65.000 volte nella letteratura scientifica. E’ autore o coautore di testi per studenti e ricercatori in lingua inglese, alcuni tradotti in cinese e giapponese, che sono attualmente adottati in università di molti paesi.

Ha volato alto, il prof. Vincenzo Balzani, nella riunione di giovedì al club. Divulgativo e profondo al tempo stesso – qualità rara – l’ospite della serata (docente di chimica, esponente di vari centri di ricerca scientifica) ha trattato i temi della transizione ecologica, quanto mai attuali perché lo impone “semplicemente” il futuro dell’umanità.

La relazione, presentata dopo la relazione introduttiva del presidente del club Carlo Negrini, si è incentrata su due grandi obiettivi ben collegati fra loro: consumare meno e utilizzare energie rinnovabili. Va da sé che il duplice impegno è di quelli da far tremare i polsi ma, se si intende salvaguardare il pianeta e le prossime generazioni, di alternative non ce ne sono. Il problema, piuttosto, è di individuare i percorsi, le modalità più consone per raggiungere la mèta. E allora il prof. Balzani è partito ricordando la nostra epoca, l’Antropocene, caratterizzata – soprattutto nell’ultimo secolo - da una grande intensità lavorativa e dall’irruzione della scienza che, accompagnata dal grande uso dell‘energia, ha modificato il pianeta. La grande trasformazione ha creato il mito della crescita perenne che però non potrà continuare all’infino perché è la terra stessa “finita”, cioè capace di produrre, anzi di offrire, un quantitativo di “cose” limitato. Della crisi in atto (ecologica e sociale) si è naturalmente occupato, con forza (in particolare con le encicliche Laudato Sì e Fratelli Tutti), il papa, ha osservato Balzani, che l’ha definita una crisi “unica” poichè, appunto, comprende entrambe le criticità. La preoccupazione, ha aggiunto Balzani, tocca anche molti scienziati che registrano la crescita dell’inquinamento, generatrice di danni alla salute umana e dell’effetto serra dunque del surriscaldamento della terra con conseguenze gravissime. Che fare allora?  Molto dipende dalle energie rinnovabili che entro la metà del secolo dovranno sostituire quelle fossili, grandi produttrici di anidrite carbonica. La ricerca dovrà impegnarsi sempre di più nei campi del solare, dell’eolico, dell’idrogeno e ponendo in atto – qui la politica avrà un ruolo fondamentale – decisi interventi sul fronte dell’economia circolare. Più in generale, ha concluso il relatore, occorrerà creare una mentalità nuova, una cultura valoriale che induca le persone a consumare meno, secondo un’ottica di sobrietà. Ce la faremo? Alberto Lazzarini

 

… chi è il prof. BALZANI ?

https://bologna.repubblica.it/cronaca/2016/10/12/news/chimica_il_nobel_mancato_l_appello_degli_scienziati-149629201/ 

2/12/2021: IL MONDO DELLA FORMULA 1 VISTO DAL SUO INTERNO

Relatore della serata l'ing. Enrico Gualtieri, importante  membro del reparto corse della Ferrari. 

Entrato in Ferrari per la tesi di laurea, non ne è più uscito; è stato assunto e si è subito occupato di motori. Attualmente è responsabile  dello sviluppo della Power Unit che ,per i non addetti ,è il propulsore  ibrido (motore a combustione in combinazione con due  motori elettrici ) delle macchine  di Formula 1.

L'ing Gualtieri, con l'aiuto di splendide slides, ha svolto un'ottima relazione ottenendo l'attenzione e l'interesse di tutti i numerosi presenti.   Ha iniziato con una carrellata storica delle auto Ferrari, storia lunga oltre 70 anni, ed ha evidenziato lo stretto legame fra la tecnologia sviluppata per le macchine sportive, ed il suo trasferimento sulle auto stradali.   Molte parti importanti sviluppate sulle auto sportive, ad esempio l'areodinamica, cambi, freni, turbocompressori  ecc.. sono poi state utilizzate sulle auto di serie. Ci è stato detto che paradossalmente è più difficile progettare le auto stradali, perchè queste devono tenere conto dell'affidabilita, dei consumi,  del confort e del fatto che non vengono guidate da piloti professionisti!

La formula 1 è diventata un business mondiale, seguita in tutto il mondo da centinaia di milioni di persone.  L'anno prossimo ci saranno 23 gare disputate in tutti i continenti.   Il reparto corse si trova a Maranello, in una grande sede costruita recentemente, e lì vengono fatte tutte le attività, i montaggi, le simulazioni e le prove.   Negli anni le auto sportive hanno subito una continua evoluzione, con miglioramenti importanti,   nell'uso dell'areodinamica, dei turbocompressori, con l'utilizzo dei telai in fibra di carbonio, con l'elettronica, fino al 2014 quando sono apparse le Power Unit.    Durante gli anni è calato continuamente il tempo per giro (misurato sempre sullo stesso circuito belga) . Nel contempo è calato il consumo di carburante, da 160Kg per una corsa ai 100Kg attuali.

