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Varie

Sabato 5 Giugno 2021: consegna sanificatori alle Scuole Castelfranchi di Finale

Il Rotary Club di Cento  alla presenza del sindaco di Finale Emilia, Ing. Sandro Palazzi, della dirigente scolastica  Dott.ssa Annalisa Maini e del Ing. Fabio Pedrazzi, Consigliere Delegato e Direttore Generale del Gruppo Beghelli, ha consegnato alla Scuola Elvira Castelfranchi  di Finale Emilia  N° 4 apparecchiature Sanifica Aria Beghelli, per rendere più sani gli ambienti della mensa scolastica.

Da anni il Rotary Club di Cento si impegna, grazie anche ai tanti aiuti concreti e agli sforzi dei singoli soci, nella realizzazione di progetti rivolti alla comunità locale. “ Con questa  iniziativa - dice il presidente Michele Montanari -  vogliamo essere ancora una volta vicini al territorio di Finale Emilia andando incontro ad un’ esigenza importante della scuola : quella di sanificare e rendere più pura  l’aria della mensa utilizzata dagli studenti, per prevenire la diffusione di virus e di batteri .” Per il Rotary Club di Cento erano presenti, oltre al Presidente Michele Montanari, la moglie Alessia Zucconi (presidente del Comitato Consorti), Alessio Cremonini (Segretario) e Claudio Sabatini (vice Presidente).

Giovedì 27 Maggio 2021: Consegnati i Premi “Zarri e “Ludergnani”

Nel segno di Franco e Marcello

 

Consegnati i Premi “Zarri e “Ludergnani” a due studenti meritevoli.

Due giovani studenti (di San Giovanni in Persiceto e di Ferrara) sono i vincitori dei premi “Franco Zarri” e “Marcello Ludergnani” consegnati l’altra sera dal nostro Rotary nel corso di una videoconferenza molto partecipata condotta dal presidente Michele Montanari.

Si tratta di due iniziative molto sentite e tradizionali.

Lorenzo Sartori (vent’anni, iscritto al secondo anno della facoltà di architettura) è il vincitore della borsa di studio (2.500 euro) dedicata a Franco Zarri, l’indimenticato ingegnere (molte le opere pubbliche realizzate, anche a Cento), esponente del Rotary scomparso 25 anni fa, già governatore distrettuale e presidente del club. La selezione dei partecipanti al concorso era stata ancora una volta affidata a ER.GO. l’azienda regionale per il diritto allo studio, intervenuta con la direttrice Patrizia Mondin che ha voluto porre in luce come l’iniziativa sia certamente di sostegno ai giovani meritevoli ma anche di supporto “per rendere i cittadini migliori e consapevoli”. Hanno preso parte alla riunione la vedova di Franco Zarri, Mimma, e i figli Michele, Nicola e Luca che in conclusione ha voluto ringraziare il club per l’iniziativa e il ricordo del padre.

Del valore di 2.500 euro è anche la borsa di studio dedicata a Marcello Ludergnani, imprenditore (fondatore di Coferasta, titolare dell’hotel Carlton di Ferrara, agricoltore), a sua volta esponente del Rotary come assistente del Governatore e presidente del club, scomparso nel 2004. Vincitore è risultato Ruggero Rimessi, ventisette anni, iscritto a Economia e Beni culturali, facoltà a cui nome è intervenuta Annamaria Visser. Anche in questo caso la borsa di studio premia un giovane meritevole in questa specifica disciplina legata alla valorizzazione e alla tutela del territorio, come sottolineato da Matteo Ludergnani, figlio di Marcello, intervenuto con la madre Carla e il fratello Ruggero.

Entrambe le Borse di studio sono state create e sostenute oltre che dal Rotary Club di Cento, anche dalle famiglie Zarri e Ludergnani che in questo modo hanno di fatto proseguito in uno dei principali obiettivi dei loro cari: essere concretamente vicini ai giovani.

Nel corso della serata ci sono stati due interventi dei nostri soci che, facendo parte del comitato tecnico per l’attribuzione dei Premi seguono direttamente tutte le fasi. Per il Premio Zarri si tratta di Rino Ghelfi e per il Premio Ludergnani, Giorgio Garimberti. Non dimentichiamo inoltre che, a inizio serata, il nostro socio Claudio Sabatini ha presentato un nuovo socio in ingresso nel nostro club: Mario Pedaci a cui diamo il benvenuto nel club. Alberto Lazzarini

Motori, potenza & sostenibilità

Motori, potenza & sostenibilità 

 

Una …turbo videoconferenza con: 

Giampaolo Dallara e Giorgio Garimberti

Si è chiusa “col botto”, come ha giustamente sottolineato Adriano Maestri, l’interessante e utile serie di interviste con personaggi rotariani promosse e gestite in videoconferenza proprio dal nostro Governatore. Centocinquanta soci attenti ed entusiasti hanno preso parte all’incontro di venerdì 7 maggio che vedeva protagonisti due esponenti del motore made in Italy, anzi made in Emilia-Romagna:.

Molti sono stati i temi trattati a cominciare dalla stessa storia professionale dei due relatori, entrambi ingegneri, operativi nel mondo delle auto e sempre pronti a “guardare oltre”.

Giampaolo Dallara, classe 1936, ha ricordato gli esordi in Ferrari, poi in Maserati, Lamborghini e De Tomaso. “Infine ho pensato che avrei dovuto creare un’azienda per conto mio. E così ho fatto”. Ora, nella sede di Varano de’ Melegari, nel Parmense, lavorano 650 dipendenti, di cui la metà direttamente impegnata nella competizione. Già, la competizione: passa tutto di qui, nella consapevolezza che “La velocità del cambiamento è una costante” anche perchè “Fare bene quello che fai bene oggi può non essere sufficiente domani”. Pillole di saggezza che sintetizzano una storia di successi. Un esempio?  La Miura, su ispirazione della Mini. “Progettai un’architettura nuova, che poi rivisitai anche perché l’auto era molto rumorosa”. Di assoluto rilievo anche la creazione dell’Accademia, ben finanziata da enti pubblici e privati: “Ebbe un ruolo importante l’allora assessore regionale alla formazione Patrizio Bianchi (ndr oggi ministro dell’Istruzione)”.

Ora Dallara è presente in tutti i campionati F3. Progetta e produce, si occupa di aerodinamica e della dinamica del veicolo.

Grande, naturalmente, è l’attenzione di questo grande costruttore (manager, inventore…) verso ciò che ruota attorno al mondo dell’auto (quasi tutto…). Ad esempio la sicurezza “che un tempo non esisteva ma che oggi è giustamente uno dei cavalli di battaglia nella commercializzazione”.

Decisivo, poi, il capitolo energia: “Dal 2030 in America - e non solo - la mobilità sarà green. Qualcosa dovrà cambiare, quindi, e dovremo fare rinunce”.

Proprio fra le rinunce figura il diesel, a causa anche di una (errata) valutazione sull’inquinamento provocato dal gasolio. Di questo aspetto ha - fra l’altro – parlato Giorgio Garimberti, classe 1949, trent’anni in Vm (il diesel centese) con crescenti livelli di responsabilità (direttore generale, Ceo, presidente) e precedenti esperienze in Veber e Marposs. Vm ha indossato la veste di superstar per tanti anni, nonostante non sia mai stata un’azienda costruttrice di auto complete ma specializzata “soltanto” in motori (diesel, ben s’intende) che hanno fra gli altri equipaggiato,  con 2 milioni di motori in 20 anni, Rover e Alfa Romeo, Chrysler e coreane, cinesi e tedesche. “Il nostro era un principio…sartoriale: creare il motore giusto per una specifica casa, per assecondare le sue esigenze e attese”. E solo, rigorosamente, motori turbo. Vennero giorni di sole splendente con Vm che sfornava propulsori e li inviava in ogni parte del mondo dalla grande-piccola Cento mentre anche l’’80% delle auto venivano motorizzate diesel. Il punto più alto, ha ricordato Garimberti, giunse con l’invenzione, grazie a Fiat nel 1997, del common rail, un particolare sistema di alimentazione montato, appunto, sui motori diesel. Poi il declino, acuito dal Dieselgate oltre che dalla “vulgata” secondo cui il gasolio inquina. Oggi non è esattamente così ma la strada, ha lasciato intendere il manager, è segnata. Quindi è necessario trovarne una nuova, forse nel segno dell’idrogeno, ha suggerito. “La Toyota fa scuola”, ha osservato. Resta il fatto che l’idrogeno verde costa ancora molto, e tre-quattro volte di più del “blu” prodotto con sostanze fossili. Forse, ancora, una soluzione parallela potrebbe sorgere con il diesel ibrido mentre sullo sfondo c’è naturalmente l’elettrico che non è scevro da inquinamento proprio per produrlo. In ogni caso una soluzione occorrerà trovarla perché tra riscaldamento e mobilità (soprattutto quella pubblica) l’inquinamento è forte e il pianeta non può più aspettare. Alberto Lazzarini

Giovedì 06/05/2021: “Patrizia Galliani Garimberti ci parla di Dante”

Relatrice della serata la dottoressa Patrizia Galliani, consorte del nostro socio Giorgio Garimberti.

Patrizia, laureata in lettere, docente per molti anni di italiano e latino presso il liceo classico, ci ha intrattenuti con una dotta relazione su Dante e sulla Divina Commedia. Serata organizzata dal nostro Club, presidente Michele Montanari; presente il Club di S. Giorgio in Piano,  presidente Giovanni Corona.

Patrizia ha esordito partendo dalle figure di due donne: Gemma Donati (la moglie di Dante) e la famosa e amata Beatrice, di cui Dante ha scritto tanto.   Dante, in tutta la sua immensa opera non ha mai nominato la Moglie Gemma.   Patrizia ha letto un sonetto scritto da Dante per un suo amico: Forese Donati. Fra poeti usava scambiarsi sonetti scherzosi. Nel sonetto di Dante a Forese, lo accusa di non adempiere ai doveri coniugali, e che la moglie Nella era sempre raffreddata anche in agosto! Nella risposta di Forese ci si poteva aspettare qualche battuta sulla moglie di Dante, invece niente! Dante incontra Forese Donati nel canto 23 del Purgatorio, fra i golosi. I golosi hanno un aspetto devastato e soffrono la fame, Dante lo riconosce solo dalla voce. Dante si meraviglia che Foreese sia già salito molto in alto nel purgatorio; chi si pente prima di morire deve fare delle lunghe attese nell’antipurgatorio. Il merito di essere salito è della moglie Nella, delle sue preghiere e dei suoi pianti.  C’è una rivalutazione di Nella, inoltre c’è il concetto che i suffragi dei vivi sono importantissimi per i defunti.

