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Giovedì 27/09/2018: "La medicina di iniziativa, meglio prevenire che curare ! "

Maurizio Dinelli "La medicina di iniziativa, meglio prevenire che curare ! "

La serata inizia con la consegna del PHF al Sig. Orazio Borsari, presidente della Caritas di Pieve di Cento, da parte di Maurizio, una premiazione che non era stata effettuata nella sua annata (2016/2017) in occasione della bellissima serata a suo tempo organizzata, nel corso della quale vennero assegnati altri PHF a numerose associazione di  volontariato del territorio; segue quindi una breve illustrazione del Sig. Borsari in relazione alle attività svolte dall'associazione, sia in ambito territoriale ed anche in Africa presso la comunità di Usokami, prima, e Mapanda poi, facenti parte della Diocesi di Bologna.   La serata prosegue con il nostro Socio Maurizio che inizia la trattazione del tema oggetto del Caminetto, commentando alcune slides ed illustrando agli intervenuti il progressivo allungamento della speranza di vita, partendo dall'epoca della Roma Imperiale, passando per il medioevo, il rinascimento, fino ai giorni nostri; significativo il dato che nel breve periodo che va dalla metà del XIX secolo al 1910, la speranza di vita media sia quasi raddoppiata, dai circa 35 anni ad oltre 60, per poi passare ai 74 anni negli anni 60', fino ad arrivare ai giorni nostri agli oltre 84 anni, certamente in conseguenza dell'avvento dei  farmaci oltre che delle sempre migliorate condizioni di vita.

Il Dott. Dinelli prosegue la propria relazione analizzando le statistiche della mortalità "intraospedaliera" per infarto miocardico acuto, patologia che ha visto una diminuzione negli anni da oltre il 13 % del 1985, fino ad arrivare ad un dato odierno nell'ordine del 4%, mentre in contrapposizione la percentuale di mortalità per la medesima patologia subisce un progressivo un significativo aumento nei casi "post ospedalieri. Qui addirittura nella fascia dei soggetti ultrasettantenni dimessi dall'ospedale dopo aver avuto problemi cardiovascolari, oltre il 40% ricade nella mortalità per infarto miocardico acuto. L'analisi procede illustrando quali sono i rimedi che permettono di diminuire la rischiosità cardiovascolare dopo un infarto miocardico acuto: la principale modalità per ridurre tale patologia è quella di seguire una dieta adeguata (-45%), seguita dall'astensione dal fumo di sigaretta (-35%), dalle terapie con ACE-inibitori (- 26%) o ad esempio dalla "indispensabile" adeguata attività fisica (- 25%).   Maurizio termina il proprio intervento affermando che la medicina intesa come intervento mirato a trattare una malattia che si sia già manifestata (medicina d'intervento o di "attesa" ) è forse giunta vicino al limite delle sue possibilità e stenta ad andare oltre. Ecco che riveste una sempre maggiore importanza lo sviluppo della "Medicina d'Iniziativa". La Medicina d'Iniziativa ha come principio fondamentale quello di ribaltare la logica della Medicina d'Intervento (o “di attesa”) che è caratterizzata prima dalla espressione di una domanda e poi dall'analisi dei bisogni. La Medicina d'Iniziativa si colloca su di un piano di logica proattiva, per la quale si cercano di individuare i fattori di rischio per la salute ed i bisogni assistenziali prima che si manifestino come domanda.

Prende poi la parola il Dott. Zenone Soverini, collega del Dott. Dinelli ed ospite della serata, che assieme al nostro socio sta promuovendo tale nuovo indirizzo, anche attraverso un primo screening svolto nelle scuole con l'utilizzo di un questionario sottoposto ad oltre 800 ragazzi di età compresa tra 6 e 14 anni. Il Dott. Soverini sottolinea come tutti i livelli della nostra comunità si devono rendere portavoce e promotori di questa "nuova" medicina, in primis i genitori, primo esempio dei nostri bambini ed adolescenti, assieme agli insegnanti che sono il complemento del progetto educativo dei nostri giovani, oltre ovviamente ai medici ed agli operatori sanitari, senza dimenticare l'ambiente lavorativo.   La Medicina d'Iniziativa non aspetta la persona in ospedale o in ambulatorio (“Sanità d'Attesa”), ma gli “va incontro” prima che eventuali patologie insorgano o si aggravino, occupandosi del miglioramento dell'ambiente domestico e lavorativo, promuovendo corretti stili di vita, vigilando sull''igiene dei cibi, garantendo eventuali interventi adeguati e differenziati in rapporto al livello del rischio, puntando sulla prevenzione, sull'educazione e sull'interazione tra i cittadini e gli operatori della sanità.

La serata si conclude, infine, con un saluto della Dott.ssa Anna Maria Feraresi (nuovo Dirigente del Distretto Ovest della nostra ASL di Ferrara, invitata alla serata dal nostro socio Dinelli), la quale  si congratula per l'iniziativa intrapresa ed auspica, una volta che saranno disponibili i dati dello studio, che possano essere messi a disposizione dell'ASL per metterli a "sistema" nelle proprie statistiche.

 

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Alcune fasi della serata

Giovedì 6 Settembre 2018: Villa Ludergnani

VENERDI' 3 Agosto 2018: Festa dell'Estate a Lido delle Nazioni

20/07/2018: Premio Leonardo Malaguti

12 Luglio 2018: serata al Golf Club di Cento

5 Luglio 2018: parte l'annata di Alessio CREMONINI

Giovedì 28 Giugno: passaggio di consegne

Eccoci giunti alla serata conclusiva dell’annata rotariana 2017-2018, il passaggio del collare da Nicola Fabbri ad Alessio Cremonini.   Dopo aver gustato l’aperitivo nel piazzale all’esterno dell’Hotel Europa, siamo saliti nella sala di ricevimento dove il Presidente, formalizzati i saluti di rito , ha dato il via alla serata.

Dopo il tradizionale e scenografico gelato alla “fiamma”, è stato proiettato un bellissimo video (predisposto magistralmente dal Vice Presidente Claudio Sabatini) durante il quale Nicola con l’aiuto delle immagini ha potuto passare in rassegna tutti gli appuntamenti dell’annata trascorsa, riepilogando infine tutti service realizzati.   Ha poi ringraziato tutti i Soci ed in particolare i membri del proprio consiglio direttivo  per il prezioso lavoro svolto assieme ed alla fine il Presidente Incoming  Alessio Cremonini (già Segretario durante l’annata di Nicola Fabbri) gli ha consegnato un regalo da parte dei membri del suo consiglio, un bellissimo smartwatch.

Il secondo regalo, il più prestigioso, è arrivato come al solito dal nostro … “Mastro Geppetto” ovvero Carlo Malaguti. Come al solito in questi ultimi mesi ha lavorato di nascosto alla costruzione della tradizionale campana di legno e, trattandosi, Nicola, di un … Presidente “campanaro”, il nostro Mastro Geppetto ha voluto mettere alla prova Nicola per vedere se riesce a far suonare il legno … Un grazie grandissimo al nostro Carlo Malaguti che anche quest’anno ha fatto un lavoro eccezionale. GRAZIE CARLO !!!

Siamo giunti così al passaggio del collare, con applicata la nuova targhetta del neopresidente Alessio ed allo scambio della spilla da Presidente.   E’ seguito poi un breve discorso del neo eletto Alessio Cremonini, che ha illustrato brevemente un importante progetto Distrettuale della nuova annata, oltre a salutare e presentare i membri del suo consiglio.   Al termine tutti hanno brindano alzando i calici, congratulandosi con Nicola per l’ottima annata appena trascorsa ed augurando al neo eletto Alessio buon lavoro per il 2018-2019

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Alcuni momenti della serata

Venerdì 22 Giugno: Premio Franco ZARRI

Serata ricca di interventi e di relatori, il tutto principalmente incentrato sui giovani, sulla formazione e sulla leadership.

Prima della cena i rappresentati di ERGO (azienda regionale per il diritto agli studi superiori dell’Emilia Romagna con la quale da tanti anni il Club di Cento collabora per scegliere il candidato più meritevole per assegnare il Premio Zarri) ci hanno presentato brevemente la loro attività ed hanno proiettato un breve filmato di un cortometraggio che come ogni anno viene realizzato da vari gruppi di studenti universitari.   Dopo aver degustato la cena, il Presidente Nicola FABBRI ha introdotto i ragazzi che hanno partecipato al RYLA ed al RIPEN.

Elisabetta Sabatini e Sofia Manzali (era assente l’altra ragazza partecipante, Eleonora Fava) ci hanno brevemente illustrato con delle immagini l’esperienza del RIPEN, che si è svolto dal 6 all’ 8 aprile a Bertinoro, presso i locali della Fondazione Museo Interreligioso all’interno della Rocca Vescovile. Il tema quest’anno era “Chi è l’uomo che vuole la vita e desidera giorni felici ?” .   Ha poi preso la parola Ana Maria Iulia, che assieme a Michael Balboni ha partecipato alla 36° edizione del RYLA svoltosi all’Isola d’Elba dal 15 al 22 aprile con il titolo “INDUSTRIA 4.0 la nuova sfida per i giovani: pronti, via”. Anche in questo caso, attraverso una bellissima presentazione al computer, Ana Maria ci ha trasmesso l’entusiasmo e la ricchezza di contenuti dell’esperienza vissuta assieme a Michael, una settimana piena di importanti relazioni tenute da Rotariani e non provenienti dal mondo imprenditoriale ed universitario, oltre che di lavori ed incontri di gruppo con gli altri partecipanti.