I tre elementi fondamentali per il successo di una vettura sono: l'areodinamica, il motore e le gomme. Poi naturalmente c'è anche il pilota!   L'areodinamica serve a minimizzare la resistenza dell'aria all'avanzamento ed a tenere "incollata" la vettura al suolo per aumentarne la stabilità.   Le gomme danno un grande contributo, sono progettate esclusivamente per l'uso sui circuiti; per ogni circuito vengono fornite 3 tipologie: morbida (rossa), media (gialla) e dura (bianca). Il fornitore per tutte le vetture è sempre Pirelli, che ad ogni corsa adatta la tipologia delle gomme tenendo conto del tipo di asfalto di ogni circuito.   I motori si sono evoluti dagli anni 80 passando da 3,5 litri di cilindrata agli 1,6 litri odierni, con calo dei consuni e miglioramento delle prestazioni. I motori odierni, le cosiddette Power Unit , sono costituite da motore termico a combustione interna , batterie, elettronica di controllo e 2 motori elettrici, uno collegato al compressore ed uno all'albero motore.   Questi motori elettrici forniscono potenza alla macchina in fase di accelerazione e funzionano da generatori, caricando la batteria in decelerazione.   Gli scambi di energia fra batteria e motore sono gestiti dall'elettronica di bordo in tempo reale, adattandosi al circuito ed al comportamento della vettura.   Ogni circuito ha le sue peculiarità e viene studiato punto per punto prima di ogni gara.

In gara vengono usati diversi grafici fra cui anche il grafico che mostra ogni auto in corsa, dal quale si ricava chi sta guadagnando o perdendo posizioni, e si usa anche per decidere il momento migliore per il pit-stop.   Alla fine dell'interessante relazione ci sono state molte domande.   Sul perchè la Mercedes domini le gare da anni e la Ferrari sia in sofferenza: la risposta è difficile. Ci sono tanti aspetti che devono essere tutti contemporaneamente portati al massimo rendimento; e quindi complimenti alla Mercedes che per prima ha interpretato al meglio il cambio dei regolamenti del 2014.   Sul futuro della formula 1 al momento non ci sono certezze; fino al 2026 il regolamento è bloccato, dopo non si sa se ci sarà più spazio per la parte elettrica dei motori o addirittura se le auto col tempo saranno completamente elettriche, come sembra andare il trend generale per le auto commerciali.

Durante la serata ci sono state anche le votazioni per la nomina del Presidente del nostro club per l’annata 2023/24: le preferenze dei nostri soci sono andate a Matteo LODI. Nei prossimi giorni Matteo andrà a formare la sua squadra che lo affiancherà per l’annata 2023/24. Inbocca al Lupo !!!   Primo Zannoni

Sabato 27 Novembre: Colletta Alimentare

Giovedì 25 Novembre 2021: si è parlato di sanità

Unanimi medici e amministratori

“Il virus si combatte vaccinandosi”

Bisogna vaccinarsi, per sé e per gli altri: è l’appello ri-lanciato dall’assessore alla sanità Raffaele Donini nel corso dell’incontro promosso giovedì 25 novembre dal nostro Rotary sui temi di più stretta attualità sanitaria. L’esponente di governo regionale ha registrato e trasmesso un proprio filmato alla vigilia di un improvviso quanto importante incontro che ha poi presieduto con i colleghi di tutte le regioni in tema emergenza green pass. Nel circostanziato intervento Donini ha ricordato come siano in aumento i ricoveri nelle terapie intensive, “occupate nella stragrande maggioranza dei casi da persone non vaccinate”. E’ a loro che si rivolge, quindi, l’invito ad assumere la dose di vaccino per così allinearsi al 90% della popolazione emiliano-romagnola. Intanto procede, ha aggiunto, la campagna per la terza dose: la nostra regione è anche in questo caso ai vertici della classifica. Allora “Grazie ai cittadini, ha sottolineato, che si sono affidati alla scienza, alla sanità e agli operatori sanitari”. Il green pass premia i vaccinati e sostiene economia, commercio e aziende. L’assessore ha concluso ringraziando fortemente il Rotary di Cento che nei giorni scorsi, come è noto, ha donato all’Ospedale di Cento un ecocardiografo digitale e nei mesi precedenti due ventilatori polmonari.