Di Gemma Donati esiste un documento chiamato instrumentus Dotis del 1276, Dante non aveva ancora compiuto 12 anni, è un contratto fra i genitori di Gemma ed i genitori di Dante con il quale si impegnano ad un matrimonio futuro per i figli.   Gemma alla morte di Dante grazie a questo documento (secondo le leggi del tempo) ottiene una rendita annuale in proporzione alla dote che era stata corrisposta nel matrimonio.   Patrizia ci ha fatto notare come matrimonio ed amore fossero cose ben divise, ed il matrimonio serviva soprattutto per alleanze fra famiglie e per motivi economici (la dote)

Personaggio fondamentale nell’opera di Dante è Beatrice.   Beatrice muore nel 1290 a 25 anni. Dante gli dedica l’opera : la Vita Nuova.   Dante l’incontra quando aveva 9 anni e poi dopo altri 9 anni. Il 9 non è un numero casuale, ma è 3x3 e il numero 3 è molto ricorrente in tutta la divina commedia: 33 canti per ognuna delle 3 cantiche (inferno, purgatorio, paradiso). Tre rappresenta la Trinità.   Beatrice ha una valenza simbolica, è la guida verso il cielo.

Per Dante le sacre scritture, oltre alla veridicità storica, hanno un significato simbolico. Così Beatrice ha una sua fisicità, è figlia di Folco Portinari e moglie di Simone Dè Bardi, ma è anche una guida spirituale per collegarsi a Dio.   Patrizia ci ha introdotti nel famoso 5° canto dell’inferno dove sono i lussuriosi, coloro che si sono fatti travolgere dalla passione e dal desiderio. Sono perennemente travolti dalla bufera infernale; rappresenta un contrappasso per analogia.   Dante incontra due ombre che vagano in coppia, come 2 colombe, sono Paolo e Francesca. E’ uno degli episodi più conosciuti della Divina Commedia. Patrizia ci ha letto i versi più famosi e ci ha fatto notare come Dante tratti con gentilezza e partecipazione questi personaggi. Francesca giustifica quello che è successo incolpando la forza dell’amore. Dante è molto turbato, ed alla fine sviene travolto dall’emozione: “caddi come corpo morto cade”. Dante pur capendo l’amore di Francesca e sia partecipe del suo mondo, la pone comunque all’inferno.

Un altro episodio importante e famoso è la vicenda di Ulisse. Ulisse si trova al 26° canto dell’inferno.

E’  posto fra i consiglieri fraudolenti. I peccatori sono diventati delle fiamme, una di queste fiamme è biforcuta e ci stanno dentro Ulisse e Diomede. Ulisse racconta la sua storia che non corrisponde a quanto racconta l’Odissea, nella quale ritorna ad Itaca.   Ulisse racconta che quando abbandonò Circe non pensò alla sua famiglia che l’aspettava, ma mosso dalla voglia di conoscere il mondo, con una sola nave ed i pochi compagni rimasti si diresse nel mare aperto per superare le colonne d’ Ercole, che erano il limite del mondo conosciuto ed abitato.   Dice Ulisse: “fatti non foste per viver come bruti, ma per seguire virtude e conoscenza”. Superate le colonne si diressero a sud verso l’emisfero Australe che si pensava fosse l’emisfero delle acque, ed ad un certo punto intravidero il monte del Purgatorio, lo stesso monte su cui poi salirà Dante passando per l’inferno.   In vista del purgatorio la nave di Ulisse, per una tempesta, naufraga ed affonda. Questo canto sottolinea la differenza fra l’uomo pagano Ulisse, sia pure fortissimo, che conta solo sulle proprie forze e Dante (il pellegrino) che accetta la guida di Virgilio e di Beatrice e farà i 3 gradini: la contrizione del peccato, la confessione e l’espiazione, per raggiungere la salvezza. Dante riuscirà nell’impresa, negata ad Ulisse, di salire il purgatorio.

Un altro episodio che ci ha presentato, si trova nel 3° canto del purgatorio e riguarda Manfredi, re di Sicilia. Dante immagina che Manfredi si sia pentito in fin di vita e che si trovi  nell’antipurgatorio. Manfredi chiede a Dante di raccomandare a sua figlia Costanza di pregare per lui, per facilitare la sua salita nel purgatorio. Ancora una volta ci racconta che le preghiere dei vivi sono di aiuto ai defunti.   Manfredi era stato scomunicato dai papi ed era morto scomunicato, ma aveva pregato Dio che con la sua bontà infinita l’aveva perdonato.

Tutti abbiamo seguito col massimo interesse la bella relazione di Patrizia ed alla fine c’erano ancora ben 40 collegamenti attivi. Molti si sono complimentati col la dotta relatrice che ci ha fatto vedere Dante in una luce profonda ed interessante, cosa che purtroppo succede raramente sui banchi di scuola! Primo Zannoni

22 Aprile 2021: ... è di scena il Rotaract

Il nostro Rotaract ci ha presentato il progetto di un “Service” dedicato alla fondazione il Bene Onlus.

Il nostro presidente Michele Montanari dopo una breve introduzione ha dato la parola ai protagonisti della serata, per prima alla presidente del Rotaract Elisabetta Sabatini. Elisabetta, dopo la presentazione di un breve video, ha dato la parola al presidente della fondazione Dott. Francesco Rosetti.

La fondazione che sostiene il centro il BeNe (Bellaria Neuroscienze) è stata costituita nel 2011 per iniziativa di un gruppo di imprenditori sotto la spinta del dott. Fabrizio Salvi, importante neurologo.

Le malattie neurologiche e neuro immuni rare (come tutte le altre malattie rare) destano poco interesse e ricevono un numero limitato di risorse. Sono malattie complesse, che ancora non hanno trovato cure risolutive ed inoltre necessitano di sostegni multidisciplinari: dall’aspetto pneumologico a quello neurologico, a quello fisiatrico, allo stesso aspetto psicologico.  La fondazione è nata, con l’apporto importante della famiglia Fava, con due direttrici: la ricerca, e l’assistenza ai malati. Il prossimo obbiettivo è quello di creare una struttura autonoma dedicata alle malattie neurologiche rare e creare degli ambulatori decentrati.

E’ intervenuto il dott. Fabrizio Salvi, coordinatore scientifico della fondazione.

Il dottore ha raccontato la nascita di questa iniziativa, la necessità di mettere il paziente al centro dell’attenzione e l’importanza della presenza di diverse specializzazioni mediche.

E’ stato creato il primo percorso diagnostico e assistenziale per la SLA in Italia.

Successivamente ci ha trasmesso il suo entusiasmo per il lavoro che svolge e ci ha descritto cosa si intende per “la bellezza della ricerca”. La bellezza di trovare delle soluzioni. Vedere che quello che hai pensato si trasforma in realtà. Uno studio nuovo è quello sul profumo (olfatto), come interagisca con le persone, come ci rallegri o ci rattristi. Un’altra ricerca in corso, su un tema attuale, riguarda la vaccinazione per il Covid, di come reagisce sulle persone con malattie neurologiche rare.

La presidente del Rotaract ci ha poi descritto nei dettagli il progetto in corso che si propone di dare un contributo alla fondazione “il Bene Onlus”

Si tratta di un aiuto in termini di divulgazione e comunicazione tramite i social media. Per il momento è stata creata un’area all’interno del sito della fondazione che è stata chiamata: “Azione Per Bene” . Una pagina dove il Rotaract si presenta e dove è possibile fare una donazione per la fondazione. Ci si è posti un traguardo di 5.000 Euro.

E’ intervenuto uno dei soci fondatori della fondazione: il nostro socio Riccardo Fava.   Riccardo ha ringraziato il Rotaract per l’iniziativa, nata spontaneamente e molto valida ed apprezzata. Ci ha raccontato gli inizi della fondazione, nata esattamente 10 anni fa con i contributi economici di varie  famiglie di industriali dell’area bolognese. La fondazione continuerà a lavorare in futuro ed intende allargarsi a nuovi territori.

Sono seguiti vari interventi, fra cui quello del nostro socio, il Prof. Giorgio Zoli che ci ha raccontato di come, anche a Cento esiste una ricerca su una malattia rara che colpisce l’intestino ed altri organi e di come, anche in questo caso, ci sia un valido supporto da parte della sanità pubblica. Primo Zannoni

I funerali di Maria Cristina

Giovedì 15/04/2021: “Cyber risk e prevenzione: Sicuro di essere al sicuro ?”

Dopo gli inni, il nostro presidente Michele Montanari ha salutato i numerosi presenti (oltre 50) ed ha dato la parola al presidente del Club di Poggio Renatico Massimo Mangolini che ha presentato il relatore della serata: il dott. Nicola Conti.

Il dott. Nicola Conti, di formazione informatica, si è specializzato nell’ambito della protezione dei dati e della sicurezza delle informazioni e, nonostante la giovane età, ha accumulato molte esperienze ed è Lead Auditor (responsabile della verifica) di sistemi di gestione per la sicurezza delle informazioni ISO 27001 (lo standard internazionale per la sicurezza delle informazioni) è esperto di computer forensic: la branca che si occupa dei dati digitali utilizzabili come prova nei processi.   Il relatore ha esordito affermando come la cyber security non sia solo una moda, ma abbia delle implicazioni economiche, politiche e sociali. 

Danni  economici che le ditte possono subire per la perdita dei dati, il blocco della produzione e i ricatti.

Problemi politici per lo scontro fra nazioni; la guerra non si fa solo coi fucili, ma si può fare anche con un personal computer.

Problemi sociali perché i così detti “smart phone” in realtà sono dei piccoli computer sui quali mettiamo enormi quantità di dati che riguardano noi ed i nostri familiari.

L’attacco attraverso la posta elettronica è ancora il sistema più diffuso perché tutti leggiamo regolarmente la posta.   Arrivano mail con l’intestazione dell’Agenzia delle Entrate, delle Poste, delle Banche, con la richiesta di mandare l’aggiornamento dei dati o di cliccare sugli allegati.   Negli ultimi anni stanno aumentando esponenzialmente i dispositivi connessi ad internet, dalle auto agli elettrodomestici, ed ognuno di questi dispositivi può avere dei problemi di sicurezza.   Ci sono gli assistenti vocali che praticamente sono sempre in ascolto e sono stati perfino utilizzati in tribunale come testimoni.

Si parla di Internet delle Cose (Internet of Things): tutti i dispositivi domestici moderni, dai termostati, agli elettrodomestici, agli assistenti vocali, ai televisori, di fatto sono tutti collegati ad internet. L’aumento del numero dei dispositivi aumenta i punti di possibile attacco e quindi la necessità della protezione.

Siamo nella società dell’informazione, ma mentre l’informazione tradizionale coincideva col supporto fisico: disegni su carta, libri ecc… quindi era facilmente difendibile, ad esempio chiudendola in cassaforte.

L’informazione moderna è immateriale, svincolata dal supporto fisico ed alla fine è composta solo da una serie di bit.   Questo tipo di informazione può essere facilmente copiata, modificata, diffusa, falsificata od addirittura distrutta.

Il relatore ci ha raccontato degli esempi: quello di un modello di una smart TV Samsung che era sempre in ascolto; e hanno dovuto consigliare gli acquirenti di non dire cose compromettenti in casa!