Successivamente è stato il momento dell’intervento dell’Ing. Mauro Checcoli, fraterno amico dell’indimenticato nostro socio Ing. Franco Zarri, Governatore del Distretto 2072 nell’annata 93/94.   L’ing. Checcoli, che oltre ad essere uno stimatissimo ingegnere con collaborazioni a livello internazionale (lui si definisce in realtà un “ingegnere prestato all’architettura”) è stato un atleta olimpico, vincitore di due medaglie d’oro in equitazione alle Olimpiadi di Tokio del ’64, con i suoi toccanti racconti ed aneddoti, ci ha fatto ripercorrere la carriera di Franco Zarri, sia a livello professionale e non, ma soprattutto ha ricordato le doti umane che lo caratterizzavano (è purtroppo venuto a mancare neppure 50enne nel 1996).   Checcoli ha ricordato come Franco fosse una persona molto curiosa e la curiosità è sintomo di intelligenza, dote di cui l’Ing. Zarri era dotato in misura sopra alla media. Ci ha raccontato come lavorando assieme alla progettazione del palasport di Bologna (noto come Unipol arena – ex Palamalaguti), davanti ad un difficile problema tecnico, mai affrontato prima per la realizzazione di una particolare struttura, Franco risolse il tutto in poco tempo, quasi fosse un gioco per lui e addirittura costruì un modello del progetto per far eseguire delle prove di tenuta sismica a Skopje in Macedonia, tanto era il suo rigore ed il suo perfezionismo nel lavoro; ma non lo era solo nel lavoro, lo era in tutto quello che faceva, era il suo modo di essere.

Terminato l’intervento dell’Ing. Checcoli, che ha alternato i suoi ricordi di Franco Zarri, con altrettanti aneddoti e racconti della sua parallela esperienza sportiva di altissimo livello, la serata è proseguita con la consegna del Premio Zarri, che consiste nell’assegnazione di una borsa di Studio ad uno studente universitario nelle discipline tecniche – ingegneristiche.  Ha preso quindi la parola Patrizia Pasini di ERGO introducendo lo studente premiato nella persona di Lorenzo Lucchiari, studente di S. Giovanni in Persiceto, che frequenta il quarto anno della facoltà di Architettura di Ferrara.

La conviviale si è quindi conclusa con i migliori auguri al premiato per un radioso e brillante futuro e sottolineando, come dimostrato dagli interventi di tutti i ragazzi che hanno partecipato alla serata, l’importanza della formazione dei giovani per lo sviluppo del futuro della nostra comunità.

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Alcuni momenti della serata

Giovedì 14 Giugno 2018: 4° Festa di inizio Estate c/o CIGAPARK di Finale Emilia

Titolo della serata: L’Università moderna a supporto del mondo imprenditoriale. 

Splendida come sempre la serata di inizio estate presso CIGAIMPIANTI di Finale Emilia, magistralmente organizzata dal nostro vicepresidente Claudio Sabatini, dal suo socio Flavio Fallarini con i loro numerosi collaboratori, presso l'attrezzatissimo "CIGAPARK" della propria azienda.

(Visto il tempo un po’ ballerino, fino alle 14.00 del pomeriggio erano aperte due opzioni per lo svolgimento della serata: al CIGAPARK oppure all’interno dell’officina). Nel primo pomeriggio si è deciso di fare tutto fuori e una dozzina di ragazzi di CIGA hanno spostato tutto, dai tavoli all’illuminazione, passando per il palco e tutto il resto. Il coraggio è stato premiato e la serata è stata splendida, sereno e una temperatura ideale per passare la serata al CIGAPARK.

Quest'anno ospite della conviviale è stato il Magnifico Rettore di UNIMORE e futuro Governatore del nostro Distretto 2072 per l'annata 2019-2020, il Prof. Angelo Oreste Andrisano.    Numerosi i partecipanti (circa 180 persone) con tanti soci provenienti da Rotary Club delle province di Ferrara, Bologna, Modena e Genova.

Dopo aver degustato l'abbondante cena (… quasi vegana) a base di antipasti, le immancabili frittelle e gnocco fritto dei "fritlar" di Finale Emilia, oltre ad una gustosissima porchetta, la serata è proseguita con i saluti del sindaco di Finale Emilia, Sandro Palazzi e un intervento del Governatore in carica Maurizio Marcialis; il Governatore ha fatto un piccolo sunto del Congresso Distrettuale che si è svolto lo scorso fine settimana a Ferrara, dove c’è stata grande adesione di soci da tutto il distretto; per dirla in breve è stato un Congresso ricco di contenuti, grazie anche a relatori di primissima qualità. A seguire c’è stata l'intervista al Prof. Andrisano condotta dal Dott. Adriano Facchini (che ha sostituito all’ultimo il nostro Alberto Lazzarini, assente per un piccolo inconveniente), stimato consulente aziendale, che per tanti anni ha svolto attività nel mondo aziendale.   L'intervista al Professore è iniziata con una domanda relativa alla sua esperienza personale, ovvero ripercorrere in breve la propria carriera professionale: il Prof. Andrisano, laureato a Bologna in Ingegneria Meccanica, ha svolto la propria attività accademica fino al 1990 nell'Ateneo Bolognese, per poi trasferirsi tramite in concorso all'Università di Modena. Qui ha proseguito la propria attività di insegnamento e ricerca, fino a ricoprire negli ultimi cinque anni il massimo incarico conseguibile, il Rettorato.

Il colloquio, sotto forma di intervista giornalistica, ha permesso al Professore di illustrare i livelli raggiunti dall'ateneo di Modena (Unimore, Università di Modena e Reggio Emilia), che vanta oltre 20.000 studenti, oltre 80 corsi di laurea, 750 insegnanti e più di 1.500 unità di personale tecnico - amministrativo.   Ci ha poi illustrato gli importanti progetti che sono stati sviluppati nel territorio cosiddetto della "motor valley", come ad esempio un corso specifico di preparazione di Progettisti in ambito automotive a livello internazionale, organizzato attraverso la costituzione di un consorzio formato da quattro università del territorio e da 11 case automobilistiche.

La serata è stata inoltre caratterizzata da un momento molto importante, ovvero l'ingresso di un nuovo Socio nel nostro Club, il Dott. Matteo Lodi; presentato dal padrone di casa, Claudio Sabatini, e spillato per l’occasione dal Governatore Maurizio Marcialis (… che sia di buon auspicio).

Congratulazioni da parte di tutti i Soci e benvenuto !

Al termine Claudio ci ha come al solito stupito con il lancio delle lanterne cinesi dal piazzale dove ognuno ha potuto esprimere il “proprio desiderio”, mentre un nutrito gruppetto di signore si è lasciato andare in alcuni balli sulle note suonate dal Dj che ha accompagnato la serata. Grazie ancora quindi all'impeccabile organizzazione ed ospitalità di Claudio e Flavio e per l'invito a questa sempre riuscitissima manifestazione, ricca di contenuti ed assieme di convivialità rotariana; infine un ringraziamento al Relatore Angelo Oreste Andrisano per la sua disponibilità, ad Adriano Facchini (per essere subentrato in corsa ad Alberto Lazzarini), e a Maurizio Marcialis e Flavia per la loro ennesima partecipazione ad una serata nel nostro Club.

 

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Alcune fasi della serata.

(a breve sarà pubblicata una Galleria di foto)

Giovedì 25 Maggio 2018: Bonsai, quando un albero si fa piccolo per essere toccat

Interessante serata giovedì 24 maggio con Stefano Lodi nostro relatore presso l'Hotel Europa, dove ci ha illustrato il mondo dei Bonsai.   Il nostro Presidente Nicola Fabbri ha presentato Stefano Lodi,  55 anni, amico e compaesano di Corporeno che nella vita è occupato nella grande distribuzione, ma che nel tempo libero coltiva questa sua grandissima passione oramai trentennale e si dedica alla cura dei suoi Bonsai.

Stefano ha catturato subito l’attenzione dei tanti presenti poiché ci ha fatto il regalo di portare ed esporre in sala 5 delle sue "creature", ed in particolare si è soffermato su di una delle sue piante, un Olmo che possiede da ben 28 anni !   Ci ha raccontato che i Bonsai sono alberi comuni che vengono raccolti in natura e normalmente si selezionano piante che sono malmesse, che hanno sofferto e che si trovano in pessime condizioni (anche per il fatto che in questo modo non si attirano le ire delle Guardie Forestali !). In Giapponese per identificare i Bonsai si usa il termine ARACHI che significa proprio "pianta raccolta in natura". ha inoltre sottolineato che il Bonsai come tradizione nasce in Cina prima della nascita di Cristo, ma poi sono i Giapponesi che in seguito ne hanno sviluppato la tradizione e le tecniche di coltivazione.   Sempre con riferimento alla pianta di Olmo, ha spiegato che proprio nel periodo che va dal 30 maggio al 5 giugno circa, la pianta viene completamente defogliata a mano (ovvero le vengono letteralmente tolte ad una ad una le foglie) e che successivamente in un breve tempo le foglie ricrescono completamente, ma di una dimensione più ridotta.