Coordinata dal presidente Carlo Negrini, la riunione è proseguita con l’intervento dell’amico rotariano prof. Giorgio Zoli, responsabile della medicina interna del SS.Annunziata, destinataria della donazione, che ha sottolineato la rilevanza della nuova attrezzatura sia naturalmente per operare una diagnosi precoce delle polmoniti interstiziali, sia per effettuare formazione qualificata, sia infine per l’utilizzo postcovid. Zoli ha anche annunciato che da domenica 28 novembre 18 dei 55 letti del reparto torneranno ad essere riservati ai pazienti Covid e questo “purtroppo significa sottrarli a malati affetti da altre patologie”. Si prevede pertanto “l’arrivo di molti non vaccinati anticovid, una parte dei quali subirà gravi complicazioni”. Il loro comportamento? “Incomprensibile”. Il supergreenpass, intanto, può servire “per riportarli al buon senso”. Di collaborazione fra Comune e Usl ha poi parlato il neoassessore alla sanità, l’amico rotariano, medico, Mario Pedaci, che ha sottolineato il ruolo, potenziato e ottimizzato, della prossima “Casa della comunità” quale “luogo di risposte ai bisogni sociosanitari”. Si sta poi lavorando per l’istituzione dell’ “infermiere di comunità” e per l’avvio dell’ “accoglienza digitale”, un sostegno alle persone meno informatizzate e un passo concreto verso la telemedicina.

Prima uscita ufficiale al Rotary, infine, per il neosindaco Edoardo Accorsi che si è soffermato sui temi della co- responsabilità in tema  di cura  delle persone e del territorio (“Grazie al Rotary per queste donazioni”) ma anche, rispondendo a varie domande non sanitarie, impegnandosi ad affrontare tematiche altrettanto concrete come il rifacimento di strade e l’estensione dell’illuminazione pubblica. Alberto Lazzarini

Giovedì 18 Novembre 2021: Beppe Giorgi ci ha parlato di TESTAMENTO

Prima della cena, il nostro Presidente Carlo Negrini ha dato la parola a Giorgio Garimberti per la presentazione di un nuovo socio:

Ruggero Rimessi, giovane che ha appena compiuto 28 anni, iscritto a Economia e Beni Culturali all' Università di Ferrara. Ruggero è stato il vincitore del Premio Ludergnani di quest'anno!

Dopo la gustosa cena, è venuto il momento di occuparci di testamenti. La parola è andata al nostro socio, il Notaio Giuseppe Giorgi; nessuno meglio di lui poteva intrattenerci su questo argomento del quale si occupa anche professionalmente!   L'argomento è sicuramente di interesse generale, anche se spesso, per scaramanzia, non se ne parla o si cerca di rimandarlo.   Il testamento, di concerto con la legge, disciplina il godimento delle eredità.   Nella nostra guirisdizione la successione non può essere fatta per contratto, come può succedere in altri paesi, ma è considerato un atto personale di "ultima volontà".

Il testamento non è completamente libero, ma si sviluppa all'interno delle leggi dello stato; leggi che sono volte alla tutela della famiglia.   La legge riserva ai cosidetti legittimari determinati diritti per la successione. I principali destinatari delle quote legittime sono il coniuge, gli ascendenti ed i figli. Il nostro codice civile è molto rigido al riguardo, queste regole risalgono al 1943, quando ancora c'era il concetto di patria potestà. Ci sono quindi delle quote fisse destinate per legge, ad esempio con un coniuge e 2 figli spetta un quarto dei beni a ciascuno, e rimane solo un quarto libero a disposizione della volontà del testatore (chi fa il testamento).   Negli ordinamenti anglosassoni vigono principi diversi, il testatore ha più libertà e sarà casomai un giudice a fare la valutazione dell'equità del testamento.

Il testamento ha delle regole precise, può essere olografico, ovvero scritto tutto a mano dal testatore, oppure redatto insieme al notaio od anche consegnato al notaio in una busta chiusa.   L'intervento del notaio dà naturalmente più garanzie che il testamento sia tecnicamente corretto; capita che testamenti olografi non siano validati anche solo per errori formali.   L'argomento ha suscitato molto interesse e ci sono stati diversi interventi.   E' stata sottolineata l'importanza del testamento, che non va vissuto con timore, ma come una cosa che allunga la vita: ci si mette tranquilli e senza più pensieri!.    Si è parlato di come viene valutata la cosidetta quota legittima, che deve comprendere anche le donazioni dirette ed indirette avvenute nel passato.   Abbiamo anche imparato una cosa che molti non sapevano. Non esiste un collegamento automatico fra l'anagrafe e l'archivio notarile dei testamenti, per cui il notaio non viene a conoscenza della morte di chi gli ha consegnato un testamento se non c'è qualcuno che glielo comunica.