Ci sono poi rischi elevati per i dispositivi medicali, che trasmettono dati vitali, ma un hacker potrebbe interagire con questi dispositivi.

L’hacker non è il personaggio stereotipato del ragazzino chiuso nella sua stanza, ma è più spesso una organizzazione criminale.

Ci ha raccontato di alcuni casi emblematici:

L’arresto della produzione di 2 fabbriche della “Maschio” in Veneto, con centinaia di dipendenti in cassa integrazione per alcuni giorni.

La ditta Geox che si è fermata ed ha subito un grosso danno sulla gestione del magazzino, ferma per 2 giorni.

Alcuni ospedali sono stati attaccati col così detto ramsonware (riscatto). Una tecnica che blocca tutti i dati e chiede un riscatto per sbloccarli.

Sono tutte vulnerabilità di sistema a cui occorre porre rimedio.

Altra tecnica molto diffusa è il phising. Arriva una mail mascherata che sembra inviata dalla nostra banca e ci chiede dei dati, ad esempio le password. Una volta queste mail erano inviate a caso, per cui sapevamo che se arrivava da una banca con cui non avevamo conti non era vera; ora si sono affinati ed i messaggi arrivano soprattutto da contatti che abbiamo realmente. Questo succede perché i dati personali vengono rubati ed utilizzati per questi attacchi mirati.

Ingegneria sociale. E’ una tecnica usata per indurre gli utenti a compiere certe azioni. Se apriamo una lettera di phising non succede niente, ma se clicchiamo sul link subiamo l’attacco, quindi siamo noi che siamo responsabili di quanto accade.   Occorre tanta formazione per creare consapevolezza, questa è la parola chiave della serata.

La consapevolezza potrebbe essere definita come il miglior antivirus !!!

L’informazione rappresenta un bene per l’azienda ed ha un valore che va protetto. L’informazione infatti contiene tutte le conoscenze dell’azienda e perderle può essere molto grave.

La sicurezza deve garantire 3 cose: la disponibilità dei dati, la riservatezza, l’integrità. La sicurezza non è una moda, non è un prodotto che si acquista al supermercato, ma è cultura, cioè educazione e formazione, ed è un servizio ed una risorsa; è anche un obbligo perché ci sono delle normative da rispettare.

Ci sono delle guide per approcciarsi alle cyber security, non c’è da inventare niente di nuovo, ma c’è da informare e da formare.

Alla fine della dotta e interessante relazione ci sono state molte domande per approfondire o chiarire vari aspetti.   Ci siamo lasciati, alla chiusura della serata, con la consapevolezza dell’importanza degli argomenti trattati che interessano tutti. Primo Zannoni

Giovedì 08/04/2021: “DO.MIN.A. dare voce alla violenza silente”

Interclub area estense: serata organizzata dal Rotary Club di Cento

Il presidente Michele Montanari, ha salutato i moltissimi presenti, (sono stati superati i 70 collegamenti!) ed ha dato la parola ai presidenti dei molti club presenti ed all’assistente del Governatore, Michele Poccianti, per uno scambio di saluti. Ha preso poi la parola il Comandante della Polizia Locale di Cento Fabrizio Balderi che ha brevemente introdotto il significato di DO.MIN.A. che è l’acronimo di Donne Minori ed Animali, che sono i soggetti più deboli vittime di violenze.

Il progetto è nato nel 2018 all’interno del nucleo della Polizia Locale di Cento e per la sua importanza è stato patrocinato e finanziato dalla Regione.

Il Comandante ha poi voluto passare subito la parola alle due persone protagoniste della nascita e dello sviluppo del Progetto: l’assistente capo Michela Bosi e l’ispettore superiore Massimo Perrone.

Ha preso per prima la parola Michela Bosi.

Ha iniziato il suo brillante intervento ricordando gli inizi del progetto, prima del quale la modalità operativa della Polizia si svolgeva a “compartimenti stagni”; ogni agente si occupava di un singolo problema di violenza su donne, su minori o su animali, ma senza coordinamento, interscambio e condivisione.

Poco alla volta è emerso che occorreva fare un passo ulteriore; la violenza è violenza! Normalmente non si limita sull’animale, ma la violenza comunemente si compie anche sugli altri conviventi della famiglia.

Do.min.a. ha voluto prestare attenzione ai soggetti più vulnerabili donne, minori ed animali, che seppure così diversi, hanno molto in comune: la prima cosa è la non comunicazione. Da qui anche il titolo: dare voce alla violenza silente.

E’ naturale che gli animali non parlino, anche se comunicano coi comportamenti interpretabili, ma anche le donne fanno fatica a parlare, spesso non si sentono nemmeno di essere delle vittime, oppure non hanno il coraggio di parlare, la violenza le blocca. Lo stesso vale per i minori.  Un altro aspetto da considerare è che normalmente queste violenze avvengono all’interno della famiglia e le forze di polizia hanno difficoltà ad entrare nelle case senza un mandato.

La violenza oltre che silente è spesso oscura, proprio perché nascosta fra le mura domestiche. Il progetto Do.Min.A. si sviluppa su 3 C: Conoscenza, Consapevolezza, Collaborazione. 

Per contrastare una violenza bisogna prima di tutto venirne a conoscenza.

Un occhio ulteriore che può portare alla conoscenza sono altre due iniziative coinvolte nel progetto: “volontariato alleato” e “vicinato allargato”. Sono collaborazioni importanti che coinvolgono le associazioni di volontariato e servono anche alla prevenzione delle violenze.

Consapevolezza: come interagire e come operare in un contesto di violenza.

Questa è la parte più professionale, compito di personale formato.

Collaborazione: è la fase in cui occorre trovare una rete che fornisca il miglior supporto ed aiuto alla vittima, ad esempio per la messa in sicurezza.

E’ seguito l’intervento dell’ispettore superiore Massimo Perrone.

Agente di grande esperienza ha voluto puntualizzare alcuni particolari.

La violenza avviene spesso all’interno della famiglia, quello che dovrebbe essere il luogo più sicuro e protetto. Le donne hanno difficoltà a parlare ed a uscire dalla situazione di violenza in cui si trovano. I motivi sono vari.

La paura per sè e per gli altri membri della famiglia: i figli ed anche gli animali. Problemi economici: la difficoltà di mantenersi. Spesso le vittime non vengono credute; i vicini non si interessano, ognuno si fa gli affari suoi. Le donne spesso minimizzano, mentre i figli si adattano, avendo sempre vissuto in quell’ambiente.

Il maltrattante spesso è una persona ben inserita nella società e non sospettabile. La violenza all’interno della famiglia è trasversale, colpisce tutti: mogli, figli ed animali. La legge del “Codice Rosso” è stato uno strumento efficace, ma occorrono ancora passi avanti

C’è bisogno della collaborazione dei cittadini e degli operatori (avvocati, medici) per mettere in luce questa violenza spesso oscura, ma della quale si possono scorgere i segnali.

Finite le relazioni, sono fioccate le domande ed i complimenti ai due relatori.

Ci siamo resi conto di come sia superato lo stereotipo del “vigile” capace solo di fare le multe ai motorini, ma invece nella Polizia Locale abbiamo degli agenti professionali e preparati. Per fare un esempio la relatrice Michela Bosi è plurilaureata: in Lettere e Filosofia ed in Scienze Criminologiche!

Gli argomenti trattati e la chiarezza delle relazioni hanno coinvolto tutti e lo scambio di opinioni è proseguito a lungo, anche dopo la chiusura della riunione.  Primo Zannoni 

MERCOLEDI’ 31/03/2021: “Suor Laura Girotto parla del Tigray"

Suor Laura Girotto ospite di un interclub parla del Tigray

 “La Missione salesiana di Adwa:

luce sulla tragedia della guerra”

A un certo punto ha perfino commosso. Lei, la “suora manager” autrice di “missioni impossibili”, capace di spostare le montagne, in grado di convincere i personaggi più duri e difficili, ha fatto capire come sia terribilmente complicata la vita - anzi, rimanere in vita -  ad Adwa, nel Tigray etiopico. 

Stiamo parlando di suor Laura Girotto, missionaria salesiana, rotariana onoraria, ospite l’altra sera di un interclub promosso dal Bologna Valle dell’Idice per raccogliere fondi (una tombola a distanza) a favore della missione di Adwa e del suo ospedale, un diamante che splende nella desolazione di un paese dove, a causa della guerra, di ospedali ne rimane in piedi un pugno soltanto; gli altri sono stati tutti distrutti e con loro migliaia di persone uccise, innumerevoli donne e – incredibile va vero – altrettante bambine stuprate. Adwa, nel nord della nazione etiope, al confine con i nemici di sempre eritrei, è al centro di un conflitto durissimo e la nostra missione – la missione che possiamo definire senza tema di smentite “rotariana” – ne subisce infinite conseguenze. Suor Laura freme perché non può essere là in quanto reduce da un paio di interventi chirurgici e anche a seguito delle restrizioni dovute al covid, ma ovviamente è informatissima in tempo reale su tutto quanto succede alla sua comunità, a cominciare dalle sue tre consorelle che “viaggiano” fra gli ottanta e novant’anni e ai tanti collaboratori laici. Là il problema numero uno, oggi, è dare da mangiare ai 40.000 profughi che sono accampati fuori dalla missione che si è posta come unico punto di riferimento di (barlume di) vita, di speranza, di futuro. “Impossibile aiutarli tutti”, afferma suor Laura con realismo mentre però tenta di smuovere mari e monti per raccogliere aiuti: “Non è facile, aggiunge, perché quella è una guerra dimenticata da tutti nonostante sia in atto un autentico genocidio. La nostra missione e l’ospedale tengono duro. Pensate che abbiamo salvato, grazie al reparto materno-infantile, 800 neonati e le loro madri. L’unico sostentamento diretto è dato dall’attuazione del progetto agricolo e dall’apertura del pozzo, tutti realizzati grazie al Rotary. Quella che stiamo vivendo è una lunga, terribile Quaresima, ma la Pasqua arriverà”.  

Suor Laura, in Etiopia dal 1993, ha vinto innumerevoli premi e riconoscimenti. E’ sostenuta, in particolare, dall’Associazione “Amici di Adwa” che ha sede a Cento. Oggi, mentre stendiamo queste note, la stupenda salesiana è a colloquio con il papa e non mancherà, ha osservato, di ricordargli il grande, convinto contributo offerto dai Rotary emiliano-romagnoli. “I poveri, ha detto ai soci collegati in Zoom, mi hanno restituito un’umanità che stavo perdendo. Mi hanno reso donna, madre e sorella. Mi hanno fatto capire quanto io, occidentale, ho ricevuto senza meriti, e che non mi devo mai lamentare”. Poi l’ammonizione e l’incitamento “a fare”: “Il male succede anche perché i buoni stanno zitti”. Infine l’augurio pasquale: “Nessuno obbliga a credere e ascoltare Cristo. Ma chi lo fa avrà in dono occhi di speranza e sarà costruttore di futuro. E la PASQUA ACCADRÀ davvero”. Alberto Lazzarini

MARTEDI’ 23/03/2021: “DANTE ALIGHIERI NEL VII CENTENARIO DELLA MORTE”

Serata organizzata dal Rotary Club San Giorgio di Piano.