Un'altra curiosità è stata sfatare la "credenza" che non esistono Bonsai da interno; l'albero Bonsai è un albero come un altro, solo di dimensioni mantenute ridotte e quindi ha necessità di vivere all'aperto. Se infatti per ipotesi si ripiantasse il Bonsai in terra anziché in un vaso, la pianta ritornerebbe con il tempo a crescere normalmente è raggiungerebbe le dimensione di una normale pianta della medesima specie.   Infine Stefano ha sottolineato l'importanza anche dei vasi in cui sono contenute le piante; alcuni raggiungono anche cifre importanti (oltre 1.000 Euro) e sono spesso prodotti con una particolare cottura in forni specifici.   L’inevitabile dibattito, nel quale Stefano ha ulteriormente dimostrato la sua padronanza della materia, è stato doverosamente interrotto dal nostro Presidente Nicola, per non fare le ore piccole. Prima del tradizionale suon di campana Nicola ha ringraziato Stefano per l'interessante serata e gli ha donato, fra gli applausi, il nostro gagliardetto Rotary a ricordo della serata.

 

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Stefano e Nicola

Giovedì 10 Maggio 2018: Premio Marcello Ludergnani

Una borsa di studio per ricordare l’imprenditore e nostro socio Marcello Ludergnani. Giovedì 10 maggio, per iniziativa del nostro club e della famiglia Ludergnani, si è proceduto alla consegna dell’importante riconoscimento, giunto alla nona edizione. Vincitrice del concorso (undici e agguerriti i partecipanti, selezionatori Nicola Fabbri e Giorgio Garimberti) è risultata la bravissima archeologa ventiseienne palermitana Martina Di Giannantonio. La borsa di studio è legata all’iscrizione al master postuniversitario-corso di perfezionamento in “Cultural management” presso l’ateneo di Ferrara.

La simpatica cerimonia è avvenuta nel corso di un partecipato incontro all’Hotel Europa (come sempre impeccabile) nel corso del quale si è reso omaggio, come si diceva, a Marcello, esponente non solo del club ma del Movimento, di cui fu in particolare rappresentante del Governatore per l’Area Estense e guidò varie commissioni distrettuali con la passione e le capacità ben note a coloro che ebbero la possibilità di conoscerlo e di apprezzarlo.   Annamaria Visser, docente del Master, ha sottolineato  l’importanza delle conoscenze economiche, gestionali e organizzative anche in ambito artistico-culturale, finalizzate non solo alla tutela dei beni culturali ma  anche alla loro valorizzazione. Della rilevanza della formazione manageriale nel campo culturale e turistico si è soffermato Matteo Ludergnani, figlio di Marcello, socio del club di Ferrara e presidente di Visit Ferrara. Matteo ha ricordato in particolare la necessità di avviare una “piano industriale” per il turismo, un settore ovviamente strategico per l’economia  e la socialità del nostro Paese. Ha anche posto in luce alcune decisive storture del sistema, a  cominciare dal marketing turistico che oggi vede il paese presentarsi sui mercati internazionale non come “unico prodotto” (il prodotto Italia, splendido) ma come singole regioni (quasi tutte sconosciute). Accanto a lui la madre Carla e il fratello Ruggero che dirige il settore giovanile della Spal.

La premiata, la dottoressa Di Giannantonio, ha illustrato la sua proficua attività, svolta in campo archeologico; un’attività contrassegnata da tanto impegno e passione e che si è concentrata sulla civiltà fenicia anche attraverso importanti scavi condotti nella sua Sicilia, a Mozia. a.l.

 

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Matteo Ludergnani, Martina Di Giannantonio, Nicola Fabbri, Carla Ludergnani, Ruggero Ludergnani, Annamaria Visser

Giovedì 03 Maggio 2018: A passeggio fra le stelle, anzi fra i pianeti

Per favore non chiamatela trasferta: è vero che il Club giovedì 3 maggio non si è riunito nella consueta sede dell’Hotel Europa di Cento, ma – pur sempre – all’interno del suo territorio, per la precisione nella sua estremità-nord, a Stellata.

In questa piccola, ma storica ed evocativa località il presidente Nicola Fabbri e il padrone di casa Claudio Gavioli (nel Bondenese chi comanda è lui), un folto gruppo di rotariani centesi ha preso parte a un ottimo, interessante incontro che ha visto protagonista Pino Malaguti, poggese, dirigente dell’Istituto nazionale di astrofisica; una vita, dunque, tra i cannocchiali (ma di quelli potenti, eh) e a naso in su a controllare le stelle.

Il tema dell’incontro a prima vista ha lasciato perplessi: gli esopianeti: roba difficile? Forse, ma spiegata da Malaguti è diventata facile, e capace di far riflettere e soprattutto sognare dimostrandoci – carte alla mano – che noi uomini siamo talmente piccoli che …ci perdiamo nello spazio e nel tempo.

Il “succo” della serata potrebbe essere questo: per ora sono state individuate 200-400 miliardi di stelle della sola nostra galassia e tutte ospitano pianeti (esopianeti). Ah, e di galassie ce n’è qualche altro miliardo. La testa, è il caso di dirlo, a questo punto comincia già a girare; a girare come questo immenso, infinito, sistema all’interno del quale quasi 4000 pianeti (siamo solo all’inizio) sono stati individuati, in attesa di conoscerli a fondo.

E pensare che la scienza che studia tutto questo è giovanissima: dopo gli esordi con Galileo e il suo “occhiale”, solo nel 1995 furono individuati i primi pianeti di sistemi extrasolari e ad appena due anni fa risale la scoperta della stella Trappist che consta di sette pianeti di cui almeno tre in fascia potenzialmente abitabile ed una (la scoperta entusiasmante è di quest’anno) con acqua; come dire che potrebbe esserci vita.

Il progresso intanto va avanti: meno di un mese fa, per il telescopio spaziale Ariel è stato selezionato uno specchio speciale di creazione e manifattura italiana. Il telescopio sarà in orbita dal 2028 fino al 2032 e studierà mille pianeti.

La domanda finale sorge banalmente spontanea: c’è altra vita nello spazio? Molti propendono per il sì ma, come suggerisce Malaguti, le probabilità – dopo i primi entusiasmi -  calano perché bisognerebbe far incontrare due civiltà nello stesso momento, nel tempo e nello spazio. E l’infinito è un po’ grande. Grazie Claudio, la serata annuale nel Bondenese è imprescindibile. Alberto Lazzarini

 

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Alcune fasi della serata

27 / 28 Aprile 2018: Conferenza Internazionale

Una conferenza internazionale con il presidente Ian Riseley

Da Taranto un appello del Rotary

per salvare madri e bambini migranti

Folta la partecipazione del Distretto 2072 guidato dal Governatore Marcialis - Presente anche il nostro Club

 

Concretamente per la società, anzi per chi più di altri ha bisogno.  Il grande cuore del Rotary international – e le innumerevoli intelligenze che animano questo grande movimento – ha pulsato a Taranto nel corso della “due giorni” di fine aprile dedicata al rapporto fra salute materna infantile e pace. Dove, se non nel Sud Italia e in particolare nella città jonica già sede di raccolta dei migranti, poteva svolgersi questa Conferenza presidenziale? Già “presidenziale”: è stato il capo supremo del Rotary, l’australiano Ian Riseley, ad aver avuto il merito di scegliere questa località, evocativa, per affrontare il complesso, doloroso, anzi tragico, problema. Con la sua presenza ha poi voluto testimoniare l’interesse autentico del Rotary che – va subito detto – non si è limitato a favorire un dibattito approfondito e mai banale, ma direttamente ha elaborato delle proposte e indirettamente ha favorito la creazione di nuove condizioni per il conseguimento di specifiche soluzioni.

Ma prima di procedere con i dati e le riflessioni, va sottolineata la presenza attiva del nostro Distretto ai lavori: almeno 50 soci con consorti e anche amici hanno raggiunto Taranto, guidati dal Governatore Maurizio Marcialis, portando idealmente il saluto di vari club sia dell’Emilia che della Romagna che di San Marino. Particolarmente numerosi erano gli amici dell’Area estense a…sostegno di Maurizio. Il viaggio e il soggiorno apulo-lucano (Bari, Matera, Taranto) della comitiva principale, partita da Bologna, sono stati organizzati – impeccabilmente – dal prefetto distrettuale Terenzio Motta. Il nostro era rappresentato da chi scrive, con Cristina, e da Rino Ghelfi, con Gianna.