Alla fine della serata il relatore ha avuto molti complimenti e ringraziamenti per le dotte ed utili informazioni fornite.   Primo Zannoni

Venerdì 12 Novembre 2021: “… ennesimo service all’Ospedale di Cento”

Ancora un service – una donazione – a favore della sanità centese da parte del Rotary della città del Guercino. Il club della ruota, infatti, guidato in quest’annata da Carlo Negrini, venerdì 12 novembre ‘21 ha consegnato all’Ospedale di Cento un ecografo digitale destinato, specificamente, all’Unità operativa di Medicina interna diretta dal prof. Giorgio Zoli.

Le motivazioni alla base dell’iniziativa benefica sono molteplici. La prima è legata alla volontà di rafforzare i servizi, e dunque la loro qualità, dell’antico nosocomio centese con questa nuova strumentazione, di assoluta avanguardia, destinata anzitutto ad effettuare una diagnosi precoce delle polmoniti interstiziali in pazienti affetti da Covid 19. Sarà inoltre possibile un monitoraggio evolutivo quotidiano delle polmoniti interstiziali limitando così al minimo l’utilizzo di RX e TAC. Ulteriori vantaggi sono rappresentati dal mantenimento della divisione fra percorso “sporco” (pazienti covid positivi) e “pulito” (pazienti covid negativi) garantendo, grazie all’ecografo portatile, l’esecuzione degli esami al letto dei pazienti covid positivi senza che debbano spostarsi all’interno dell’ospedale e soprattutto nel reparto radiologia dove, per forza di cose, accedono tutti i pazienti. L’apparecchiatura sarà poi utilizzata per lo svolgimento di corsi periodici di formazione rivolti ai medici USCA sul campo dando la possibilità ai radiologi di eseguire la parte pratica del corso direttamente al letto dei pazienti. Tutto questo comporterà una continuità di utilizzo, anche in fase post Covid, per la diagnosi e il follow up di pazienti allettati o con mobilità ridotta affetti da patologie diverse divenendo quindi strumento estremamente utile e flessibile anche in futuro.    L’ecografo digitale Siemens Acuson Juniper ,oggetto della donazione ,ha un valore commerciale di circa 37.000 euro.

Come si accennava, il Rotary di Cento è alla terza donazione , avendo acquistato nell’ultimo triennio sempre per l’Ospedale SS.Annunziata di Cento, due ventilatori polmonari con relativi accessori. Il sodalizio nato  a Cento nel 1957, conta 70 soci (imprenditori, professionisti e dirigenti) ed e’ da sempre particolarmente vicino alla comunità locale cui ha donato e dona non solo attrezzature ma anche veri e propri progetti di crescita. Di rilievo anche i suoi interventi di natura solidaristica, di recupero delle opere d’arte della città e di sostegno della formazione scolastica e professionale. Alberto Lazzarini

21/10/2021: visita del Governatore Stefano SPAGNA MUSSO

Giovedì 14 Ottobre 2021: “Baltur, produzione & sostenibilità”

Baltur, produzione & sostenibilità

Splendida visita del Club all’azienda-gioiello della famiglia Fava guidata da Riccardo.

Un’altra serata rotariana coi fiocchi. La visita alla Baltur che il folto gruppo di soci giovedì sera ha effettuato è stata un’occasione straordinariamente bella e interessante avendo potuto ammirare una realtà fatta di tradizione, capacità, impegno, fantasia, tutti marchi di fabbrica di questa azienda (71 anni di età) e della famiglia titolare (i Fava, Riccardo in testa).

Ha colpito, diciamolo subito, il Centro ricerche inaugurato pochissimi anni fa: una struttura che ne ha solo altre due, di uguale valore, nel mondo. Roba da far girare la testa. Qui si progettano, e poi si testano, controllano e naturalmente producono, bruciatori di ultimissima generazione. Da 800 kW a 70.000, per riscaldare un appartamento o un centro fieristico. 10 milioni investiti (8 specificamente nel Centro ricerche e 2 nelle linee di montaggio). L’intera azienda è antisismica: “impossibile che crolli” ha assicurato Riccardo Fava. E poi magazzini mobili, macchine a guida automatica che trasportano componenti, soluzioni informatico-meccaniche di assoluta avanguardia. Il tutto per far sì che ogni giorno 15.000 (sì, quindicimila) articoli diversi vengano utilizzati per produrre bruciatori o caldaie, pompe di calore e scaldabagni, climatizzatori e sistemi idraulici. Poi la commercializzazione: all’estero, ha sottolineato il direttore della produzione Francesco Sena, è collocato ben il 75% degli articoli.

