Incontro organizzato dal Club “Giulietta Masina” di S. Giorgio in Piano con la partecipazione del nostro Rotary Club di Cento.
Dopo gli inni ed i saluti di Giovanni Corona presidente del Club “Giulietta Masina” e di Michele Montanari presidente del Club di Cento, c’è stata la presentazione di due nuovi soci del Club “Giulietta Masina”.
Federica Ghetti ha presentato l’architetto Elena Fogli e Gianluigi Mazzoni ha presentato l’ingegnere Giorgio Fioravanti. Sono stati letti i pregevoli curricula dei nuovi soci che hanno poi prestato il giuramento per l’ammissione.
Successivamente è intervenuto Giovanni Leporati che ha presentato il relatore della serata il prof. Giuseppe Marinelli.
Il prof. Marinelli, docente di storia dell’arte, è autore di molte pubblicazioni e ci ha intrattenuti sul suo ultimo saggio intitolato: Monna Natura.
L’argomento riguarda la “Gioconda” di Leonardo da Vinci, uno dei quadri più famosi al mondo, dei più studiati, che sembra contenere qualche mistero, che l’autore chiama “anomalie”.
L’identità della donna è stata chiarita dal Vasari (il biografo dei pittori del rinascimento) e confermata successivamente, mentre meno si sa sull’identificazione del paesaggio. Il paesaggio non è identificabile in un luogo reale, ma è piuttosto la somma di vari elementi. L’autore ha fatto l’ipotesi che il ritratto rappresenti una allegoria. Il relatore ci ha raccontato che esistono decine di copie del quadro, di cui una in particolare che si trova al museo il Prado di Madrid sembra eseguita ai tempi di Leonardo, probabilmente da un suo allievo. Ci ha fatto notare che i colori sono più vivi, in quanto alla Gioconda del Louvre in passato (non si sa quando) è stata sovrapposta una vernice di protezione che ha alterato i colori. Guardando la montagna del paesaggio retrostante, in basso a sinistra, può sembrare un paesaggio vulcanico che richiama il fuoco primordiale. Il prof. Marinelli ha cercato di vedere negli altri quadranti del paesaggio i 4 elementi fondamentali: il fuoco, la terra, l’aria e l’acqua, secondo la filosofia Aristotelica.
Nel 1503, anno di esecuzione della Gioconda, la teoria fisica accettata era quella di Aristotele, secondo la quale la materia era composta dai 4 elementi fondamentali e dalle loro mescolanze. Sostanzialmente la materia è viva, anche i metalli crescono all’interno della terra. Leonardo accettava la fisica del suo tempo ed associava anche i colori agli elementi fondamentali. Nel paesaggio della Gioconda si possono riconoscere le forze primordiali dei 4 elementi che modificano continuamente la natura. Il volto della donna rappresenta la “madre natura” quindi una figura idealizzata.
Dopo l’interessante relazione sono seguite varie domande.
La presenza dei simboli dell’alchimia in vari quadri del 400-500. Secondo il professore esistono certamente e si possono dimostrare. Questi simboli però si trovano solo nei quadri profani quando i committenti erano interessati all’argomento, molto in voga nel periodo di allora.
Esistono delle similitudini fra lo sfondo della Gioconda e dell’altra opera famosa “la Vergine delle Rocce”.
In conclusione un quadro piccolino, per niente appariscente, è conosciuto in tutto il mondo anche per il velo di mistero che lo accompagna da sempre.
Alla fine, presenti ancora ben 36 persone, ci siamo lasciati coi saluti dei presidenti e del nostro socio Carlo Malaguti che è stato il primo Presidente alla fondazione del Club “Giulietta Masina”. Primo Zannoni