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Si diceva di una proposta concreta. La mozione elaborata a conclusione dei lavori dai 13 governatori, e presentata al presidente internazionale (molto soddisfatto Riseley), suggerisce al Rotary international di far conoscere ai club, impegnandoli in un lavoro di coinvolgimento dei soci e delle comunità, i valori e i vantaggi della legge Zampa, emanata dal Parlamento italiano. Si tratta di un provvedimento oggetto di grande approvazione anche da parte dell’Unione europea come ha entusiasticamente affermato Frans Timmermans, vicepresidente della Stessa Unione europea con un videomessaggio non formale e pieno di passione proiettato nel corso dei lavori, che ha definito il provvedimento legislativo italiano “il più avanzato” e dunque quello da prendere come riferimento da parte delle altre assemblee legislative.  La legge Zampa si occupa, in particolare, della protezione dell’interesse del minore migrante, tramite l’istituzione di regole più chiare per la nomina dei tutori con l’istituzione dell’albo dei tutori volontari a cura dei tribunali per i minorenni. La legge dà inoltre la priorità all’affidamento in famiglia quale “principale strada di accoglienza rispetto alle strutture”.

Ma non basta. Indirettamente la Conferenza ha fatto sì che Taranto e la Puglia possano divenire sede di incontri a livello internazionale per affrontare il tema dei migranti, in particolare le madri e i bambini, anche soli. Questa disponibilità è stata annunciata dal governatore pugliese Michele Emiliano.

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Riavvolgendo il nastro, la giornata inaugurale è stata dedicata alla riflessione e alla denuncia, a cominciare da quella del PDG e Board director Francesco Arezzo: “E’ una stagione, questa, piena di contraddizioni, contrassegnata da miopi egoismi nazionali in Europa”. Intanto “Ogni giorno 800 donne muoiono di parto”.  Quanto ai bambini, ha aggiunto il già citato Timmermans, fuggono, spesso soli, dalla guerra e dalla fame e “non di rado subiscono abusi, nuova violenza, prostituzione, schiavismo”. Tutti temi, questi, approfonditi ulteriormente con una bella tavola rotonda coordinata dal giornalista Andrea Garibaldi. Fra i protagonisti, mons. Guerrino Di Tora (presidente della Commissione Cei per le migrazioni) ha espresso il convincimento che fermare le migrazioni sia “un’illusione”. E’, poi, un fenomeno mondiale. “E non si tratta di emergenza”. Il tutto mentre l’Europa, dati alla mano, è sterile, invecchia, è “decadente” e deve rinnovarsi. Inevitabile è allora l’assimilazione che deve però basarsi sul concetto-valore che, di fronte, “abbiamo delle persone e non dei numeri”. I recinti, insomma, sono inutili, ha aggiunto il sottosegretario di Stato Vito De Filippo, e bisogna operare sui piani dell’integrazione e naturalmente della sicurezza. Bombina Santella, presidente del Tribunale dei minori di Taranto, ha presentato gli aspetti più significativi della legge Zampa collegandola alla necessità di un tutoraggio per i tanti minori oggetto di abusi di ogni tipo prima e durante il terribile viaggio verso le coste italiane. Della salute fisica e psicologica dei giovanissimi si è infine occupato Stefano Valle dell’Istituto superiore di Sanità che ha parlato della necessità di operare per una “salute globale”, abbattendo anzitutto il numero dei bimbi che muoiono: “C’è ancora moltissimo da fare: il 40% dei minori del pianeta, ad esempio, non è ancora vaccinato”.

Di grande rilievo anche la tavola rotonda del pomeriggio coordinata dal bravissimo PDG Elio Cerini con la partecipazione degli universitari salentini Antonio Palmisano e Salvatore Colazzo e il presidente del Gruppo Azione rotariana Jan Lucas Ket (25.000 operatori agguerritissimi per realizzare progetti concreti).

La seconda giornata ha visto protagonista, naturalmente, il presidente internazionale Ian Riseley che ha posto in luce la correlazione fra il tema della salute materna e infantile con la pace e, ancora, il rapporto stretto fra i service e lo sviluppo della società. Se è vero, ha riconosciuto, che molti progressi sono stati compiuti, risulta però che in meno di cinque anni 5,5 milioni di bambini siano morti per malattie prevedibili. Bimbi e puerpere a forte rischio, quindi: quale risposta offrire? Istruire le donne all’igiene e alla prevenzione, ha risposto Riseley. Il Rotary può quindi fare molto in questo campo e, più in generale, “per creare un mondo a supporto di tutti”; un mondo più sano, più protetto e “per un futuro più pacifico”.

In precedenza era intervenuto il vescovo di Taranto Filippo Santoro che aveva citato papa Francesco “Il bene ha bisogno di un orizzonte grande”.

Brillantemente coordinata da Francesco Giorgino volto notissimo del TG1, si è poi svolta un’altra tavola rotonda. Fra i relatori il PDG Himansu Basu ha presentato dati agghiaccianti sulle morti di donne e bambini ma ha anche posto in luce l’impegno e le realizzazioni del Rotary sul fronte della formazione. Di grande impatto emotivo – e non solo – è stato infine l’intervento di Pietro Bartòlo, responsabile del presidio ospedaliero di Lampedusa: una vita, la sua, a visitare i migranti sbarcati nella sua isola (decine di migliaia) ma anche, tragicamente, a effettuare esami autoptici per chi non è riuscito a superare indenne la terribile prova. Anni, dunque, di feroce scontro con la realtà, ma anche anni al servizio dell’umanità, in prima linea insomma. Di qui la sua decisione di scrivere un libro “Lacrime di sale”, di partecipare al film “Fuocoammare” e, ora, di girare l’Europa, nei fine settimana, per testimoniare queste spaventose realtà determinate da ostacoli che vanno assolutamente rimossi. “Insieme possiamo cambiare le cose” ha detto alla platea commossa e plaudente dei rotariani.

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La Conferenza ha vissuto anche momenti coreografici, conviviali e ludici. Nel bel teatro Orfeo, che ha ospitato l’evento, si è esibita all’inizio di entrambe le giornate la splendida  “Giovane orchestra jonica” che ha suonato gli inni mentre una ventina di rotaractiani sventolavano festanti le bandiere. La stessa formazione ha poi offerto, nel pomeriggio del sabato, un eccellente concerto di musica contemporanea nelle sale dell’Università Aldo Moro.

Quanto alle cene, di altissimo livello si è rivelata quella di gala, sempre il sabato sera, in una rinomata masseria alle porte della città. Di grande bellezza è anche la location di alcuni pranzi svoltisi nella sede del vicino Circolo ufficiali.

Va poi sottolineata la bellissima mostra dei progetti sociali attuati da tutti i Distretti italiani, ospitata all’interno del suggestivo Castello aragonese. Due i progetti presentati dal nostro Distretto: uno a favore del Nepal e l’altro dello Zambia. 

Da ricordare, infine, l’elegante e simpatico intermeeting fra i Rotary del nostro distretto e il club di Taranto, anche in questo caso in una bella masseria.    Alberto Lazzarini

Giovedì 19 Aprile 2018: ... ricordando Mons. BAVIERA

Giovedì 12 Aprile 2018: … si parla di CISPADANA

“O si accetta questa definitiva ipotesi di progetto oppure nemmeno i nostri nipoti vedranno la Cispadana finita”. Non ha più dubbi, Graziano Pattuzzi presidente di Autostrada regionale Cispadana, circa il futuro di questa arteria stradale che dovrebbe attraversare tutto l’Alto Ferrarese, proveniente dal Reggiano, per poi immettersi nel casello di Ferrara sud.  Dello stato dei “lavori” (si fa per dire) di questa fondamentale infrastruttura si è parlato a lungo nel corso della bella conviviale di giovedì 12 presieduta da Nicola Fabbri e preparata dal socio Paolo Martinelli. Pattuzzi (modenese, molti gli incarichi pubblici anche elettivi, già presidente della Provincia di Modena e sindaco di Sassuolo) ha dunque illustrato al folto pubblico la storia della Cispadana e soprattutto l’iter che ancora rimane (ce ne rimane eccome…) per giungere a dama. Se tutto andrà come deve – ma l’esperienza ci dice che sarà durissima - entro l’autunno del 2019 la Regione potrebbe approvare il progetto definitivo. Partirebbero poi gli espropri e tutta un’altra serie di provvedimenti, fino all’inizio dei lavori: dicembre 2020?  Infine 44 mesi di cantieri aperti.   Tutto questo per dare vita a un nastro autostradale di 68 chilometri  a due corsie e corsia di emergenza per senso di marcia, con tanto di caselli (Pilastrello e Poggio Renatico nella nostra zona) e stazioni di servizio. La vecchia Cispadana sarà in gran parte inglobata. Pilastrello sarà collegata con un asse nord sud a Cento e a Bondeno. L’ipotesi di traffico? L’ing. Rossano Ranuzzi, tecnico della società intervenuto con Pattuzzi, ha indicato in 20-24.000 i veicoli in transito giornaliero nei primi quattro anni per salire a oltre 40.000. I vantaggi dell’arteria? 11.000 veicoli pesanti non passeranno più per i centri abitati abbattendo così polveri sottili e favorendo fortemente la sicurezza sulle strade. Per giungere a Ferrara sud da Reggiolo (dunque dall’Autosole) si risparmieranno da venti a quaranta minuti e parecchi soldi. Ma c’è di più, ha detto Pattuzzi anche in risposta ad alcuni quesiti: la storia insegna che lo sviluppo avviene a fianco delle grandi strade. Va da sé che immobili e terreni cresceranno di valore. Quanto all’impatto ambientale, “sono stati effettuati molteplici studi che hanno riguardato vari ambiti” e ad essi si farà rigoroso riferimento in sede attuativa.