Dopo la visita, ecco l’incontro con soci e ospiti (rotariani di Ferrara, Ferrara est e San Giorgio di Piano) per ascoltare le relazioni sulla transizione ecologica, tema della serata. Preceduto dall’introduzione del presidente Carlo Negrini (ancora un successo per lui e per il club perchè questo significa, anzi è, autentico Rotary), Riccardo Fava ha brevemente parlato dell’azienda, della sua storia, del suo sviluppo per poi inoltrarsi nel tema ambientale caratterizzato dall’impegno verso il passaggio dall’utilizzo dei fossili alle fonti energetiche a basse emissioni di carbonio come energia solare e termiche e a nuove soluzioni come idrogeno o biogas. “Oggi è urgente proteggere il pianeta” ha detto. I governi si sono impegnati per la “neutralità climatica” cioè a smaltire per intero il livello di inquinamento prodotto. E’ urgente perché il gas serra sta producendo un surriscaldamento globale fortissimo, favorito anche dalle deforestazioni. Oggi l’85% dell’energia ha un’origine fossile. Gli accordi di Parigi del 2015 prevedevano l’adozione di politiche ad hoc per far scendere di due gradi la temperatura media e invece si va addirittura verso la crescita (fino a +3 gradi). Un disastro annunciato. Si spera allora nella conferenza di Glasgow sul clima, di fine mese, dove si cercherà di riprendere il filo virtuoso dell’impegno ambientale (o, per dirla con papa Francesco, “per il Creato”) che dovrebbe spingere verso l’economia circolare votata ad abbattere gli sprechi e a razionalizzare produzione e consumo; ma anche verso un’agricoltura meno inquinante; o a favore della mobilità elettrica.

Baltur, ha poi detto Riccardo, in questa prospettiva sta facendo la sua parte sia nella scelta dei componenti sia nell’offerta sempre più efficiente dei prodotti.

Obiettivi, questi, confermati da Massimiliano Trivellini responsabile marketing: “puntiamo sull’efficientamento accompagnato dal rispetto delle norme antinquinamento”. Di qui, ad esempio, la creazione di bruciatori ibridi, quindi in grado di utilizzare carburanti diversi, anche bio. Dunque la sostenibilità nella produzione: ne ha parlato diffusamente Alessio Visentin, responsabile ricerca e sviluppo, impegnato con tutto lo staff – ma si potrebbe dire con tutta l’azienda – a individuare soluzioni in grado di consumare sempre meno e produrre emissioni poco inquinanti, mentre sullo sfondo cresce l’utilizzo e soprattutto la ricerca di combustibili green come il biodiesel di origine vegetale , il biometano, il syngas (un ibrido con scarti) e soprattutto l’idrogeno che risulterebbe la migliore soluzione a livello di antinquinamento ma il suo utilizzo è ancora complesso e costoso. Alberto Lazzarini

Sabato 09 Ottobre 2021: “Un parco per ricordare Caterina”

Un parco per ricordare Caterina. Si concretizza, sia pure lentamente, il sogno della famiglia Novi che consentirà alla popolazione centese di fruire di un’area boschiva interna alla città. Di questo significativo “progetto di comunità” si è parlato l’altra mattina nel corso di un partecipato incontro promosso…sul campo dal Rotary di Cento (presidente Carlo Negrini) con la stessa famiglia Novi che ha narrato una storia esemplare con un futuro ancora da scoprire per intero ma ricco di opportunità. La vicenda ha origine pochi anni fa quando i Novi (imprenditori centesi con azienda per il trattamento delle acque a Castello d’Argile) decisero di acquistare a un’asta fallimentare un’area, molto nota in città, a lungo sede della Siaca stabilimento di arte grafica, in via Ferrarese: 50.000 metri quadrati quasi tutto a bosco se non i 3.000 metri costruiti. Dunque un bosco – anzi un parco - da destinare alla fruizione pubblica, dedicato alla loro giovane e bellissima figlia scomparsa prematuramente. Il “parco Caterina” – così si chiamerà – sarà gestito da una fondazione cui potrebbero aderire anche realtà pubbliche e private. E’ davvero un parco speciale, ha spiegato guidando il gruppo Michele Novi, fratello di Caterina, “qui si potranno svolgere attività compatibili con il rispetto dell’ambiente”. Ecco allora che numerosi sono i contatti in corso con associazioni ed enti della zona finalizzati a organizzare iniziative, con tanto di sedi o punti di appoggio, a vantaggio di bambini e disabili, adolescenti e anziani. All’ombra delle querce e degli olmi, seduti davanti al laghetto, magari in compagnia degli scoiattoli e in ascolto del canto di mille uccelli si potranno sviluppare attività di formazione e di svago, compresa l’orticoltura destinata a integrarsi con iniziative gastronomiche da proporre sempre all’interno di questo “bosco integrale”. E c’è anche un progetto di B&B in parte legato al mondo della disabilità e in parte all’imprenditoria privata. Sono già molti, come si diceva, i contatti in corso e altrettante le manifestazioni di interesse. Se le cose andranno come si spera, anche il teatro “Borgatti” e i giovani del “Don Zucchini” vi organizzeranno eventi. Va da sé che il recupero totale dell’area comporterà un costo non indifferente che è oggetto di varie riflessioni. In ogni caso il sogno di un “bosco urbano” con molte probabilità riuscirà a trovare la migliore soluzione trattandosi di un’opportunità davvero unica per una comunità attiva e lungimirante come quella centese. Alberto Lazzarini 

