Una serata con la testa letteralmente tra le stelle in compagnia della Dott.ssa Daria Guidetti, astrofisica specializzata nello studio e nell’utilizzo dei radiotelescopi. Una piacevole conviviale al Ristorante “Tassi” organizzata impeccabilmente dal nostro caro socio Claudio Gavioli, da sempre appassionato e cultore di astronomia.
La Dott.ssa Guidetti, giovane scienziata dell’INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica di Bologna), ha saputo illustrare in maniera fruibile anche dai non addetti ai lavori di una materia così specialistica, la differenza tra telescopi ottici, basati sulla riflessione delle onde luminose da parte dei corpi celesti- stelle e pianeti- e radiotelescopi, strumenti che captano il campo magnetico mostrando un’immagine completamente diversa e permettendo una visione complementare dello spazio e dei corpi in esso disperso.
Fondamentali sono state le scoperte fatte fino ad oggi grazie ai radiotelescopi in relazione a temperature e condizioni ambientali dei pianeti della nostra galassia, ma soprattutto di grande attualità è l’uso che si fa di questi giganti nella navigazione spaziale per evitare l’urto con la “spazzatura spaziale”.
Il materiale disperso e i rottami di anni di esplorazioni spaziali sono infatti presenti nello spazio in quantità enorme. Particelle anche molto piccole, come bulloni o addirittura frammenti di vernice, in orbita terrestre a 27.000 km/ora sono veri e propri proiettili, in grado di creare danni ingenti a mezzi spaziali (satelliti, sonde, stazioni spaziali) ed anche agli astronauti impegnati nelle "passeggiate spaziali!".
Attraverso i radiotelescopi si possono individuare i frammenti potenzialmente pericolosi e correggere in tempo utile la rotta dei mezzi spaziali. Attualmente l’attenzione dei radio-astronomi è puntata su un progetto internazionale di dimensioni senza precedenti, finalizzato al coordinamento globale dei radiotelescopi di aree specifiche del globo (sud Africa ed Australia ad esempio) per organizzare un’osservazione istantanea da parte di tutti i radiotelescopi, generando così una potenza enorme, scaturente dalla somma delle capacità ricettive di ogni radiotelescopio. Questo significherebbe avere informazioni che fino ad ora non si è mai stati in grado di ottenere con alcuno strumento.
L’argomento veramente appassionante speriamo possa essere ulteriormente approfondito in futuro in una prossima serata.