Per tutti questi motivi i rappresentanti dei comuni coinvolti, presenti all’incontro, hanno sostenuto con forza il progetto; e così ha fatto anche il consigliere regionale Marco Pettazzoni. Tutti quanti hanno anche invitato le associazioni di categoria a intervenire con più forza nella vicenda data l’enorme rilevanza che essa assume sia dal punto di vista economico che sociale.

Ma quanto costerà la Cispadana? Un miliardo e 400 milioni, di cui 300 a carico della società (che ne ha già spesi parecchi), 180 (a rate) dalla Regione e il resto da indebitamento anche se, Pattuzzi lo ha ammesso, si stanno cercando ulteriori fonti (altri soci, la Cassa depositi, la Bei o magari contributi pubblici). La ricaduta sul territorio, ha osservato Paolo Martinelli, va moltiplicata per tre: dunque varrà oltre 5 miliardi, un importo enorme.

Le origini del progetto datano mezzo secolo fa. Molte le idee e molte le chiacchiere fino al 2006. Poi la constatazione che i soldi per realizzare una strada a scorrimento veloce non c’erano e di qui la decisione di dare vita a una società che investisse facendo conto dei successivi pedaggi. Infiniti sono stati i progetti proposti, esaminati, fatti e rifatti, avanti e indietro fra Ministeri e conferenze dei comuni. Ma ecco, ora, la stretta finale.  Si spera.

Alberto Lazzarini

 

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Alcune fasi della serata

6-7-8 Aprile 2018: 3 ragazze del nostro CLUB al Rypen

In occasione del RYPEN 2018 svoltosi a Bertinoro  dal 6 al 8 Aprile, il nostro Club ha inviato 3 ragazze; questo ha fatto  si che l'organizzazione ha riconosciuto  il ROTARY CLUB di CENTO come "VIRTUOSO" in quanto ha inviato il maggio numero di partecipanti (assieme a Carpi).

 

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Giorgio Italo Minguzzi, Eleonora FAVA, Maurizio Marcialis, Sofia MANZALI, Andrea Bandini, Elisabetta SABATINI

Giovedì 5 Aprile 2018: si è parlato di ricerca ...

SABATO 24/03/2018: … si parla di Leadership, evento Distrettuale a Comacchio

Dopo le … “prove generali” di Martedì scorso …

C’è leadership e leadership, si sa. C’è quella autoritaria senza se e senza ma, e quella inclusiva. C’è poi la leadership che si adatta alle situazioni, anzi alle persone. Già, la persona.  Non sono stati pochi i relatori che – fortunatamente – l’hanno posta al centro del proprio intervento nell’ambito dell’interessante convegno di sabato 24 marzo a Comacchio (Palazzo Bellini) organizzato dal Rotary distrettuale. Il tema era, appunto, la leadership. L’incontro si è svolto non casualmente nella cittadina lagunare, promosso dal governatore, l’architetto comacchiese Maurizio Marcialis, che ha così voluto rendere omaggio alla sua terra di origine alla quale ha dedicato, negli anni, un’intensa e proficua attività, anche di recupero dell’edilizia monumentale civile e diocesana.

Di grande e riconosciuto valore si è rivelata la mezza dozzina di relazioni, intervallate da un’intervista molto particolare. Fabio Storchi, rotariano, presidente della reggiana Comer industries, ha esordito narrando con grande passione la storia della sua azienda nata nel 1970 dall’intuizione, l’impegno e il sacrificio della sua famiglia, di origini contadine. Poi le superbe invenzioni (una stupefacente macchina che alleviava, e di molto, le grandi fatiche di agricoltori e braccianti). Dalla macchina agricola alla macchina movimento-terra e alle nuove tecnologie; poi la meccatronica che irrompe sul mercato con il nuovo secolo, la globalizzazione e la digitalizzazione: insomma un’azienda che ha vissuto, cavalcandola, l’evoluzione dei nostri tempi con l’imperativo categorico di essere innovativi e dunque competitivi fino a raggiungere i 400 milioni di fatturato consolidato odierno. Ma in tutto questo, ha poi sottolineato Storchi (dirigente degli imprenditori cattolici dell’Ucid e già presidente di Federmeccanica), la persona ha sempre avuto e sempre avrà, in azienda, il posto centrale: la leadership non può dunque che tenerne conto. Il lavoro, l’economia, sono infatti in funzione dell’uomo, non viceversa. Di qui un suo cruccio: “La ricchezza, nel mondo, dovrebbe essere distribuita meglio”.

Di una particolare intervista si accennava. Il responsabile della comunicazione del Distretto,  Alberto Lazzarini, consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti, ha colloquiato con un altro imprenditore, il quarantatreenne di origini albanesi Durim Cillnaku, rotariano centese. Emozionante la sua storia, iniziata nel paese delle aquile ai tempi della dittatura stalinista, proseguita con la fuga nel 1991 su una nave colma di emigranti che sbarcò a Brindisi; fu una traversata che ebbe una felice svolta grazie all’incontro con una famiglia (cattolica e rotariana) che lo accolse e lo fece studiare. Durim poi si laureò a Bologna e infine intraprese un’attività autonoma; ora guida il Gruppo Clima ed è convintissimo che la leadership non possa che essere inclusiva. E’ naturalmente a favore dell’accoglienza: ”Io ne sono la prova che può funzionare”: se non avesse incontrato sul suo cammino certe persone, forse la sua vita avrebbe preso una piega diversa. E’ anche convinto – lo ha detto chiaramente – che ci sono troppi stereotipi di persone e di etnie, dipinte come realtà distorte e spesso piegate a interessi di ogni genere. Lazzarini ha anche ricordato il progetto “Vita per l’Albania” realizzato dl Rotary negli anni ’90.

Originale anche l’intervento di Adriano Facchini, una vita a dirigere aziende qua e là per l’Italia, e da qualche anno attivissimo nel territorio ferrarese dove, fra l’altro, ha dato vita a Misen, la “sagra delle sagre”. Già, il volontariato: è un altro settore dove la leadership è fondamentale; certo, manca di talune leve (ad esempio il denaro), ma gli obiettivi sono gli stessi e si collegano a solidarietà,  creatività,  lavoro comune. Le sagre, insomma, sono degli enormi incubatori di valori positivi. Ma vanno guidate.

Italo Giorgio Minguzzi, avvocato, storico dirigente del nostro Rotary, ha descritto la figura del leader che non solo deve “saper fare” ma deve anche “saper essere”. A lui compete , in particolare, l’assunzione della responsabilità e quella di creare squadra tra persone spesso molto diverse fra loro. Tutti devono in sostanza essere parte di un sistema, ma occorre un leader.

Un’altra testimonianza di rilievo, e particolare, è stata quella di Giorgio Dal Prato numero uno della Deco industrie, una grande cooperativa che conta 160 milioni di fatturato, con radici in Romagna ma attività in molte parti d’Italia. La visione complessiva di una realtà cooperativa, ha osservato, è oggettivamente diversa: è a più lungo periodo rispetto a un’entità produttiva privata, e punta a garantire reddito al lavoro e cash flow per dare linfa all’azienda. E’ evidente che la caratteristica della leadership sia conseguente a questa “diversità”. Dal Prato ha posto in luce anche la necessità, da parte del leader, di interagire fortemente con il manager; in sostanza la strategia deve ben miscelarsi con la gestione.

A conclusione dell’incontro, lo scrittore e giornalista Roberto Pazzi ha…sparigliato trattando il tema – bella l’intuizione degli organizzatori – in un’ottica culturale, al cui interno appare evidente come “manchino simboli e maestri”. Molte e dotte le citazioni portate dall’autore di “Conclave” (a proposito, il romanzo presto sarà “trasformato” in musical a New York); numerosi i riferimenti alla cultura greca e a quella romana, ma anche quelli alle difficoltà (decadenza?) dei nostri giorni: “dall’effetto della grandezza alla grandezza dell’effetto”; inevitabile la necessità, per molti, di “proiettare su qualcuno l’orgoglio di appartenenza”; insomma, si vanno ancora cercando eroi, forgiati dalla “grande bellezza” (si nasce così) o dal genio (anche in questo caso, ahimè, si tratta di un dono). Se poi gli eroi latitano, cercheremo di arrangiarci: c’è pur sempre lo smartphone.

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Il Governatore Maurizio Marcialis con Durim Cillnaku e Alberto Lazzarini

MARTEDI’ 20/03/2018: … si parla di Leadership, interclub ROTARY/LIONS

Affollato incontro, quello di martedì 21 marzo all’hotel Europa di Cento, per un intermeeting organizzato dal nostro Rotary, dal Lions e dai club giovanili Rotaract e Leo. All’ordine del giorno figurava il tema della leadership, molto sentita da tutti e quattro i sodalizi.   Due i momenti centrali: l’intervista all’imprenditore centese di origini albanesi Durim Cillnaku ad opera del nostro socio, il giornalista Alberto Lazzarini, e la relazione della presidente del Leo Stefania Sasso.