Il presidente Giovanni Corona, dopo gli inni, ha salutato i presenti ed ha dato la parola all’assistente del governatore Michele Poccianti che ci ha illustrato l’iniziativa Rotary, partita dagli Stati Uniti,  che ha fornito il contributo per l’acquisto di 13 notebook all’Istituto Taddia di Cento e 10 ad una scuola di Comacchio. Giovanni Leporati ha letto il corposo curriculum del relatore della serata: il prof. Giorgio Gruppioni 

Giorgio Gruppioni è titolare della cattedra di Antropologia nella Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell'Università degli Studi di Bologna (Polo scientifico-didattico di Ravenna), sede presso la quale tiene i corsi di Antropologia, Paleontologia umana, Ecologia e dinamiche delle popolazioni umane e Laboratorio di Antropologia archeologica.

Ha al suo attivo circa 300 pubblicazioni scientifiche.

Il professore ha esordito ricordando che il 25 marzo è stato dichiarato Dante Di.  Il 25 marzo nel 1300 a Firenze era l’inizio del nuovo anno e di conseguenza l’inizio del secolo, anche se non tutti gli studiosi condividono questa data.

Il professore è poi passato a raccontarci, con molta perizia, la storia della vita di Dante. Il suo vero nome era Durante, abbreviato in Dante; l’abbreviazione dei nomi era già in uso ai suoi tempi.  Per la data di nascita si sa di preciso l’anno: il 1265, non il giorno, sappiamo solo che è nato sotto il segno dei Gemelli, quindi fra il 21 maggio ed il 21 giugno.  Sposò Gemma Donati, di una famiglia molto ricca e importante del tempo.  Il padre di Dante era Alighiero di Bellincione, banchiere che si era arricchito anche facendo l’usuraio.   Il cognome Alighieri deriva da Aldighieri, famiglia Ferrarese. Il trisavolo di Dante Cacciaguida, ricordato nella Divina Commedia, sposò una Aldighieri (una donna della val di Pado), proveniente da Ferrara, che volle dare il suo cognome ai discendenti  che così si chiamarono Alighieri e non Cacciaguida.

Un aspetto, non sempre ricordato di Dante, è il suo impegno politico, anche ad alti livelli.

A quei tempi c’era la lotta (una vera guerra) fra il partito dei Guelfi (favorevoli al Papa) ed i Ghibellini (favorevoli all’imperatore). Dante si schierò coi Guelfi e partecipò alla battaglia di Campaldino fra i Guelfi (prevalentemente fiorentini) e i Ghibellini (prevalentemente di Arezzo). Dante partecipò in prima fila come cavaliere. Fu una battaglia molto cruenta e vinsero i Guelfi.   Successivamente i Guelfi che governavano Firenze si divisero in due fazioni: i Bianchi sostenuti dalla famiglia dei Cerchi ed i Neri, sostenuti dalla famiglia dei Donati (quella della moglie di Dante).

Dante si schierò coi Bianchi, ma durante una sua missione a Roma, dal Papa, fu processato in contumacia e condannato all’esilio, ed al rogo se fosse rientrato a Firenze.   Da allora comincia la sua vita da esule, ed i suoi tentativi di tornare a Firenze non avranno mai successo.

Vagò fra varie corti dell’Italia settentrionale, si fermò a Verona dove diffuse per la prima volta la cantica dell’inferno e probabilmente compose il Purgatorio. Nel 1318 si trasferì a Ravenna ospite della famiglia dei Da Polenta, signori della città.   Lo raggiunsero anche i figli Jacopo e Pietro e la figlia Antonia. La figlia si fece suora col nome di suor Beatrice.

Dante a Ravenna concluse la sua opera: la Commedia. Verrà chiamata “Divina” solo più tardi dal Boccaccio.   Dante venne mandato  da  Guido Da Polenta  per una ambasceria a Venezia, con la quale Ravenna aveva dei conflitti per i commerci, soprattutto del sale.   Il viaggio avvenne via terra, nel mese di agosto e durò 3 giorni per l’andata ed altrettanti per il ritorno.   Tornò a Ravenna già febbricitante e l’ipotesi, abbastanza probabile, è che abbia contratto la malaria nell’attraversare le valli di Comacchio. Naturalmente non c’è la certezza scientifica di questo.

Nella notte fra il 13 ed il 14 settembre Dante morì, assistito dai figli.   Dante fu sepolto in un sarcofago di epoca  romana e posto sotto il portico della chiesa di S. Francesco.   Le ossa nei secoli subirono varie vicissitudini, furono nascoste dai frati del convento di S. Francesco per evitare che fossero portate a Firenze; poi ritrovate, furono nascoste di nuovo all’arrivo di Napoleone.  Da allora non si seppe più nulla, e furono ritrovate miracolosamente durante dei lavori di ristrutturazione nel 1865.   Oggi i resti si trovano nel tempietto costruito nel 1781. Subirono uno spostamento durante la seconda guerra mondiale e furono sepolti nel giardino vicino, per evitare che fossero danneggiati dai bombardamenti aerei.

L’ultima parte della relazione ha riguardato l’aspetto fisico di Dante. Esiste una descrizione fatta da Boccaccio, ma è postuma in quanto lui non l’ha mai potuto incontrare, era un bambino quando Dante è morto. I moltissimi ritratti di Dante ritrovati sono tutti posteriori alla sua morte.   Nel 1921, nel sesto centenario della morte, partendo dalle ossa un antropologo fece la ricostruzione del cranio dal quale si cercò di ricostruire il viso. La mandibola mancava e fu ricostruita.   Dal cranio si ricavarono le sembianze del viso.   Con le tecniche moderne, con l’ausilio delle tecnologie digitali, si è ora di nuovo ricostruito il volto che il professore ci ha mostrato. L’attendibilità e del’80-90%.

Concludendo Dante è stato un genio eccezionale con una cultura ed una memoria fuori dal comune, ma era anche un uomo con le sue passioni le sue vittorie e le sue sconfitte.   Tutti abbiamo seguito la piacevole ed interessante conferenza, ed abbiamo ringraziato il professore per la dotta relazione.  Primo Zannoni

Donazione dei Club dell'Area Estense

GIOVEDI’ 18/03/2021: “Sostenibilità e rispetto per l’ambiente”

Il Rotary per l’ambiente

Utile e vivace tavola rotonda con quattro esperti

“Sostenibilità e rispetto per l’ambiente” è il titolo del bell’Interclub Area estense che si è svolto, naturalmente in videoconferenza, giovedì 18 marzo per festeggiare la giornata rotariana per l’ambiente.

Coordinati dal giornalista Alberto Lazzarini socio del RC Cento e past assistente del Governatore, si sono alternati al microfono i rotariani Corrado Barani (Vignola) “Acque pulite & Nepal”, Giorgio Garimberti (Cento) “Fiume Reno & energie green”, Gianni Guizzardi (Ferrara est) “Risparmio dei suoli & agricoltura” e il comandante della Polizia provinciale di Ferrara Claudio Castagnoli “Polizia provinciale, non solo sanzioni”.

In apertura l’assistente del Governatore Michele Poccianti ha fatto gli onori di casa presentando l’evento cui hanno partecipato alcune decine di soci e al quale si è collegato anche il Governatore Adriano Maestri che ha fra l’altro ricordato come marzo sia il mese “dell’acqua, dell’igiene, dei servizi per l’igiene”. Di recente il responsabile del Distretto aveva invitato i club a organizzare incontri dedicati “ai fiumi, all’ambiente e alle nostre bellissime zone umide” nonché all’acqua che “Per troppo tempo abbiamo ritenuto un bene comune scontato”.

Tre giri di tavolo per i bravissimi relatori che hanno affrontato problematiche diverse ma tutte riconducibili al filone della salvaguardia dell’ambiente. Guizzardi (dottore agronomo) ha opportunamente ricordato, in apertura, la creazione, da parte del nuovo Governo Draghi, del ministero della “Transizione ecologica” cui vengono affidate molte speranze soprattutto dal punto vista del coordinamento delle politiche svolte nei vari ambiti operativi. Di particolare rilievo, poi, è stato il suo richiamo, con dovizia di dati, al crescente e pericoloso aumento del consumo di suolo a scapito di una più intelligente opera di recupero e riutilizzo dell’esistente (capannoni, immobili un tempo abitativi ecc.); questo tema era stato al centro di un’importante riflessione promossa dall’allora Governatore Maurizio Marcialis e tuttora, ovviamente, di stretta attualità. Sempre Guizzardi ha fornito dati sul consumo di acqua e, in particolare, sul suo uso in campo agricolo.

Del “Progetto Reno” ha poi parlato Giorgio Garimberti (ingegnere, già numero uno di Vm motori) che sta coinvolgendo il movimento rotariano alla luce della rilevanza che riveste il corso d’acqua tutto emiliano-romagnolo in termini economici, sociali, ambientali e naturalistici. Garimberti ha anche effettuato un’ampia disamina delle nuove fonti di energia green a cominciare dall’idrogeno.

Ancora sull’acqua, ma sotto altri profili, è intervenuto Corrado Barani (dottore chimico, imprenditore) che a sua volta ha fornito informazioni importanti in tema di consumo di acqua potabile e ha ricordato lo splendido Global Grant che ha promosso e realizzato con il Distretto Rotary a favore di una comunità in Nepal che potrà disporre, per le sue scolare e studentesse, di servizi igienici dotati di acqua: è un progetto di assoluta rilevanza perché…non si ferma all’acqua ma va ben oltre consentendo – “semplicemente “ – a queste giovanissime di andare a scuola, con tutto ciò che questo significa. 

Del servizio – a dir poco prezioso che svolge il suo servizio – ha infine parlato Il comandante della polizia provinciale di Ferrara Claudio Castagnoli, impegnato su due fronti: quello della sensibilizzazione del pubblico verso le politiche di rispetto dell’ambiente e quello della repressione del crimine; come non definire crimine, infatti, l’abbandono di elettrodomestici vecchi, amianto e ogni sorta di plastica (solo per fare qualche esempio) nelle nostri valli del Basso Ferrarese o lungo i nostri (una volta bellissimi) fiumi e mare?

Molti gli spunti, dunque, e tanto da fare. Anche per il nostro Rotary.

GIOVEDI’ 11/03/2021: alla scoperta di Ravenna e della sua storia

Il nostro socio Primo Zannoni, nell’anno dedicato a Dante, ci ha parlato anche tramite immagini della storia di questa bellissima città a noi vicina.

4 Marzo 2021: “Presentazione progetto rotatoria in Cento dedicata al Rotary

GIOVEDI’ 25/02/2021: Amicizia, pietra fondante del Rotary

Se n’è parlato in un bell’interclub dell’Area Estense

Si è parlato di amicizia – colonna fondante del Rotary – giovedì 25 febbraio nell’incontro in videoconferenza promosso dal past governor Maurizio Marcialis e realizzato dal Gruppo estense.

