Maurizio Dinelli "La medicina di iniziativa, meglio prevenire che curare ! "
La serata inizia con la consegna del PHF al Sig. Orazio Borsari, presidente della Caritas di Pieve di Cento, da parte di Maurizio, una premiazione che non era stata effettuata nella sua annata (2016/2017) in occasione della bellissima serata a suo tempo organizzata, nel corso della quale vennero assegnati altri PHF a numerose associazione di volontariato del territorio; segue quindi una breve illustrazione del Sig. Borsari in relazione alle attività svolte dall'associazione, sia in ambito territoriale ed anche in Africa presso la comunità di Usokami, prima, e Mapanda poi, facenti parte della Diocesi di Bologna. La serata prosegue con il nostro Socio Maurizio che inizia la trattazione del tema oggetto del Caminetto, commentando alcune slides ed illustrando agli intervenuti il progressivo allungamento della speranza di vita, partendo dall'epoca della Roma Imperiale, passando per il medioevo, il rinascimento, fino ai giorni nostri; significativo il dato che nel breve periodo che va dalla metà del XIX secolo al 1910, la speranza di vita media sia quasi raddoppiata, dai circa 35 anni ad oltre 60, per poi passare ai 74 anni negli anni 60', fino ad arrivare ai giorni nostri agli oltre 84 anni, certamente in conseguenza dell'avvento dei farmaci oltre che delle sempre migliorate condizioni di vita.
Il Dott. Dinelli prosegue la propria relazione analizzando le statistiche della mortalità "intraospedaliera" per infarto miocardico acuto, patologia che ha visto una diminuzione negli anni da oltre il 13 % del 1985, fino ad arrivare ad un dato odierno nell'ordine del 4%, mentre in contrapposizione la percentuale di mortalità per la medesima patologia subisce un progressivo un significativo aumento nei casi "post ospedalieri. Qui addirittura nella fascia dei soggetti ultrasettantenni dimessi dall'ospedale dopo aver avuto problemi cardiovascolari, oltre il 40% ricade nella mortalità per infarto miocardico acuto. L'analisi procede illustrando quali sono i rimedi che permettono di diminuire la rischiosità cardiovascolare dopo un infarto miocardico acuto: la principale modalità per ridurre tale patologia è quella di seguire una dieta adeguata (-45%), seguita dall'astensione dal fumo di sigaretta (-35%), dalle terapie con ACE-inibitori (- 26%) o ad esempio dalla "indispensabile" adeguata attività fisica (- 25%). Maurizio termina il proprio intervento affermando che la medicina intesa come intervento mirato a trattare una malattia che si sia già manifestata (medicina d'intervento o di "attesa" ) è forse giunta vicino al limite delle sue possibilità e stenta ad andare oltre. Ecco che riveste una sempre maggiore importanza lo sviluppo della "Medicina d'Iniziativa". La Medicina d'Iniziativa ha come principio fondamentale quello di ribaltare la logica della Medicina d'Intervento (o “di attesa”) che è caratterizzata prima dalla espressione di una domanda e poi dall'analisi dei bisogni. La Medicina d'Iniziativa si colloca su di un piano di logica proattiva, per la quale si cercano di individuare i fattori di rischio per la salute ed i bisogni assistenziali prima che si manifestino come domanda.
Prende poi la parola il Dott. Zenone Soverini, collega del Dott. Dinelli ed ospite della serata, che assieme al nostro socio sta promuovendo tale nuovo indirizzo, anche attraverso un primo screening svolto nelle scuole con l'utilizzo di un questionario sottoposto ad oltre 800 ragazzi di età compresa tra 6 e 14 anni. Il Dott. Soverini sottolinea come tutti i livelli della nostra comunità si devono rendere portavoce e promotori di questa "nuova" medicina, in primis i genitori, primo esempio dei nostri bambini ed adolescenti, assieme agli insegnanti che sono il complemento del progetto educativo dei nostri giovani, oltre ovviamente ai medici ed agli operatori sanitari, senza dimenticare l'ambiente lavorativo. La Medicina d'Iniziativa non aspetta la persona in ospedale o in ambulatorio (“Sanità d'Attesa”), ma gli “va incontro” prima che eventuali patologie insorgano o si aggravino, occupandosi del miglioramento dell'ambiente domestico e lavorativo, promuovendo corretti stili di vita, vigilando sull''igiene dei cibi, garantendo eventuali interventi adeguati e differenziati in rapporto al livello del rischio, puntando sulla prevenzione, sull'educazione e sull'interazione tra i cittadini e gli operatori della sanità.
La serata si conclude, infine, con un saluto della Dott.ssa Anna Maria Feraresi (nuovo Dirigente del Distretto Ovest della nostra ASL di Ferrara, invitata alla serata dal nostro socio Dinelli), la quale si congratula per l'iniziativa intrapresa ed auspica, una volta che saranno disponibili i dati dello studio, che possano essere messi a disposizione dell'ASL per metterli a "sistema" nelle proprie statistiche.
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Alcune fasi della serata