Giovedì 30 Settembre 2021: … Economia circolare

Clima impazzito, danni a go-go

Cambiare politiche e mentalità

Interessante e utile tavola rotonda

con tre esperti

 

La sfida è ridurre il perfido gas serra del 90% entro il 2050. Non sarà facile ma cambiando mentalità e attuando tutta una serie di politiche adeguate ci si potrebbe riuscire. Di tutto questo si è parlato giovedì sera al club nel corso di un interessante e utile incontro, coordinato dal nostro presidente Carlo Negrini, che ha visto protagonisti Massimiliano Mazzanti dell’Università di Ferrara, Katia Ferrari cluster manager di Greentech e Andrea Cavagna cofondatore della azienda Sfrido. L’iniziativa era stata promossa dall’amico Stefano Maccaferri.

I tempi sono stretti dunque. Mazzanti (esperto di politica economica e di sostenibilità) non ha nascosto grande soddisfazione e attesa per il Pnrr (il piano di ripresa e resilienza) grazie al quale “finalmente si impiegheranno risorse per la sostenibilità” e potranno partire precise politiche che (non facile ma indispensabile) sappiano coniugare crescita economica e rispetto dell’ambiente. La CO2, ha aggiunto, può calare anche col Pil in aumento: dipende appunto da come ci si muove e si punterà, specificamente, su due grandi filoni: l’innovazione e il cambiamento comportamentale. Il carbone dovrà in gran parte rimanere dov’è e il petrolio per almeno il 60%. Sullo sfondo, ha ricordato l’economista, si rafforza una società sempre più diseguale: “Siamo tornati ai livelli d’inizio ‘900”. E’ indispensabile quindi, una distribuzione diversa del reddito, anche per consentire una crescita maggiore.

Il clima sta rapidamente cambiando, ha confermato Katia Ferrari (una lunga esperienza all’estero e una grande conoscenza dell’economia circolare), a seguito delle attività umane: un terzo della “colpa” è in capo all’energia, poi dell’agricoltura, dell’industria, infine di trasporti e residenze. Il futuro è segnato se non si interverrà: “Produrremo vino in Irlanda e ananas in Sicilia”. La pianura Padana, nel giro di non molti anni (ma facciamo gli scongiuri), tornerà ad essere un mare interno. Se procediamo a questi ritmi si sforeranno i tre gradi di aumento: una catastrofe, con impatto negativo, ovviamente, anche sulla salute. La risposta è multipla. Intanto occorre investire e lavorare sul lungo termine. Non bisogna sprecare ma utilizzare materie prime rinnovabili nel nome dell’economia circolare, creare sempre più impianti per biometano (nella nostra regione ce ne sono già 7) e convincerci che il futuro è su queste strade. Conforta che le imprese green, intanto, si stiano dimostrando solide. Molte le parole d’ordine fra le quali resilienza, futuro, collaborazione. Greentech, la società della quale Ferrari fa parte, conta 94 soci, riceve finanziamenti dalla Regione e coprogetta nel segno della ricerca e dell’innovazione.

Andrea Cavagna, un giovane architetto coideatore, con due a colleghi, della startup Sfrido, l’ha in breve trasformata in azienda riuscendo a cogliere i primi obiettivi: far risparmiare molto denaro alle imprese clienti studiando situazioni e materiali, facendo rete e utilizzando nove tecnologie.

E’ seguito un ampio e interessante dibattito.   Alberto Lazzarini

Giovedì 16 Settembre 2021: “Assemblea del Club”

Molto numerosi i soci del nostro club che erano presenti presso la sede del Salumificio Negrini dove ha avuto luogo l’Assemblea del Club. Serata molto bella con la partecipazione di tutti i soci alle discussioni, è stato un piacere essere presenti … 

Giovedì 08/09/2021: “Incontro col critico Alberto Mattioli a Villa Ludergnani

Mercoledì sera ci siamo incontrati ospiti nella Villa Ludergnani nei pressi di Sant'Agostino. E' stato bello ritrovarci al tradizionale incontro di fine estate, dopo che l'anno scorso non si era potuto fare causa covid.

L'ospitalità della padrona di casa sig.ra Carla e del figlio Matteo con la moglie Beatrice, è stata come sempre squisita.  Abbiamo poi apprezzato un buffet vario ed abbondante accompagnato da ottimo vino.

Il nostro Presidente Carlo Negrini  ha presentato l'importante relatore della serata: il giornalista e critico muiscale Alberto Mattioli.