Presentata dall’assistente Michele Poccianti, la serata ha avuto inizio con un breve intervento dello stesso Marcialis, presidente della Commissione etica e disabilità del Distretto che ha fornito informazioni circa le attività in corso e in particolare il tradizionale Happycamp che si svolge sui Lidi ferraresi: difficile, causa covid, realizzarlo in primavera; più facile e davvero auspicabile in settembre quando la pandemia, si spera, sarà alle nostre spalle.

Il microfono è poi passato al coordinatore del successivo “faccia a faccia”, l’amico socio, giornalista, Alberto Lazzarini, che ha presentato i due relatori, esperti della materia, rotariani, Francesco Piazzi e Roberta Mariotti cui ha posto una serie di quesiti sul tema-amicizia.

Piazzi (notissimo e affermato docente di materie classiche) ha esordito ricordando il legame fra bello e buono nella bellezza che sta alla base dell’amicizia. La stessa radice latina della parola amico è quella di amore. I latini e i greci, ha aggiunto, distinguevano fra le amicizie formatesi per interesse o per piacere da quelle nate dalla “sintonia”: le prime sono più instabili. Le origini dell’amicizia rotariana sono quelle dell’humanitas: “Sono un uomo e nulla di ciò che umano mi è estraneo”, ha detto citando il classico latino Terenzio. Dalla “chiave” letteraria a quella scientifica: la psicologa Roberta Mariotti (apprezzata professionista romagnola) ha sottolineato come, grazie a una non lontana scoperta, sono attivi in tutti noi i “neuroni a specchio” che sono la precondizione per contattare gli altri, dimostrando così che nell’uomo c’è una predisposizione alla socialità e all’interazione. Nel Rotary, intanto, l’amicizia ha quattro pilatri: la scelta di mettersi insieme e generare servizio, la reciproca benevolenza, una relazione matura fra pari (fatta di solidarietà, affabilità, rispetto, tolleranza) in una precisa etica delle relazioni e prassi comportamentale.

Piazzi ha poi posto in luce l’importanza della ritualità nel Rotary, cioè il sapere di potersi incontrare in giorni determinati della settimana. Al riguardo ha citato un bellissimo passaggio dell’intramontabile “Piccolo principe”.  La Mariotti ha infine affrontato il tema dell’impatto psicologico determinato dalla pandemia che ha provocato scossoni e ha costretto un po’ tutti a riconsiderare le proprie amicizie misurandone la solidità e, alla fine, anche l’essenzialità. Rotarianamente, la mancanza di convivialità non ha certo fatto bene ma le nuove tecnologie hanno consentito di rimanere collegati, svolgere attività e anche di conoscere nuove persone.   L’amicizia, in conclusione, è legata strettamente al fare, al conseguire obiettivi comuni sulla base di progetti. Amicizia significa quindi soprattutto agire, nel segno della disponibilità soprattutto di tempo.

                                               *

Francesco Piazzi: laureato in lettere classiche con 110/ 110 e lode a Bologna.

Per due anni caporedattore nella Casa Editrice Paccagnella di Bologna. Ha insegnato nei licei: italiano, latino, greco. Dal 1990, ricercatore presso l'IRRSAE E.-R. IRRSAE Istituto regionale per la ricerca educativa, ha condotto un’intensa attività di formatore di insegnanti, consulente e coordinatore di progetti del Ministero.   Docente a contratto nelle università di Bologna e Pisa. Autore, di un centinaio di libri di testo per la scuola in ambiti disciplinari come grammatica italiana, educazione linguistica, grammatica e letteratura latine e greca. Docente di Grammatica greca e latina, e di Antropologia del mondo antico presso l’Università Primo Levi.   Autore di numerosi articoli di didattica pubblicati in varie riviste scientifiche. Da un decennio collabora col CNR su un progetto di studio della Lingua della divulgazione scientifica.

È uscito in questi giorni il suo vocabolario Le parole del greco, edito dalla Casa Editrice Hoepli di Milano.

Da oltre vent’anni è iscritto al Rotary Club Bologna ed è presidente della sottocommissione Etica del Distretto.

 

Roberta Mariotti

Laureata in Psicologia   presso l'Università di Padova; perfezionata in Antropologia Culturale e Sociale; specializzata in Psicoterapia Breve, in Comunicazione,   Problem Solving      e Coaching Strategico. Pratica il Coaching camminando e la Mindfulness (meditazione di consapevolezza).   Iscritta all’Albo Psicologi Emilia-Romagna dal 1993, ha trent’anni di esperienza come psicologa, psicoterapeuta, allenatore mentale, formatore e consulente in alcuni specifici ambiti: sportivo, educativo, aziendale e clinico .   Dal 2012 collabora con il Cemec (Centro Europeo di Medicina delle Catastrofi) per la formazione degli operatori che lavorano nelle maxi emergenze. Rotariana dal 2014 nel    RC Rimini Riviera: YEO e Presidente commissione sviluppo giovani e interazione con Interact e Rotaract; nel direttivo del Club dal 2019; Membro commissioni: etica e RYE scambio giovani per Distretto 2072.

Alberto Lazzarini

MARTEDI’ 23/02/2021: SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE

Incontro organizzato dal  eCLUB Bologna, presidente Alessandro Morisi.

Presenti: il Club di Bologna, presidente Paolo Ghiacci; il Club di Cento, presidente Michele Montanari; il Club di Ravenna, presidente Roberto De Gaspari; il Club Ravenna Galla Placidia, presidente Riccardo Papa.

L’argomento della serata è molto importante ed attuale. Il 21 marzo è stata dichiarata “giornata dell’ambiente”.   Dopo gli inni ed i saluti dei presidenti, è stata data la parola al primo dei relatori: l’ingegnere  Giovanni Ceccarelli. Responsabile dell’omonimo studio, è stato prima regatante ed ora è yacht designer. E’ stato responsabile dell’ingegneria della rimozione della nave Concordia, principal designer di due sfide di Coppa America, e oggi sta progettando barche a vela ed a motore lunghe da 1 metro a 75 metri!   Giovanni Ceccarelli, del Rotary Club di Ravenna è presidente della Sottocommissione Distrettuale “ambiente marino, fiumi e laghi”.   La relazione si è concentrata sull’inquinamento marino della plastica che ha raggiunto dimensioni preoccupanti. L’80% della plastica che si trova nel mare proviene dai fiumi. Chiunque passeggiando a piedi od in bicicletta può trovare lungo i fossi bottiglie di plastica o sacchetti che, se non raccolti, possono col tempo arrivare in mare. Negli oceani si sono formate delle enormi isole di plastica, grandi come nazioni. Pulire i mari è una impresa quasi impossibile, è meglio concentrarsi e lavorare a monte, mantenendo puliti i fiumi.   Un grande problema è che la plastica col tempo si frantuma e si riduce alle cosiddette “microplastiche” di dimensioni anche inferiori al millimetro, che finiscono nella catena alimentare e giungono fino a noi.   Il relatore ci ha mostrato dei progetti di navi del futuro a basso impatto ambientale, grazie all’utilizzo di nuove tecnologie, con equipaggi ridotti, utilizzo del vento, nuovi sistemi di propulsione.   A Ravenna, l’Accademia sta preparando un video, anche grazie ad una borsa di studio del Distretto; video artistico di educazione ambientale, di alto livello, da promuovere nelle scuole.

E’ seguita la relazione del nostro socio, l’ing. Giorgio Garimberti, presidente della Sottocommissione Distrettuale “sostenibilità ed ambiente”.   Giorgio ha presentato un progetto “adotta un fiume” che per il nostro club non può essere che il fiume Reno. E’ un progetto ambizioso che si prolungherà negli anni futuri. Possiamo chiamare il Reno “fiume rotariano”, perché il suo bacino interessa parte della provincia di Modena, tutta la provincia di Bologna, la provincia di Ferrara e quella di Ravenna, corrisponde a quasi la metà della popolazione dell’Emilia-Romagna.   Il nome Reno è di origini celtiche, significa “acqua che scorre” ed ha lo stesso nome dell’importante fiume che scorre in Germania. Il fiume nei secoli ha avuto tante traversie, è stato affluente del Po, poi è stato deviato e portato fino nell’alveo del vecchio ramo del Po di Primaro per finire poi nell’Adriatico.   Il fiume ha diversi nemici. Le nutrie, portate in Italia per allevamenti di pellicce (il castorino) poi colpevolmente liberate nell’ambiente dove si sono velocemente riprodotte, in mancanza di predatori naturali. Le nutrie, scavando le loro tane, causano gravi danni negli argini dei fiumi. La cattura e l’abbattimento non ha portato grandi risultati, probabilmente una soluzione potrebbe essere la sterilizzazione.   Altro problema, le discariche abusive. Si può trovare di tutto, elettrodomestici, materassi, amianto, plastiche ecc… Bisogna, quando è possibile, sbarrare gli accessi e mettere telecamere (foto-trappole) per trovare i colpevoli.

E’ intervenuto il nostro socio, Ing. Roberto Ferioli per parlarci degli altri tipi di inquinamento che interessano i fiumi. Le provenienze sono molteplici: scarichi industriali, allevamenti, fertilizzanti agricoli, pesticidi, antibiotici, piogge acide e perfino inquinamento termico dovuto alle acque prelevate per raffreddare certi processi industriali.

Ha ripreso la parola Giorgio Garimberti per parlare ancora dell’inquinamento delle plastiche, si calcola ne vengano riversate nell’ambiente circa 8 milioni di tonnellate in un anno.   Giorgio ha poi presentato un progetto volto a valorizzare il fiume Reno. Si tratta di una ciclabile (ciclovia del Reno) in fase di realizzazione da Trebbo a S. Vincenzo di Galliera. Sarebbe auspicabile che in futuro potesse arrivare fino al mare. Sono seguiti molti interventi interessanti fra i quali quello del nostro socio Enrico Fava che ha ricordato come, durante la sua giovinezza, il Reno fosse un luogo di balneazione dove si andava sulle spiagge a prendere il sole ed a tuffarsi. L’acqua era pulita e scorreva di continuo.

Alla fine, consapevoli dell’importanza che la tutela dell’ambiente ha per il nostro futuro, ci siamo lasciati al suono della campana virtuale, pensando che questo argomento avrà bisogno di essere ancora approfondito e tutti ce ne dovremo prendere carico.

Primo Zannoni

MARTEDI’ 16/02/2021: MONNA NATURA, La Gioconda e i 4 elementi

Incontro organizzato dal Club “Giulietta Masina” di S. Giorgio in Piano con la partecipazione del nostro Rotary Club di Cento.

Dopo gli inni ed i saluti di Giovanni Corona presidente del Club “Giulietta Masina” e di Michele Montanari presidente del Club di Cento, c’è stata la presentazione di due nuovi soci del Club “Giulietta Masina”.