Presentati dal vicepresidente del Rotary Claudio Sabatini e dal presidente del Lions Corrado Martin, i relatori hanno dunque affrontato questa complessa problematica che talvolta viene da lontano come nel caso di Cillnaku, quando, quindicenne (era il 1991), giunse a Brindisi a bordo di una nave colma di emigranti che avevano abbandonato il paese delle Aquile alla fame dopo il crollo del regime. Quella nave fu immortalata in una foto che fece il giro del mondo e che Durim ha presentato nel corso della serata non senza aver indicato il cerchietto all’interno del quale c’era lui fra i mille e mille.

Domanda dopo domanda, Cillnaku ha raccontato degli studi e del tanto lavoro oscuro che lo ha accompagnato in epoca giovanile, prologo all’attività indipendente che ha poi scelto. Ora guida con successo il Gruppo Clima, forte di due aziende una delle quali ha sede a Cento, che si occupa di manutenzione impianti. Il suo rapporto con i collaboratori è improntato all’inclusività, all’impegno e alla responsabilità. Il relatore ha anche sottolineato di aver incontrato sulla propria strada persone che lo hanno aiutato e incoraggiato, nel segno dell’accoglienza senza quale avrebbe forse potuto prendere altre strade. Da anni è cittadino italiano e socio del Rotary di Cento. La sua azienda è stata selezionata per il Premio Mascagni promosso dal nostro giornale.   Stefania Sasso ha invece illustrato la serie di incontri formativi fatti dal Leo club Cento con le classi 4 e 5 dell'Isit Bassi Burgatti di Cento in tema di leadership. Furio Fallarini, presidente del Rotaract, ha invitato tutti al torneo di Burraco con finalità benefiche a favore dell’associazione Amici di Adwa.

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In alto: Alberto Lazzarini, Corrado Martin, Furio Fallarini, Stefania Sasso, Claudio Sabatini, Durim Cillnaku

GIOVEDI’ 15/03/2018: Matteo Fortini, informatica e cultura open …

“Informatica e cultura Open, ripercussioni economiche e d'impresa”

Stupenda serata giovedì15 marzo con Matteo Fortini protagonista presso l’Hotel Europa, dove ci ha illustrato il mondo delle competenze digitali che ci accompagneranno nel nostro futuro. Il nostro Presidente Nicola Fabbri ha presentato Matteo Fortini 43 anni e suo carissimo amico compaesano di Corporeno, Laureato UNIBO Computer Engineering, dopo l’Università in California ed il Liceo Scientifico a Cento. Matteo oggi è un brillante esperto e studioso di Informatica, un pozzo di scienza (vedi sul WEB), che fra tanti impegni trova anche il tempo per fare l’Assessore Bilancio e Controllo Gestione del Comune di Cento.

Matteo ha catturato subito l’attenzione dei tanti presenti parlandoci di Open Data, Open Source ecc, ecc.; la miriade di informazioni (solo le email trasmesse e registrate nel mondo sono oggi 150 milioni al minuto) che smartphone, tablet, computer, satellitari, ecc.  trasmettono nel mondo e che i big dei telefoni e del digitale come Google, Facebook, Twitter, ecc., raccolgono in automatico ed elaborano per metterli a disposizione delle imprese, o della politica o dei singoli cittadini, ecc. . Oggi, siamo tutti tracciati e lasciamo impronte di tutto il nostro comportamento: cosa guardiamo cosa compriamo dove andiamo chi frequentiamo, ecc. ecc. e tutti questi dati vengono elaborati per essere poi utilizzati anche da gruppi commerciali per indirizzarci sempre di più verso quello che ci piace. Siamo nel futuro con l’intelligenza artificiale dove sono già in commercio, per esempio,  elettrodomestici tipo il frigorifero che ci informa quando dobbiamo intervenire per cibi scaduti o scorte insufficienti. L’automobile che guida da sola è già sulle strade con prototipi sperimentali e presto sarà sul mercato. Tutto questo è l’inizio di un nuovo percorso evolutivo che sarà sempre più veloce ed imprevedibile che può anche spaventare soprattutto quando l’argomento è DNA umano. Matteo ci ha pure accennato di Coding-Scratch un sistema di apprendimento per bambini noto anche come 4P; Proget-Passion-Peer –Play dove si impara a ragionare con logica, per affrontare problemi ancora sconosciuti. L’inevitabile dibattito, nel quale Matteo ha ulteriormente dimostrato la sua padronanza della materia, è stato doverosamente interrotto dal nostro Presidente Nicola, per non fare le ore piccole. Prima del tradizionale suon di campana Nicola ha ringraziato Matteo per la indimenticabile serata e gli ha donato, fra gli applausi, il nostro gagliardetto Rotary a ricordo della serata. Bravo Nicola e bravissimo Matteo.  Corrado Martelli

 

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Matteo Fortini e Nicola Fabbri

GIOVEDI’ 08/03/2018: Bruno Lamborghini, industria 4.0

Un’altra serata da incorniciare. Questa volta il protagonista dell’incontro-Rotary è stato Bruno Lamborghini, un centese emigrato, dopo il Liceo, a Milano e poi a Ivrea dove si è affermato come top manager in varie aziende, associazioni, enti e università. Ha lavorato con De Benedetti, Colaninno, Tronchetti Provera e soprattutto sulla scia di Adriano Olivetti, “un mito”.  Invitato e presentato dal presidente Nicola Fabbri, il relatore (81 anni di conoscenza, lucidità e…resistenza) ha parlato di Industria 4.0, come dire della rivoluzione (appunto la quarta nella storia) che sta caratterizzando – e ancor più lo farà – questa nostra epoca. Il tutto all’insegna del digitale, con le macchine connesse fra loro e una marea di progetti di ricerca senza precedenti che “Entro tre anni porteranno camion senza pilota a circolare sulle autostrade americane, daranno vita al definitivo riconoscimento vocale o facciale delle persone garantendo livelli importanti di sicurezza”. E ancora: saranno le macchine a effettuare gli ordinativi in azienda, come del resto i frigoriferi (lo fanno già a dire il vero) indicheranno autonomamente ai supermercati quali cibi mancheranno nei loro ripiani.

Il digitale la farà dunque da padrone, con una peculiarità di fondo: tutti i settori utilizzeranno questa tecnologia e con essa dovranno fare i conti.

E l’uomo, in tutto questo? Niente paura, ha subito rassicurato Lamborghini. Sarà sempre lui il regista. E il lavoro? I robot sostituiranno la persona? E’ vero, ha risposto il relatore, che molte funzioni saranno sostituite dalla macchina ma tante altre ne nasceranno. Già oggi, ha aggiunto, moltissime aziende non trovano personale specializzato: i pochi tecnici autentici, di alto livello, vengono contesi a suon di stipendi d’oro. Entra in campo, a questo punto, il problema formativo. La scuola, ha detto al riguardo Lamborghini, è lontanissima da una realtà che pretende un insegnamento molto più orientato verso le esigenze del lavoro, dell’azienda, della produzione. Occorrono insomma istituzioni scolastiche diverse, più tecniche e per poter aiutare, così, un mondo pieno di opportunità per chi voglia coglierle; un mondo, ha anche ammonito, che “non può rimanere nelle sole mani di 5-6 player mondiali”.   Alberto Lazzarini

 

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Bruno Lamborghini e la Signora Giovanna con Nicola Fabbri

SABATO 24/02/2018: serata a FICO Bologna

Festeggiati in modo splendido. E alla presenza di vari soci del nostro club. I 113 anni di vita del Rotary hanno trovato la giusta celebrazione, sabato 24 febbraio, con un interessante e utile evento organizzato a Fico di Bologna dalla Commissione agroalimentare distrettuale guidata da Angelo Benedetti e di cui fa parte Rino Ghelfi. Il tutto nel segno della cultura (Fico è cultura) e solidarietà.   Oltre duecento rotariani provenienti da ogni parte del Distretto si sono dati appuntamento nel pomeriggio all’ingresso di questo splendido – unico – parco agroalimentare mondiale, già divenuto orgoglio della nostra terra emiliano-romagnola ma soprattutto italiano.

Accolto dal governatore Maurizio Marcialis, particolarmente soddisfatto, il folto gruppo ha fatto visita ad alcuni dei principali punti dell’immensa struttura sotto la competente guida del direttore della Fondazione Fico.

Centomila metri di esposizione sono stati allestiti con concezioni e tecnologie ultramoderne per illustrare i tre aspetti fondamentali di Fico: l’enorme e qualificata esposizione delle eccellenze agroalimentari nazionali, una didattica ampia e avveniristica, un mercato sofisticato. Il tutto capace di richiamare milioni di persone ogni anno. A pochissimi mesi dall’inaugurazione, Fico sta già per tagliare il primo importante traguardo: un milione di visitatori.   In serata, al ristorante Bell’Italia si è svolta la conviviale, presentata da Angelo Benedetti, che ha visto protagonisti Andrea Segrè, rotariano, professore di politica agraria all’ateneo di Bologna e dom Alessandro Barban, priore generale della Congregazione dei monaci camaldolesi e da sempre vicino al nostro club grazie in particolare a Maurizio e Loretta Dinelli.

