Serata da incorniciare con protagonista il rocker Marco Caviglia - frontman dei Dire Straits Legacy -, invitato con sua moglie Francesca a Cento dal nostro Prefetto Patrizia Mandini, amici di famiglia da tempo. Dopo la cena il nostro Presidente Carlo Rumpianesi ha presentato Marco Caviglia, esternando l’orgoglio di avere al suo fianco l’illustre relatore, personaggio incredibile, applaudito, con la sua band, in tutto il mondo nei suoi numerosissimi tour, in cui i suoi fan fanno sempre il tutto esaurito. Marco ha raccontato di aver iniziato a suonare la chitarra a 14 anni da autodidatta e che grazie alla sua famiglia ha potuto dedicare tutto il suo tempo ad esercitarsi in quello che si è dimostrato il suo travolgente talento naturale: la musica.
Cantante e chitarrista dei Dire Straits Legacy, Caviglia ci ha confidato che mai avrebbe pensato di calcare un giorno i palcoscenici in tutto il mondo, davanti a migliaia di persone, suonando insieme a musicisti che solo pochi anni prima vedeva in televisione e di cui sentiva i dischi; ha detto “vivo un sogno ad occhi aperti ogni volta che sono sul palco”; Marco Caviglia ha catturato l’attenzione di tutti i presenti e incantato gli appassionati di rock mostrando foto e video degli incredibili successi suoi e della sua band.
Umiltà, passione e amore per la musica sono indispensabili per raggiungere questo traguardo, ma anche un po’ di fortuna, come quando - ha raccontato Caviglia - un giorno a New York, mentre suonava in un negozio di chitarre per provarne una, è stato interrotto da un uomo che gli continuava a ripetere stupefatto di quanto la sua tecnica “fingerstyle” fosse simile a quella di Mark Knopfler (leader dei Dire Straits, un gruppo rock inglese, che, con oltre 120 milioni di dischi, durante gli anni ’80 e fino alla metà degli anni ’90 è sempre stato ai vertici delle classifiche mondiali e che si è sciolto nel ‘95), e che solo in pochi al mondo riuscivano ad eseguirla (lui che è un autodidatta!). Inizialmente Marco pensò che quell’uomo lo stesse prendendo in giro, ma, dopo essersi presentati, scoprì che quell’uomo era Rudy Pensa, il liutaio di fiducia dei più grandi chitarristi al mondo, tra cui lo stesso Mark Knopfler. Marco, grazie alla fortuita conoscenza oltre che alla sua bravura, ha avuto non solo l’occasione di conoscere i leggendari membri della rockband e di cominciare pian piano a suonare e ad integrarsi perfettamente nel gruppo ma è addirittura diventato il “sostituto” di Mark Knopfler riuscendo a raggiungere i livelli che ogni musicista in cuor suo sogna: suonare in una rock band di fama mondiale.
Dopo un piacevole dibattito con alcuni dei suoi fan presenti in sala, il nostro presidente ha donato a Marco il gagliardetto del nostro Club e a Francesca un omaggio floreale in ricordo della incredibile serata.
Grazie Patrizia e grazie Carlo.