Federica Ghetti ha presentato l’architetto Elena Fogli e Gianluigi Mazzoni ha presentato l’ingegnere Giorgio Fioravanti. Sono stati letti i pregevoli curricula dei nuovi soci che hanno poi prestato il giuramento per l’ammissione.

Successivamente è intervenuto Giovanni Leporati che ha presentato il relatore della serata il prof. Giuseppe Marinelli.

Il prof. Marinelli, docente di storia dell’arte, è autore di molte pubblicazioni e ci ha intrattenuti sul suo ultimo saggio intitolato: Monna Natura.

L’argomento riguarda la “Gioconda” di Leonardo da Vinci, uno dei quadri più famosi al mondo, dei più studiati, che sembra contenere qualche mistero, che l’autore chiama “anomalie”.

L’identità della donna è stata chiarita dal Vasari (il biografo dei pittori del rinascimento) e confermata successivamente, mentre meno si sa sull’identificazione del paesaggio. Il paesaggio non è identificabile in un luogo reale, ma è piuttosto la somma di vari elementi.   L’autore ha fatto l’ipotesi che il ritratto rappresenti una allegoria.   Il relatore ci ha raccontato che esistono decine di copie del quadro, di cui una in particolare che si trova al museo il Prado di Madrid sembra eseguita ai tempi di Leonardo, probabilmente da un suo allievo. Ci ha fatto notare che i colori sono più vivi, in quanto alla Gioconda del Louvre in passato (non si sa quando) è stata sovrapposta una vernice di protezione che ha alterato i colori. Guardando la montagna del paesaggio retrostante, in basso a sinistra, può sembrare un paesaggio vulcanico che richiama il fuoco primordiale. Il prof. Marinelli ha cercato di vedere negli altri quadranti del paesaggio i 4 elementi fondamentali: il fuoco, la terra, l’aria e l’acqua, secondo la filosofia Aristotelica.

Nel 1503, anno di esecuzione della Gioconda, la teoria fisica accettata era quella di Aristotele, secondo la quale la materia era composta dai 4 elementi fondamentali e dalle loro mescolanze. Sostanzialmente la materia è viva, anche i metalli crescono all’interno della terra. Leonardo accettava la fisica del suo tempo ed associava anche i colori agli elementi fondamentali. Nel paesaggio della Gioconda si possono riconoscere le forze primordiali dei 4 elementi che modificano continuamente la natura. Il volto della donna rappresenta la “madre natura” quindi una figura idealizzata. 

Dopo l’interessante relazione sono seguite varie domande.

La presenza dei simboli dell’alchimia in vari quadri del 400-500. Secondo il professore esistono certamente e si possono dimostrare. Questi simboli però si trovano solo nei quadri profani quando i committenti erano interessati all’argomento, molto in voga nel periodo di allora.

Esistono delle similitudini fra lo sfondo della Gioconda e dell’altra opera famosa “la Vergine delle Rocce”.

In conclusione un quadro piccolino, per niente appariscente, è conosciuto in tutto il mondo anche per il  velo di mistero che lo accompagna da sempre.

Alla fine, presenti ancora ben 36 persone, ci siamo lasciati coi saluti dei presidenti e del nostro socio Carlo Malaguti che è stato il primo Presidente alla fondazione del Club “Giulietta Masina”. Primo Zannoni

GIOVEDI’ 11/02/2021: Le associazioni di volontariato di “CENTO INSIEME”

Importante incontro del nostro Club con le associazioni di volontariato che operano nel territorio centese, che è stato seguito da più di 30 partecipanti.

Forse non tutti sanno che nel nostro territorio il volontariato è molto attivo ed è rappresentato da decine di associazioni.

La maggior parte di queste associazioni si sono riunite dal 2011 in una super-associazione chiamata appunto “Cento Insieme”, perché: l’unione fa la forza!

Grazie a Cento Insieme si sono potuti organizzare eventi importanti, come ad esempio l’annuale Festa del Volontariato.

Paola Nicoli, presidente di Cento Insieme e attivista della associazione Apeiron ha iniziato illustrandoci l’attività di Apeiron.  Paola, andata in Nepal come turista diversi anni fa, ha conosciuto i 2 fondatori della associazione che, andati là per altri motivi, erano rimasti colpiti da una situazione drammatica, soprattutto di miseria e di inferiorità delle donne, che avevano deciso di fermarsi e di dare un aiuto.

Col tempo è stata costruita una Casa Famiglia che ospita soprattutto donne cacciate da casa perché hanno subito violenza; attualmente ospita 30-40 donne. In questa casa si insegna un mestiere alle donne ospitate in modo che possano mantenersi e crearsi una vita autonoma.  Paola Nicoli ha poi raccontato come nel 2011 abbia contribuito a fondare Cento Insieme che ad oggi ne fanno parte 22 associazioni. In questo modo si favorisce l’amicizia e si possono  promuovere eventi importanti come la festa del volontariato, durante la quale si fa un pranzo in piazza che mette a tavola fino a 300 persone. I soldi raccolti vengono spesi per attività sul territorio. La novità è che, da poco, Cento Insieme è riuscita ad ottenere una sede (in comodato dal Comune) che ora è in fase di arredamento.

E’ poi intervenuto Luca Dal Pozzo che ci ha parlato della sua associazione Raku. Questa associazione si occupa soprattutto di bambini, gestisce una casa famiglia ed inoltre fra i suoi progetti promuove laboratori teatrali come mezzo efficace per superare condizioni di disagio, creare relazioni con gli altri ed integrarsi nella comunità.   Luca è poi passato a descrivere la “Casa del Volontariato”. Ci ha mostrato la pianta dello stabile di ben 422mq. Sarà diviso in un’area di “cura e accoglienza” ed in un’area di “bottega e laboratori”.    Saranno molte le attività possibili in questi spazi, che saranno a disposizione della collettività.

Luciana Venco dell’associazione AMA. L’Associazione Malattia Alzheimer, con sede principale a Ferrara, ma attiva in tutta la provincia. Ha lo scopo di aiutare i malati e soprattutto le famiglie nel fronteggiare questa malattia.  Si tratta di una malattia invalidante e progressiva, per la quale non esistono ancora cure risolutive. L’associazione collabora con gli specialisti dell’ospedale di Cona per preparare i progetti da attivare, come, ad esempio, corsi rivolti sia ai malati che ai familiari.

Sergio Gallerani per l’associazione AR.CA.   Il centro ha 34 anni di vita e si occupa di pazienti oncologici. In questi anni, grazie anche alla prevenzione, si è passati da una mortalità del 70% ad una mortalità del 30% è un risultato eccezionale, ancora da migliorare. Il centro dà informazioni ed anche sostegni economici ai malati.

Giordana Govoni presidente dell’associazione ANFFAS. Associazione Famiglie di Disabili è una realtà importante che gestisce la bellissima struttura “Coccinella Gialla” che ospita al momento 38 disabili.  L’associazione fa un lavoro di grande utilità per il territorio ospitando persone bisognose anche per brevi periodi. C’è la volontà di aumentare i posti disponibili e anche di creare un laboratorio per lavorare la frutta. Esiste anche il problema che non si possono tenere le persone oltre i 65 anni di età, per cui si sta studiando la possibilità di utilizzare un’altra struttura dove poterle trasferire, ma mantenendo il collegamento alla stessa associazione ed allo stesso personale. L’associazione attualmente si avvale di 67 dipendenti. 

Fabio Martelli dell’associazione VO.CE. che avevamo già conosciuto nell’interclub sul volontariato. Fabio ci ha spiegato che i volontari, con l’uso di mezzi idonei, trasportano anziani o disabili presso le strutture mediche, ma non solo, anche per incontri sociali e gite.  L’associazione sta già usando una stanza della Casa del Volontariato per depositare le proprie attrezzature. 

Le relazioni hanno creato molto interesse  e sono seguite varie domande volte ad approfondire la conoscenza delle attività delle associazioni che sono intervenute. 

In chiusura il nostro Presidente ha ribadito la necessità di ripetere questo genere di incontri conoscitivi ed ha riaffermato la grande importanza che il volontariato riveste nella vita del paese.   Primo Zannoni 

LUNEDI’ 01 Febbraio 2021: Dante, Pinocchio e i giovani d’oggi

Affollatissimo interclub ZOOM promosso dal Club Castel Bolognese-Romagna Ovest; con presenti i club della Romagna ed i Club dell’Area Estense.

Dopo gli inni ed i saluti del presidente del club organizzatore Enrico Signorelli e del Governatore Alessandro Maestri, ha preso la parola il Prefetto del club Tiziano Zoli che ha condotto la serata.

Relatore  il prof. Franco Nembrini.

Quarto di 10 fratelli, a 12 anni aveva giurato alla sua insegnante di lettere che sarebbe diventato insegnante di italiano.   A 16 anni mentre era iscritto al liceo, dovette lasciare la scuola per andare a lavorare in fabbrica a causa di difficoltà economiche famigliari.   Riuscì poi a prendere il diploma di maturità magistrale come privatista, ed in seguito la laurea in pedagogia all’Università Cattolica di Milano. E’ riuscito quindi a mantenere il giuramento fatto a 12 anni e diventare insegnante!

Si è appassionato alla lettura della Divina Commedia ed ha pubblicato diversi libri, fra cui L’Inferno ed il Purgatorio illustrati dal grande illustratore Gabriele Dell’Otto.  E’ previsto che poi seguirà il Paradiso!   A seguito del successo dei suoi libri è stato chiamato in tutta Italia ed all’estero per parlare di educazione e di Dante. Su TV2000 ha mandato in onda un ciclo di ben 34 puntate fra il 2014 e il 2015 chiamato “Nel mezzo del Cammin”, seguito da “L’avventura di Pinocchio”.

La Divina Commedia, come anche il Pinocchio di Collodi, le poesie di Leopardi, ed in genere le grandi opere artistiche, muovono le corde più profonde del “cuore” di tutti gli esseri umani, in qualunque parte del mondo vivano. La Divina Commedia parla ad ognuno di noi nel profondo. E’ la storia dell’uomo infelice che cerca la luce, che vuole salire “a riveder le stelle”.

Ci ha raccontato due episodi significativi. Il primo avvenuto nel Kazakistan; pensando alla zona in cui si trovava, gli è venuto in mente la poesia di Leopardi “Canto notturno di un pastore errante dell’Asia” e decide di recitarla. Si crea un gran silenzio, poi si alza una donna con le lacrime agli occhi che dice: quel pastore sono io. La grandezza dell’arte: una donna lontana, con una vita difficile, si è sentita capita, descritta, accolta.

Altro episodio a Caracas, in Venezuela. Era stato chiamato a leggere Dante.  Gli fanno conoscere una donna delle Favelas che ha conosciuto Dante per caso, ma poi ha cominciato a leggerlo, e lo leggeva anche durante le lunghe file in attesa, necessarie per prendere il pane. Richiesta di cosa poteva importargli di Dante, un poeta italiano, vecchio di 700 anni, in una situazione difficile come quella in cui si trovava, la risposta fu: Dante mi parla; c’è un pane da mettere nella pancia, ma c’è anche un pane da mettere nella testa.

