Incontro organizzato dal eCLUB Bologna, presidente Alessandro Morisi.
Presenti: il Club di Bologna, presidente Paolo Ghiacci; il Club di Cento, presidente Michele Montanari; il Club di Ravenna, presidente Roberto De Gaspari; il Club Ravenna Galla Placidia, presidente Riccardo Papa.
L’argomento della serata è molto importante ed attuale. Il 21 marzo è stata dichiarata “giornata dell’ambiente”. Dopo gli inni ed i saluti dei presidenti, è stata data la parola al primo dei relatori: l’ingegnere Giovanni Ceccarelli. Responsabile dell’omonimo studio, è stato prima regatante ed ora è yacht designer. E’ stato responsabile dell’ingegneria della rimozione della nave Concordia, principal designer di due sfide di Coppa America, e oggi sta progettando barche a vela ed a motore lunghe da 1 metro a 75 metri! Giovanni Ceccarelli, del Rotary Club di Ravenna è presidente della Sottocommissione Distrettuale “ambiente marino, fiumi e laghi”. La relazione si è concentrata sull’inquinamento marino della plastica che ha raggiunto dimensioni preoccupanti. L’80% della plastica che si trova nel mare proviene dai fiumi. Chiunque passeggiando a piedi od in bicicletta può trovare lungo i fossi bottiglie di plastica o sacchetti che, se non raccolti, possono col tempo arrivare in mare. Negli oceani si sono formate delle enormi isole di plastica, grandi come nazioni. Pulire i mari è una impresa quasi impossibile, è meglio concentrarsi e lavorare a monte, mantenendo puliti i fiumi. Un grande problema è che la plastica col tempo si frantuma e si riduce alle cosiddette “microplastiche” di dimensioni anche inferiori al millimetro, che finiscono nella catena alimentare e giungono fino a noi. Il relatore ci ha mostrato dei progetti di navi del futuro a basso impatto ambientale, grazie all’utilizzo di nuove tecnologie, con equipaggi ridotti, utilizzo del vento, nuovi sistemi di propulsione. A Ravenna, l’Accademia sta preparando un video, anche grazie ad una borsa di studio del Distretto; video artistico di educazione ambientale, di alto livello, da promuovere nelle scuole.
E’ seguita la relazione del nostro socio, l’ing. Giorgio Garimberti, presidente della Sottocommissione Distrettuale “sostenibilità ed ambiente”. Giorgio ha presentato un progetto “adotta un fiume” che per il nostro club non può essere che il fiume Reno. E’ un progetto ambizioso che si prolungherà negli anni futuri. Possiamo chiamare il Reno “fiume rotariano”, perché il suo bacino interessa parte della provincia di Modena, tutta la provincia di Bologna, la provincia di Ferrara e quella di Ravenna, corrisponde a quasi la metà della popolazione dell’Emilia-Romagna. Il nome Reno è di origini celtiche, significa “acqua che scorre” ed ha lo stesso nome dell’importante fiume che scorre in Germania. Il fiume nei secoli ha avuto tante traversie, è stato affluente del Po, poi è stato deviato e portato fino nell’alveo del vecchio ramo del Po di Primaro per finire poi nell’Adriatico. Il fiume ha diversi nemici. Le nutrie, portate in Italia per allevamenti di pellicce (il castorino) poi colpevolmente liberate nell’ambiente dove si sono velocemente riprodotte, in mancanza di predatori naturali. Le nutrie, scavando le loro tane, causano gravi danni negli argini dei fiumi. La cattura e l’abbattimento non ha portato grandi risultati, probabilmente una soluzione potrebbe essere la sterilizzazione. Altro problema, le discariche abusive. Si può trovare di tutto, elettrodomestici, materassi, amianto, plastiche ecc… Bisogna, quando è possibile, sbarrare gli accessi e mettere telecamere (foto-trappole) per trovare i colpevoli.
E’ intervenuto il nostro socio, Ing. Roberto Ferioli per parlarci degli altri tipi di inquinamento che interessano i fiumi. Le provenienze sono molteplici: scarichi industriali, allevamenti, fertilizzanti agricoli, pesticidi, antibiotici, piogge acide e perfino inquinamento termico dovuto alle acque prelevate per raffreddare certi processi industriali.
Ha ripreso la parola Giorgio Garimberti per parlare ancora dell’inquinamento delle plastiche, si calcola ne vengano riversate nell’ambiente circa 8 milioni di tonnellate in un anno. Giorgio ha poi presentato un progetto volto a valorizzare il fiume Reno. Si tratta di una ciclabile (ciclovia del Reno) in fase di realizzazione da Trebbo a S. Vincenzo di Galliera. Sarebbe auspicabile che in futuro potesse arrivare fino al mare. Sono seguiti molti interventi interessanti fra i quali quello del nostro socio Enrico Fava che ha ricordato come, durante la sua giovinezza, il Reno fosse un luogo di balneazione dove si andava sulle spiagge a prendere il sole ed a tuffarsi. L’acqua era pulita e scorreva di continuo.
Alla fine, consapevoli dell’importanza che la tutela dell’ambiente ha per il nostro futuro, ci siamo lasciati al suono della campana virtuale, pensando che questo argomento avrà bisogno di essere ancora approfondito e tutti ce ne dovremo prendere carico.
Primo Zannoni