Nativo di Modena è giornalista del quotidiano La Stampa, esperto di musica, in particolare di Opera Lirica, ha scritto diversi libri fra cui: Pazzo per l'Opera, meno grigi più Verdi, il Gattolico Praticante.

Il relatore ci ha coinvolti subito con la sua passione e la grande conoscenza del mondo della lirica, attirando l'attenzione e l'interesse di tutti i presenti.

Ha cominciato dall'origine dell'opera lirica, facendoci ascoltare un pezzo musicale, l'Orfeo del musicista Monteverdi del 1607 che rappresenta il primo capolavoro di 4 secoli di melodramma. Considera quella del melodramma una invenzione geniale degli italiani esportata poi in tutto il mondo.

Il melodramma agli inizi veniva eseguito solo nelle corti dei nobili. E' un tipo di spettacolo molto costoso, con tante persone coinvolte: musicisti, cantanti, costumisti, arredatori.  Nel 1637 a Venezia si inventa il teatro pubblico a pagamento. L'opera esce dalle corti e viene resa disponibile ad un pubblico più vasto. Il relatore però ci tiene a sottolineare che l'opera rimane sempre (anche oggi) uno spettacolo antieconomico, i cui costi non possono essere coperti dai soli biglietti, ma necessita di finanziamenti da sponsor privati od istituzionali.

L'opera italiana ottiene nei due secoli successivi un grandissimo successo in tutto il mondo.

Teatri d'opera sorgono nelle principali città del mondo e l'italiano viene usato e capito in questi teatri. Naturalmente non è l'italiano dei nostri poeti e scrittori, ma l'italiano dei libretti d'opera.   La lingua italiana diventa la lingua ufficiale per l'opera in tutto il mondo; Hendel e Mozart scrivono opere in italiano. 

Abbiamo ascoltato un pezzetto dell'opera Idomeneo di Mozart, che è stata definita  come opera europea; scritta da un austriaco, cantata in italiano, soggetto francese, orchestra tedesca!  E' successa una cosa strana, questo spettacolo complicato, nato in ambienti aristocratici, parlato nell'italiano dei libretti, che non è la lingua popolare, diventa patrimonio di tutti, al di là della classe sociale e dell'istruzione. Diventa arte nazional popolare.    La costruzione del teatro tipico italiano rappresenta fisicamente questo fenomeno, con i palchi per la nobiltà, la platea per la borghesia e galleria e loggione per i popolani.

L'intera vita sociale si svolgeva nei teatri, anche per motivi pratici: riscaldamento e luce erano gratis!  Il teatro era il centro della vita mondana e ci si andava quotidianamente, non solo per lo spettacolo, ma anche per mangiare, giocare a carte, discutere.

Abbiamo ascoltato un brano di un famoso quartetto dal Rigoletto di Verdi.

L'opera è stata anche l'unico sistema di ascesa sociale, persone di umili origini, come lo furono ad esempio Rossini e Verdi, divennero famosissimi e ricchi.

L'attività dell'Opera va in crisi all'inizio del 900, per una serie di motivi, fra i quali la nascita del cinema e poi della televisione. Sistemi semplicemente più economici e facili da rappresentare.

La contraddizione è che l'Opera nel mondo non è mai stata così viva e diffusa come oggi, dalla Cina agli Emirati Arabi, alle Americhe.

Un altro motivo per cui l'Opera in Italia è in crisi, è il fatto che non riesce a rinnovarsi, è come ingessata, la gente vuole vedere sempre le stesse cose fatte allo stesso modo.  Se si riesce a far reagire questo patrimonio con la contemporaneità, scopriamo l'attualità dei personaggi. Inoltre  l'Opera comprende tutte le arti: la musica, il canto, il balletto, la prosa , la pittura, l'architettura.  Per concludere l'Opera è un pezzo della nostra identità nazionale e può tornare ad avere l'importanza che ha avuto in passato. Dopo la sua interessante e seguita conferenza, il relatore ha risposto a varie domande tenendo incollati tanti ascoltatori, incuranti del freddo che si cominciava a sentire!  Primo Zannoni

29 Luglio 2021: Interclub al Centergross

 

“Ma quanto è bella la banca del territorio”

 

 Successo dell’Interclub area estense.

 Utili e interessanti i tre interventi della Tavola rotonda

 

“Non è un’operazione emergenziale ma di business” . Lo ha detto Daniele Morlini, top manager di Credem, riferendosi alla recentissima fusione della Cassa di Risparmio nel Credito Emiliano, alla vivace e interessante tavola rotonda di giovedì sera organizzata allo Zanhotel del Centergros dai sette Rotary club dell’area estense (presente il governatore Stefano Spagna Musso)  incentrata sul rapporto tra banca e impresa nel nostro territorio.