Segrè, presidente della Fondazione Fico, ha in particolare illustrato le principali motivazioni all’origine, e poi dello sviluppo, di questa originalissima idea che ha visto e vede  felicemente insieme pubblico e privato: dal Comune di Bologna all’Università, dalle maggiori casse autonome dei professionisti (medici ecc.) a singoli imprenditori. Si tratta pertanto di fare cultura e fare economia: un duplice fondamentale obiettivo di una società ricca di capacità e valori.

Don Barban si è soffermato sui temi della consapevolezza e della responsabilità dei cittadini e delle istituzioni di fronte al tema alimentare; un tema che coinvolge anche l’ambiente ed è strettamente legato all’etica e ai valori soprattutto là dove subentra lo spreco.

L’incasso raccolto con questa iniziativa è stato suddiviso fra la Comunità dei padri camaldolesi, il Fondo di solidarietà in particolare a favore del RC Brescello per il comune alluvionato di Lentigione e al Fondo Polio Plus. Alberto Lazzarini

 

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sopra: Algelo Benedetti apre la serata

centro: Dom Barban nel suo intervento

sotto: alcuni soci si fanno "raccontare" cos'è FICO

SABATO 24/02/2018: Rotary Day, giornata prevenzione diabete

Sabato 24 febbraio, presso il  Supermercato Bennet di Cento,  il  nostro Club è stato protagonista del Rotary Day: una giornata dedicata alla divulgazione della prevenzione e diagnosi precoce rischio DIABETE DI TIPO 2.

Con la collaborazione dei nostri soci  Alessio Cremonini, Claudia Balboni, Francesco Lodi,  Carlo Rumpianesi,    ecc.   sono state intervistate, in modo anonimo, oltre 100 persone alle quali è stato consegnato il questionario con il punteggio totale individuale con i suggerimenti medici di prevenzione. Soltanto il 6% è risultato  a rischio alto di Diabete  di Tipo2 , una percentuale  inferiore alla media nazionale, dei diabetici, che è 8,3%. Il Rotary ringrazia la Direzione  Bennet  per la disponibilità dello spazio interno assegnato. Corrado Martelli

 

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Claudia Balboni, Carlo Rumpianesi e Francesco Lodi al tavolo de questionario

GIOVEDI’ 22/02/2018: Graziano Rizzoni e l’abbinamento dei vini

Una gradevolissima serata con protagonista Graziano Rizzoni affermato sommelier della delegazione di Ferrara che ci ha istruito come scegliere ed abbinare i vini ai vari cibi.  Il nostro presidente Nicola Fabbri ha esternato la sua gioia per avere come ospite della serata Graziano Rizzoni, amico da sempre, anche lui di Corporeno, e genero del nostro Roberto Govoni, che fin da giovanissimo si esercitava a riconoscere profumi e sapori dei vini  ed oggi è anche un validissimo sommelier della delegazione Ferrarese.

Graziano ci ha brevemente illustrato come il vino italiano sia sempre più apprezzato  che pone l’Italia dopo la Francia come secondo produttore nel mondo e con un incremento continuo nell’esportazione. Graziano non è il solo a  ritenere  che l’accelerazione nella ricerca della qualità dei vini, con validi e mirati investimenti in atto su tutto il territorio  metterà l’Italia avanti a tutti.  Per l’Italia il vino ha contribuito al PIL 2017 per circa 13 miliardi euro. Bravissimo Graziano ad iniziare questa Lezione con Vini e Cibi più famigliari del nostro territorio iniziando con Pane e Mortadella con abbinato Pignoletto e Lambrusco Rosè poi lasagne  e  Filetto di maiale con Sangiovese ed infine desert di Torta di tagliatelle e Pecorino e Miele con Passito di Albana.

Un crescendo di profumi e sapori che ciascuno di noi, “guidati dal maestro”, ha cercato di separare e memorizzare. Una prima lezione molto proficua grazie anche alla collaborazione dell’Hotel Europa con una enorme quantità di raffinati calici e vettovaglie messi a disposizione per i vari assaggi. Anche il dibattito a seguire è stato molto piacevole dove abbiamo ricevuto da Graziano dettagliati e preziosi consigli per fare bella figura quando abbiamo invitati a cena. Meritatissimi i lunghi applausi a ringraziare Graziano Rizzoni ed il nostro presidente Nicola Fabbri per questa calorosa serata che auspichiamo sia approfondita con una seconda  lezione.     Corrado Martelli

 

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Graziano e Nicola

GIOVEDI’ 15/02/2018: Gianni Guizzardi, un albero ogni rotariano

Gianni Guizzardi  della commissione Ambiente del nostro distretto, ci ha illustrato il progetto “Un Albero per ogni Rotariano” proposto dal presidente del Rotary International Riseley per questo anno rotariano 2017/18. La serata interclub con il Rotary Giulietta Masina di San Giorgio di Piano è iniziata con i saluti di Nicola Fabbri, nostro Presidente e Federica Ghetti Presidente del R.C. Giulietta Masina che hanno confermato di aver recepito  il suddetto progetto molto importante per la salute del nostro Pianeta .   Alberto Lazzarini  rappresentante del Governatore Marcialis ci ha ricordato, fra l’altro che Gianni Guizzardi, relatore della serata , affermato Agronomo è nato a Cento ed è figlio di Edda e Guido Guizzardi nostro rotariano e indimenticabile Presidente anno 1996/97.

Ginni Guizzardi ha catturato subito l’attenzione illustrandoci,  con PC e grande schermo, immagini e dati tecnici sul problema della eccessiva produzione di Anidride Carbonica  9GIGATON dovuta al consumo smisurato di energia prodotta con fossili come il carbone ed il petrolio mentre la Terra è in grado di assorbirne e riciclarne solo  6 GIGATON tramite la vegetazione terrestre e dei mari. Ecco allora che la piantumazione di oltre 1.200.000 alberi, quanti sono i rotariani nel mondo, diventa  un primo contributo al miglioramento ambientale. Gianni  propone anche che il Rotary metta in atto un progetto mondiale decennale a favore dell’Ambiente continuando a tempo indeterminato la campagna  “Piantumazione Alberi e Produzione Energia Pulita”. Guizzardi ci ha pure mostrato  l’area ove il RC Ferrara in collaborazione il Comune, farà il parco Paul Harris.   Gian Luigi Mazzoni, Vice Presidente Rotary Giulietta Masina ha confermato che anche il suo Club metterà a dimora i suoi alberi per allestire il Parco Villa Orsi  al Centergross Bolognese.

Rino Ghelfi ha confermato di aver trovato la pianta della Pera Moscatella diventata molto rara perché poco commerciabile per la sua prematura e veloce maturazione a metà luglio; è la pera di riferimento della Fiera delle Pere di Renazzo. Nei vivai della Facoltà di Agraria UNIBO stanno crescendo le piantine per chi ne farà richiesta.   Al termine, col suon di campana a due mani di Federica e Nicola si è chiusa  questa lodevole e magnifica serata fra lunghi meritati applausi .        Corrado Martelli.

 

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Gianni Guizzardi, Nicola Fabbri e Federica Ghetti

GIOVEDI’ 08/02/2018: Guido Zaccarelli e la “conoscenza condivisa”

“La conoscenza condivisa : La persona al centro dell’organizzazione” Questo è il tema della serata di giovedì scorso, con protagonista Guido Zaccarelli attuale Presidente Lions Mirandola.   Nicola Fabbri, nostro Presidente, dopo aver salutato tutti presenti ha presentato l’illustre relatore con un sunto del suo nutrito curriculum.   Guido Zaccarelli 58 anni vive a Mirandola ed è referente del Servizio Informativo dell’Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola. Laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie. Dal 2008 è docente di informatica presso l’Università di Modena Reggio.

Zaccarelli è autore di diversi libri dove spiega che il successo dei prodotti e delle aziende migliora quando la organizzazione pone l’uomo come elemento fondamentale passando da una organizzazione piramidale ad una circolare dove tutti sono coinvolti nei progetti di business e nelle problematiche produttive e di marketing.   L’obiettivo è che tutti i dipendenti siano collaborativi per migliorare l’impresa ed i vertici aziendali devono collaborare per migliorare le condizioni di vita, anche al di fuori della azienda, dei propri dipendenti.   Se la Conoscenza Condivisa entra in azienda, le persone sono felici. Avvertono dentro di sé che qualcosa è cambiato, respirano un’aria nuova, sentono di lavorare sereni e immersi in un diffuso stato di benessere che li gratifica e li rende partecipi di un disegno organizzativo collettivo nel quale si ritrovano per identità e senso di appartenenza.   Sul web ci sono tante pagine sulla “conoscenza condivisa” e sul lavoro di Guido Zaccarelli dove questa mission è elaborata su ogni aspetto economico ed etico.