Il relatore ci ha spiegato con poche parole, ma in modo approfondito, il significato dei primi 2 canti dell’inferno. Dante (che rappresenta tutti noi) è infelice e vuole “salire”, ma da solo non ce la fa, interviene il maestro (Virgilio) che gli spiega che sta sbagliando strada e che lui lo può accompagnare nel percorso giusto. Dante accetta di seguire Virgilio, ma poi si prende paura, cerca delle scuse per non proseguire, Virgilio gli spiega che si sta prendendo cura di lui perché dal Paradiso è scesa (Beatrice) per raccomandarlo “amor mi mosse che mi fa parlare”. L’amore di una donna che lascia il Paradiso e scende all’inferno per prendersi il suo uomo è una cosa grandiosa.

Ha ricordato un episodio, quando da piccolo faceva il garzone e doveva vivere a casa di un commerciante. Fu chiamato dal padrone una sera tardi a scaricare delle casse di acqua, era stanco di andare su è giù dalle scale e piangeva. Si ricordò improvvisamente dei versi di Dante: “proverai come sa di sale il pane altrui, e come è duro calle lo scendere e l salir le altrui scale”. Si sentì descritto, fotografato da una persona vissuta tanti secoli prima; fu una folgorazione che lo fece innamorare di Dante; la Divina Commedia parlava di lui. 

Si è poi passati a parlare di cosa significhi l’educare i ragazzi. Anche i ragazzi peggiori hanno un “cuore” che va intercettato. Non si tratta di riempire di nozioni dei contenitori vuoti, ma si educa con l’esempio, l’educazione è una testimonianza.

Ha parlato a lungo delle sue attività, di come abbia fatto ad esempio un corso: ”Dante per le massaie” ed altro.

Alla fine c’erano circa  100 persone ancora collegate ad ascoltare con interesse, fino a che il presidente non ha dovuto chiudere e salutarci. Primo Zannoni

LUNEDI’ 25/01/2021: INTERCLUB ZOOM CONNESSIONI E OPPORTUNITÀ’

Affollatissimo interclub promosso dal eClub Romagna.

Numerosi i club presenti, otto compreso il club organizzatore , tutti dell’Emilia-Romagna, ed uno addirittura da Roma. Originale anche l’argomento e l’organizzazione della serata;  si doveva parlare delle collaborazioni fra i club e le associazioni di volontariato. Ogni club presentava una associazione del suo territorio.   Dopo gli inni ed i saluti del presidente del eClub Romagna Daniele Tassinari, e del nostro Governatore Adriano Maestri, la parola è passata ai club che sono intervenuti in perfetto ordine alfabetico.

Club di Carpi, presidente Mauro Cantaroni, ha presentato l’associazione pazienti tiroidei di Carpi. La presidente Vanna Goldoni ci ha illustrato l’attività della associazione che collabora con l’Ausl di Modena e con l’ospedale di Carpi ed è attiva in campo sanitario soprattutto riguardo le patologie tiroidee. L’associazione ha fatto delle donazioni di apparecchiature importanti, l’ultima è uno strumento per la rimozione di noduli tramite laser, molto apprezzato e all’avanguardia. Finora l’associazione ha fatto donazioni per un valore di ben 150.000 Euro.

Club di Cento, presidente Michele Montanari,  ha presentato l’associazione VOCE volontari centesi. Il  presidente Fabio Martelli ha spiegato l’attività principale di questa associazione che è il trasporto gratuito di anziani, disabili, persone in difficoltà, e si avvale di mezzi adeguati, in parte avuti in dono dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cento e da aziende private. L’associazione fa parte di Cento Insieme che raggruppa una ventina di associazioni del centese.

Club di Cesena, presidente Francesco Zanotti, ha presentato il Banco di Solidarietà, presidente Alessio Ronaldo, attivo da 20 anni a Cesena e dintorni. E’ intervenuto il dott. Augusto Biasini (ex primario di pediatria al Bufalini di Cesena) che ha portato la sua testimonianza di volontario. L’associazione prepara pacchi che vengono distribuiti e portati a casa di persone in difficoltà economica; assiste più di 500 persone. L’attività è proseguita anche nei periodi di lockdown rispettando tutti i protocolli di sicurezza.

Eclub di Roma, presidente Antonio Certomà ha presentato un’esperienza originale ma interessantissima. L’iniziativa si chiama Calcio Sociale. E’ un modo rivoluzionario di praticare lo sport del calcio: no alla violenza, all’agonismo esasperato, al razzismo ecc.. ma tutto il contrario. E’ stato proiettato un video televisivo bellissimo che spiega cosa si intende per Calcio Sociale. Le regole sono semplici, ma a loro modo rivoluzionarie. Le squadre vengono create a sorteggio cercando di equilibrare giocatori bravi, con meno bravi. Non ci sono differenze di sesso, di età di provenienza. Non esiste nemmeno l’arbitro, ma sono i 2 capitani delle squadre che decidono le eventuali controversie. Un giocatore durante una partita non può fare più di 3 goal, dopo deve passare la palla. Un sistema che non crea rivalità, ma amicizia.

Club Bologna Valle dell’Idice, Presidente Riccardo Elia, ha presentato l’associazione Assistenza Croce Italia di Bologna, presidente Giovanna Lobello che ci ha raccontato una grande e bella realtà. Attiva da ormai 50 anni, ad oggi ha 128  volontari di tutte le età ed un solo dipendente! Fa soprattutto servizio di ambulanza, per il quale servono dei corsi di aggiornamento. Diversi volontari vanno anche per le strade di sera ad assistere i senza tetto.

Club Bologna valle del Samoggia, presidente Giuseppe Simoni, ci ha presentato i Vigili del Fuoco Volontari di Bazzano – Valsamoggia. Gruppo di 40 vigili volontari che svolgono tutte le attività dei vigili del fuoco: interventi negli incendi, incidenti stradali, e fanno anche attività educative per i bambini.

Club Valle del Savio, presidente Maria Teresa Bonanni. ha presentato l’associazione Amici di Casa Insieme. La presidente ha illustrato l’operato di questa meritevole associazione che si prodiga nell’assistenza ai malati di Alzheimer presso il loro domicilio. Nel 2019 ha assistito circa 550 persone. Nel 2020 l’attività è stata in parte rivista per adattarla alle nuove condizioni imposte dal covid, ma non si è mai fermata. Importante iniziativa patrocinata è la “Maratona Alzheimer”  che si svolge ogni anno ed è una corsa a vari livelli che serve a raccogliere fondi, nel 2019 ha visto 7.000 partecipanti e si è svolta anche nel 2020 coinvolgendo anche altre città.

Alla fine ci siamo lasciati al suono della campana con la consapevolezza della grande importanza che ha il volontariato nel fare funzionare meglio il nostro paese, e quante persone sono disposte ad impegnarsi al solo scopo di aiutare il prossimo. Primo Zannoni

MARTEDI’ 19/01/2021: Michele ROSSI un centese in ambasciata a Tripoli

Serata promossa dal Rotary Club ECLUB 2072 di Bologna, dove l’E sta per elettronico, ovvero un Club dove ci si incontra principalmente on-line.

In questo periodo di pandemia anche noi abbiamo potuto verificare la comodità di questo sistema, nonché la sua forza: il relatore ci parlava da Tripoli, ma era come averlo nel salotto di casa!

Altra particolarità della serata: l’importante presenza dei personaggi centesi: Il presidente del Eclub 2072 è il centese Alessandro Morisi, il relatore della serata il dott. MICHELE ROSSI è centese pure lui. Dopo le presentazione da parte dei presidenti, Alessandro Morisi per Eclub 2072 e Michele Montanari per il Club di Cento, abbiamo conosciuto Michele Rossi. Nato a Cento, ha studiato al Liceo Classico di Cento, si è laureato in scienze della comunicazione alla Università di Bologna, poi dopo un Master a Milano ha vinto un concorso per entrare nel Ministero degli Esteri. Dopo un periodo a Parigi, è stato inviato, come responsabile commerciale, nell’Ambasciata di Tripoli in Libia. L’ambasciata fu poi chiusa nel 2015 per i bombardamenti a causa della guerra fra le fazioni libiche, e riaperta nel 2017. Ad oggi la nostra ambasciata in Libia è l’unica ambasciata europea aperta ed in piena funzione.

Il dott. Michele Rossi ci ha fatto un racconto avvincente della sua esperienza di diplomatico; ci ha raccontato l’importanza che le ambasciate hanno sempre avuto anche nel passato.  Sono i punti di incontro fra gli stati, i luoghi dove si dialoga e ci si confronta fra i paesi. Le nostre ambasciate all’estero sono attualmente 128. Ci sono poi anche i consolati che invece sono più dedicati alle questioni pratiche; ad esempio rilascio di visti ed assistenza per gli italiani all’estero.  Un aspetto della vita dei diplomatici è che dopo 4 anni stabili in una sede, vengono poi trasferiti obbligatoriamente in un’altra.   Ci ha poi parlato dell’importanza della Libia dal punto di vista economico e strategico. La Libia rimane per noi, nonostante tutto, un importante fornitore di petrolio, e di gas tramite un gasdotto che arriva in Sicilia. Il futuro di questo paese, purtroppo per il momento, appare molto incerto.

E’ seguito un interessante dibattito con le domande dei presenti.

Il relatore dapprima ci ha descritto la sua vita quotidiana, chiusa fra ambasciata ed Hotel, protetti dai blindati dei carabinieri, vista la pericolosità del paese. E’ intervenuto il nostro socio Enrico Fava che ha maturato grandi esperienze commerciali con la Libia. Ha venduto le prime linee per la pasta quando c’era ancora il presidente  Gheddafi, si trattava direttamente col governo e la situazione era tranquilla; poi ha venduto anche impianti recentemente, ma ora ci sono difficoltà, se non impossibilità, a mandare i tecnici italiani per il montaggio ed il successivo collaudo. Sono stati istruiti in Italia dei tecnici tunisini per insegnargli a fare il montaggio, ma ad oggi gli impianti non sono ancora partiti in produzione.

Si è parlato di tanti altri argomenti: dei pescatori siciliani catturati dai libici di Bengasi, della parte est del paese in guerra con quelli di Tripoli; dei ruoli della Turchia e della Russia che si sono intromessi nel paese; del traffico dei migranti gestito  dalle bande locali, che il governo di Tripoli fatica a controllare.

Tanti argomenti che in qualche modo ci riguardano, ed abbiamo potuto apprezzare ed ammirare il lavoro di un nostro compaesano impegnato in un compito così importante ed anche pericoloso.

Al suono della campana virtuale, la riunione con ancora più di 30 presenti è terminata. Primo Zannoni

GIOVEDI’ 14/01/2021: DE MAGISTRIS E COTTI 2 GENERAZIONI UNA SOLA PASSIONE

Piacevole serata con 2 veri campioni di un grande sport, purtroppo poco conosciuto: la pallanuoto.

