Regnava un’atmosfera di tempi passati, personaggi cortesi come ci sentivamo, nel Castello dei Bentivoglio, costruito da Giovanni II tra il 1475 e il 1481, Domus Jocunditatis, dimora di caccia e di sollazzi. Accolti dallo splendido cortile a pianta quadrata delimitato da ariosi porticati definiti da grandi archi a tutto sesto, siamo saliti al piano superiore e siamo stati abbracciati dalla splendida “Sala dei Cinque Camini” dove si è svolta la serata rotariana degli Interclub Estensi, preceduta da un apprezzato e gustoso buffet nella “Sala del Pane”, adorna di un ciclo di splendidi affreschi che illustrano la storia della panificazione. Erano presenti il Governatore Ferdinando Del Sante e i presidenti dei Rotary Estensi per la consegna ufficiale del Progetto approvato dal Distretto 2072 per la creazione di una struttura di Unità Operativa di Biologia Molecolare all’interno del CRCCM (Centro di Ricerca sul Cancro Cesare Maltoni) dell’Istituto Ramazzini che nel Castello trova ospitalità. A ricevere il Progetto la direttrice dell’Istituto Dott.ssa Fiorella Belpoggi che in una prolusione ne ha illustrato le finalità di ricerca. Studio dei componenti chimici immessi nell’ambiente dalla produzione industriale dal dopoguerra ad oggi e il loro impatto con la salute, in particolare sulla loro eventuale influenza nell’insorgenza di forme tumorali e di altre patologie degenerative, come il Morbo di Parkinson. La ricerca, che viene svolta con la collaborazione di altri Enti stranieri, si attua somministrando le diverse sostanze in animali da esperimento e studiando poi le modalità di eventuali insorgenze di forme cancerose. La dottoressa Michela Padovani, ricercatrice dell’Istituto, ha illustrato il dettaglio delle operazioni attuate con la nostra donazione che si sono declinate nell’acquisizione di un’ultracentrifuga refrigerata, di un omogeneizzatore e di una strumentazione di base per estrarre gli acidi nucleici DNA e RNA dai nostri tessuti. Attualmente l’Istituto ha evidenziato come l’influenza dei campi elettromagnetici in associazione a radiazioni ionizzanti abbia provocato un aumento di tumori mammari. Dopo i saluti del Governatore Ferdinando Del Sante la serata si è animata da un insolito, ma efficacissimo duetto tra un narratore, l’esimio Professor Roberto Corinaldesi, docente di Medicina Interna presso l’Università di Bologna, e il cantautore dialettale intramurario di Bologna, come si definisce, Fusto Carpani. Il tema: <<Quando i portici di Bologna erano di legno”. Si è trattato di una splendida passeggiata sotto i portici di Bologna dove ad un excursus storico del Prof. Corinaldesi sugli unici e splendidi portici bolognesi che si sta cercando di far accettare dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità, è stata alternata una canzone o una ballata dell’ironico Carpani. Il relatore ha illustrato come i portici facciano la loro ricomparsa, dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente e la loro sopravvivenza nei chiostri conventuali, poco più in là dell’anno mille, con l’inurbamento. Coprono una lunghezza totale di 38 chilometri, presentano 8000 colonne e sono nati da una legge del Senato di Bologna del 1288 che imponeva che tutte le case dovessero dotarsi di un portico, il cui mantenimento era a carico dei proprietari mentre il Comune si riservava l’uso del suolo. L’altezza minima era stabilita in 2,66 metri e dovevano essere costruiti in legno. Splendidi esempi attuali sono Palazzo Isolani, i cui pilastri in quercia sono alti 9 metri, e palazzo Grassi (via Marsala). Nel 1567 un’ordinanza comunale imponeva che i portici fossero costruiti in laterizio o pietra.
Come un’antifona salmodica a questo punto entra in campo la chitarra e la voce di Fausto Carpani che ci canta “La leggenda di Stifonti” (Settefonti di Ozzano), uno struggente e sfortunato amore di un cavaliere per una badessa. E poi “Paradisus Lex”, una ballata che narra come nel 1456 Bologna, fra le prime al mondo allora noto, decise di liberare 5855 servi della gleba, pagando ai loro padroni ben 10 lire per i servi sopra gli 8 anni e 8 lire per quelli con meno di 8 anni. I nomi di questi servi sono riportati nel libro Paradisus Lex conservato negli Archivi di Stato della città. Riprende ancora la narrazione il Professor Corinaldesi narrandoci dei Portici di San Luca, i più lunghi con i loro 3796 metri, dei 657 archi e dei lavori che iniziarono nel 1674 sotto il papato di Clemente X. Quindi illustra il Portico degli Alemanni, i portici della Certosa del 1811. Curiosa è la motivazione che portò alla costruzione della lunga loggia che chiude ad est Piazza Maggiore. Sotto il cardinale legato Carlo Borromeo nel 1564 si decise di nascondere le brutte e vecchie case che erano ad est della piazza e costruirono all’uopo una serie di logge. La prima fu il Portico dei Banchi (che chiuse l’attuale via Clavature, la Ciesa di santa Maria alla Vita). Quindi si eresse il Portico del Pavaglione che si compone di due parti, il Portico della Morte (chiude l’Archiginnasio) e il Portico delle Scuole (oggi piazza Galvani).
Il momento musicale che si alterna è “L’armata del pane e del sale” che canta la battaglia vincente di una flottiglia di barconi bolognesi contro l’agguerrita flotta veneziana del comandante Contarini. Termina la sua accattivante e interessante esposizione il Professor Corinaldesi dandoci alcuni guinness relativi ai portici: il più alto (9,60 m) è quello dell’Arcivescovado; il più stretto (95 cm) è quello all’angolo di via Saragozza e via senza nome, la pudicizia gli aveva sottratto il vecchio nome di “via fregatette”, luogo di bordelli; il più largo è quello della Basilica di santa Maria dei Servi. E la bella serata rotariana si chiude con la voce del nostro cantautore che ci intona le sue ultime due canzoni: “Dura Lex”, una nostrana Spoon River che canta di persone condannate a pene terribili per aver commesso reati a volte lievi, e “Al guasto”, distruzione dello splendido Antico Palazzo Bentivoglio a Bologna ad opera della popolazione inferocita, sobillata dal Papa guerriero Giulio II.
Come sempre, in tutte le "trasferta", molto importante la presenza dei nostri soci con consorti, dando motivo alla nostra Presidente Claudia Balboni di ... "stimarsi" per l'ennesima bella figura.
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Tavolo della Presidenza con tutti i Presidenti Estesi e il Governatore Del Sante