 

Si è trattato della prima uscita pubblica di un esponente della banca reggiana dopo l’acquisizione della Cassa centese (“non era affatto in crisi”) che ha ammainato bandiera dopo 162 anni. “E non siamo certo qui a colonizzare” , ha aggiunto Morlini rispondendo alle domande del moderatore della serata il giornalista, nostro socio, Alberto Lazzarini. La verità è che “insieme si può fare di più a favore del territorio”. I numeri, d’altra parte, confermano l’ottimo stato di salute di Credem fortemente capitalizzata, con personale in costante crescita, in espansione in tutti i settori di attività a cominciare dagli impieghi (i prestiti all’economia reale). Già, le aziende. Gian Luigi Zaina, vice presidente di Confindustria Emilia area centro ha anzitutto portato una serie di dati che confermano la ripresa in atto nel Paese e in particolare nella nostra regione che segna nel primo semestre una crescita del Pil del 6%. Ma la situazione è più complessa e difficile nella nostra provincia dove proprio gli impieghi segnano il passo e dunque gli investimenti stagnano, con tutto quello che consegue. Si acuisce inoltre il problema del dimensionamento delle imprese e la piccola azienda, ha dunque suggerito Zaina, “deve essere connessa sempre più a una filiera” se intende svilupparsi o addirittura sopravvivere. Indispensabile un rapporto ancora più stretto fra mondo della produzione e università di Ferrara. Anche la politica deve fare la sua parte, ad esempio legiferando opportunamente per scacciare la cattiva burocrazia: “Cerchiamo di accorpare i piccoli comuni,  che sono ancora troppi”.

 

Terzo e ultimo relatore era Adriano Maestri, past governatore del Rotary, a lungo alto dirigente e amministratore di banche locali e nazionali. Proprio la sua positiva quanto difficile esperienza a capo del movimento della ruota (il Covid ha ovviamente posto infiniti ostacoli all’attività) è stata condotta all’insegna della managerialità; una caratteristica, questa, indispensabile in ogni attività imprenditoriale a cominciare da quella bancaria. E a proposito di aziende di credito, Maestri ha illustrato la caratteristica di banca del territorio, definizione non semplice e talvolta equivoca: la vicinanza alla gente è indispensabile ma talvolta , ha detto, “bisogna saper dire dei no”. Sullo sfondo si profila intanto una società e un Paese che cambiano: ma siamo tutti disponibili ad assecondare questo processo?

 La serata, molto partecipata, era stata aperta da Liana Baroni presidente del club organizzatore che ha ringraziato vivamente il promotore e ideatore dell’evento Massimo Venturelli. Sono anche intervenuti la governatrice eletta Fiorella Sgallari, i past governor Angelo Andrisano e Maurizio Marcialis; Raffaella Cavicchi presidente della Fondazione CariCento e i vertici della ormai ex Cassa di Risparmio di Cento: il presidente Giuseppe Pallotta, il direttore generale Ivan Damiano, il vice (ora responsabile per Credem di tutta l’area servita sempre dalla ex CariCento) Luca Turci e alcuni dirigenti e funzionari. Folta la rappresentanza del nostro club.

 

15 Luglio 2021: serata al Golf Club di Cento

1° Luglio 2021: passaggio da Michele Montanari a Carlo Negrini

1° Luglio 2021: passaggio da Michele Montanari a Carlo Negrini

Giovedì 10 Giugno 2021: camminata dell’Amicizia

A chi si fosse chiesto cosa lega i soci del Rotary al proprio club ed avesse vissuto la camminata del Rotary Club Cento, avrebbe avuto la risposta.  Rotary è collaborazione, amicizia, condivisione, gioia di stare insieme nella semplicità di un momento.

Nella cornice di giovedì 10 giugno sul tardo pomeriggio nel centro di Cento, il presidente Michele Montanari ha suonato virtualmente la campana di inizio riunione ed i partecipanti si sono ritrovati finalmente in presenza con una camminata all’aria aperta per le vie di Cento, guidati dal socio Salvatore Amelio alla riscoperta dei contributi dati negli anni dal Club alla risistemazione del patrimonio artistico locale. La visita ha interessato le chiese di San Pietro, San Rocco, Rocca, San Biagio ed infine quella del Rosario, il tutto sapientemente argomentato da Salvatore, tanto che tra aneddoti e ricordi dei lavori svolti sono trascorse veloci due bellissime ore insieme. Dopo molti mesi passati chiusi nelle nostre case con riunioni virtuali e connessioni internet, finalmente la sola connessione è stata nei sorrisi di viva gioia, nell’espressione di felicità e nei passi veloci a piedi, pensando al caldo dell’estate che arriva, al termine della paura, alla ritrovata coesione dei soci e dei loro familiari.

Anche il tempo che sembrava incerto ci ha aiutato ed alla fine si è aperto con riflessi di sole sulle nuvole minacciose che hanno reso la serata davvero indimenticabile.