La serata è stata organizzata dal Club Giulietta Masina di San Giorgio in Piano, presidente Giovanni Corona; con la partecipazione dei Club di Cento, Poggio Renatico, Comacchio, con la presenza del Governatore distrettuale Adriano Maestri. 

L’incontro è iniziato con gli inni e coi saluti dei presidenti dei club e del governatore.

Abbiamo conosciuto Gianni De Magistris, il “Pelè della pallanuoto”, con un palmares eccezionale: ha partecipato a 5 olimpiadi conquistando una medaglia d’argento nel 1976, ha vinto 3 campionati italiani, vinto oro e bronzo ai mondiali, ecc… ecc… ha una targa nel walk of fame dello sport italiano al parco olimpico del Foro Italico ed il collare d’oro al merito sportivo! Un vero campione che fa onore al nostro paese.   Poi la più giovane, ma altrettanto brava Aleksandra Cotti (sua allieva), anche lei ha vinto 3 campionati italiani, 1 argento alle olimpiadi, 2 argenti alle world league, un oro ed un bronzo agli Europei e tante altre coppe!   Aleksandra è quasi nostra conterranea, infatti è di San Giovanni in Persiceto e si è poi stabilita a Firenze per coltivare la sua passione sportiva; la serata si è svolta come una chiacchierata fra amici discutendo dei vari problemi dello sport in Italia.

Prima di tutto la sproporzione delle risorse che vanno al calcio rispetto agli altri sport considerati erroneamente minori. Tutti gli sport sono degni ma ce ne ricordiamo solo ogni 4 anni quando ci sono le olimpiadi! Infatti: la scherma, la stessa pallanuoto, i tiri, il canottaggio ecc… ci portano tante medaglie, ma poi vengono dimenticate dalle istituzioni.

Anche la scuola non aiuta affatto. In altri paesi i ragazzi e le ragazze che hanno qualità sportive vengono aiutati nel percorso scolastico, mentre da noi devono arrangiarsi e tutto il peso ricade sulle famiglie. Nelle scuole elementari non  c’è l’insegnante di ginnastica, nelle scuole successive si fanno pochissime ore, con strutture spesso inadeguate. Ad esempio è difficilissimo trovare una piscina adatta all’esercizio della pallanuoto, per non dire dei tuffi.  Obiettivamente il calcio è anche facilitato perché basta qualunque spazio aperto ed un pallone per esercitarsi.

Succede così che la stragrande maggioranza dei soldi degli sponsor e dei diritti televisivi vanno al calcio ed i rimanenti al basket ed alla pallavolo.  E’ quasi un miracolo che, pur con così scarsi mezzi, gli sport erroneamente definiti “minori” ci diano tante medaglie e tante soddisfazioni nelle competizioni internazionali! Gli argomenti erano molto interessanti, ed hanno tenuto incollati agli schermi più di 60 partecipanti fino ad oltre le 23.

Gli ospiti si sono prenotati per tornare quando si potrà stare in presenza, per continuare il dibattito ed anche per gustare qualche specialità culinaria !

Primo Zannoni

23 Dicembre 2020: ecco alcune immagini del 1° semestre dell'annata 2020/21

Ecco alcune immagini del 1° semestre dell'annata 2020/21, sempre con il COVID-19... a farci compagnia.

Martedì 22 Dicembre 2020: donazione all'Ospedale di Cento

Il Nostro Club, come da programma, è riuscito a portare a termine la donazione del 2° ventilatore polmonare all'Ospedale di Cento: questa volta il ventilatore è andato al reparto di terapia intensiva, diretto dal Dott. Gilberto Gallerani. Presenti alla cerimonia anche il Direttore Generale ASL Ferrara, dott.ssa Monica Calamai; il Prof. Giorgio ZOLI; il Sindaco di Cento Fabrizio Toselli: il nostro Presidente Michele Montanari con i soci Claudio Sabatini, Carlo Rumpianesi e Alessio Cremonini.

Pensiamo sia stato un bel regalo di Natale da parte del nostro Club alla cittadinanza, sperando che il ventilatore venga usato ... il meno possibile 

Venerdì 18 Dicembre: ... altre donazioni sul territorio

Come tutti gli anni il nostro Club si sente vicino al proprio territorio e cerca di dimostrarlo ogni giorno. In questi giorni abbiamo provveduto alla distribuzione di buoni spesa, fiori e libri. Ecco alcune foto delle donazioni, ne manca ancora qualcuna che, appena l’avremo sarà pubblicata.

 Buon Natale a tutti.

Giovedì 10 Dicembre: Alberto Lazzarini intervista Monsignor Gian Carlo Perego

L’enciclica “Fratelli tutti” illustrata ai rotariani: l’arcivescovo di Ferrara-Comacchio monsignor Gian Carlo Perego è stato ospite di una partecipata videoconferenza, giovedì 10 dicembre, promossa dai sette club della ruota dell’Area Estense (rappresentati dall’assistente Michele Poccianti) cui hanno aderito anche Rotary romagnoli e di Lecco, oltre ai due club Serra estensi (Ferrara e Pomposa). E’ anche intervenuto il governatore Rotary del Distretto emiliano-romagnolo e di San Marino Adriano Maestri.   Nella prima parte dell’incontro il titolare della Diocesi ha risposto alle domande predisposte dall’amico, rotariano del nostro club, il giornalista Alberto Lazzarini, e successivamente a quesiti di partecipanti.   Naturalmente moltissimi sono stati gli spunti di riflessione sollecitati dall’arcivescovo che ha spaziato, in particolare, sui temi della dottrina sociale della Chiesa, sul rinnovato impegno per la dignità delle persone, sul ruolo fondamentale della “buona politica”.   “La fede, ha fra l’altro affermato in riferimento alla sua applicazione concreta, significa anche “responsabilità sociale” in capo a ciascuno per costruire la comunità. In questo senso la solidarietà rappresenta un elemento chiave e non può essere scambiata con un semplice “sentimento”.

Ancora, su macro argomenti come la globalizzazione, è stato fatto riferimento a un importante passaggio dell’enciclica papale che afferma: “Se una globalizzazione pretende di rendere tutti uguali, questa globalizzazione distrugge la peculiarità di ciascuna persona e di ciascun popolo. Al riguardo, monsignor Perego ha osservato che quando questo fenomeno si trasforma in omologazione la società viene duramente colpita, sradicando le singole storie, le singole realtà. Il mondo, intanto, è nelle mani di un numero sempre più esiguo di persone o gruppi. La risposta, in definitiva, non può che essere glocal.

I cristiani devono poi impegnarsi a fondo per combattere la “cultura dello scarto” che esclude tutti coloro che non sono funzionali all’economia o al consumo. Un ruolo fondamentale, si diceva, ha la politica, evocata fortemente dal papa nella “Fratelli tutti” attraverso domande che, appunto il politico, dovrebbe porsi come: “Quali legami reali ho costruito? Quali forze positive ho liberato? Quanta pace sociale ho seminato? Al riguardo, il vescovo ha ricordato il forte e concreto impegno svolto dai cattolici nell’arco di oltre un secolo. Anche Ferrara, ha aggiunto, ha offerto il suo importante contributo, ad esempio con Giovanni Grosoli nell’Opera dei Congressi e nel Partito popolare di don Sturzo oltre che nelle realtà associative e finanziarie. 

Poco prima dei saluti conclusivi, l’incontro è stato colpito dall’incursione di quattro hacker che hanno prima disturbato, poi inveito contro i partecipanti. Il collegamento, gestito dal Distretto Rotary emiliano, è stato interrotto salvo poi riprendere brevemente poco dopo. Anche questo pericoloso episodio è naturalmente il segno dei tempi, che sono quelli della rete, del web, che veicola anche le negatività. L’attenzione, da parte della forza pubblica e delle persone, deve alzarsi.

Giovedì 3 Dicembre 2020: Elezioni Presidente 2022/23

Nel corso del caminetto via zoom si è dato lettura del risultato uscito dalle votazioni per la  Presidenza e il Consiglio Direttivo per l'annata 2022/2023  
  • Presidente:                  Giorgio  ZOLI
  • Vice Presidente:                 Mauro  CREMONINI
  • Vice Presidente:                 Giorgio  GARIMBERTI
  • Segretario:                        Michele  MONTANARI
  • Prefetto:                            Marinella  BIONDI
  • Tesoriere:                          Carlo  RUMPIANESI
  • Consigliere:                       Annalisa  BREGOLI
  • Consigliere:                       Raffaella  CAVICCHI
  • Consigliere:                       Claudio  SABATINI
    Per la prima volta in assoluto si è provveduto alle votazioni tramite la piattaforma ClubCommunicator che ha permesso a tutti i soci di esprimere la propria preferenza con un click dal telefonino.   IN BOCCA AL LUPO ALLA SQUADRA !!!

Mercoledì 11 Novembre: donazione alle scuole Malpighi Renzi

Donati dieci sanificatori alla Scuola Malpighi-Renzi

Dieci macchinari “Sanifica Aria 30 Beghelli” sono stati donati dal Rotary di Cento e dal suo Comitato consorti alle scuole medie “Malpighi Renzi”. Le attrezzature saranno installate in altrettante aule per rendere più sani gli ambienti dove quotidianamente si fa lezione. Da anni il sodalizio si impegna, grazie anche ai tanti aiuti concreti e agli sforzi dei singoli soci, nella realizzazione di progetti a favore della comunità locale.  “Con questa iniziativa - ha detto il presidente del club Michele Montanari - vogliamo essere ancora una volta vicini al territorio, andando incontro ad un’esigenza importante della scuola: quella di rendere più pura l’aria delle aule e dei laboratori per prevenire la diffusione di virus e batteri .”

Il macchinario è concepito per sanificare in continuo l’aria negli ambienti civili, anche in presenza di persone, utilizzando la tecnologia brevettata uvOxy®, progettata per garantire efficacia di trattamento e massima sicurezza.  Come poi ha rilevato Fabio Pedrazzi, consigliere delegato e direttore generale del Gruppo Beghelli, “La nostra Azienda ha due elementi fondamentali nel proprio DNA che sono l’investimento in ricerca e la finalizzazione della ricerca per la sicurezza delle persone. Nasce da questo spirito la collaborazione con il mondo universitario, scolastico e professionale, che ci ha consentito di validare ai massimi livelli l’efficacia del prodotto”. La scuola media “Malpighi Renzi” sarà così una delle prime realtà italiane a utilizzare questo strumento: “Spesso si sottovaluta l’importanza della qualità dell’aria che si respira a scuola - ha concluso la preside Elena Ugolini (già sottosegretaria all’Istruzione nel Governo Monti) - mentre è importante per poter vivere bene le mille ore all’anno che trascorriamo in questo luogo. La nostra scuola ha fatto tutti gli sforzi possibili per ricominciare a far lezione, in presenza, in sicurezza , ma ha bisogno dell’aiuto di tutti. Per questo ringrazio il dott. Montanari e il Rotary a nome di docenti, studenti e le loro famiglie”. Alberto Lazzarini

Giovedì 5 Novembre 2020: Messa dei defunti