Al termine il nostro presidente Nicola ha donato a Guido Zaccarelli il guidoncino del RC di Cento a ricordo della speciale serata.       Corrado Martelli

 

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Guido Zaccarelli con Nicola Fabbri

MARTEDI’ 06/02/2018: Comitato Consorti, consegna PC al Calvi di Finale Emilia

Martedì 6 Febbraio alcune consorti del Rotary club di Cento si sono recate all'Istituto tecnico statale "Ignazio Calvi" di Finale Emilia per consegnare N° 2 computer portatili. Elena Fattori, moglie del presidente Nicola Fabbri consegnando i computer alla dirigente dott.ssa Maria Zini, ha sottolineato che questa donazione rientrava nel progetto del programma di aiuti del comitato consorti del Rotary club di Cento.   La dirigente Maura Zini, ringraziando, ha sottolineato che il Rotary club di Cento da anni collabora, con dedizione e generosità, con l'Istituto,  cita, fra l'altro, la partecipazione di alcuni ragazzi dell'Istituto, accompagnati dai docenti, all'happy camp che si tiene annualmente nel mese di maggio, presso il camping Florenz del Lido degli Scacchi .   La donazione di questi strumenti, aggiunge la Zini, si une ad altri pregevoli progetti che vengono seguiti direttamente. Una volta la settimana, infatti, due signore del club Rotary di Cento (Oliva, e la socia Annalisa Bregoli) aiutano i ragazzi in difficoltà nella preparazione scolastica che conclude il loro particolare ciclo di studi.

La Dirigente ricorda che all'interno dell'Istituto sono accolti 38 ragazzi con diversi gradi di disabilità provenienti anche da comuni limitrofi.   L'incontro si è svolto in un clima di grande cordialità nella biblioteca dell'Istituto con la presenza dei ragazzi e degli operatori scolastici.   All'inizio due ragazzi, uno alla chitarra l'altro alla tastiera, guidati dal professore di musica, hanno suonato il tema del film "la vita è bella"; è seguito un momento di merenda conviviale che si è concluso con l'omaggio alle signore di vasetti di marmellate preparate con prodotti coltivati nelle serre dell'Istituto e di un vasetto di viole ugualmente coltivate dagli studenti.

 

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sopra: Maria Zini mentre riceve i portatili da Elena Fattori

sotto: i ragazzi che suonano.

 

GIOVEDI’ 18/01/2018: … La Mia Africa; due chiacchiere con Don Guido FABBRI.

Ottantasei anni portati in maniera splendida, missionario da …sempre con destinazione Africa: padre Guido Fabbri, centese, l’altra sera al Rotary della città del Guercino ha “rapito” la folta platea narrando i suoi molteplici impegni, le realizzazioni, i sogni e soprattutto i volti e le storie di tanta gente.

Presentato dal presidente del club Nicola Fabbri (suo nipote), il missionario ha concretizzato la carità rispondendo alle tante esigenze delle popolazioni africane e ha così costruito scuole e dispensari, ospedali e naturalmente chiese: “Insomma ho fatto il capocantiere”, ha affermato sorridente citando i paesi dove ha operato: l’Algeria (fu il suo esordio) nel ’55, per poi passare alla Tunisia che stava diventando indipendente; ed ecco il Burundi dove fu espulso perchè giudicato “pericoloso” e fors’anche sovversivo. E dopo un periodo trascorso in Italia tra Milano e Napoli, ha operato prima in Congo e infine in Tanzania che da vari anni è il suo Paese di residenza. La sua missione è nell’interno, a oltre mille chilometri dalla capitale, dove viene raggiunto da amici e conoscenti (molti i centesi) fra cui medici,  tecnici soprattutto per installare impianti elettrici, muratori. A dire il vero c’è bisogno di tante altre professionalità, comunque “guidate” da questo padre che si è formato, tecnicamente parlando, nelle scuole “Taddia” di Cento.

Non essendo più un ragazzino, è…costretto a trascorrere qualche mese in Italia ma appena può vola in Tanzania dove lo attende una parrocchia (padre Guido è anche sacerdote) di oltre cento chilometri di estensione. I cattolici sono il 10% della popolazione ma rappresentano la parte più attiva e propositiva per un motivo molto semplice: posseggono un livello di istruzione e di cultura più elevato grazie proprio a questi padri (i “missionari d’Africa” o “padri bianchi”) che hanno nell’educazione scolastica il loro primo impegno. Va da sé che tanta splendida attività sia possibile grazie a un forte sostegno economico. Allora, grande è stata la soddisfazione dei presenti quando padre Guido ha affermato che “Tremila bambini oggi frequentano la scuola grazie al contribuito dei centesi”. Al riguardo il Rotary e il Comitato consorti del club hanno offerto alla missione di padre Guido 4.000 euro. Intanto si sta potenziando il locale ospedale sorto su un terreno donato alla missione. Presto vi opererà un medico, pagato da un gruppo parrocchiale di Penzale. Alberto Lazzarini

 

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Nicola Fabbri, Don Guido Fabbri e Alberto Lazzarini

GIOVEDI’ 11/01/2018: parliamo di treni con Maurizio PANCONESI

La “ Marianena” ferrovia Ferrara-Cento-Modena. Un bel caminetto “AMARCORD” per noi lupi grigi, ed una appassionante “C’ERA UNA VOLTA” per i più giovani. Il protagonista Maurizio Panconesi (grande amico del nostro presidente Nicola Fabbri) che ha catturato l’attenzione dei moltissimi presenti mostrandoci immagini e documenti sulla vita della ferrovia di proprietà della Società Veneta, ed altre linee di inizio secolo scorso: un vero viaggio nel passato. Maurizio Panconesi nato a Pistoia nel 1952, risiede a Cento (FE). Ha nel DNA la passione dei treni trasmessa sicuramente dal bisnonno macchinista nelle ferrovie di Pisa.  Dal 1982 è autore di una trentina di pubblicazioni in materia ferroviaria e di storia delle comunicazioni. Collabora con diverse riviste di storia e tecnica dei trasporti.  Maurizio ci ha mostrato anche le immagini della costruzione della stazione ferroviaria di Cento, e le altre nei paesi vicini oltre ai numerosi caselli dei passaggi a livello che ospitavano spesso le famiglie che li gestivano.

Il primo treno arriva a Cento alle ore10.30 del 16 luglio 1909 proveniente da Ferrara; un avvenimento enorme se si considera che le nostre strade locali erano allora principalmente percorse da ”birocciai” con carri trainati da cavalli e muli. Nel 1911 la ferrovia arriva a Decima e nel 1916 a Modena. Questa ferrovia ha segnato la storia e lo sviluppo delle nostre zone e le foto suggestive di Maurizio ci hanno mostrato prima le locomotive a vapore che trainavano convogli misti per il trasporto merci e viaggiatori poi le Littorine diesel costruite dalle Officine Reggiane per il trasporto solo di passeggeri; come le mondine che partivano per il Piemonte ed altri turisti per viaggi d’affari o di piacere. Moltissimi erano gli studenti che frequentavano le scuole superiori di Modena e Ferrara e le tranquille ore in treno sono state anche un mezzo che ha favorito i rapporti sociali ed anche amorosi. Nel 1956 precisamente il 20 luglio   la ferrovia fu dismessa ed il servizio passeggeri sostituito con le “corriere “. Una storia che ancora oggi mantiene vive tante nostalgie: emblematica quella di Marisa Reggiani una ex insegnante di inglese oggi 80enne che ha investito i risparmi della vita per acquistare prima il casello n°33 vicino a casa sua e successivamente un binario ferroviario quanto basta per una locomotiva che oggi è in bella vista in quella che è la sua abitazione in Via Muzza sud n°985 - Crevalcore. Marisa è orgogliosa di questa sua scelta e diventa felicissima quando qualcuno è incuriosito di conoscerla. Sul Web tanta documentazione sull’argomento di questa piacevolissima serata che Maurizio Panconesi (disponibile al tel. 051972121) ha condotto con competenza e maestria. In chiusura Nicola Fabbri ha donato il nostro Gagliardetto al bravissimo Maurizio e un omaggio floreale alla sua gentile signora Roberta Cortesi in ricordo della serata.    Corrado Martelli

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Maurizio Panconesi, Nicola Fabbri e Roberta Cortesi

SABATO 6 GENNAIO 2018: Festa della Befana al Pensionato Cavalieri

Come tradizione “recita” il Rotary Club di Cento ha iniziato il nuovo anno con la visita al Pensionato Cavalieri per far passare uno spensierato pomeriggio alle anziane ospiti della struttura.   Con un gruppo di soci abbiamo dato sostegno ed assistenza al comitato consorti che, hanno procurato tutto il necessario per una golosa merenda e per i doni per tutte le ospiti del Pensionato.

Molto “sentita” e apprezzata la tradizionale Tombolata organizzata e diretta dai nostri ragazzi del Rotaract con in testa il Presidente di quest’anno, Furio FALLARINI,  che con tutti i “giovani e giovanissimi” hanno aiutato le anziane signore,  tutte autosufficienti anche quelle con età vicino ai 100 anni, le quali hanno esternando grande gioia nelle vincite di ambi terni cinquine e varie tombole apprezzando moltissimo i tanti premi in palio.

Attesissima anche quest’anno l’entrata della “befana, alias Carlo Malaguti”, ormai appuntamento d’obbligo per il bravissimo Carlo, che, probabilmente lo fa anche per una sua gratificazione personale, riuscire a far sorridere queste splendide ragazzine over 80 … 90 … 100 … ecc.